51xt71n-Tjz-L

venerdì 27 giugno 2014

La discendente di Tiepole - Alessandra Paoloni

Ciao a tutti, followers e non del blog!
Oggi vi lascio una recensione su un paranormal fantasy, made in Italy, che mi ha convinto, ma non del tutto. Sono comunque molto curioso di leggere il seguito!
Un saluto e a presto.


Titolo La discendente di Tiepole
Titolo originale La discendente di Tiepole
Autore Alessandra Paoloni
Edito Butterfly Edizioni
Prezzo 16,00 €
Pagine 350
Genere Paranormal Fantasy

TRAMA
Un paese fantasma dimenticato dalle carte geografiche, circondato da montagne, abitato da una popolazione inospitale. È il ritratto di Tiepole, paese d'origine di Emma, ed è lì che la ragazza è costretta a tornare in occasione del funerale di suo nonno. Il suo soggiorno, però, si trasforma in incubo quando Emma legge la lettera che sua nonna aveva scritto per lei prima di morire e che il nonno non le aveva mai consegnato. Essa le svelerà un mondo di tenebra colmo di stregoneria e maledizioni, di faide tra famiglie e di lotte per il potere. Emma non sa ancora nulla, ma tutti i Tiepolesi sanno chi è lei, poiché la stavano aspettando.
Lei è l'erede della Strega.
Lei è la Discendente.
Lei deve morire.
(QUI il post della segnalazione con le prime pagine del libro)

La trama intrigante e i diversi pareri contrastanti letti sul web mi hanno sempre attirato a questo libro. Per un motivo o per un altro, non ho mai trovato il periodo giusto per dedicarmici. Sono felice, comunque, di essere riuscito a leggerlo, e voglio ringraziare l'editore per la copia gentilmente inviatami.

Direi di partire dall'aspetto che mi ha convinto poco, dal quale mi aspettavo di più: parlo dei personaggi della storia.
In particolar modo, la nostra protagonista Emma è colei che mi ha deluso di più. Il retro del libro parla chiaro: "Un'eroina indimenticabile in un romanzo in cui il bene e il male si confondono e niente, assolutamente niente, è davvero quello che sembra.". Purtroppo io questa eroina non l'ho trovata nel romanzo, ma anzi, ho visto una ragazza debole, paurosa, che ha sempre bisogno di aiuto. Dal modo in cui si comporta, la nostra protagonista sembra avere quindici anni, ma scopriamo poi che in realtà ne ha venti. La sua incoerenza, però, non finisce qui. Per quasi tutto il libro, Emma vuole scoprire tutta la verità sulla sua discendenza e sul mondo di Tiepole, ma ogni volta che le viene rivelato qualcosa, la vediamo perdere la testa, piangere, voler tornare indietro. Un personaggio che spesso non sono riuscito a sopportare e capire.
Anche i suoi nuovi amici non mi hanno entusiasmato. Christian, Lorenzo e Valerio sono molto simili tra loro, troppo. Si comportano un po' tutti allo stesso modo e spesso li vediamo compiere "scene già viste".
L'unico personaggio che davvero mi è piaciuto, soprattutto per la sua caratterizzazione, è la Vecchia Gilda, la guaritrice. È innanzitutto il personaggio che più si avvicina all'argomento di cui il libro promette di parlare, le Streghe, ed è inoltre molto particolare. È sempre avvolta da un'aura magica, misteriosa, affascinante. Una donna a cui il lettore si affezionerà subito.
L'aspetto delle ambientazioni, invece, mi ha davvero sorpreso.
Tiepole è una cittadina sconosciuta, vicino Roma, alla quale solo alcune persone possono accedere. È un paesino piccolissimo, abitato da gente scortese, che non ama i nuovi arrivati: "A Tiepole i forestieri dovevano costituire una novità". È inoltre un paesino invaso da un'atmosfera tetra, macabra, lugubre. È un luogo che muta in continuazione e che appare spoglio e desolato. In realtà, noi lettori, proprio come i personaggi del libro, non ci sentiremo mai a nostro agio, e più l'intreccio si infittisce, più ci sembra pericoloso restare lì, in quel posto in cui sembra sempre di essere circondati e spiati da qualcuno.
Una lettura leggera, veloce, adatta a chi non ha troppe aspettative. Un libro che si vuole far 'divorare', che immerge il lettore nel suo mondo 'magico' e pauroso.
Il romanzo promette, come ho detto prima, di incentrarsi sul tema delle Streghe, ma questo in realtà non avviene davvero. Mi aspettavo un romanzo con magie e incantesimi, inesistenti a Tiepole. Il termine 'strega' è usato in modo improprio (spiegato anche all'interno del libro stesso), e il lettore, per questo, ci rimane molto male.
Altro fattore che non ho apprezzato, ma ormai sembra vada di moda inserirlo, è la fatidica storia d'amore, completamente inutile. Io l'ho trovata una vera e propria forzatura, introdotta in situazioni per niente adatte. Non ha nessuna funzione interessante e non aggiunge niente alla trama.
Un altro aspetto interessante è sicuramente il finale.
Una conclusione riuscita abbastanza bene, che lascia il lettore nel dubbio e desideroso di leggere il seguito. Il colpo di scena funziona e non funziona; se si sta attenti, lo si capisce presto.
Una lettura piacevole, che presenta alcuni difetti, ma che tutto sommato riesce a regalare qualche ora di lettura gradevole.

