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martedì 31 dicembre 2013

Bilancio letture 2013: Le migliori 10

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze!
Ultimo post per questo 2013, un anno molto bello, per diversi aspetti.
Ho contato tutte le recensioni scritte quest'anno, e risulta che io abbia letto 51 libri, esclusi due racconti brevissimi. Non male, secondo me, ma spero di fare ancora meglio l'anno prossimo, così da poter scoprire più libri possibili.
Detto questo, vi mostro quelle che, quest'anno, sono state le mie 10 migliori letture. La mia scelta non si è basata sul voto finale in sé, bensì su quello che il libro mi ha saputo lasciare.


Hex Hall di Rachel Hawkins
Questo libro non poteva mancare nella top Ten. L'autrice è riuscita a creare un mondo meraviglioso, che ha saputo affascinarmi quasi quanto quello di Harry Potter. In Italia, purtroppo, non è presente, e non so se mai arriverà. In ogni caso, se avete voglia di leggerlo, fatelo, perché l'inglese è abbastanza semplice! 

Città di Carta di John Green
Primo libro che ho letto di questo autore e, appena concluso, ero già deciso a leggere tutti gli altri. Città di carta è romanzo strabiliante, meraviglioso, che non potete non leggere. Una storia particolare, che riuscirà a penetrare nei vostri cuori. 

The Fault in our Stars di John Green
Bis per John Green. Due suoi libri letti e tutti e due in top Ten. Se definiamo Città di carta un libro meraviglioso, allora The Fault è cento volte meraviglioso. La capacità di creare personaggi umani e reali è una delle migliori caratteristiche di Green, ed è proprio questa che ci porterà ad amare non solo i protagonisti, ma anche l'intero romanzo.

Across the Universe di Beth Revis
Dalla lettura di The Giver, il genere distopico mi ha appassionato sempre di più, fino a diventare uno dei miei preferiti.
Across the Universe mi ha sorpreso, mi ha coinvolto e si è fatto amare. L'autrice unisce all'intreccio anche un tocco di mistery, che rende ancora più coinvolgente il tutto. Sono ansioso di leggere i due seguiti, sperando escano presto in italiano, altrimenti dovrò recuperarli in originale.


Monoceros di Suzette Mayr
Ultima recensione del 2013, anno che non si poteva concludere meglio di così.
Monoceros è un libro che da mesi mi era stato consigliato, ma che solo adesso ho avuto la possibilità di leggerlo. Fa affrontare al lettore diverse tematiche molto forti e, direi, attuali, quali l'omosessualità e il suicidio che essa spesso causa. È un romanzo che mostra quello che sono le menti umane.

Morte sospetta di Tim Weaver
Un thriller con i fiocchi, che non poteva non entrare in top Ten. Un esordio sorprendente per Tim Weaver, che è stato capace di creare un libro quasi perfetto per il genere a cui esso appartiene. Se, come me, amate il thriller classico, questo dovete leggerlo, e non fatevi spaventare dalle sue 400 pagine, perché le leggerete in poco più di un giorno.

Lo strano mondo di Alex Woods di Gavin Extence
Anche qui, siamo davanti a un esordio, che definirei più che positivo! Gavin Extence ha saputo creare una storia strana, che molto probabilmente non si può realizzare nella vita reale. Eppure, ha saputo scrivere di un'amicizia profonda, particolare, non perfetta, che vede Alex come protagonista, un ragazzo a cui vi affezionerete.


Le nove stelle di Marco Siena
Le nove stelle è un paranormal thriller che dovete leggere, specie se amate il genere. Una trama molto strana, idee originali e un ottimo stile da parte dell'autore, che riesce a tenere il lettore attaccato alle pagine, attraverso una moltitudine di colpi di scena. Un autore italiano da tenere in considerazione.

Corner's Church di Matteo Zapparelli
Questo titolo sono felicissimo che rientri tra i migliori 10. Altro paranormal thriller sempre Made in Italy che vale la pena di esser letto. Personaggi reali, trama affascinante e piena di colpi di scena, e finale completamente a sorpresa. Anche Matteo è un autore da tener presente, e non vedo l'ora di leggere il suo nuovo libro Rebirth.

