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mercoledì 24 febbraio 2016

Red Queen - Victoria Aveyard

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Dopo un lungo periodo di pausa (per cui non so come scusarmi), torno con un nuovo post, sperando di riuscire nei prossimi giorni a smaltire le cinque recensioni, inclusa questa, che ho in arretrato.
Oggi vi parlo di "Red Queen", libro che mi ha sorpreso moltissimo, di cui non vedo l'ora di leggere il seguito.
Un saluto e a presto.

Red Queen // Regina Rossa
Victoria Aveyard

Edito Penguin Group - Prezzo 11,99 $ - Pagine 400 - Genere Romanzo fantasy/distopico
«Le persone inutili, quelle che commettono errori, possono essere rimosse. Tu puoi essere rimossa

Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso... Mare rappresenta un'eccezione destinata a mettere in discussione l'intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l'altro e Mare contro il suo cuore.

Vedere un libro praticamente dappertutto non si sa mai se sia un bel segno o meno. Ho aspettato, ho resistito, non ho mai letto la trama e poi, tutto d'un tratto, mi sono deciso a cominciarlo. Non sapevo proprio cosa aspettarmi, ma "Red Queen", nonostante non sia il distopico classico al quale sono abituato, ha saputo sorprendermi in positivo.

Partiamo, come di consueto, con i personaggi.
La nostra protagonista è Mare Barrow che, per una serie di vicissitudini, si troverà a lavorare a Palazzo, circondata dagli Argentei, da lei tanto odiati. Mare è la nostra eroina, è l'eccezione alla regola: nonostante il sangue Rosso, possiede un superpotere straordinario, inspiegabile perfino per gli Argentei.

«Sono un errore. Sono una menzogna. E la mia vita dipende dal mantenere tale illusione.»


Proprio a Palazzo, conoscerà due personaggi che, a mio parere, l'autrice ha costruito in maniera straordinaria: Cal, erede al trono, e Maven, il secondogenito. Due fratelli molto diversi tra di loro, con cui sia la protagonista che il lettore verranno spesso a contatto. Pian piano si scopriranno sempre più dettagli sui due e proprio questo porterà Mare a fare delle scelte non sempre condivisibili, ma decisamente importanti per la trama.
Nonostante la buona caratterizzazione, non ho sempre avuto modo di apprezzare Kilorn, il migliore amico di Mare. Non ho spesso compreso le sue scelte e i suoi atteggiamenti; è un ragazzo particolare, che si sentirà anche tradito dalla protagonista stessa.
Niente da dire per quanto riguarda Elara, l'attuale regina di Norta: grandissimo personaggio, ben caratterizzata e, in alcuni punti del libro, davvero sorprendente.

«Noi Argentei non badiamo al dolore ma, invece, siamo orgogliosi. Orgoglio, dignità, onore - questo è quello che nessuna abilità potrà mai rimpiazzare.»

La Aveyard gestisce (quasi) tutti i personaggi davvero molto bene: li approfondisce moltissimo, anche quelli secondari, facendoceli conoscere da diversi punti di vista, dandoci una visione più che completa del mondo creato da lei stessa.
Le ambientazioni (world-building) sono a dir poco fantastiche.
Il mondo distopico creato dall'autrice è ben pensato, incredibile, ricco di dettagli.
Mi è piaciuta molto la classificazione in base al sangue: Red, le persone povere della società, e i Silver, i ricchi, coloro che hanno dei superpoteri.

«Gli Argentei sono diversi, ricordo a me stessa. Le loro cicatrici non durano. Non ricordano il dolore

Inizialmente, l'aspetto dei superpoteri mi ha molto confuso: come ho detto primo, non sapevo nulla della trama e mi aspettavo un distopico "classico", senza aspetti soprannaturali. Devo dire però, da amante del genere fantasy, che la scelta mi è piaciuta molto e ha dato sicuramente una peculiarità in più al romanzo stesso.
Ottima anche l'atmosfera, presente un po' per tutte le pagine del libro, caratterizzata da ansia, a volte paura, unita alla sensazione di non potersi fidare di nessuno, neanche di coloro che si conoscono da una vita.

