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lunedì 5 settembre 2016

Harry Potter and The Cursed Child - J.K. Rowling, John Tiffany, Jack Thorne

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Torno finalmente a scrivere sul blog, sperando questa volta di ritrovare quella costanza che ormai manca da un po'.
Ricominciano con le recensioni e oggi voglio parlarvi di un libro che ha fatto tanto parlare di sé, che a me sinceramente non ha convinto più di tanto.
Un saluto e a presto.

Harry Potter and the Cursed Child // Harry Potter e la Maledizione dell'Erede
J.K. Rowling, Jack Tiffany, Jack Thorne

Edito Little Brown - Prezzo 20,00 £ - Pagine 352 - Genere Fantasy
L'ottava storia. Diciannove anni dopo.

È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati.

Da quando era stato annunciato, Harry Potter and the Cursed Child era direttamente entrato nella lista dei libri da leggere. Mi sono tenuto a debita distanza dalla trama e da qualsiasi recensione, perché volevo affrontare questa lettura senza avere nessun tipo di influenza esterna.

Direi di partire come di consueto dai personaggi.
L’opera teatrale inizia proprio da dove i Doni della Morte ci avevano lasciato: diciannove anni dopo, King’s Cross. La prima scena è volta a presentarci i personaggi principali dell’intera storia.
Il protagonista è l’ultimo figlio di Harry e Ginny, Albus Severus Potter, quasi pronto a prendere per la prima volta l’espresso per Hogwarts.
Facciamo conoscenza inoltre di James Potter, fratello maggiore di Albus, e Rose Granger-Weasley, figlia di Ron e Hermione; entrambi, tuttavia, ricoprono un ruolo meno importante ai fini della storia. 
Scorrendo le prime pagine, veniamo a conoscenza di Scorpius Malfoy, presunto figlio di Draco e Astoria. C’è subito una sintonia con Albus e, presto, i due diventano inseparabili. Scorpius è oggetto di una voce di corridoio: la gente crede, infatti, che sia il figlio di Voldermort.

«Non ci sarà mai una risposta perfetta in questo mondo disordinato ed emotivo. La perfezione va oltre ciò che l’uomo può raggiungere, perfino oltre ciò che la magia può raggiungere. In ogni momento splendente di felicità, ci sarà una ‘goccia di veleno’: la consapevolezza che il dolore tornerà di nuovo. Sii onesto verso coloro che ami, mostra loro il tuo dolore. Soffrire è umano proprio come respirare.»

Assistiamo alla crescita di questi ragazzi in pochissimo tempo, e questo è un aspetto che mi ha fatto storcere non poco il naso. In poche pagine, infatti, passiamo dal primo anno al secondo, dal secondo al terzo, per poi arrivare, un po’ più lentamente, al quarto. Capisco che non si possa avere un libro per ogni anno trascorso ad Hogwarts, però avrei preferito leggere qualche pagina in più del loro tempo speso a scuola, per avere una maggiore consistenza e caratterizzazione dei personaggi.
I dialoghi sono l’unico strumento che ci permette di scoprire qualche caratteristica in più sui personaggi, ma questo non basta, soprattutto per quelli nuovi: riportare il testo teatrale così non penso sia stata un’ottima idea; avrei preferito l’aggiunta di qualche descrizione per colmare la mancanza dell’aspetto visivo del libro rispetto al teatro.

«La verità è una cosa bella e terribile allo stesso tempo, e pertanto dovrebbe essere trattata con estrema cautela.»

Dell’intera saga, ritroviamo diversi personaggi.
In primis, il trio protagonista: Harry, che ogni tanto infastidisce il lettore, un po’ come accadeva anche negli altri libri, e che spesso non sembra neanche lui; Hermione, che ho trovato molto simile a come l’avevo lasciata; Ron, che assume un ruolo più marginale e, soprattutto, più inutile, oltre al fatto che spesso pronuncia battute molto stupide.
*SPOILER* Inoltre, nuove apparizioni da grandi personaggi che non ci aspetteremmo mai: Severus Snape, il quale ogni tanto però pronuncia frasi che non gli appartengono; Dolores Umbridge; Albus Dumbledore, altra apparizione molto positiva, anche se solo come ricordo in un quadro, seppure, proprio come Snape, spesso le sue battute non sono azzeccate; Cedric Diggory.
Per quanto sia "bello" rivedere tanti vecchi personaggi della saga, questo non fa altro che aumentare il senso di estraneità che questa storia ha nei confronti dei precedenti volumi, oltre al fatto che ci sembra sempre di più di leggere una qualsiasi fanfiction.

