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martedì 3 dicembre 2013

L'ultimo battito del cuore - Valentina Cebeni


Ciao a tutti, care lettrici e lettori del blog! Oggi vi lascio la recensione di un libro che mi ha convinto solo in parte.
Ringrazio la casa editrice per avermelo presentato e per avermi fornito di una copia da recensire.


Titolo L'ultimo battito del cuore
Titolo originale L'ultimo battito del cuore
Autore Valentina Cebeni
Edito Giunti
Prezzo 12,00 €
Pagine 304
Genere Romanzo

Siete davvero convinti che si possa dare una scadenza al dolore?

TRAMA
Nell’incantevole campagna del Kent, Penelope non arriva per caso. Dopo la tragica scomparsa di Adam, il suo unico amore, in un incidente d’auto a cui lei è miracolosamente scampata, si lascia convincere a trascorrere un periodo di tempo nella magnifica tenuta di sua sorella Addison. Ma a casa dei Walker la situazione è tutt’altro che tranquilla. Il matrimonio tra Addison e Ryan, costretto su una sedia a rotelle, peggiora di giorno in giorno, così come l’umore della sorella, sempre più fredda, tagliente e scontrosa. L’unica consolazione per Penelope è prendersi cura del giardino da troppo tempo trascurato. Con l’appoggio di Ryan e l’aiuto di Tristan, l’affascinante giardiniere del paese, quel rettangolo di terra infestato da erbacce si arricchisce di una grande varietà di piante e fiori colorati. Tuttavia i violenti litigi con Addison, il tormento del ricordo di Adam e una serata fatale trascorsa con Ryan fanno sentire Penelope sempre più sola e in balìa delle onde del destino. L’unica voce a raggiungerla nel profondo è quella di Tristan, il primo uomo dopo Adam ad attrarla misteriosamente...

RECENSIONE DI EHRNAIDER

Inauguriamo il fantastico mese di Dicembre con un post-recensione! Oggi voglio parlare di un libro un po' particolare, di cui avevo alte aspettative, anche se non tutte sono state soddisfatte appieno.

Diciamo che la lettura di questo libro è partita con il passo sbagliato, perché mi ero immaginato un inizio completamente diverso.
Il libro inizia nell'autunno 2008, con il funerale di Adam. Io, in realtà, mi aspettavo (e speravo) che il libro mi facesse vivere il momento dell'incidente, la causa che ha portato alla morte dell'uomo, e non che mi venisse raccontata tramite un ricordo.
La nostra protagonista, colei che viene colpita da questo dolore, è PenelopeMi dispiace dirlo, ma non l'ho proprio apprezzata.
È un personaggio che ogni volta che giravo pagina odiavo sempre di più. È troppo banale e poco credibile; si ritrova a vivere dalla sorella, in una situazione molto difficile, ma a lei sembra non interessare! Compie azioni che lei stessa sa che le causeranno guai, ma imperterrito le fa, senza pensare alle possibili conseguenze. 
Ho trovato migliore, per quanto all'inizio non l'apprezzassi tanto, Addison, la sorella.
Addison l'ho trovata un personaggio maturo, che cresce per l'intero libro. Spesso si ritrova a urlare addosso alla sorella, a ferirla anche, però questo non dà particolare fastidio al lettore, secondo me, perché trova talmente banale il personaggio di Penelope che non fa quasi attenzione a quello che le succede.
Non ho apprezzato neanche il marito della sorella, Ryan.
Ryan sembra riuscire a instaurare un buon rapporto con Penelope, forse anche troppo buono. Sembrano andare molto in sintonia; partono da una passeggiata insieme la mattina e arrivano a occuparsi quotidianamente del giardino di casa, costruendo un rapporto molto profondo.
Viene, poi, introdotto l'ultimo personaggio veramente importante, quello che va a completare il triangolo d'amore, che ho trovato forzatissimo e poco credibile, ossia Tristan, l'unico uomo che riesce, in qualche modo, ad attrarre Penelope.
Tristan devo dire che non mi ha particolarmente colpito, anche se non l'ho trovato comunque banale.
Si comporta sempre bene con la nostra protagonista, e nonostante questo, lei spesso lo rifiuta, perché legata al passato. Una motivazione che reputavo valida, fino a quando non la smentisce Penelope stessa con Ryan.
Aspetto migliore è quello delle ambientazioni.
Un po' in tutte le descrizioni dei luoghi, siano essi all'aperto o al chiuso, sono caratterizzate dall'elemento della luce o dell'ombra, che giocano un ruolo fondamentale. Per esempio, in questa frase, si nota come il calore (luce) allontani la protagonista dagli aspetti negativi:

"Il calore che sentiva ogni volta che lui le era vicino, poi, l'aveva investita come una folata d'estate."

La stessa cosa succede anche qui (ma anche in molti altri casi):

"[...] non appena sentì il loro calore disperato, tutta la rabbia si disperse."

Quando, invece, entra in campo l'area semantica dell'ombra e del buio, le cose cambiano:

"Anche quella notte non avrebbe dormito."