Tony Tormenta di Rosanna Rubino
Altro thriller e anche questa volta Made in Italy. È inutile dire che il romanzo di Rosanna Rubino, Tony Tormenta, mi abbia completamente colpito e affascinato. Seppur breve, solo 233 pagine, il libro è ricco di emozioni e situazioni da vivere, che colpiranno sempre più forte il lettore, fino a devastarlo nel finale. Un thriller particolare, diverso dai soliti, che consiglio di leggere, specialmente se amate il genere.

Ed ecco qui la mia top Ten del 2013. Che dire? È stato un anno pieno di letture interessanti, c'è stato anche qualche flop, ma io sono contento lo stesso. Durante quest'anno siete cresciuti parecchio e io vi ringrazio moltissimo, perché tutto questo è stato possibile grazie a voi.
Ultimo post per quest'anno, quindi non mi resta che augurarvi un Buon Anno a tutti voi!
A presto, con tante nuove recensioni!

domenica 29 dicembre 2013

Monoceros - Suzette Mayr

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi, torno con una nuova recensione e, forse, ultima per quest'anno, ormai arrivato al suo termine. Il libro di cui voglio parlarvi mi ha colpito e mi ha sorpreso.
Ringrazio l'editore per avermi dato la possibilità di leggerlo.
Un saluto e a presto.


Titolo Monoceros
Titolo originale Monoceros
Autore Suzette Mayr
Edito Miraviglia editore
Prezzo 17,00 €
Pagine 331
Genere Romanzo

Non si può scappare dalla società, per quanto uno si sforzi.

TRAMA
Una scuola canadese cattolica. "Qualcuno ha scribacchiato 6 1 frocio con un pennarello rosso sul suo armadietto". Così Patrick Furey, diciassette anni, si suicida, dopo essersi incontrato un ultimo glorioso martedì con Ginger nel loro posto speciale, al cimitero. Sullo sfondo la neve di Calgary e una moltitudine di ragazzi e di emozioni, perchè in Monoceros i ragazzi possono essere crudeli e indifferenti, fragili e soli. 
L'autrice inchioda le voci dei protagonisti ad una trama durissima, esplora l'effetto a catena che il suicidio del ragazzino ha su un gruppo eterogeneo di adolescenti. Nel cast figurano la crudele e spietata Petra e la sensibile Faraday, ossessionata dalla verginità e dagli unicorni che acquisterà in internet, Gretta, la madre di Patrick che cerca disperatamente di elaborare il lutto per la perdita del figlio, ma anche il preside Max e l'assistente scolastico Walter, legati da una relazione gay in forte crisi. Evitando sempre il sentimentale l'autrice ci offre il supremamente reale, con personaggi egoisti, violenti, immaturi, ma molto umani.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Direi che scrivere questa recensione non è affatto facile, ma non credo sia solo colpa mia.
Monoceros è un titolo che mi è stato consigliato da diverse persone di cui mi fido, e una volta incontrato di persona l'autrice al festival Mare di Libri di giugno, avevo deciso di leggerlo.
Per un motivo o per un altro, in questi mesi non sono riuscito a leggerlo e le mie aspettative sono salite alle stelle, e sono contento, ora, di affermare come la maggior parte di esse non siano state deluse.

L'inizio prometteva molto bene. Intrigante e particolare, mi ha subito inserito nella storia.

"Perché qualcuno ha scribacchiato 6 1 frocio con un pennarello nero sul suo armadietto.
Perché giovedì scorso, dopo scuola, la ragazza del ragazzo di cui è innamorato gli ha tirato addosso merda di cane congelata e le sue amiche gli hanno lanciato lo skateboard nel fiume, come fosse un frisbee."