«A volte i costi sono fatti per essere sostenuti.»

Parlare delle ambientazioni ovviamente è quasi inutile.
Dato che il testo teatrale è stato riportato senza nessuna modifica, ovviamente non esistono descrizioni dei luoghi che ci troviamo a visitare nel corso della storia.
Molte scene sono ambientate in posti noti ai lettori della saga, e questo aiuta molto, però ce ne sono alcuni (anche piuttosto importanti) del tutto nuovi, dei quali desideravo avere qualche dettaglio in più.
Nonostante questo, forse grazie agli altri libri della saga, l’atmosfera “potteriana” si sente, eccome se si sente. Anche in un contesto diverso, più adulto, si percepisce quella magia tipica dei libri di Harry Potter, che invoglia il lettore a concludere la lettura.

«L’audacia non perdona la stupidità.»

La trama, a mio parere, non è delle più convincenti.
Ho iniziato il libro praticamente senza sapere niente e probabilmente è stato un bene, altrimenti ne sarei rimasto davvero deluso. Il nucleo di base, l’utilizzo spropositato della Giratempo, non è di certo delle più originale e avrei inoltre gestito alcuni dettagli in maniera diversa.
*SPOILER* L’idea che Voldemort abbia una figlia non mi ha sorpreso più di tanto, perché un po’ era prevedibile, però non è per niente credibile per un personaggio come lui. È stato un escamotage poco convincente, per quanto mi riguarda.
Poi, i viaggi nel tempo sono fatti piuttosto male e alcuni non hanno davvero un senso: si vuole evitare la morte di Cedric, e con la Giratempo si torna indietro alla prima prova del torneo Tremaghi..Perché? Dopo, si torna indietro alla seconda prova. Per quanto mi riguarda, non ha proprio senso.
La lettura comunque scorre molto velocemente: leggere questa serie di dialoghi è solo che un piacere e in poche ore si arriva alla Fine, senza neanche accorgersene, un po’ come succedeva con i precedenti libri della saga.Leggendolo, però, si sente comunque un distacco, sembra, come dicevo prima, quasi di leggere una fanfiction e non l’ottavo libro di Harry Potter, anche perché tale non penso possa definirsi. Lo stile diverso (opera teatrale invece che romanzo) ci ricorda che stiamo leggendo qualcosa legato ad Harry Potter, sì, ma per i veri fan della saga, l’ultimo capitolo rimane “I Doni della Morte”.

«Quelli che amiamo non ci lasciano mai veramente. Ci sono cose che la morte non può toccare. La pittura… e il ricordo… e l’amore.»

Rimane il finale, che ho tutto sommato apprezzato.
Il tocco e la genialità di J.K. Rowling si vedono, e ogni tanto saltano fuori dettagli davvero stupefacenti, soprattutto quando passato e presente iniziano a mescolarsi tra loro, tipici di questa fantastica autrice.
La conclusione, un po’ come quello de “I Doni della Morte”, sembra porre la parola fine, in maniera definitiva, con una conclusione in parte prevedibile, ma comunque piacevole.
Harry Potter and the Cursed Child è un libro che non posso dire mi abbia deluso, non avevo aspettative a riguardo, che ho letto piacevolmente, che comunque non sconsiglio, ma che non ha saputo convincermi più di tanto.
Forse, in veste di romanzo e con diversi ritocchi, le cose sarebbero state diverse.

mercoledì 2 marzo 2016

Segreto di famiglia - Mikaela Bley

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Oggi vi lascio la recensione di un libro che uscirà domani in libreria, che non mi è dispiaciuto, ma che non è stato capace di convincermi fino in fondo.
Un saluto e a presto.