VOTO FINALE

mercoledì 18 giugno 2014

Novità in libreria: Butterfly Edizioni

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Oggi post-novità per mostrarvi le ultime uscite della casa editrice Butterfly Edizioni.
Un saluto e a presto.

Titolo Uno schiaffo e una carezza
Pagine 100
Prezzo 9,90 €
Genere Romanzo
In libreria dal giugno 2014
TRAMA
Il ricordo più amaro che Edoardo conserva della sua infanzia è la vergogna provata nell’entrare in chiesa, sotto gli occhi di tutto il paese, accompagnato da sua madre e dal fratello Nazario, che, preso da tic e scatti nervosi, attirava su di sé gli sguardi impietositi e talvolta disgustati degli altri. Edo, da bambino, conduceva una doppia vita: quella spensierata con gli amici e quella in famiglia, insieme al fratello malato. Quel fratello non poteva giocare, scherzare, utilizzare bicchieri di vetro o forbici. Quel fratello aveva una vita interrotta, era uno schiaffo in pieno viso per tutta la famiglia mentre lui, Edo, era la carezza e ciò lo caricava di una terribile responsabilità: salvare i suoi genitori dalla sofferenza e, dunque, non concedersi mai il lusso di deludere nessuno all’infuori di se stesso.
Con una prosa intensa e commovente, Ismaela Evangelista tratteggia il profilo di una malattia difficile, la sindrome di Tourette, evidenziando con eguale sensibilità il dolore dei familiari ma anche le opportunità che bisogna imparare a sfruttare. Uno schiaffo e una carezza è un romanzo che fa tremare il cuore e che apre gli occhi, con incredibile delicatezza e un’ammirevole lucidità di pensiero.

Titolo Progetto D.O.
Pagine 280
Prezzo 13,90 €
Genere Romanzo
In libreria dal 23 giugno 2014
TRAMA
Joaquin Hernandez non ricorda chi sia né da dove venga: sa solo di essere stato trovato svenuto e con la schiena rotta da Elys Cole, in una toilette. Non rammenta nulla del suo passato fuorché un nome, Roger, e la fotografia di una bambina con una scritta sul retro: Per Hope. Come Joaquin capirà presto, il mondo in cui si è svegliato è un mondo del futuro in cui gli umani convivono con androidi e la società è governata dal Dio che ha riacceso il sole dopo il Giorno del Sole nero. Joaquin, scambiato per un senzadio, ovvero per un criminale che non accetta l'autorità di Dio, è costretto a una fuga disperata che lo porterà a conoscere il nuovo mondo e a recuperare, passo dopo passo, i segreti che la sua mente custodisce. "Progetto D.O." è un romanzo geniale che, affondando le radici nella fantascienza classica, si fa lettura avvincente e fruttuoso spunto di riflessione sull'uomo, sul suo bisogno di fede, sulla speranza che è luce nel buio del futuro.