Peccato che questo duri poco, perché poi seguono una cinquantina di pagine nelle quali il libro perde il suo ritmo, la sua scorrevolezza, e risulta ripetitivo. Tutto questo viene causato dalla struttura che possiede il libro, il quale presenta l'alternanza di diversi punti di vista. Dopo la morte del ragazzo, quindi, si osservano quelle che sono le reazioni dei personaggi principali. Peccato che i loro comportamenti risultino spesso simili e già visti.
Dopo questa parte, che penso sia il vero difetto di questo libro, il romanzo si riprende benissimo e ricattura il lettore.
Meravigliosi e fantastici sono i personaggi che l'autrice ha creato. Sono realistici, spesso simili a persone che conosciamo.
Il ruolo di protagonista lo attribuiamo a Patrick Furey, che distrugge subito l'equilibrio delle vite delle persone che lo circondano, attraverso il suicidio. Si sente escluso, si sente diverso; viene respinto anche da colui che ama e per questo, forse, si uccide.
I personaggi secondari inseriti dall'autrice sono moltissimi, ma solo alcuni mi hanno colpito.
Ho amato fin da subito Faraday, la ragazza degli unicorni (l'unicorno è un simbolo molto importante nel libro, che dà anche titolo al romanzo stesso. Monoceros infatti è una costellazione moderna e, tradotto dal latino, significa proprio unicorno). Fragile, debole e dispiaciuta; si ritrova sconvolta dalla morte di Patrick, pur conoscendolo appena. In qualche modo, lei si sente causa del suo suicidio.
Seppur "terrificante", Petra colpisce molto. Capiamo dopo poche righe che la nostra Petra è una ragazza crudele, che fa parte dei personaggi "cattivi", che hanno anche aggredito il nostro protagonista quando era ancora in vita. Nonostante ciò, però, è riuscita in qualche modo a colpirmi, forse perché si scopre un lato che tende a nascondere quando è in pubblico.
E per ultimo metterei il ragazzo di quest'ultima, Ginger. Durante la lettura, mi sono spesso chiesto come facessero a essere fidanzati, visto che presentano due caratteri completamente diversi. Direi che Ginger è più simile a Faraday: è debole, distrutto, triste. Lui, più di lei, è convinto di essere causa della morte del ragazzo.
Sparsi per il libro troviamo altri personaggi, come Max e Walter, la coppia gay, o la mamma di Patrick, ma non mi sono piaciuti particolarmente.
Le ambientazioni non mi sono dispiaciute, ma non le ho trovate neanche eccezionali.
Tutto il romanzo si svolge nel piccolo paesino di Calgary, tra la scuola e le varie case dei personaggi.
L'autrice tende a fornire pochi dettagli sulle varie località, preferendo renderle uniche per ogni lettore, che se li deve creare nella sua mente attraverso la sua immaginazione.
Non vengono neanche inseriti dei luoghi più significativi di altri, ma tendono a restare tutti sullo stesso livello.
Un libro che si fa leggere, se si esclude la parte iniziale, che fa fatica a scorrere.
Lo stile di Suzette è buono: semplice, ma che allo stesso tempo riesce a conquistare il lettore e a farlo passare attraverso tematiche tutt'altro che facili, e per questo la ammiro molto.
Riesce, attraverso questo suo romanzo, a trattare di argomenti come il suicidio, l'adolescenza e i suoi problemi, l'omosessualità, che si uniscono ad altre tematiche trasversali. Tutto questo le riesce benissimo, perché coinvolge perfettamente il lettore e lo porta spesso a una riflessione.
Si giunge, poi, alla parte più 'strana' del libro, il finale
Una conclusione particolare, che mi ha lasciato senza parole. Credo che sia inimmaginabile e imprevedibile. Riesce a collegare il mondo degli unicorni a quello di Patrick, della realtà, e li fonde, creandone uno solo. Una fine che a prima vista potrebbe essere definita 'aperta', ma che in realtà non lo è. Perché il finale è proprio all'inizio del libro, dove il primo capitolo si intitola "La Fine".
Un romanzo che analizza tematiche forti, poco comuni, attraverso i pensieri dei diversi personaggi. Personaggi che sono umani, realistici, crudeli, fragili. Un libro che porta a riflettere e che mi sento di consigliare. Peccato che, forse, qui in Italia sia poco conosciuto.