Segreto di famiglia // Lycke
Mikaela Bley

Edito Newton Compton Editori - Prezzo 12,00€ - Pagine 331 - Genere Thriller
A Stoccolma è un freddo e piovoso venerdì di maggio, quando la piccola Lycke, di soli otto anni, scompare improvvisamente nel centro della città.
La rete televisiva nazionale si lancia subito sulla notizia e manda sul campo un’inviata specializzata in cronaca nera, Ellen Tamm. Chi ha visto Lycke per l’ultima volta? Chi sono i suoi genitori? Il padre e la madre di Lycke sono separati ed è stata la nuova moglie del padre ad accompagnare la bambina al centro sportivo, dove se ne sono perse le tracce. La donna, madre a sua volta da poco, racconta la sua versione dei fatti, ma ci sono delle zone d’ombra nella testimonianza. La tata che ha cresciuto la bambina è chiusa nel dolore. La madre di Lycke invece è imperscrutabile, soffre ancora il peso del divorzio e di una depressione post partum mai affrontata. Il padre, dal canto suo, non si dà pace. Nel frattempo Ellen si impegna in una ricerca spasmodica, nonostante la corruzione della polizia, i sempre più strani comportamenti dei genitori di Lycke e le frecciate velenose dei colleghi. Ma ha deciso di fare il possibile per fronteggiare la situazione da vera professionista, perché questo caso le ricorda da vicino ciò che conosce sin troppo bene: segreti di famiglia, bugie, inganni che la obbligheranno a confrontarsi con il proprio doloroso passato, mentre le speranze di ritrovare la bambina scomparsa si assottigliano…

Non ero a conoscenza di questo libro ma quando, con mia grande sorpresa, il corriere me lo ha consegnato, ho dato subito un’occhiata alla trama, per poi fiondarmi immediatamente su questo thriller, libro di esordio dell’autrice. Devo dire che non mi è dispiaciuto, anche se qualche difetto, purtroppo, ce l’ha. Colgo l’occasione per ringraziare l’editore della copia che mi è stata gentilmente inviata.

Partiamo con ordine e parliamo dei personaggi, che ho apprezzato abbastanza.
Mentre nella prima parte del romanzo si alternano ben quattro punti di vista diversi, dalla seconda metà in poi, invece, viviamo il resto della vicenda esclusivamente dal punto di vista di Ellen, la vera protagonista del romanzo. Ellen è una giornalista di cronaca nera, con un passato un po’ confuso e misterioso. Le viene affidato il caso di Lycke, la bambina di otto anni scomparsa vicino al circolo di tennis. Indagando, cercando indizi e possibili soluzioni, il caso si fa sempre più difficile e il passato di Ellen inizia pian piano a riaffiorare. Si dimostra essere una ragazza abbastanza forte, anche se con Jimmy in giro, ex-fidanzato e attuale capo, il cambiamento che il suo comportamento e atteggiamento subiscono è radicale. 
Gli altri tre punti di vista che leggiamo sono quelli di Chloé, matrigna di Lycke, Helena, madre biologica, e Mona, la tata della bambina.
Helena è un personaggio che non mi è piaciuto per niente e l’ho odiata fin da subito; credo, tuttavia, che fosse proprio intenzione dell’autrice quella di creare un personaggio così; Chloé e Mona, invece, mi sono piaciute entrambe abbastanza, anche se solo Mona, delle tre, sembra manifestare realmente un dolore forte per la scomparsa della bambina.
Infine, c’è Harald, ex-marito di Helena e padre di Lycke. La sparizione della bambina lo distrugge completamente ed è disposto a fare di tutto pur di ritrovarla.
Nonostante sia i personaggi primari che secondari siano gestiti abbastanza bene, si nota subito come il quadro generale di certo non spicchi di originalità: l’autrice, fin dalle prime pagine, ci vuol far sospettare della matrigna, un personaggio troppo scontato, ma non comunque impossibile, che potrebbe essere legata in qualche modo alla sparizione della bambina; in generale, alcune situazioni risultano essere davvero troppo scontate, improbabili e dunque poco credibili.

Aspetto, invece, molto interessante e ben fatto è quello delle ambientazioni.
Il mondo creato dalla Kley è davvero ben pensato e ben strutturato, ogni dettaglio è coerente con l’insieme e il tutto funziona molto bene. I luoghi sono collegati bene tra loro, in maniera sensata e per niente scontata.
Gli indizi sono studiati nei minimi dettagli e vengono forniti sempre nei momenti giusti, anche se un lettore esperto del genere, comunque, riesce spesso a prevederli o, almeno, a non cascare nei tranelli dell'autrice.
Le atmosfere sono davvero interessanti: ogni scena, fin da subito, risulta essere molto inquietante e il lettore spesso ha dentro di sé un misto di ansia e terrore.

La trama, a mio parere, non è sicuramente delle più originali e pecca un po' di fantasia. Anche lo
sviluppo, a volte, risulta un po' carente, banale e scontato, come se fosse un qualcosa di già visto.
Mi è piaciuto molto, invece, lo stile dell'autrice che, per essere al suo primo romanzo, non è per niente male: scrittura diretta, semplice, che trascina completamente il lettore all'interno del libro, caratterizzato da un ritmo veloce, perfetto per il genere in questione.