Titolo Quel nome portato dal vento
Pagine 210
Prezzo 13,00 €
Genere Romanzo
In libreria dal 23 giugno 2014
TRAMA
Ieri: la famiglia McTavish, nobile e influente stirpe del regno di Seaworld, viene sterminata da un nemico misterioso e sopravvivono soltanto i due fratelli Diarmaid e Duncan che, una volta fuggiti, vengono protetti e salvati dalle creature fatate dei boschi. Oggi: Maeve è l’erede dei Grahm e sta per andare in sposa a suo cugino Logan Frey, l’arrogante erede del nord del regno. Tuttavia, Maeve non può nascondere l’attrazione e il sentimento che la legano a Ryan, soldato semplice agli ordini di Lord Grahm. La differenza di status impedisce la loro unione e i due non possono che rassegnarsi al loro destino. È proprio il destino, però, a cambiare le carte in tavola quando Lord Grahm viene assassinato, Maeve rapita e Ryan accusato di omicidio. Sarà allora che il passato travolgerà il presente con le sue spire e riporterà in superficie il nome che i nemici avevano tentato invano di cancellare: quello della famiglia McTavish.
Quel nome portato dal vento è l’affresco eterogeneo di un regno in cui pace e guerra si fondono e i confini tra bene e male si assottigliano.
Maeve, eroina forte e indimenticabile, capirà che l’amore non ha un unico nome e che non lo si può definire e, attraverso di esso, troverà il coraggio per affrontare il dolore e per affermare se stessa fino all’imprevedibile, sconvolgente finale.

Titolo Come vento ribelle
Pagine 424
Prezzo 16,90 €
Genere Romanzo
In libreria dal 23 giugno 2014
TRAMA
Nevada, 1858. Sabrina è una ragazzina vivace e ribelle che vive con sua madre Marie in terra di frontiera. Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Quell’ambiente prettamente maschile le farà mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a disturbare la sua quiete e lei, giovane e testarda, passerà attraverso i dolori più atroci pur di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace.
Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.

martedì 17 giugno 2014

Ultime lettere di Jacopo Ortis - Ugo Foscolo

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Nuova recensione su un classico della letteratura italiana, che a me è decisamente piaciuto.
Un saluto e a presto.


Che il non conoscere gli uomini è pur cosa pericolosa; ma il conoscerli quando non s’ha cuore da volerli ingannare è pur cosa funesta!


Titolo Ultime lettere di Jacopo Ortis
Titolo originale Ultime lettere di Jacopo Ortis
Autore Ugo Foscolo
Edito Oscar Mondadori
Prezzo 8,50 €
Pagine 192
Genere Romanzo epistolare

Io ti feci nascere perché tu anelando alla tua felicità cospirassi alla felicità universale; e quindi per istinto ti diedi l’amor della vita, e l’orror della morte.

TRAMA
Fuggiasco da Venezia, dopo Campoformio, Jacopo si isola sui Colli Euganei. Qui conosce Teresa e se ne innamora, ma sa che questo è un amore impossibile, perché Teresa è promessa a Odoardo. Jacopo si mette in viaggio per l'Italia, senza una meta e ovunque vede la tragedia dell'oppressione straniera, né lo consolano le bellezze naturali o la saggezza del vecchio Parini, incontrato a Milano. La tragica conclusione è una denuncia al mondo di una doppia delusione.

Dopo aver studiato a scuola le principali lettere, la voglia di leggere questo romanzo è subito accresciuta in me. Proprio per questo, ho deciso subito di iniziarlo, con la speranza di amarlo. E così è stato.

I personaggi sono molteplici, ma io ho deciso di soffermarmi sui principali.
Direi di partire dal nostro protagonista, Jacopo Ortis, il quale si ritrova a fuggire e ritirare nei colli Euganei, proprio per la presenza del suo nome nelle liste di proscrizione. Rappresenta il cosiddetto 'Eroe Romantico': si contrappone alla società e ha un senso e desiderio sfrenato di libertà e individualismo.
Il nostro Jacopo, però, una volta visto il "sacrificio consumato" della sua patria, viene inondato da una voglia di suicidio; qualcosa, però, lo trattiene dal farlo. È l'AMORE per una ragazza, è l'amore per Teresa.
Teresa è una ragazza che appare molto bella e che si trova a ricambiare l'amore per l'Ortis.
Il loro amore sarà però impossibile, perché Teresa è già stata promessa in sposa a Odoardo, e non può  più tirarsi indietro.