Ecco che, in questo caso, tutto sembra ritornare alla normalità e la nostra protagonista si rende conto della situazione reale.
Dove nei primi esempi, Penelope, sembra esser tentata di dimenticare il passato e guardare soltanto il presente, nell'ultimo esempio le cose cambiamo radicalmente, ritornando alla situazione di partenza.
Un libro che si fa leggere, che avvolge il lettore nel suo mondo e non lo stacca più.
Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice, il modo in cui riesce a presentare e fornire i dettagli delle ambientazioni.
Non mi è piaciuto molto il modo in cui ha pensato e costruito i personaggi, e neanche il modo in cui ha gestito i rapporti tra di loro.
Ho apprezzato, invece, le tematiche trattate, come il lutto, ma in particolare la mancanza, la solitudine e il modo in cui l'uomo in generale è attaccato al suo passato.
Il finale devo dire che non mi è dispiaciuto affatto.
Mi è piaciuto il fatto che l'autrice non abbia concluso con l'happy-ending amoroso, ma abbia pensato a far crescere Penelope e anche la sorella Addison, arrivando quindi a una conclusione per niente scontata!
Una lettura scorrevole, che tratta tematiche importanti e che mi sento di consigliare, nonostante non mi sia completamente piaciuta.

Non puoi evitare di vivere e pretendere di non pagare il prezzo, ma se quel prezzo è troppo alto allora devi reagire.

VOTO FINALE

sabato 30 novembre 2013

Una seconda occasione - Sabrina Grementieri

Ciao a tutti, lettori e lettrici del blog!
Oggi recensisco un libro di un'autrice emergente, che mi è stato inviato tramite il gruppo Il libro del Martedì, che ringrazio per la collaborazione. Troverete la recensione completa sul loro blog, di cui vi lascio il link in fondo.


Titolo Una seconda occasione
Titolo originale Una seconda occasione
Autore Sabrina Grementieri
Edito Edizioni Esordienti Ebook
Prezzo 2,99 €
Pagine 286
Genere Romanzo

Mi sono reso conto di aver recitato tutta la vita fuori dal set.

TRAMA
A volte, la vita offre una seconda occasione per amare, per essere felici: basta crederci e non avere paura, anche se non mancano mai gli ostacoli. Greta, una giovane donna ventottenne, esce da un’esperienza dolorosa che continua a portarsi nel cuore, tuttavia non si lascia abbattere: lavora per non rinunciare alla casa dei suoi sogni, fa progetti professionali, per mettere a frutto la sua laurea in psicologia e, al contempo, la sua passione per i cavalli, ed aspetta la sua seconda occasione. Anche Ian, un noto attore, ormai over 50, cerca una nuova possibilità, dopo la morte della moglie e una vita con pochi punti di riferimento, ma soprattutto vuole ricostruire il rapporto con Kevin, il figlio adolescente.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Tra i libri offerti al gruppo, la mia attenzione è caduta su "Una seconda occasione". Pur non essendo il mio genere, qualcosa presente nella trama mi ha spinto a dargli una possibilità. Purtroppo, però, non è stata affatto la lettura che speravo che fosse.


Già dalle prime righe veniamo immersi nell'atmosfera del libro. La protagonista si ritrova, inaspettatamente, in ospedale e, una volta sveglia, vede vicino al suo letto uno sconosciuto.
Un inizio che presenta un ritmo frenetico, intrigante e che promette molto bene.
Partiamo con l'analisi dei personaggi del romanzo.
La protagonista è Greta, giovane ragazza, quasi trentenne, che lavora per la sua sussistenza. Greta è il miglior personaggio creato dalla penna dell'autrice: una ragazza con una grande forza di volontà, che cerca in tutti i modi di realizzare i suoi sogni.
Conosciamo subito l'identità dello sconosciuto. È William, per gli amici Ian, un attore over 50, da poco arrivato in Toscana.
Tra i due scatta una scintilla, che viene poi sviluppata per il corso del libro. Una storia d'amore, a mio parere, forzata e poco credibile.
Greta ha un carattere molto forte e più e più volte nel libro ripete frasi del tipo "Non so cosa ci trovo in lui". Questo fa capire, secondo me, che neanche l'autrice si sappia bene spiegare che cosa abbia fatto nascere questo rapporto; inoltre, sono sicuro che Greta, se fosse presente nel nostro mondo, non si farebbe facilmente 'abbindolare' da uomini manipolatori, che per di più hanno una così ampia differenza d'età.
Dei due genitori di Greta, quella che più mi ha colpito è stata la madre, Giulia, perché in quasi tutte le situazioni, quest'ultima si mette sempre contro la figlia, e la cosa ancora più sorprendente era che io fossi d'accordo con lei! La situazione, secondo me, diventa talmente banale che il lettore si ritrova a mettersi contro la protagonista stessa.
Infine, troviamo il vero e proprio antagonista, Lorenzo, il cognato di Greta.
Un uomo testardo, che sembra odiare la nostra protagonista, per motivi che solo lui conosce. Un personaggio che sa dare fastidio, dall'inizio alla fine del libro.
Passiamo ora alle ambientazioni, aspetto sicuramente migliore.

SE VUOI LEGGERE LA RECENSIONE COMPLETA, SCHIACCIA QUI.

VOTO FINALE

mercoledì 18 settembre 2013

Se solo fosse vero - Marc Levy

Ciao a tutti, followers del blog. Oggi vi lascio la recensione di un libro che mi è piaciuto, pur essendo di un genere che di solito non apprezzo.
Spero vi incuriosisca!
A presto e buone letture.


Titolo Se solo fosse vero
Titolo originale Et si c'était vrai
Autore Marc Levy
Edito Tea
Prezzo 8,00 €
Pagine 213
Genere Romanzo

Ieri è passato, il domani non esiste ancora, quello che conta è oggi, il presente.