E mentre ero dietro la telecamera, la mia amica e collega blogger Deborah (del blog Smell of Books) intervistava l'autrice Suzette Mayr per la manifestazione Mare di Libri!

VOTO FINALE

lunedì 23 dicembre 2013

Una piccola libreria di San Francisco - Robin Sloan

Ciao a tutti, followers e non del blog! Le vacanze sono finalmente arrivate e il Natale si avvicina sempre di più. Comunque, oggi voglio lasciarvi il mio pensiero sul prequel del libro "Il segreto della libreria sempre aperta" (QUI la mia recensione), che potete scaricare gratuitamente da QUI.
Un saluto e a presto.


Titolo Una piccola libreria di San Francisco
Titolo originale Ajax Penumbra 1969
Autore Robin Sloan
Edito Corbaccio
Prezzo -
Pagine 78
Genere Racconto breve

Da Robin Sloan, autore de "Il segreto della libreria sempre aperta", la storia del primo viaggio a San Francisco del libraio più eccentrico di tutti i tempi, Ajax Penumbra e del suo «colpo di fulmine» con il negozio più incredibile di tutta la città…

TRAMA
Agosto 1969: le strade di San Francisco risuonano della musica dei Led Zeppelin e Marvin Gaye. E dei martelli pneumatici: un futuristico grattacielo a piramide sta prendendo forma pochi isolati dopo la libreria City Lights e un tunnel sotterraneo viene scavato nella baia. Intanto, a sud della città i frutteti cedono il posto a complessi industriali basati sul silicone. Ma il giovane Ajax Penumbra non è arrivato a San Francisco per ascoltare i Led Zeppelin o per restare abbagliato dalla nuova era tecnologica che si sta aprendo. Sta cercando un libro, l’unica copia residua del «Techne Tycheon», un misterioso volume che ha fatto la fortuna e la rovina di chi ha avuto la ventura di possederlo. L’ultima notizia risale a cent’anni prima, quando il prezioso libro era stato avvistato proprio a San Francisco, dove, con poche possibilità di successo, Ajax Penumbra viene inviato dalla sua università con la missione di rintracciare e acquistare il volume per la biblioteca dell’università. Dopo settimane di ricerche indefesse, Penumbra non ha fatto il minimo progresso, fino a quando, una notte, non incappa nella Libreria sempre aperta. E qui un mondo intero gli si spalanca davanti…

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Quest'estate ero rimasto piacevolmente colpito dal romanzo di esordio di Robin Sloan e mi sarebbe piaciuto leggere qualcos'altro di suo. Pochi giorni fa, mi sono trovato davanti questo prequel a cui non ho saputo dire di no. Peccato che, a mio parere, l'autore non abbia giocato bene le sue carte.

Fin da subito notiamo che il protagonista è cambiato, e viviamo la storia dal punto di vista di Ajax Penumbra, futuro proprietario della Libreria sempre aperta.
Ajax, in questo prequel, è un ragazzo deciso e pronto ad affrontare qualsiasi cosa, pur di riuscire, in qualche modo, a mettere le mani sull'unica copia rimasta del «Techne Tycheon», un volume che vuole assolutamente.
Sa che le possibilità di trovarlo sono pochissime, in quante le ultime notizie sulla posizione del libro risalgono circa a un secolo prima, ma non demorde, ed è sicuro che riuscirà a trovarlo.
Nel corso della sua avventura, Penumbra verrà aiutato dal commesso attuale della libreria, Marcus Corvina, e da Mohammed Al-Asmari, che incontra casualmente.

"Il mare di capelloni si divide a metà e ne esce, con la pelata tirata a specchio e alto meno di uno e cinquanta, nient’altri che Mohammed Al-Asmari. Occhiali rotondi sul naso adunco. Cappottino attillato, nero e lucido, con un elegante colletto alla coreana."