«Chiunque può tradire chiunque

La trama è interessante, particolare, con qualche tocco originale che la distingue dalla maggior parte dei distopici classici.
Victoria Aveyard sviluppa il tutto molto bene, immergendo completamente il lettore, che si troverà letteralmente travolto dalla storia, di cui vorrà leggere quanto prima le ultime pagine.
Un stile non troppo complicato, che rapisce, accompagnato da un ritmo incalzante, presente per l'intero romanzo.
Ottimo anche il finale, decisamente sorprendente.
Il libro è ricco di colpi di scena davvero incredibili, ma l'autrice si tiene il migliore per la fine: nelle ultime cinquanta/settanta pagine, la storia prende una svolta davvero inaspettata, che lascia senza fiato e senza parole.
"Red Queen" ha saputo davvero sorprendermi in positivo, rivelandosi un gran bel libro, ben scritto, che pone delle ottime basi per quella che potrebbe essere una serie da tenere assolutamente sott'occhio. Mi pare inutile dire che la voglia di leggere il secondo, Glass Sword, uscito in lingua inglese il 9 Febbraio, è altissima. Intanto, non posso far altro che consigliarvi caldamente questo primo libro!

«La verità non conta. Ciò che conta è quello a cui credono le persone.»

giovedì 6 agosto 2015

Thirteen Reasons Why - Jay Asher

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Oggi vi parlo di un libro che avevo letto circa tre anni fa, ma che non mi aveva entusiasmato perché mi aspettavo un qualcosa di diverso; così, mi ero ripromesso di rileggerlo più avanti, anche perché avevo sempre letto recensioni molto positive.
Tuttavia, neanche questa volta ha saputo conquistarmi.
Il libro è presente anche in Italia, con il titolo "Tredici", edito Mondadori, a un costo di 10,00 €.
Un saluto e a presto.


Titolo Thirteen Reasons Why
Titolo originale -
Autore Jay Asher
Edito Penguin Group
Prezzo: 10,99 $
Pagine 288
Genere Romanzo

«Non puoi fermare il futuro.
Non puoi riavvolgere il passato.
L'unico modo per conoscere il segreto... È premere Play.»

TRAMA
Clay torna da scuola e fuori dalla porta trova ad aspettarlo una pessima sorpresa: sette audiocassette numerate con dello smalto blu. Ascoltandole, scopre che a registrarle è stata Hannah, la ragazza per cui si è preso una cotta. La stessa ragazza che si è suicidata due settimane prima. Quelle cassette sono il suo modo per avere l'ultima parola sulle vicende che, secondo lei, l'hanno portata alla morte: facendole scorrere, Clay scopre che il destinatario del pacchetto deve ascoltarle e poi passarle al successivo di una lista. Nelle cassette, sono presenti tredici storie: ognuna legata a una persona che ha dato ad Hannah una ragione per togliersi la vita. Seppur sconvolto, non può resistere alla tentazione di esplorare a fondo la storia che lo riguarda e, guidato dalla voce di lei, visiterà i luoghi che lei vuole mostrargli, finché non gli rimarrà altro da ascoltare...

Proprio per la sua idea di fondo, la trama e il tema trattato, "Thirteen Reasons Why" mi aveva sempre ispirato molto. Nonostante la prima lettura fosse stata molto deludente, ero convinto che leggendolo a distanza di qualche anno, sarei stato in grado di apprezzarlo di più. Così, purtroppo, non è stato.

«Spero tu sia pronto, perché sto per raccontarti la storia della mia vita. In maniera più specifica, il perché la mia vita è finita. E se stai ascoltando queste cassette, tu sei uno dei motivi. Cosa? No! Non ti dirò quale cassetta ti introduce nella storia. Ma non temere: se hai ricevuto questa deliziosa scatola, il tuo nome salterà fuori... Te lo prometto

Procediamo con ordine e iniziamo a parlare dei personaggi.
Il protagonista è Clay, voce narrante del libro. Un ragazzo norma, con le sue peculiarità. Per qualche strano motivo, viene inserito tra le "thirteen reasons why" che hanno portato Hannah Baker a suicidarsi.
Hannah è sicuramente un personaggio particolare, strano, che ha deciso di registrare in alcune cassette la sua voce, al fine di comunicare ai diretti interessati alcune questioni rimaste in sospeso, questioni che l'hanno condotta al suicidio.

«Se il mio amore fosse un oceano,
non ci sarebbero più terre.
Se il mio amore fosse un deserto,
vedresti solo sabbia.»