TRAMA
San Francisco. Arthur è un giovane architetto e si è da poco trasferito in un nuovo appartamento. Dopo una giornata faticosa, accende la musica e si rilassa con un bagno caldo. È allora che si accorge che in casa c'è qualcuno, una donna. Si tratta di Laureen. Con il passare delle settimane i due diventano amici e il sentimento che li unisce si trasforma in amore. C'è solo un ostacolo: Laureen è un fantasma. Il suo corpo, quello di una dottoressa di trent'anni, giace in coma in un letto d'ospedale. E i medici, convinti che per lei non ci sia più niente da fare, stanno per staccare il respiratore. Per Arthur comincia così una corsa contro il tempo per salvare la donna che ama.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Dopo aver visto il film molteplici volte, mi sono deciso a leggere il libro da cui è stato tratto.
Poiché la trasposizione cinematografica mi era piaciuta molto, le mie aspettative per questa lettura erano molto alte.
Per mia fortuna, non sono state deluse.
Parto con l'analisi dei personaggi.
Il nostro protagonista è Arthur. Arthur è un ragazzo come tanti, laureato in architettura e trasferitosi da poco in un nuovo appartamento.
Proprio qui incontra la nostra coprotagonista, Lauren. La ragazza, però, ha una particolarità: è un fantasma. Avendo avuto un incidente in auto sei mesi prima ed essendo ancora in coma, l'anima si è separata dal corpo.
Tra i due nasce quindi un'amicizia profonda, che diventerà presto qualcosa di più.

Grazie alla situazione creata, l'autore riesce a trattare temi importanti, come l'eutanasia, molto presente nel libro.
Aspetto fatto abbastanza bene è quello delle ambientazioni.
Le descrizioni presenti sono molte: tutte ricche di dettagli, anche se restano comunque molto semplici ed è poca la fantasia da usare.
San Francisco però è davvero ben fatta: sfogliate circa cento pagine, ci sembrerà di conoscere la città da anni, quasi come se ci vivessimo da sempre.
La lettura in generale scorre molto velocemente e non ci si annoia mai.
Molto interessanti i capitoli centrali, il 10 e l'11, i quali raccontano il passato di Arthur, quasi totalmente omesso nel film, che ci permetteranno di conoscerlo meglio e renderanno il nostro protagonista un personaggio ancora più complesso.
Anche Lauren, con lo scorrere delle pagine, la vedremo crescere e maturare, cosa che ho molto apprezzato; vi è quindi una crescita di entrambi i protagonisti, ben fatte e ben gestite.
Si arriva poi al finale, parte molto curata dall'autore, pur essendo quasi aperto.
Una conclusione realistica, totalmente diversa dall'happy-ending del film e che deve essere interpretato dal lettore stesso, il quale si immaginerà una possibile fine.
C'è chi lo vede in positivo e chi lo vede in negativo; io, personalmente, forse anche a causa del film, l'ho pensato in modo positivo. Aspetto comunque di leggere il seguito, Se potessi rivederti, per vedere come l'autore ha deciso di proseguire con questa avventura.
Una lettura piacevole e leggera, che tratta temi importanti e che porta il lettore a riflettere, nonostante la sua semplicità.
Consigliato, anche a chi, come me, non ama questo genere.

Quello che sto per dire non è facile da capire, ed è impossibile da ammettere, ma se vuole ascoltare la nostra storia, se vuole avere fiducia in me, allora forse mi crederà, ed è molto importante, perché lei, senza saperlo, è la sola persona al mondo con la quale possa condividere questo segreto.

VOTO FINALE

sabato 7 settembre 2013

Hello - Viviana Pavan

Eccomi di nuovo, followers! Oggi vi parlo di un libro di un'autrice emergente, che ha saputo creare una storia fresca e leggera, perfetta da leggere sotto l'ombrellone.


Titolo Hello
Titolo originale Hello
Autore Viviana Pavan
Edito DGS3-Editrice
Prezzo 4,29 € (ebook)
Pagine 113
Genere Romanzo

TRAMA
Giulia e Alessandra sono amiche per la pelle. Hanno entrambe ventotto anni e sono diversissime tra loro.Giulia è sognatrice, sensibile, pigra, un po’ impacciata, “morbidosa” e attende imperterrita il suo principe azzurro. Anzi, a dir la verità più che attenderlo lo cerca nelle chat!Alessandra invece ha la testa sulle spalle, è responsabile, affidabile, sempre in orario, è magrissima e ha sempre avuto più fidanzati di Giulia.A 17 anni partono all’avvventura decise a ritrovare un vecchio amore estivo di Giulia, ma incontrano Fabrizio.Anni dopo durante la festa di compleanno di un'amica comune di vecchia data, Monica, Giulia se lo ritrova davanti. Lui è proprio il promesso sposo della festeggiata....Girovagando tra le chat, com'è suo solito fare, incontra anche Gitan e da lì partono una seria di rocambolesche avventure che la condurranno prima in Corsica e poi di nuovo a Torino.Intanto si rifà vivo Fabrizio e ricompare anche Monica, che tra le braccia di Giulia cerca conforto in una serie tragi-comica di eventi che culmineranno con l’arrivo di una cena giapponese e uno scampanellare di campanelli...

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Sotto l'ombrellone ho deciso di discostarmi un attimo dai miei generi e di provare un libro leggero, una "lettura da spiaggia". Mi sono quindi dedicato a Hello, dell'autrice emergente Viviana Pavan, che mi ha gentilmente inviato il suo libro e che quindi voglio ringraziare.