Pur essendo un personaggio secondario, si nota una certa cura, da parte dell'autore, nel presentarlo e nel gestirlo; caratteristica che ho molto apprezzato.
Non mi hanno particolarmente entusiasmato le ambientazioni.
Quando si parla di città californiane, le mie aspettative salgono alle stelle; spesso e volentieri, difatti, ne resto deluso, proprio come in questo caso.
Qui, però, il problema non sta tanto nelle descrizioni o nel non avere introdotto nessun elemento vero della città (anzi, ne vengono citati diversi, come il famoso Golden Gate Bridge), ma nel fatto che non vi siano 'indizi' che portino a pensare che ci troviamo in una San Francisco del 1969.
Appena letta la trama, avevo apprezzato molto l'idea di ambientare questo prequel diverso tempo prima rispetto al Segreto della libreria sempre aperta, però, a mio parere, l'autore non riesce ben a gestire questa situazione e il lettore si trova, dunque, a immaginare la San Francisco attuale, e non quella degli anni '60.
Anche la lettura, di conseguenza, ne risente.
Il ritmo non è mai incalzante, e il lettore fa sempre molta fatica ad arrivare in fondo alla pagina.
I fatti narrati spesso non risultano particolarmente interessanti, rendendo molto pesanti alcune parti. I personaggi perdono molto tempo a parlare e a discutere di questioni inutili, che non c'entrano niente con il filone principale, togliendo utile spazio a eventi più interessanti che l'autore avrebbe potuto inserire.
Solo verso il finale, si nota un miglioramento.
Quando finalmente i personaggi cominciano ad agire concretamente, la lettura inizia a prendere un ritmo migliore, risultando più leggera.
La conclusione è completamente aperta, e lascia il lettore con la voglia di leggere il romanzo d'esordio di Sloan, che presenta il vero e proprio finale.
Un prequel poco riuscito, che dà pochissime informazioni nuove e che non saprei se consigliare di leggerlo prima di aver letto 'Il segreto della libreria sempre aperta', romanzo di un altro livello rispetto a questo breve racconto.

VOTO FINALE

mercoledì 11 dicembre 2013

Novità Garzanti & Miraviglia editore in libreria


Ciao a tutti, followers del blog! Natale si avvicina sempre di più e io non posso che essere felice.
Vi lascio due novità di due diverse case editrici, sperando suscitino il vostro interesse!

Titolo Volevo solo averti accanto
Pagine 420
Prezzo 14,90 €
Genere Romanzo
In libreria dal 2 gennaio 2014

«Un debutto che è diventato subito un bestseller. Impossibile non farsi travolgere dall’uragano di emozioni che questo libro porta con sé. Sullo sfondo della seconda guerra mondiale e degli orrori del nazismo, una storia straordinaria in cui anche l’amicizia più profonda deve fare i conti con una realtà di violenza e crudeltà.»
-Library Journal-

TRAMA
È la sera della prima al grande teatro dell’Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenzweig, il più ricco e importante mecenate della città. All’improvviso tra la folla appare un uomo anziano in uno smoking fuori moda. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenzweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il Macellaio di Zamość, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l’Olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta a un freddo inverno nella Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico. Difendere Ben Solomon sembra un’impresa impossibile, Rosensweig è agli occhi di tutti un sopravvissuto di Auschwitz, un filantropo potente e rispettato. Catherine però non vuole arrendersi, deve trovare la verità. Perché nessuno, in questa storia, è quello che sembra.


Titolo The Night Sessions
Pagine 300
Prezzo 17,50 €
Genere Fantascienza
In libreria da maggio 2013
The night sessions è una storia di fantascienza pura, che mescola con talento e fantasia lo stile lucido di Asimov e lo stile visionario di Philip K. Dick. Tematiche come le guerre di religione e l'umanizzazione degli androidi sono i punti focali, trattati con destrezza dall'autore che ha segnato la storia della fantascienza moderna al fianco del compianto Iain Banks, e che grazie ai suoi romanzi ha vinto i più importanti premi mondiali dedicati al genere futuristico.