Mi sento tuonare nell'anima quella sentenza: Non sarò vostra mai!

Inizia quindi il lungo viaggio dell'Ortis che, attraverso le lettere destinate all'amico Lorenzo Alderani, cercherà di superare il dolore provato. Grazie a questi due personaggi, Foscolo mostra quella che è la sua visione pessimistica, e riesce ad affrontare molteplici tematiche, una delle quali riguarda le ILLUSIONI; difatti, si vede ora il protagonista resistere alla tentazione del suicidio proprio perché ha ancora delle speranze, delle illusioni, delle ragioni per cui vivere.

Cos'è più l'universo? qual parte della terra potrà mai sostenermi senza Teresa? e mi pare di esserle lontano sognando. Ho avuto io tanta costanza? e m'è bastato il cuore di partire così - senza vederla? né un bacio, né un unico addio! A minuto a minuto credo di trovarmi alla porta della sua casa, e di leggere nella mestizia il suo volto, che m'ama.
Fuggo; e con che velocità ogni minuto mi porta ognor più lontan da lei. E intanto? quante care illusioni! ma io l'ho perduta. Non so più obbedire né alla mia volontà, né alla mia ragione, né al mio cuore sbalordito: mi lascerò strascinare dal braccio prepotente del mio destino.
Addio.

Le ambientazioni sono ricche di dettagli e sono, in moltissimi casi, tipicamente romantiche.
In quasi tutte le lettere ci troviamo davanti a 'scenari' sempre nuovi e sempre diversi dagli altri, dei quali Foscolo mette in risalto solo gli aspetti principali e fondamentali.
Notiamo un rapporto uomo-natura, dove le sensazioni e i sentimenti dell'Ortis sono conformi alla natura e all'ambiente circostante: vi sarà un paesaggio selvaggio, spoglio, quando il protagonista proverà delle sensazioni negative, e un paesaggio verde, ombroso, quando l'Ortis proverà sensazioni positive.
Questo romanzo epistolare è molto particolare e richiede diverso tempo per esser letto, nonostante non sia composto da moltissime pagine. L'italiano dell'800 non è difficile, però consiglio una versione che presenti delle note (come questa della Oscar Mondadori), che permettono una comprensione completa e ottimale del libro.
Ho notato un rallentamento del ritmo di lettura nella seconda parte del romanzo, probabilmente perché porta a riflettere di più il lettore. Tuttavia, non scende mai nel noioso e si è sempre curiosi di andare avanti con la storia.
Il finale, prevedibile o meno, conclude perfettamente il libro.
L'evento che accade alla fine permette di arrivare a questo epilogo triste, malinconico, ma che non poteva essere pensato in maniera differente.
L'Ortis riesce così a mostrare la sua grande delusione, la sua voglia sempre più alta di non voler più vivere, perché la sua vita, ormai, non ha più senso.
Una lettura che assolutamente consiglio, un romanzo epistolare ricco di tematiche tuttora attuali, che porta il lettore a lunghe riflessioni.

Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità

VOTO FINALE

lunedì 9 giugno 2014

Pantera - Stefano Benni

Ciao a tutti, ritorno con una nuova recensione. Ormai le vacanze sono arrivate e si può quindi ritornare a leggere a pieni ritmi!
Vi parlo di un libro che mi è piaciuto abbastanza, ma non troppo, forse perché mi aspettavo qualcosina di più.
Un saluto e a presto.


Titolo Pantera
Titolo originale Pantera
Autore Stefano Benni
Edito Feltrinelli
Prezzo 12,00 €
Pagine 106
Genere Racconto lungo

Si aspettava qualcosa ma soprattutto si imparava a non aspettare nulla

TRAMA
L'Accademia dei Tre Principi è una sala da biliardo. È un sotterraneo, un antro favoloso, dove sotto lo sguardo cieco del saggio Borges incrociano le stecche giocatori leggendari come il Puzzone, Elvis, Tremal-Naik, la Mummia, il Professore e Tamarindo. Si svuotano portacenere e si tiene il conto delle battaglie. In quel mondo di soli maschi un giorno fa il suo ingresso Pantera, "snella, flessuosa, pallida", e la leggenda varca i confini. Quando i migliori cadono, come in un poema cavalleresco i campioni cominciano ad arrivare da lontano. Uscita dal suo racconto, Pantera porge il testimone ad Aixi, una ragazzina innamorata del suo mare, protagonista di una nuova sfida inondata di luce e di mistero.