Nel momento in cui si inizia a leggere un romanzo classificabile come thriller, la parte che più in assoluto si vuole leggere è il finale.
La conclusione di questo romanzo, purtroppo, non ha saputo entusiasmarmi. Mi aspettavo sicuramente di più e, una volta letta, mi ha lasciato piuttosto vuoto, deluso, come se dovessi ancora leggere il vero finale. Se da un lato, forse, l'autrice prova a sorprendere con un finale insolito, con delle motivazioni inaspettate quasi, dall'altro, in realtà, delude molto: molto breve, sembra quasi buttato lì semplicemente per porre la parola fine al romanzo. In pochissime pagine rivela il tutto, in maniera quasi superficiale, senza dare delle motivazioni che, a mio parere, potessero essere davvero credibili, soprattutto per il modo in cui aveva sviluppato tutta la storia nel corso del libro.

Un romanzo si e no, che non mi sento di sconsigliare perché ha saputo regalarmi alcune ore di lettura davvero piacevoli e che si è rovinato, secondo me, nel finale. Consiglio di leggerlo senza troppe aspettative, anche se durante la lettura è inevitabile farsene almeno un minimo, soprattutto per chi ama il genere.

mercoledì 24 febbraio 2016

Red Queen - Victoria Aveyard

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Dopo un lungo periodo di pausa (per cui non so come scusarmi), torno con un nuovo post, sperando di riuscire nei prossimi giorni a smaltire le cinque recensioni, inclusa questa, che ho in arretrato.
Oggi vi parlo di "Red Queen", libro che mi ha sorpreso moltissimo, di cui non vedo l'ora di leggere il seguito.
Un saluto e a presto.

Red Queen // Regina Rossa
Victoria Aveyard

Edito Penguin Group - Prezzo 11,99 $ - Pagine 400 - Genere Romanzo fantasy/distopico
«Le persone inutili, quelle che commettono errori, possono essere rimosse. Tu puoi essere rimossa

Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso... Mare rappresenta un'eccezione destinata a mettere in discussione l'intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l'altro e Mare contro il suo cuore.

Vedere un libro praticamente dappertutto non si sa mai se sia un bel segno o meno. Ho aspettato, ho resistito, non ho mai letto la trama e poi, tutto d'un tratto, mi sono deciso a cominciarlo. Non sapevo proprio cosa aspettarmi, ma "Red Queen", nonostante non sia il distopico classico al quale sono abituato, ha saputo sorprendermi in positivo.

Partiamo, come di consueto, con i personaggi.
La nostra protagonista è Mare Barrow che, per una serie di vicissitudini, si troverà a lavorare a Palazzo, circondata dagli Argentei, da lei tanto odiati. Mare è la nostra eroina, è l'eccezione alla regola: nonostante il sangue Rosso, possiede un superpotere straordinario, inspiegabile perfino per gli Argentei.

«Sono un errore. Sono una menzogna. E la mia vita dipende dal mantenere tale illusione.»


Proprio a Palazzo, conoscerà due personaggi che, a mio parere, l'autrice ha costruito in maniera straordinaria: Cal, erede al trono, e Maven, il secondogenito. Due fratelli molto diversi tra di loro, con cui sia la protagonista che il lettore verranno spesso a contatto. Pian piano si scopriranno sempre più dettagli sui due e proprio questo porterà Mare a fare delle scelte non sempre condivisibili, ma decisamente importanti per la trama.
Nonostante la buona caratterizzazione, non ho sempre avuto modo di apprezzare Kilorn, il migliore amico di Mare. Non ho spesso compreso le sue scelte e i suoi atteggiamenti; è un ragazzo particolare, che si sentirà anche tradito dalla protagonista stessa.
Niente da dire per quanto riguarda Elara, l'attuale regina di Norta: grandissimo personaggio, ben caratterizzata e, in alcuni punti del libro, davvero sorprendente.

«Noi Argentei non badiamo al dolore ma, invece, siamo orgogliosi. Orgoglio, dignità, onore - questo è quello che nessuna abilità potrà mai rimpiazzare.»