Ed è qui, a mio parere, il problema, ciò che anche questa volta non mi ha convinto e non mi ha fatto apprezzare il libro quanto sperassi. Su tredici motivi, a mio parere, pochissimi sono davvero validi (due, tre, ma non di più); i restanti mi sono sembrati soltanto visti in maniera esagerata.
Le motivazioni non sono inoltre coerenti rispetto ai comportamenti manifestati dalla ragazza; difatti, Hannah tende a evidenziare (giustamente) che la scelta da lei fatta è stata assolutamente difficile, vista come "ultima spiaggia" e presa soltanto perché ormai era stanca di tanta sofferenza. Ma sono i motivi di 'tanta sofferenza' che io non ho praticamente visto (o quasi): nelle "thirteen reasons why" difficilmente ho trovato davvero un motivo valido per compiere tale gesto drastico e irreversibile. La spiegazione che mi è subito balzata in testa, dunque, è che il tutto dipende dalla sensibilità di una persona; nel mio caso specifico, di questo dramma di cui l'autore ci vuole raccontare è arrivato ben poco.
Sia i personaggi primari che secondari, comunque, sono ben caratterizzati e mi sono piaciuti molto di più rispetto a quelli di "Prima del futuro", che non mi avevano per niente convinto.

«E il resto di voi ha notato le cicatrici che ha lasciato alle spalle?
No. Probabilmente no. Perché la maggior parte di esse non può essere vista a occhio nudo.»

Ho apprezzato molto, oltre al fatto che ricoprono un ruolo chiave, le ambientazioni.
Insieme alle cassette, Hannah informa subito i suoi ascoltatori di aver lasciato anche una mappa della città, con la quale potrà mostrare loro tutti i posti chiave. Tutti questi luoghi presentano delle descrizioni ricche di dettagli, fondamentali per il lettore. Il tutto è perfettamente pensato e studiato da Jay Asher, che ci regala un vero e proprio tour per la cittadina.
L'idea alla base della trama è davvero molto buona: il suicidio e le successive cassette erano un'accoppiata vincente.
L'autore riesce a gestire il tutto molto bene, creando una lettura molto scorrevole, intrigante, che mi ha completamente catturato, nonostante non la stessi apprezzando più di tanto. Personalmente, è scritto bene ed è un buon romanzo, ma come ho detto prima, le "thirteen reasons why", che stanno alla base del romanzo, non sono ciò che mi aspettavo.

«Penso che questo sia il nocciolo della questione. Nessuno sa con certezza l'impatto che può avere nelle vite delle altre persone.»

Il finale è comunque interessante.
Una conclusione per certi versi prevedibile, nulla di stravolgente, soddisfacente: pone la parola 'Fine' in maniera definitiva a questa storia, quasi un incubo per Clay.
Un libro che purtroppo non sono riuscito ad apprezzare: non mi sembra un brutto romanzo, ma evidentemente non va bene per ciò che io stavo effettivamente cercando. Magari, altri sarebbero stati completamente soddisfatti da questa lettura.
Come film forse renderebbe meglio; un film che era stato annunciato nel 2011: con molta probabilità, ci sarebbero stati Logan Lerman, nei panni del protagonista Clay, e Selena Gomez, che avrebbe dovuto interpretare Hannah, un ruolo tutt'altro che facile. Tuttavia, almeno per adesso, non si sa ancora niente di questo adattamento cinematografica.
Tornando al romanzo, forse lo consiglierei lo stesso: credo che ogni persona sia diversa e che quindi, messo da parte il genere, è proprio una questione personale; se vi capita sottomano, magari gli potete dare una possibilità.

«Non puoi tornare indietro a come erano prima le cose. A come pensavi che fossero. Tutto ciò che hai... è il presente.»

VOTO FINALE

martedì 17 giugno 2014

Ultime lettere di Jacopo Ortis - Ugo Foscolo

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Nuova recensione su un classico della letteratura italiana, che a me è decisamente piaciuto.
Un saluto e a presto.


Che il non conoscere gli uomini è pur cosa pericolosa; ma il conoscerli quando non s’ha cuore da volerli ingannare è pur cosa funesta!


Titolo Ultime lettere di Jacopo Ortis
Titolo originale Ultime lettere di Jacopo Ortis
Autore Ugo Foscolo
Edito Oscar Mondadori
Prezzo 8,50 €
Pagine 192
Genere Romanzo epistolare

Io ti feci nascere perché tu anelando alla tua felicità cospirassi alla felicità universale; e quindi per istinto ti diedi l’amor della vita, e l’orror della morte.

TRAMA
Fuggiasco da Venezia, dopo Campoformio, Jacopo si isola sui Colli Euganei. Qui conosce Teresa e se ne innamora, ma sa che questo è un amore impossibile, perché Teresa è promessa a Odoardo. Jacopo si mette in viaggio per l'Italia, senza una meta e ovunque vede la tragedia dell'oppressione straniera, né lo consolano le bellezze naturali o la saggezza del vecchio Parini, incontrato a Milano. La tragica conclusione è una denuncia al mondo di una doppia delusione.

