Ciao a tutti, followers e non del blog. Torno con una recensione di un libro che aspettavo da tantissimo tempo, uscito il mese scorso in inglese, dal quale, però, mi aspettavo qualcosa di più.
Un saluto e a presto.
Titolo Followers
Titolo originale -
Autore Anna Davies
Edito Point
Prezzo 5,89 £
Pagine 216
Genere Thriller
Pensavo che quella sera mi fossi spaventata, ma non avevo idea di che cosa fosse il vero terrore. Il terrore era vedere qualcuno steso a pancia in su, con lo sguardo vuoto e spento. Il terrore era sapere che il pericolo è un fattore che ti circonda, e che non c'è niente che tu possa fare per fermarlo.
TRAMA
Twittare o non twittare… questo è il dilemma fatale.
Quando Briana perde l’occasione di ottenere un ruolo nella produzione scolastica dell’Amleto, decide di accettare, seppur in maniera riluttante, il ruolo di “responsabile dei social media”, iniziando subito a twittare aggiornamenti apatici. A malapena ha qualche follower, così, quando qualcuno viola il suo account twitter, Briana non riesce a raccogliere le energie sufficienti a fermarlo. Dopotutto, tweet come “Qualcosa è putrefatto in Danimarca” e “Un corpo nel teatro è in decomposizione” sono ovviamente uno scherzo.
Ma poi un corpo viene scoperto nel teatro: la rivale di Briana. Improvvisamente, quello che sembrava essere una burla si tramuta in qualcosa di letale. Davanti al terrore di tutti, gli agghiaccianti tweet continuano… e il conteggio dei corpi inizia ad aumentare.
Non c’è nessun’altra spiegazione; qualcuno sta twittando in diretta gli omicidi che avvengono nel campus.
Con la scuola nel caos e la polizia incapace di scoprire il colpevole, starà a Briana smascherare lo psicopatico dei tweet, prima che il massacro raggiunga le proporzioni Shakespeariane… o lei sarà la prossima vittima.
Ho visto per la prima volta "Followers" l'anno scorso, su Goodreads, e appena letta la trama, le mie aspettative sono salite al cielo. Ho aspettato a lungo, con il timore che, una volta letto, il libro non mi sarebbe piaciuto. Purtroppo così è stato, o meglio, il libro in sé mi è piaciuto, anche se, per colpa della trama, mi aspettavo una storia un po' diversa.
Direi di andare con ordine e di partire dai personaggi, aspetto ben curato dall'autrice.
Briana, la protagonista, è delusa e distrutta, poiché non è riuscita a ottenere il ruolo di Ophelia nell'Amleto, come invece sperava. Riesce tuttavia a ottenere il compito di mostrare i progressi delle prove della recita, utilizzando il suo account twitter.
Questo, però, provoca l'apparizione di un personaggio misterioso (che mi ha ricordato spesso Ghostface della serie Scream) che si nasconde dietro all'account twitter de "Il fantasma di Amleto" (Hamlet's Ghost in inglese). Il fantasma inizia a ri-twittare gli aggiornamenti di Briana e inizia a commentarli con frasi strane, inquietanti, che spaventano non solo la protagonista, ma anche il lettore stesso.
Il fantasma di Amleto @fantasmadiamleto
Come dice Shakespeare, la morte è una cosa paurosa. Almeno per quelli che sono ancora in vita... nessuna idea di chi possa essere il prossimo a non avere più paura?
Viene inserita anche una sorta di mezza storia d'amore, (con un personaggio che non cito per non fare spoiler) che ho reputato inutile per l'intreccio e anche un po' forzata. Fortunatamente rimane in secondo piano, e non dà molto fastidio.
Il resto dei personaggi presenti, seppur secondari, sono ben caratterizzati: ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti. Davvero ben fatti, e soprattutto molto brava l'autrice, perché porta in uno stato di allerta anche il lettore, il quale non sa più di che personaggi può fidarsi e chi no, arrivando quasi a dubitare della protagonista stessa.
Molto interessante anche l'aspetto delle ambientazioni.
L'autrice non si risparmia e spesso e volentieri fornisce buone descrizioni, dettagliate quanto bastano. Il lettore si crea così una buona immagine nella sua testa, nitida, degli scenari presenti nella storia.
Il teatro è una di quelle che mi ha colpito di più. Niente di particolare, un teatro normalissimo, che però ha un'atmosfera strana, particolare. Fin dal primo momento in cui 'entriamo' in quel luogo, notiamo che qualcosa non va, che c'è qualcosa di strano, anche se non capiamo cosa.
Una lettura scorrevole, non troppo lunga, che si riesce a leggere in un giorno solo. Un libro che cattura, che si vuole far leggere, che intrappola in qualche modo il lettore e lo obbliga a vivere questa sorta di incubo.
Qual è, allora, il problema con questo libro, che non solo io ho riscontrato? La risposta è molto semplice: la trama.
Difatti, questa ci fornisce un certo tipo di informazioni, ma non tutte sono vere e presenti all'interno del romanzo.
Innanzitutto, la parte che ci dice: "qualcuno viola il suo account twitter" NON è assolutamente vera (dato che il 'fantasma' ha il suo account), così come: "Dopotutto, tweet come “Qualcosa è putrefatto in Danimarca” e “Un corpo nel teatro è in decomposizione” sono ovviamente uno scherzo." non esiste: questi sono due tweet non presenti nel libro.
La trama continua dicendoci: "Ma poi un corpo viene scoperto nel teatro: la rivale di Briana. Improvvisamente, quello che sembrava essere una burla si tramuta in qualcosa di letale.". Il corpo della sua 'rivale' (che poi tanto rivale non è) viene sì trovato nel teatro, ma NON come primo: ne hanno già trovato un altro! Inoltre, i personaggi non hanno MAI PENSATO che fosse uno scherzo.
Infine, anche questa parte: "Con la scuola nel caos e la polizia incapace di scoprire il colpevole" non è del tutto vera, dato che la polizia si vede arrivare solo nell'ultima parte del romanzo e la scuola non è nel caos, tralasciando l'ultima parte.
Insomma, molte informazioni non sono vere, altre sono storpiate e solo poche sono presenti davvero. Questo credo sia il motivo principale per il quale molti non hanno apprezzato questo libro.
Buono il finale, anche se per un lettore di thriller non è poi così difficile da indovinare.
Una conclusione comunque ben curata, che pone la parola fine a una lettura davvero interessante.
Sicuramente 'Followers' è un buon thriller, ben fatto, con un atmosfera adatta a questo genere. Peccato, però, che ciò che il libro promette di contenere è soltanto in parte vero, deludendo il lettore. L'inglese è abbastanza semplice, e se state cercando un libro non tanto lungo con un livello della lingua basso, beh, questo potrebbe fare per voi!
Il teatro per me era un'opportunità per non essere silenziosa, per non essere nella media, per non essere me stessa.
VOTO FINALE