La Aveyard gestisce (quasi) tutti i personaggi davvero molto bene: li approfondisce moltissimo, anche quelli secondari, facendoceli conoscere da diversi punti di vista, dandoci una visione più che completa del mondo creato da lei stessa.
Le ambientazioni (world-building) sono a dir poco fantastiche.
Il mondo distopico creato dall'autrice è ben pensato, incredibile, ricco di dettagli.
Mi è piaciuta molto la classificazione in base al sangue: Red, le persone povere della società, e i Silver, i ricchi, coloro che hanno dei superpoteri.

«Gli Argentei sono diversi, ricordo a me stessa. Le loro cicatrici non durano. Non ricordano il dolore

Inizialmente, l'aspetto dei superpoteri mi ha molto confuso: come ho detto primo, non sapevo nulla della trama e mi aspettavo un distopico "classico", senza aspetti soprannaturali. Devo dire però, da amante del genere fantasy, che la scelta mi è piaciuta molto e ha dato sicuramente una peculiarità in più al romanzo stesso.
Ottima anche l'atmosfera, presente un po' per tutte le pagine del libro, caratterizzata da ansia, a volte paura, unita alla sensazione di non potersi fidare di nessuno, neanche di coloro che si conoscono da una vita.

«Chiunque può tradire chiunque

La trama è interessante, particolare, con qualche tocco originale che la distingue dalla maggior parte dei distopici classici.
Victoria Aveyard sviluppa il tutto molto bene, immergendo completamente il lettore, che si troverà letteralmente travolto dalla storia, di cui vorrà leggere quanto prima le ultime pagine.
Un stile non troppo complicato, che rapisce, accompagnato da un ritmo incalzante, presente per l'intero romanzo.
Ottimo anche il finale, decisamente sorprendente.
Il libro è ricco di colpi di scena davvero incredibili, ma l'autrice si tiene il migliore per la fine: nelle ultime cinquanta/settanta pagine, la storia prende una svolta davvero inaspettata, che lascia senza fiato e senza parole.
"Red Queen" ha saputo davvero sorprendermi in positivo, rivelandosi un gran bel libro, ben scritto, che pone delle ottime basi per quella che potrebbe essere una serie da tenere assolutamente sott'occhio. Mi pare inutile dire che la voglia di leggere il secondo, Glass Sword, uscito in lingua inglese il 9 Febbraio, è altissima. Intanto, non posso far altro che consigliarvi caldamente questo primo libro!

«La verità non conta. Ciò che conta è quello a cui credono le persone.»

venerdì 1 gennaio 2016

Bilancio letture 2015

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Siamo arrivati anche alla fine del 2015, molto positivo per me non solo dal punto di vista dei libri.
Augurandovi ancora delle buone feste e un buon anno, vi lascio i tre migliori libri che ho letto quest'anno e quello che invece mi ha deluso in modo particolare, di cui presto arriverà la recensione.
Un saluto e a presto.


#1 The Program - Suzanne Young
Romanzo in vetta al podio, che mi ha completamente sorpreso e che mi ha preso fin dalla prima pagina. Suzanne Young ha creato un mondo davvero impressionante, invaso dal terrore e dalla paura di esteriorizzare le proprie emozioni e sensazioni. Il Progamma è a dir poco spietato, inquietante, orrendo.
La Young ha uno stile semplice, ma allo stesso tempo accattivante, che scaraventa il lettore a fianco di una protagonista intenta a evitare l'inevitabile.
Primo libro di una fantastica duologia, The Program è assolutamente un libro consigliato, perfetto anche per una lettura in lingua inglese non troppo difficile.

«Per combattere l’epidemia, il nostro distretto scolastico ha implementato la versione ancora sperimentale del Programma – una nuova filosofia di prevenzione. Tra le cinque scuole, gli studenti sono monitorati per eventuali cambi di umore o di comportamento, segnalati in caso di determinazione di una minaccia. Chiunque mostri tendenze suicide non consulta più uno psicologo. Ma vengono chiamati gli handlers.
E poi arrivano e ti portano via.»

#2 Red Queen - Vicotria Aveyard
Altro romanzo, altro distopico, altra rivelazione.
"Regina Rossa" compariva praticamente dappertutto online, e io mi ero deciso ad aspettare, perché avevo paura che mi deludesse. Ho aspettato, non sapevo nulla della trama e a un certo punto l'ho letto.
Ciò che ho trovato è stato un romanzo distopico molto particolare, diverso dai soliti che leggo, caratterizzato dalla presenza di un tocco tipico del genere fantasy. La scelta mi è piaciuta moltissimo e la Aveyard, con uno stile davvero niente male, è riuscita a trascinarmi all'interno del libro, riuscendomi a regalarmi una gran bella lettura, caratterizzata da una trama per niente banale e da una serie di colpi di scena di grande effetto. Aspetto il seguito, Glass Sword, che dovrebbe arrivare il prossimo Febbraio.