La trama fa subito pensare a un libro semplice, senza troppe pretese. Così è.
Tra i personaggi principali, troviamo Giulia, la nostra protagonista. Giulia è una ragazza normale, semplice, secondo lei con qualche chilo di troppo. Vive ormai da due anni con la sua migliore amica, Alessandra. È in cerca di un ragazzo, per questo pensa a Internet come mezzo di comunicazione.
La sua amica, invece, è totalmente diversa. Una ragazza più seria, più intelligente e che cerca in tutti i modi di aiutare e sostenere la sua coinquilina.
Due personalità completamente diverse, ma che insieme creano quello che si chiama Amicizia vera.
Niente male l'aspetto delle ambientazioni.
Descrizioni semplici, ma efficaci: l'autrice fornisce i dettagli fondamentali, mentre il restante viene immaginato dal lettore.
L'alternanza delle località, Italia e Corsica, è una buona idea e l'autrice riesce a creare dei luoghi davvero ben fatti.
La lettura è scorrevole e leggera, e si riesce a portare a termine entro la giornata stessa.
Lo stile dell'autrice è buono e grazie ad alcuni colpi di scena riesce a tenere il lettore incollato alle pagine.
La trama presenta ottime idee e Viviana è riuscita a svilupparle tutte molto bene, creando un intreccio tutt'altro che scontato.
Si arriva poi all'ultima parte del libro, il finale.
Una conclusione troppo prevedibile, un happy-ending assicurato, che farà comunque sorridere il lettore.
Avrei dedicato una maggiore attenzione a questa parte del libro, anche se, tutto sommato, direi che può andar bene.
Se si ha bisogno di una lettura semplice e leggera, questo è perfetto.

VOTO FINALE

giovedì 29 agosto 2013

The Fault in our Stars - John Green

Ciao a tutti, followers del blog. Le vacanze sono finite e posso dirvi di aver letto ben 7 libri e ho un ottavo in lettura! Quindi, ogni giorno, da oggi, pubblicherò una recensione. Parto con il primo romanzo letto in vacanza, che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha colpito e che mi ha completamento conquistato.


Titolo The Fault in our Stars
Titolo originale The Fault in our Stars
Autore John Green
Edito Penguin
Prezzo 7,99 £
Pagine 336
Genere Romanzo

TRAMA
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Dopo aver letto e amato Città di Carta (QUI la mia recensione), ho deciso di leggere tutto di quest'autore.
Volevo "assaporare" lo stile reale di Green e proprio per questo ho voluto leggere Colpa delle Stelle in lingua originale.

Già la trama si rivela interessante e ricca di idee.
È un romanzo che fin dall'inizio risulta avvolto da un'aura di malinconia e il lettore di questo se ne accorge, ma non ci presta particolare attenzione perché viene catturato dallo stile di scrittura dello scrittore: semplice, senza giri di parole, ma che risulta allo stesso tempo persuasivo.
Partiamo analizzando i personaggi.
La nostra protagonista, sedicenne, è Hazel Grace Lancanster. Hazel è una ragazza che se vista esternamente, è completamente normale. In realtà, già dall'inizio capiamo qualcosa: Hazel è malata di cancro. È una ragazza molto chiusa, ma grazie al farmaco sperimentale che le ha permesso di sopravvivere anni prima, inizia ad avere anche pensieri positivi, e non solo negativi.
Co-protagonista, presentatoci già dal primo capitolo, è Agustus Waters, chiamato Gus dagli amici. Si incontrano la prima volta a un appuntamento del gruppo di supporto per ragazzi malati di cancro e subito scatta la scintilla.
Anche Gus non è tanto fortunato: per una grave malattia, gli è stata amputata una gamba e ha visto quindi svanire il suo sogno più grande, il basket.
Entrambi caratterizzati molto bene e realistici: come in Città di Carta, si nota una crescita dei due personaggi, che ho apprezzato molto.
Stessa cosa vale per i personaggi secondari: Green non li dimentica mai e dà molto spazio anche a loro.
Non deludono neanche le ambientazioni.
Green dimostra di saper creare scenari sorprendenti, ricchi di dettagli e nitidi nella testa del lettore.
Come in Città di Carta, si arriva a un punto in cui c'è bisogno di cambiare località: questo cambio è radicale e il lettore si ritrova ad Amsterdam.
La lettura in generale è scorrevole e il libro lo si potrebbe leggere tutto d'un fiato, senza mai annoiarsi.
Il romanzo è ricco di avvenimenti e colpi di scena che non permettono di rifiatare, perché nel momento in cui ci si sta riprendendo da un fatto, ne accade un altro.
Impressionante il modo in cui i personaggi si evolvono, come già detto prima. Sia Hazel che Augustus crescono parecchio dall'inizio del libro, entrambi in meglio, e diventano più maturi, più intelligenti e più responsabili.
Si arriva poi al finale, parte molto attesa dal lettore.
Una conclusione ben fatta e curata dall'autore e che termina così:

"I like my choices. I hope she likes hers.
I do, Augustus.
I do."

Il lettore è pieno di aspettative che non vengono per niente deluse.
Un libro che già dalla trama è molto interessante, che viene ben sviluppata e che permette di trattare temi molto importanti e delicati come il cancro.
Un romanzo da leggere.