TRAMA
Edimburgo, 2037. Un prete muore nel suo appartamento per una esplosione. L’ispettore di polizia Adam Ferguson e la sua squadra capiscono immediatamente che non si tratta di un incidente e quando subito dopo un vescovo viene assassinato, diventa chiaro che si tratta di una serie di omicidi a sfondo religioso. In una città dove esistono ascensori per lo spazio e robot intelligenti e dove la religione è praticata da pochi e furtivamente torna l’incubo del terrorismo. I sospetti cadono immediatamente sugli atei più attivisti, ma quando la lista dei bersagli si allarga e arriva a includere persone comuni, diventa chiaro che Ferguson deve approfondire le indagini. Si delinea così una cospirazione a livello internazionale tra androidi nascosti in un parco divertimenti in Nuova Zelanda ed esseri umani che sembra progettare un disastro su scala biblica per l’anniversario dell’11 settembre. Questa data segna infatti l’inizio di conflitti religiosi e repressioni. L’obiettivo finale di queste Guerre di Religione è un Mondo senza credo. Chi sono i veri mandanti e quali sono i loro obiettivi? Ferguson inoltrandosi nei misteri delle dottrine teologiche del passato capisce che la soluzione è nell’utilizzo delle intelligenze artificiali e nella tecnologia del futuro.

martedì 3 dicembre 2013

L'ultimo battito del cuore - Valentina Cebeni


Ciao a tutti, care lettrici e lettori del blog! Oggi vi lascio la recensione di un libro che mi ha convinto solo in parte.
Ringrazio la casa editrice per avermelo presentato e per avermi fornito di una copia da recensire.


Titolo L'ultimo battito del cuore
Titolo originale L'ultimo battito del cuore
Autore Valentina Cebeni
Edito Giunti
Prezzo 12,00 €
Pagine 304
Genere Romanzo

Siete davvero convinti che si possa dare una scadenza al dolore?

TRAMA
Nell’incantevole campagna del Kent, Penelope non arriva per caso. Dopo la tragica scomparsa di Adam, il suo unico amore, in un incidente d’auto a cui lei è miracolosamente scampata, si lascia convincere a trascorrere un periodo di tempo nella magnifica tenuta di sua sorella Addison. Ma a casa dei Walker la situazione è tutt’altro che tranquilla. Il matrimonio tra Addison e Ryan, costretto su una sedia a rotelle, peggiora di giorno in giorno, così come l’umore della sorella, sempre più fredda, tagliente e scontrosa. L’unica consolazione per Penelope è prendersi cura del giardino da troppo tempo trascurato. Con l’appoggio di Ryan e l’aiuto di Tristan, l’affascinante giardiniere del paese, quel rettangolo di terra infestato da erbacce si arricchisce di una grande varietà di piante e fiori colorati. Tuttavia i violenti litigi con Addison, il tormento del ricordo di Adam e una serata fatale trascorsa con Ryan fanno sentire Penelope sempre più sola e in balìa delle onde del destino. L’unica voce a raggiungerla nel profondo è quella di Tristan, il primo uomo dopo Adam ad attrarla misteriosamente...

RECENSIONE DI EHRNAIDER

Inauguriamo il fantastico mese di Dicembre con un post-recensione! Oggi voglio parlare di un libro un po' particolare, di cui avevo alte aspettative, anche se non tutte sono state soddisfatte appieno.