«Chiunque può tradire chiunque»

#3 Aristotle & Dante Discover the Secrets of the Universe - Benjamin Alire Sáenz
Questa volta cambiano totalmente genere e parliamo di un romanzo di formazione.
Lo volevo leggere da un po' di tempo dato che la trama mi ispirava, ma l'occasione giusta ancora non era arrivata. Con l'uscita del libro in Italia, mi sono deciso a iniziarlo: avevo aspettative molto alte, ma sono state pienamente soddisfatte.
Il romanzo lo si legge velocissimamente perché cattura, perché lo stile dell'autore è molto semplice e diretto e perché Aristotle e Dante ci invogliano a leggere di loro e delle loro avventure.
La loro storia è convincente e ricca di spunti di riflessione: l'autore tratta temi molto importanti e attuali, come il pregiudizio, il bullismo e l'omosessualità, rimanendo oggettivo e approfondendoli in maniera adeguata. Libro davvero consigliato, con un inglese abbastanza semplice, adatto anche a chi non legge spesso in lingua o a chi vuole provare a cominciare.

«Tutti noi abbiamo le nostre battaglie da combattere.»


#LibroDeludente2015 Half Bad - Sally Green
Cambiamo di nuovo genere e passiamo al fantasy.
Vedevo spesso sui blog recensioni positive su questo libro, ma non mi convincevo mai a cominciarlo. Tutto d'un tratto, ho deciso di iniziarlo, con aspettative altissime, convinto che mi avrebbe conquistato come ha saputo fare con migliaia di lettori.
Purtroppo "Half Bad" non si è rivelato ciò che pensavo fosse: la prima cosa che mi ha completamente disturbato durante tutta la lettura del libro è stato lo stile dell'autrice, che non mi ha convinto fin dall'inizio e che non sono riuscito ad apprezzare con lo scorrere delle pagine. Un modo troppo particolare di strutturare il libro, a mio parere non adatto per il tipo di storia narrato.
Inoltre, non ho trovato neanche una grande sintonia con i personaggi che sì, sono ben approfonditi, ma non sono riusciti a conquistarmi; facevo fatica a immedesimarmi nel protagonista a volte, non riuscendo a cogliere al meglio tutte le sfumature della storia. Avevo difficoltà anche ad andare avanti con il romanzo e, finito, ne sono rimasto completamente deluso. Davvero un gran peccato.

mercoledì 2 dicembre 2015

Worldwide Books - Ottobre & Novembre 2015

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Oggi vi lascio il quarto appuntamento della rubrica Worldwide Books, per mostrarvi le uscite che mi interessano in lingua inglese dei mesi Ottobre e Novembre.
Erano davvero tante e la selezione è stata molto difficile, però questi sono i titoli che più mi interessano tra tutti.
A breve arriveranno le due recensioni che ho in arretrato su "Red Queen" e "Half Bad".
Un saluto e a presto.

"Worldwide Books" è una rubrica inventata da me.
Ogni primo del mese vi mostro le novità in lingua inglese - appena arrivate in libreria - che mi interessano e che quindi, prima o poi, reperirò, leggerò e recensirò per il blog.

Future Perfect - Jen Larsen
Pagg. 320 - 17,99 $ - Dal 6 Ottobre
TRAMA (tradotta da me)
Ogni anno, per il suo compleanno, Ashley Perkins riceve un biglietto dalla nonna – un biglietto che contiene sempre una promessa: “Perdi peso a sufficienza e ti comprerò la felicità”.
Ashley non pensa che ci sia qualcosa di sbagliato nel suo aspetto, ma le tante discussioni non riescono a convincere la nonna che "grasso" non è una parolaccia. Ashley, però, è felice della sua vita, del suo corpo così com'è.
Ma Ashley non contava di poter ottenere, durante l’ultimo compleanno, il suo sogno servito su un piatto d'argento. Vacilla quando la nonna le offre ciò che ha sempre voluto: pagarle le tasse universitarie per frequentare la Harvard University in cambio di un’operazione chirurgica per perdere peso.
Mentre Ashley è indecisa circa la scelta presente sul bigliettino, si sente sotto pressione da parte dei suoi amici, della sua famiglia e persino dai responsabili della scuola. Ma cosa deve fare una ragazza quando il suo riflesso allo specchio sembra infastidire tutti tranne lei?
Tra indecisioni e dubbi, la storia di Ashley è una storia liberatoria di una ragazza che sa che il peso è solo un numero e che nessuno è completamente perfetto.