VOTO FINALE

giovedì 27 giugno 2013

Il segreto della libreria sempre aperta - Robin Sloan


Titolo Il segreto della libreria sempre aperta
Titolo originale Mr. Penumbra's 24-Hour Bookstore
Autore Robin Sloan
Edito Corbaccio
Prezzo 16,40 €
Pagine 304
Genere Romanzo / Thriller

TRAMA
La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l'hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno... di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all'inizio. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a consultare e prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. È evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa... Clay si butta a capofitto nell'analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici più o meno nerd, più o meno di successo, fra cui una bellissima ragazza, geniaccio di Google... E quando alla fine si decide a confidarsi con il proprietario della libreria, il signor Penumbra, scoprirà che il mistero va ben oltre i confini angusti del negozio in cui lavora... Fra codici misteriosi, società segrete, pergamene antiche e motori di ricerca, Robin Sloan ha cesellato un romanzo d'amore e d'avventura sui libri che lancia una sfida alla nostra curiosità, al nostro desiderio di un'esperienza nuova ed elettrizzante. Un viaggio in quell'universo magico che è una libreria.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Ed eccomi tornato con una recensione di un libro che in questo periodo è molto discusso e criticato: parlo ovviamente del romanzo di esordio di Robin Sloan, autore di cui ho potuto vedere la video-intervista fatta dal gruppo Il libro del martedì (QUI il loro canale YouTube e QUI la video-intervista). Letta la trama, davvero intrigante e piena di idee, il libro è finito immediatamente in wishlist. Voglio quindi ringraziare, prima di cominciare, la casa editrice Corbaccio per la copia che mi ha gentilmente inviato.

Parto analizzando l'aspetto dei personaggi, davvero ben fatti e ben curati.
Il nostro protagonista è il giovane Clay Jannon. Clay è un ragazzo semplice, in cerca di lavoro. È una persona speciale quasi, perché ama sia i libri sia la tecnologia, due mondi completamente distinti. Si troverà davanti a situazioni strane, a volte bizzarre e a volte difficili, e cercherà in tutti i modi di uscirne sano e salvo.
In un incontro casuale, veniamo a conoscenza di Kat, una giovane ragazza che ama il mondo dell'informatica e della programmazione. Sarà proprio lei, che aiuterà il nostro protagonista e che lo accompagnerà per tutta la sua avventura.
Il trio si conclude con la presenza di Neel, amico di Clay. Neel è un ragazzo davvero strano, ma che riesce sempre a far sorridere tutti. Sarà anche lui fondamentale per Clay, in quanto gli fornirà degli aiuti di notevole importanza.
Il mio personaggio preferito in assoluto però è Penumbra, il proprietario della Libreria Sempre Aperta. Penumbra è un anziano molto vivace, che mostra una vera e propria crescita durante il libro. Cresce anche il rapporto che si crea tra lui e il suo dipendente Clay, fino a diventare un rapporto di amicizia. Lui stesso si definisce curioso, una qualità che lo porterà molto lontano, ma allo stesso tempo incerto.
Incredibile è l'aspetto dell'ambientazione. Perché? Perché Robin Sloan ha uno stile molto particolare, con il quale riesce a fornire delle descrizione dettagliatissime che permettono al lettore di crearsi nella testa un'immagine nitida e precisa, e allo scrittore di creare un'atmosfera unica.
A un certo punto mi sembrava di poter sentire l'odore della vecchia carta e della polvere, e di poter toccare quello che mi circondava.

"Possenti travi di legnosi incrociano sul soffitto. Sopra e in mezzo, si intravede uno strato di roccia screziata, spigolosa e irregolare, brillante di cristalli. Le assi continuano lungo l'intera stanza, dividendo lo spazio come in una griglia cartesiana. Dove si incontrano, sono appese lampade potenti che illuminano l'ambiente sottostante.Anche il pavimento è di pietra, levigata e lucida più del vetro. File ordinate di tavolo quadrati in legno, uno davanti all'altro, si snodano fino in fondo. Semplici, dall'aria robusta, con sopra un solo enorme tomo. Tutti i volumi sono neri, alcuni fissati alle scrivanie con spesse catene dello stesso colore."

Una lettura semplice e piacevole, che scorre velocemente, tranne in qualche punto. Interessante la scelta di inserire dei tocchi di suspense, che rendono il libro simile a un thriller.
Ho apprezzato tantissimo la scelta di unire il mondo della tecnologia con quello dei libri, per far risaltare gli aspetti positivi di entrambi. Sembra quasi che la lettura non possa esistere senza la tecnologia e viceversa. Purtroppo però, l'autore ha esagerato; difatti ci sono troppi riferimenti tecnologici specifici, che non vengono compresi da tutti coloro che non lavorano nell'ambito informatico e della programmazione, e che di conseguenza potrebbero portare il lettore ad annoiarsi.
A me, come ho già detto prima, è piaciuta molto questa scelta, ma questo perché io sono a contatto sia con la lettura che con la programmazione.
Interessante l'aspetto del finale. Ben escogitato e per nulla banale: durante le varie spiegazioni, il lettore è molto interessato ed è invogliato a proseguire e finire la lettura.
Anche l'epilogo devo dire che non mi è dispiaciuto. Mostra una situazione diversa, una situazione ristabilita. Non è un vero e proprio happy-ending ed è proprio per questo che mi ha sorpreso.
Un libro davvero interessante: non è proprio quel genere di storia che mi aspettavo da un caso letterario, ma comunque devo dire che mi ha sorpreso in positivo. Una lettura consigliata, magari da fare sotto l'ombrellone.

"Lo è davvero. Provo una leggera pena per il registro, derubato di tutti i suoi segreti in una manciata di minuti da quel turbine di luce e metallo. Una volta i libri erano considerati un esempio di alta tecnologia. Non più, ormai."