Ho sempre voluto leggere qualcosa di questo autore ma, per un motivo o per un altro, ho sempre rimandato la lettura dei suoi libri. Il momento giusto è arrivato proprio in questi giorni: con la sua presenza nel fine settimana al festival Mare di Libri, la lettura della sua ultima fatica era obbligatoria.

Il libro presenta due racconti, ma io parlerò soltanto del primo, Pantera, dato che è il più lungo dei due ed è anche quello che mi è piaciuto di più.
Direi quindi di partire dall'aspetto che ho apprezzato di più, i personaggi.
La protagonista, dunque, è Pantera, una ragazza "snella, flessuosa, pallida", che un giorno decide di fare il suo ingresso in una sala di biliardo. È un personaggio strano, inquietante per certi versi. Viene spesso paragonata a una Dea e , in certi punti, sembra proprio ricoprire questo ruolo.
Dei vari personaggi secondari, quello che più affascina è sicuramente il vecchio Borges, proprietario dei Tre Principi, grandissimo ex-giocatore di biliardo. L'anziano, purtroppo, è diventato cieco e ha dovuto rinunciare al gioco del biliardo. È una persona molto saggia, che, pur non potendo vedere, sente e percepisce sensazioni che agli altri non traspaiono.
Altra persona che si rivela molto particolare e assolutamente straordinaria è Jones l'inglese. A lui, viene lasciato lo spazio più importante del racconto: la parte finale.
Se abbiamo detto che Pantera è la Dea, allora qui possiamo dire che Jones è il Dio. Due personaggi così diversi, ma allo stesso tempo così uguali: se in alcuni aspetti sono completamente opposti, in altri sono completamente conformi. 
Fondamentali entrambi, proprio perché la morale della storia si basa proprio su loro due.
Poco presente, invece, l'aspetto delle ambientazioni, in particolar modo nel secondo racconto.
Mi è piaciuta molto la presentazione della sala da biliardo, L'accademia dei Tre Principi, che viene descritta con minuziosi particolari, oltre ad essere accompagnata da delle immagini, che permettono di avere un'immagine chiara della stanza.

La sala, anzi l'Accademia dei Tre Principi era un vasto sotterraneo scavato un secolo prima dai misteriosi adoratori del dio d'Avorio. [...] Quando ci misi piede per la prima volta mi strabiliò. C'erano quarantatré laghi di smeraldo, illuminati da una luce fredda, quarantatré biliardi di marca: elefanti o draghi di legno, ardesia e panno soffice. Quaranta file da dieci e tre appartati e speciali, i Tre Principi, a fondo sala.

A parte questo, però, gli altri luoghi sono poveri di descrizione, e soltanto le immagini riescono a dare un'idea dell'ambiente circostante.
Una lettura poco impegnativa, che vi richiederà pochissimo tempo, dato anche il numero basso di pagine.
Il primo racconto scorre via molto velocemente ed è un vero e proprio piacere leggerlo. Il secondo, invece, mi è piaciuto molto poco. Il ritmo della lettura diviene lentissimo e il lettore fatica a leggere quelle poche pagine rimastegli.
Ritornando su Pantera, aspetto molto interessante è il finale.
Una conclusione triste, ma allo stesso tempo bella agli occhi del lettore. Conclude in modo perfetto il racconto e lascia soddisfatto il lettore.
Un libro interessante, con buone idee, specie nel primo racconto, ma mal gestite. Avrei preferito un approfondimento sul personaggio di Pantera, sui fatti che la circondano e magari omesso la seconda storia.

I soldi sono finiti, le medicine sono finite, l'ultimo pomodoro è stato colto, solo il dolore non conosce stagioni

VOTO FINALE