Dopo aver studiato a scuola le principali lettere, la voglia di leggere questo romanzo è subito accresciuta in me. Proprio per questo, ho deciso subito di iniziarlo, con la speranza di amarlo. E così è stato.

I personaggi sono molteplici, ma io ho deciso di soffermarmi sui principali.
Direi di partire dal nostro protagonista, Jacopo Ortis, il quale si ritrova a fuggire e ritirare nei colli Euganei, proprio per la presenza del suo nome nelle liste di proscrizione. Rappresenta il cosiddetto 'Eroe Romantico': si contrappone alla società e ha un senso e desiderio sfrenato di libertà e individualismo.
Il nostro Jacopo, però, una volta visto il "sacrificio consumato" della sua patria, viene inondato da una voglia di suicidio; qualcosa, però, lo trattiene dal farlo. È l'AMORE per una ragazza, è l'amore per Teresa.
Teresa è una ragazza che appare molto bella e che si trova a ricambiare l'amore per l'Ortis.
Il loro amore sarà però impossibile, perché Teresa è già stata promessa in sposa a Odoardo, e non può  più tirarsi indietro.

Mi sento tuonare nell'anima quella sentenza: Non sarò vostra mai!

Inizia quindi il lungo viaggio dell'Ortis che, attraverso le lettere destinate all'amico Lorenzo Alderani, cercherà di superare il dolore provato. Grazie a questi due personaggi, Foscolo mostra quella che è la sua visione pessimistica, e riesce ad affrontare molteplici tematiche, una delle quali riguarda le ILLUSIONI; difatti, si vede ora il protagonista resistere alla tentazione del suicidio proprio perché ha ancora delle speranze, delle illusioni, delle ragioni per cui vivere.

Cos'è più l'universo? qual parte della terra potrà mai sostenermi senza Teresa? e mi pare di esserle lontano sognando. Ho avuto io tanta costanza? e m'è bastato il cuore di partire così - senza vederla? né un bacio, né un unico addio! A minuto a minuto credo di trovarmi alla porta della sua casa, e di leggere nella mestizia il suo volto, che m'ama.
Fuggo; e con che velocità ogni minuto mi porta ognor più lontan da lei. E intanto? quante care illusioni! ma io l'ho perduta. Non so più obbedire né alla mia volontà, né alla mia ragione, né al mio cuore sbalordito: mi lascerò strascinare dal braccio prepotente del mio destino.
Addio.

Le ambientazioni sono ricche di dettagli e sono, in moltissimi casi, tipicamente romantiche.
In quasi tutte le lettere ci troviamo davanti a 'scenari' sempre nuovi e sempre diversi dagli altri, dei quali Foscolo mette in risalto solo gli aspetti principali e fondamentali.
Notiamo un rapporto uomo-natura, dove le sensazioni e i sentimenti dell'Ortis sono conformi alla natura e all'ambiente circostante: vi sarà un paesaggio selvaggio, spoglio, quando il protagonista proverà delle sensazioni negative, e un paesaggio verde, ombroso, quando l'Ortis proverà sensazioni positive.
Questo romanzo epistolare è molto particolare e richiede diverso tempo per esser letto, nonostante non sia composto da moltissime pagine. L'italiano dell'800 non è difficile, però consiglio una versione che presenti delle note (come questa della Oscar Mondadori), che permettono una comprensione completa e ottimale del libro.
Ho notato un rallentamento del ritmo di lettura nella seconda parte del romanzo, probabilmente perché porta a riflettere di più il lettore. Tuttavia, non scende mai nel noioso e si è sempre curiosi di andare avanti con la storia.
Il finale, prevedibile o meno, conclude perfettamente il libro.
L'evento che accade alla fine permette di arrivare a questo epilogo triste, malinconico, ma che non poteva essere pensato in maniera differente.
L'Ortis riesce così a mostrare la sua grande delusione, la sua voglia sempre più alta di non voler più vivere, perché la sua vita, ormai, non ha più senso.
Una lettura che assolutamente consiglio, un romanzo epistolare ricco di tematiche tuttora attuali, che porta il lettore a lunghe riflessioni.

Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità

VOTO FINALE

giovedì 5 settembre 2013

Gregor: la profezia del Flagello - Suzanne Collins

Eccomi di nuovo qui, con una nuova recensione. Oggi voglio parlarvi del secondo libro della saga "Gregor the Overlander" scritta dall'autrice di The Hunger Games, Suzanne Collins.
Prendendolo per quello che è, quindi un libro per ragazzi(ni), devo dire che l'ho trovato leggermente inferiore al primo, anche se comunque è stata una lettura piacevole e continuerò sicuramente la lettura di questa saga.


Titolo Gregor: la profezia del Flagello
Titolo originale Gregor: the prophecy of Bane
Autore Suzanne Collins
Edito Mondadori
Prezzo 17,00
Pagine 284
Genere Fantasy

Muoia il piccolo e morirà il suo cuore, morirà la sua parte MIGLIORE.
Morirà la pace di questi momenti.
La chiave del potere è in mano ai Rodenti.

TRAMA
Sopramondo, New York: il padre di Gregor e Boots soffre di una misteriosa malattia che gli impedisce di lavorare, e con il solo stipendio della madre e le medicine da pagare, la famiglia è in gravi difficoltà economiche. Non c'è un centesimo per festeggiare il Natale, e spesso perfino la cena è un problema. La situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro. Sottomondo, Regalia: nella capitale del mondo sotterraneo, nelle viscere di New York, i problemi sono ancora più impellenti. Il momento è giunto. La profezia del Flagello parla chiaro. Se non sarà compiuta, il Sottomondo sarà distrutto. Ares e Luxa sanno che la salvezza può venire solo da Gregor di Sopramondo. Che ha giurato di non tornare mai più. Ma un modo per costringerlo c'è. E quando il ragazzo porta la sorellina a Central Park, a giocare con la neve, di colpo la piccola Boots scompare...

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Finalmente sono tornato nel sottomondo insieme al nostro protagonista Gregor.
Avevo aspettative molto alte e devo dire che tutto sommato sono state soddisfatte.
Ringrazio nuovamente l'editore per la copia che mi è stata inviata.

L'inizio di questo secondo capitolo è migliore del primo: ormai il mondo in cui è ambientata la saga lo conosciamo, quindi bastano poche righe per ritrovarci a Regalia, di fronte a una nuova profezia da affrontare.
Facciamo comunque un passo alla volta e analizziamo i personaggi.
Il nostro protagonista è sempre Gregor, rimasto lo stesso, tranne per i suoi pochi mesi in più di vita.
Grazie a questa avventura però, la crescita di questo personaggio diventa più radicale ed evidente: inizia a scoprire molte cose su se stesso, oltre che sul sottomondo.
Un posto decisamente migliore è stato riservato ad Ares, il "suo" pipistrello.
Occupa un ruolo decisamente più importante, diventa quasi personaggio principale: non si può fare a meno di lui.
Restano invariati gli altri: alcuni assumono più importanza, come Luxa, altri un po' meno. Tutti comunque restano unici, grazie a caratteristiche particolari, che differenziano l'uno dall'altro.
Bisogna dire che la Collins esagera un po' con i nomi, che risultano complessi, diventando quindi difficili da ricordare.
Continuano a piacermi le ambientazioni.
Il mondo creato dall'autrice è davvero affascinante e ricco di particolari: le descrizioni sono colme di dettagli che permettono al lettore di avere un immagine nitida dei vari luoghi che vengono visitati.
A dir poco stupende le grotte.
Oltre al fatto che ci sembra di averle attorno, veniamo completamente colpiti dall'atmosfera che creano. Spesso siamo inondati da sensazioni molto negative, fino ad arrivare ad avere paura.
La lettura in genera, devo dire di averla trovata un po' altalenante.
Dopo un inizio coinvolgente, il libro diventa un po' lento, in alcune parti troppo, forse. Arrivati circa a metà, questa situazione comincia a migliorare, ma solo l'ultimo quarto del libro viene divorato dal lettore.
Altra cosa, che ho già detto nell'introduzione, è che il libro deve essere preso per quello che è: un romanzo fantasy per ragazzi(ni) di 11/12 anni. Letto da una persona di età superiore, potrebbe risultare molto prevedibile, anche nei colpi di scena, però se si pensa che il libro è destinato a un pubblico giovanissimo, si iniziano ad apprezzare.
Il finale è il nostro ultimo step.
Una conclusione abbastanza scontata, anche se non completamente: nelle ultime due pagine la Collins inserisce un colpo di scena, che invoglia a leggere il terzo libro della saga.
Un libro semplice, leggero, destinato ai ragazzi: se si ha il bisogno di staccare un attimo, questo è consigliato, come del resto il precedente.

VOTO FINALE