VOTO FINALE

lunedì 17 giugno 2013

Il club degli Incompresi - Francisco de Paula


Titolo Il club degli Incompresi
Titolo originale ¡Buenos días, princesa!
Autore Francisco de Paula
Edito Corbaccio
Prezzo 14,90 €
Pagine 182
Genere Romanzo

TRAMA (leggi la sinossi solo se hai già letto BUONGIORNO PRINCIPESSA!)
Basta una settimana per cambiare la vita? Sì, se si hanno sedici anni e tanta voglia di crescere. Anche se a volte il prezzo da pagare è alto e le decisioni da prendere difficili. I ragazzi del Club degli Incompresi lo stanno scoprendo a loro spese: Valeria e Raúl si sono messi insieme ma devono nascondersi per non dare un dispiacere all’amica Elísabet, l’amica del cuore di Valeria e pure lei innamorata di Raúl; María si confronta con il compito di aiutare suo padre rimasto solo dopo il divorzio e decide di lasciare Madrid per trasferirsi a Barcellona da lui; Ester ha preso una cotta per l’allenatore di pallavolo, ma non sa se si sente pronta per fare quel che lui le chiede e Bruno, legatissimo agli amici della sua infanzia che lo hanno tanto aiutato a superare la sua timidezza e le sue insicurezze, assiste infelice allo sgretolamento de Club degli Incompresi. Anche se gli amici, se l’amicizia è vera, sono per sempre…

RECENSIONE DI EHRNAIDER

Bruno, Elìsabet, Ester, Marìa, Raùl, Valeria:
martedì hanno appuntamento al solito locale. Ma non è la solita riunione del Club degli Incompresi.
È una festa d'addio...

Non potevo più aspettare, dovevo assolutamente sapere come la storia sarebbe andata avanti. Ringrazio la casa editrice Corbaccio che mi ha gentilmente inviato una copia del libro. Come si può notare dalla scheda del libro, il titolo originale è uguale al precedente capitolo (Buongiorno Principessa!, QUI la mia recensione), in quanto questo secondo libro non è altro che la seconda e ultima parte del primo libro originale. 

Iniziamo questa nuova recensione parlando dei personaggi della storia. Non voglio soffermarmi tanto su di loro, perché, rispetto al primo libro, non ci sono stati dei cambiamenti importanti. Diciamo che non mi è piaciuta tanto Ester, la sportiva del gruppo, perché l'ho trovata poco decisa e molto più fragile rispetto al "primo" libro. Inoltre, avrei arricchito di più la trama reinserendo in queste ultime vicende il personaggio César. Pur non essendo un personaggio principale, in Buongiorno Principessa! aveva creato molti eventi sfavorevoli per i nostri sei protagonisti, che avevo molto apprezzato e che davano un tocco di mistero al libro. Interessante è, invece, il cambiamento che tutti i nostri sei amici subiscono verso la fine di questo romanzo, soprattutto nell'epilogo. Succedono varie cose, che portano ognuno di loro a mostrare la loro parte peggiore, la loro parte "cattiva".
Come nel precedente, fantastica è l'ambientazione. Continuo a pensare che il mondo creato dall'autore sia davvero magnifico: mi sembrava di entrare all'interno del libro, di far addirittura parte di questo gruppo di adolescenti, in quanto simili a quelli reali. Le descrizioni dei luoghi sono quasi nulle, ma questo perché vengono presentati nella prima parte, ossia Buongiorno Principessa!. Essendo nato come libro unico e diviso soltanto dopo, qui in Italia, l'ho trovato più che normale. Come nel precedente capitolo, il locale fondamentale è il bar della madre di Valeria. Qui si svolgevano le varie riunioni del gruppo, ed è qui che tutto cambierà.
Anche questo, come il precedente, scorre via in modo fluido e non annoia mai il lettore. È un libro molto breve, 165 pagine effettive, ma, nonostante questo, è pieno di colpi di scena, che obbligano il lettore a terminare la lettura. Ho trovato però che, il tempo della storia sia troppo "breve". Infatti si trovano spesso dei ricordi, ma i protagonisti ne parlano come se fossero passati anni, quando invece è passato un semplice giorno. Difatti non ho apprezzato la scelta dell'autore di ambientare questo romanzo in soli quattro giorni: avrei scelto un tempo più lungo.
Non ho apprezzato neanche tanto il modo in cui l'autore risolve delle situazioni difficili, ossia intreccia degli eventi in un modo molto geniale per riuscire a creare dei problemi tra i nostri protagonisti, però in pochissime righe vengono risolti. Secondo me potevano essere gestite molto meglio, bastava aggiungere poco più di 50 pagine. In Buongiorno Principessa!, i problemi persistono per molte pagine, e questo grazie alla sua lunghezza nettamente superiore.
Trascinati dalle vicende, si arriva poi al finale. Una conclusione concentrata nell'ultimo capitolo (il 28) e nell'epilogo. Quando tutto ormai sembra esser stato scoperto e tutto dovrebbe chiarirsi nell'epilogo, ecco che ci si trova davanti a un colpo di scena finale, che stravolge tutto e che lascia il lettore senza parole e quasi senza fiato. Questo effetto mi ha impressionato molto perché spiazza completamente il lettore. Ora spero soltanto che questa non sia una conclusione definitiva, in quanto mi lascia troppi dubbi che dovrebbero essere chiariti in un prossimo libro.
Come il "primo", lo consiglio: una lettura semplice, fresca e leggera. Se si vuole passare qualche ora tranquilla, questo libro è perfetto. Ovviamente bisogna cominciare dal primo!

"«[...] spero che la distanza non uccida quello che affetto e amicizia hanno fatto nascere. Vi voglio bene. [...]»"