This Ordinary Life - Jennifer Walkup
Pagg. 240 - 14,95 $ - Dal 26 Ottobre
TRAMA (tradotta da me)
A volte la Speranza è il dono più straordinario di tutti.
La vita di Jasmine Torres, conduttrice radiofonica della scuola, è piena di disfunzioni familiari, ma se riesce a ottenere il tirocinio dei suoi sogni con una stazione radio di New York City, sa che può stravolgere tutto quanto.
Così è, fino a quando l’ultimo attacco di epilessia del fratello Danny non le permette di partecipare al colloquio di lavoro. È di nuovo tornata in quel circuito infinito di assenze a scuola causate dagli appuntamenti con il dottore per Danny, in cui cerca di rimettere a posto i pezzi di vita di una madre alcolizzata e in cui il futuro di Danny è il primo tra i suoi pensieri.
Ed è più avanti che incontra Wes. È la perfetta combinazione di intelligente, carino e divertente. Soffre anche lui di epilessia, proprio come Danny. Wes sta vivendo una vita normale, malgrado i suoi problemi, e questo dà una speranza a Jasmine per il futuro del fratello. Ma i suoi ricordi, il tradire il suo ex-fidanzato, non le permettono di andare ad un vero appuntamento con Wes, nonostante glielo abbia chiesto innumerevoli volte.
Jasmine non può controllare tutto. Non chi riesce ad ottenere il tirocinio, non la dipendenza di sua madre, non la salute di suo fratello e neanche dove il suo cuore la condurrà. Vorrebbe avere semplicemente una vita normale, ma forse, dopotutto, ciò che ha già è piuttosto straordinario.

The Lies about Truth - Courtney C. Stevens
Pagg. 336 - 17,99 $ - Dal 3 Novembre
TRAMA (tradotta da me)
Sadie Kingston è una ragazza che vive ancora in un periodo di conseguenze. Conseguenze che durano ancora oggi, un anno dopo essere sopravvissuta a un incidente stradale che ha ucciso il suo amico Trent e ha lasciato il suo corpo e il suo viso segnati, non riuscendo ad andare avanti. L’unica persona che sembra capirla è il fratello di Trent, Max.
Mentre Sadie inizia a innamorarsi di Max, non è del tutto sicura di essere guarita abbastanza da poter stare con lui – sebbene Max sia capace di guardare le sue cicatrici e non tirarsi indietro. Ma quando la verità sull’incidente e sugli eventi successivi viene alla luce, Sadie deve decidere se accogliere il futuro o rimanere per sempre intrappolata nel suo passato.

lunedì 2 novembre 2015

Segnalazioni - Novembre 2015

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Post velocissimo per mostrarvi due nuovi libri, uno uscito di recente in libreria e un altro che sta per essere pubbicato.
Un saluto e a presto.

Titolo Riverside
Pagine 120
Prezzo 0,99 €
Genere Romanzo
In libreria da Settembre 2015
«Era una sensazione che apparteneva ad Amabel e, al tempo stesso, era fuori di lei; era terribilmente simile a un ricordo, ma possiamo ricordare qualcosa che non abbiamo mai vissuto?»

TRAMA
Riverside, Regno Unito. Le quattro e mezzo di un pomeriggio qualunque. Una scuola abbandonata e cadente alla fine di Silverbell Street. Come la venticinquenne Amabel scoprirà presto, non si tratta di un edificio qualunque: al suo interno, i banchi sono ancora al loro posto e si respira, nell’aria, polvere di gesso. Tutti gli orologi, da quello al di sopra del portone d’ingresso sino al pendolo del salone, sono fermi alle nove e diciannove di chissà quale giorno di chissà quale anno. Cosa è accaduto nella vecchia scuola? Quale evento è stato così sconvolgente da fermare il tempo all’interno di quelle mura? E soprattutto, chi è quel ragazzo in divisa scolastica che si presenta agli occhi di Amabel affermando di frequentare la scuola, benché quest’ultima non sia più in funzione da anni? Tra passato e presente, Bianca Rita Cataldi ci guida in un mondo in cui gli eventi possono modificare lo scorrere del tempo, dimostrandoci che ognuno di noi ha un proprio universo parallelo col quale, un giorno o l’altro, dovrà scendere a patti.