Diciamo che la lettura di questo libro è partita con il passo sbagliato, perché mi ero immaginato un inizio completamente diverso.
Il libro inizia nell'autunno 2008, con il funerale di Adam. Io, in realtà, mi aspettavo (e speravo) che il libro mi facesse vivere il momento dell'incidente, la causa che ha portato alla morte dell'uomo, e non che mi venisse raccontata tramite un ricordo.
La nostra protagonista, colei che viene colpita da questo dolore, è PenelopeMi dispiace dirlo, ma non l'ho proprio apprezzata.
È un personaggio che ogni volta che giravo pagina odiavo sempre di più. È troppo banale e poco credibile; si ritrova a vivere dalla sorella, in una situazione molto difficile, ma a lei sembra non interessare! Compie azioni che lei stessa sa che le causeranno guai, ma imperterrito le fa, senza pensare alle possibili conseguenze. 
Ho trovato migliore, per quanto all'inizio non l'apprezzassi tanto, Addison, la sorella.
Addison l'ho trovata un personaggio maturo, che cresce per l'intero libro. Spesso si ritrova a urlare addosso alla sorella, a ferirla anche, però questo non dà particolare fastidio al lettore, secondo me, perché trova talmente banale il personaggio di Penelope che non fa quasi attenzione a quello che le succede.
Non ho apprezzato neanche il marito della sorella, Ryan.
Ryan sembra riuscire a instaurare un buon rapporto con Penelope, forse anche troppo buono. Sembrano andare molto in sintonia; partono da una passeggiata insieme la mattina e arrivano a occuparsi quotidianamente del giardino di casa, costruendo un rapporto molto profondo.
Viene, poi, introdotto l'ultimo personaggio veramente importante, quello che va a completare il triangolo d'amore, che ho trovato forzatissimo e poco credibile, ossia Tristan, l'unico uomo che riesce, in qualche modo, ad attrarre Penelope.
Tristan devo dire che non mi ha particolarmente colpito, anche se non l'ho trovato comunque banale.
Si comporta sempre bene con la nostra protagonista, e nonostante questo, lei spesso lo rifiuta, perché legata al passato. Una motivazione che reputavo valida, fino a quando non la smentisce Penelope stessa con Ryan.
Aspetto migliore è quello delle ambientazioni.
Un po' in tutte le descrizioni dei luoghi, siano essi all'aperto o al chiuso, sono caratterizzate dall'elemento della luce o dell'ombra, che giocano un ruolo fondamentale. Per esempio, in questa frase, si nota come il calore (luce) allontani la protagonista dagli aspetti negativi:

"Il calore che sentiva ogni volta che lui le era vicino, poi, l'aveva investita come una folata d'estate."

La stessa cosa succede anche qui (ma anche in molti altri casi):

"[...] non appena sentì il loro calore disperato, tutta la rabbia si disperse."

Quando, invece, entra in campo l'area semantica dell'ombra e del buio, le cose cambiano:

"Anche quella notte non avrebbe dormito."

Ecco che, in questo caso, tutto sembra ritornare alla normalità e la nostra protagonista si rende conto della situazione reale.
Dove nei primi esempi, Penelope, sembra esser tentata di dimenticare il passato e guardare soltanto il presente, nell'ultimo esempio le cose cambiamo radicalmente, ritornando alla situazione di partenza.
Un libro che si fa leggere, che avvolge il lettore nel suo mondo e non lo stacca più.
Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice, il modo in cui riesce a presentare e fornire i dettagli delle ambientazioni.
Non mi è piaciuto molto il modo in cui ha pensato e costruito i personaggi, e neanche il modo in cui ha gestito i rapporti tra di loro.
Ho apprezzato, invece, le tematiche trattate, come il lutto, ma in particolare la mancanza, la solitudine e il modo in cui l'uomo in generale è attaccato al suo passato.
Il finale devo dire che non mi è dispiaciuto affatto.
Mi è piaciuto il fatto che l'autrice non abbia concluso con l'happy-ending amoroso, ma abbia pensato a far crescere Penelope e anche la sorella Addison, arrivando quindi a una conclusione per niente scontata!
Una lettura scorrevole, che tratta tematiche importanti e che mi sento di consigliare, nonostante non mi sia completamente piaciuta.

Non puoi evitare di vivere e pretendere di non pagare il prezzo, ma se quel prezzo è troppo alto allora devi reagire.

VOTO FINALE