"Seduta sul divano del salotto, con il portatile sulle gambe, Valeria guarda le foto. In tutte, compare con i suoi amici, gli amici del Club degli Incompresi. Le fa scorrere una alla volta, lentamente. Sorride. Si ferma e ricorda il momento in cui è stata scattata ogni immagine. Ogni foto è come una piccola storia e possiede un significato speciale."

VOTO FINALE

giovedì 13 giugno 2013

Miss Charity - Marie Aude Murail


Titolo Miss Charity
Titolo originale Miss Charity
Autore Marie-Aude Murail
Edito Giunti
Prezzo 12,90 €
Pagine 477
Genere Romanzo

TRAMA
Charity è una bambina. È come tutti i bambini, piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi. Vuole creare e partecipare alla vita del mondo. Purtroppo, però, una ragazzina della buona società inglese dell'800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Gli adulti che la circondano non fanno attenzione a lei, le sue sorelline sono morte. Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo borghese in compagnia della servitù. Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa. Così comincia la vita di Charity Tiddler, ragazzina prima e donna poi che fa della libertà un principio di vita e in nome di questa sovverte tutte le regole borghesi della vita vittoriana. Un romanzo attuale nel tema, anche se di ambientazione ottocentesca, in cui l'ironia, il pettegolezzo, un certo tipo di società snob e talvolta grottesca nella sua smania per le apparenze portano la chiara cifra di una Jane Austen contemporanea.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Ed eccomi tornato con una nuova recensione! Oggi parliamo di un libro particolare, che mi è stato gentilmente presentato e inviato dalla casa editrice Giunti che ringrazio.

Partiamo dai personaggi, un aspetto davvero curato dall'autrice. La nostra protagonista è Charity. Charity è una ragazza intelligente, vivace e molto curiosa. Essendo presenti vari passaggi di età durante il libro (la vediamo dai 5 anni ai 30 quasi), si nota una vera e propria crescita di questo personaggio, che matura sempre di più. Fin dall'inizio (o anche solo dalla trama), si capisce come Charity non è altro che una ragazza ispirata alla famosa Beatrix Potter! Entrambe amano gli animali, Shakespeare e la pittura, specie quella ad acquerello. Dei personaggi secondari, quello che sorprende di più è Tabitha, la tata di Charity. Una donna normale solo all'apparenza, che con lo scorrere del tempo inizia a manifestare strani comportamenti, che provocheranno una serie di vicissitudini. Altro personaggio interessante è Mademoiselle Blanche Legros, "l'insegnante privato" di Charity. Una donna semplice e abbastanza giovane, che stringerà presto amicizia con la nostra protagonista. Ricopre lo stesso ruolo, ma in una famiglia diversa Herr Schmal, che fa parte della famiglia della zia di Charity. Un tedesco vero e proprio, che conoscerà la nostra protagonista, con la quale creerà un rapporto d'amicizia. Ci sono poi altri personaggi che ricoprono però ruoli poco importanti. Sono comunque tutti ben caratterizzati, unici e descritti con minuziosi particolari.
Aspetto nullo, o quasi, è quello dell'ambientazione. A differenza dei personaggi, che presentano vaste e dettagliate descrizioni, gli scenari presenti in questo libro sono "nulli". Non c'è una descrizione della città, della casa in cui vive Charity e dei vari locali che visita.

Esempio: "Il Royal Theatre di Pitlochry non assomigliava affatto al brutto teatro in cui avevo visto recitare Mr. Ashley la prima volta. La scena era ampia, l'orchestra suonava bene, un pubblico elegante sedeva in platea e nei palchi." 
Qui viene presentato un secondo teatro che la nostra protagonista visita, però non ci viene detto com'è fatto: capiamo soltanto che è più bello del primo (e anche quest'ultimo non sappiamo com'è!).

Un amante dell'Inghilterra ottocentesca come me, si crea delle aspettative altissime sulle ambientazioni: vedendo le descrizioni dei personaggi, me ne aspettavo altrettanti riguardanti Londra e dintorni, e invece niente di tutto questo. Lo sfondo è completamente a piacere, se lo deve immaginare il lettore e, per quanto possa essere bello, il romanzo ne risente. 
La lettura del libro scorre abbastanza velocemente, tranne in qualche punto dove vi sono pause descrittive o riflessive che, arrivati a un certo punto, possono annoiare il lettore. Interessante è il modo in cui vengono inseriti i dialoghi: prima della battuta, viene indicato il locutore e questo rende il tutto molto più semplice al lettore, il quale capisce il soggetto che sta parlando e non si crea confusione in testa.
La parte conclusiva del libro, ossia il finale, è fatto abbastanza bene, anche se non è nulla di eclatante. C'è un minimo colpo di scena, che però viene dimenticato dal lettore già la pagina dopo. È giusto così però: per un libro leggere e semplice come questo, una conclusione "lineare" va più che bene! Magari l'autrice avrebbe potuto creare qualcosa di più ingegnoso e meno banale, per soddisfare ancora di più il lettore.
In generale comunque, è stata una lettura piacevole, leggera e senza troppe pretese. Un libro che presenta delle ottime potenzialità, anche se alcune non sono state sfruttate al meglio, e di questo il romanzo ne risente parecchio! È comunque una lettura consigliata.

"Man mano che leggevo, mi sentivo sempre più debole. Mi sembrava che una clessidra si stesse rovesciando nelle mie orecchie con un sibilo e che fosse la mia vita a scorrere. Strinsi i pugni, strinsi i denti, e il malessere se ne andò."

"Ho sempre pensato che la memoria fosse la risorsa degli imbecilli, ma voi siete la prova che mi sbagliavo."

"La mia vita mi sembrava tracciata come un disegno di cui dovevo solo ripassare i contorni, una vita studiosa, attiva, spesso solitaria in mezzo ai miei animali, ma punteggiata da allegre visite di bambini."

"È più facile essere crudeli che divertenti."

VOTO FINALE

giovedì 30 maggio 2013

Waiting Room - Bianca Rita Cataldi


Titolo Waiting Room
Titolo originale Waiting Room
Autore Bianca Rita Cataldi
Edito Butterlfy edizioni
Prezzo 12,00 €
Pagine 156
Genere Romanzo

TRAMA
E’ il 1942. In una Puglia bruciata dal sole, Emilia e Angelo condividono la passione per il sapere, il desiderio di libertà e il tempo della loro giovinezza. Settant’anni dopo, seduta nella sala d’attesa di un dentista, Emilia rivela a se stessa la verità negata di una giovinezza che adesso, per la prima volta, ha il coraggio di riportare alla luce. Con una scrittura che è poesia del ricordo e caleidoscopio di emozioni, Bianca Rita Cataldi accompagna il lettore tra umi sorrisi e le lacrime di una donna come noi, raccontando la storia di un amore mancato, di una generazione nell’età dell’incertezza, di un’attesa che attraversa tutta una vita.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Eccomi tornato con una recensione in anteprima di un libro che mi è piaciuto, ma non del tutto. Ringrazio la casa editrice Butterfly edizioni che mi ha gentilmente inviato il pdf del libro. Detto questo, iniziamo subito!

Partiamo da un aspetto molto interessante, ossia i personaggi. La nostra protagonista è Emilia, Emi per gli amici. Emilia è una donna anziana ormai, ma che presenta comunque un mente brillante e uno spirito giovanile. Con la sua mente, ci porta nel suo passato e ci fa conoscere la Emi giovane, uguale alla Emi di adesso. Altro personaggio protagonista è Angelo. Angelo ci viene presentato la prima volta all'età adolescenziale. Fisicamente presenta qualche difetto di cui Emilia si accorge, però, nonostante questo, in qualche modo è attirata da questo giovane che non aveva mai visto. È un personaggio davvero strano, molto timido e cortese; quando entra nel mondo della musica però, il suo carattere cambia e diventa un ragazzo libero e che sembra poter volare. Tra i personaggi secondari, troviamo la mamma della nostra protagonista, una donna che vuole molto bene a sua figlia e che, a un certo punto del libro, odieremo, ma solo provvisoriamente: capiremo più avanti che quello che ha fatto era la decisione migliore; poi c'è una ragazza sconosciuta, seduta vicino a Emilia nella sala d'attesa, che continua riempire fogli di parole; ci sono poi le due vicine di casa, ossia Giada e Carmen, due gemelle. Sono due donne molto interessanti, che vogliono bene alla nostra protagonista, anche se nell'ultimo periodo sembrano averla un po' trascurata. Infine c'è Martina, figlia di Carmen. Martina è quasi una nipote per Emilia e quest'ultima e felice di farle da nonna: la tiene compagnia tutti i giorni e fanno molte cose insieme. Con il passare del tempo però, Martina diventa una ragazza e si allontana dalla casa della "nonna".
Altro aspetto interessante è l'ambientazione. La prima che incontriamo è quella del presente ed è quella che dà il titolo al romanzo, ossia una Waiting Room, sala d'attesa. Ce la immaginiamo come quelle che ci sono dai dentisti o negli ospedali: pareti bianco squallido, mattonelle sul pavimento e silenzio assoluto.Nel passato di Emilia invece, giriamo per alcune località della Puglia, come la campagna (in cui avvengono alcuni fatti importanti che non dico per non fare spoiler), dove troviamo degli elementi caratteristici, o le varie case dei nostri protagonisti. Tutte presentano soltanto dei dettagli fondamentali, che permettono di immaginarsi alcune cose, e sarà poi il lettore a completare il luogo con la sua fantasia.
In generale, la lettura scorre in modo fluido: la trama è interessante, è ben articolata e approfondita e incuriosisce il lettore a proseguire con la storia. Purtroppo però, non tutto è perfetto. Non ho apprezzato la storia d'amore che nasce tra la nostra protagonista e un altro personaggio (anche qui non dico niente per non fare spoiler, anche se è intuibile): l'idea di inserirla poteva anche andare bene, però a un certo punto la vicenda si ferma e l'autrice si focalizza solo sul fattore amore, rendendo questa parte banale e simile ad altri libri che riguardano esclusivamente questo genere. A mio parere quindi, il fattore amore poteva anche essere inserito, ma non doveva essere analizzato così approfonditamente.
Si arriva poi a una parte interessante del libro, che mi ha fatto sorridere, ossia il finale. Concluso il ricordo di Emilia, e quindi la storia della sua vita, il finale vero e proprio viene introdotto dalla ragazza sconosciuta che era insieme a lei nella sala d'attesa. Scopriremo quindi chi è questa ragazza, già da quando ci dirà il nome, e resteremo sorpresi dalle sue parole. Un'idea che ho davvero apprezzato, l'autrice l'ha escogitata bene e ha dato un tocco in più a questo romanzo.
Un libro bello, che, seppur breve, è denso di emozioni e che vi regalerà qualche ora serena. Consigliato.

"[...] mi regalava mantelline di lana buona per proteggermi dal freddo ma il freddo ce l'avevo dentro, sorella mia, cosa potevo farci?"

"Era quello il mio ruolo, no? La nonna. Quella che c'è sempre quando hai bisogno di lei. Quella che c'è solo quando hai bisogno di lei."

VOTO FINALE