Titolo Il segreto della crisalide
Pagine 330
Prezzo 0,99 €
Genere Narrativa Contemporanea
In libreria dal 9 Novembre 2015
«A volte bisogna solo trovare il coraggio di morire per rinascere dalle proprie ceneri.»

TRAMA
Sono passati quasi nove mesi da quando i genitori di Olivia sono morti, ma lei non è ancora riuscita a farsene una ragione. Sa di non essere pronta a passare oltre e a lasciarli andare per sempre e non intende sforzarsi per farlo, così trascorre le sue giornate a tenere il conto del tempo che passa in modo maniacale, imbrattandosi il braccio con un pennarello, chiusa nella sua nuova camera a casa dei nonni, a leggere fino a dimenticarsi di tutto il resto. Nemmeno per Max, il suo fratellino di otto anni, è semplice riuscire a fare breccia nella solida armatura che Olivia ha costruito tutto intorno a sé e anche i nonni, pur sforzandosi di non darlo a vedere, non potrebbero essere più preoccupati per lei, che si rifiuta persino di parlare con uno psicologo. Sarà per via della sua reticenza e testardaggine a rifiutare qualsiasi tipo di sostegno che nonna Margherita prenderà una decisione drastica. Olivia sarà costretta a frequentare per un paio di mesi una sorta di centro estivo molto particolare, gestito da un’amica di vecchia data di sua madre, in cui un’equipe di specialisti si occupa di aiutare adolescenti affetti da dipendenze comportamentali. Proprio lì al centro, grazie alla compagnia di Daniel, un nerd dipendente dai videogiochi, e di Andrea, una ragazza viziata, volubile e misteriosa, Olivia riuscirà finalmente a lasciarsi andare e ad aprire un po’ il suo cuore. Il dolore per la sua terribile perdita però, continuerà ad assillarla, soffocando sul nascere ogni più piccolo sprazzo di felicità. Olivia sarà così costretta a rendersi conto che dovrà iniziare a lottare con tutte le sue forze per riuscire ad avere di nuovo il controllo sulla sua vita prima che sia troppo tardi.

sabato 24 ottobre 2015

The Bunker Diary - Kevin Brooks


Titolo The Bunker Diary
Titolo originale -
Autore Kevin Brooks
Edito Penguin
Prezzo: 7,99 £
Pagine 272
Genere Romanzo

TRAMA
Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. Bunker Diary è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un’escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati "dall'uomo di sopra".

Parlare di questo libro non è per niente facile. È di certo un romanzo molto strano, particolare, che trafigge il lettore.
L'inizio è completamente coinvolgente e immerge subito in un'atmosfera davvero claustrofobica.

«Lunedì 30 Gennaio
10.00
Ecco quello che so. Mi trovo in uno spazio rettangolare, col soffitto basso, tutto di cemento imbiancato. Largo dodici metri e lungo diciotto, più o meno. C’è un corridoio principale nel mezzo, con un altro più piccolo, perpendicolare, che porta a un ascensore. Lungo quello principale ci sono sei stanzette, tre per lato. Sono tutte uguali, tre per cinque, ciascuna arredata con un letto di ferro, una sedia con lo schienale rigido e un comodino. A un capo del corridoio c’è un bagno, a quello opposto c’è una cucina. Di fronte alla cucina, nel mezzo di uno spazio aperto, ci sono un tavolo rettangolare e sei sedie, tutti di legno. Nei tre angoli dello spazio aperto ci sono dei divani disposti a L.
Non ci sono finestre. Non ci sono porte. L’unica via di entrata o di uscita è l’ascensore.»

Un'introduzione davvero particolare, che mostra subito lo stile dell'autore e come è strutturato l'intero romanzo.
Andiamo con ordine e partiamo dai personaggi, che ho apprezzato abbastanza.
Il protagonista è Linus, un ragazzo di sedici anni che, risvegliatosi, si trova all'interno di questo posto assolutamente raccapricciante e inquietante.

«Vorrei un dizionario, comunque. Un dizionario contiene tutti i libri scritti finora, e tutti i libri che verranno scritti.»

Con lo scorrere delle pagine, Linus verrà raggiunto da altre cinque persone.
Jenny, una bambina di nove anni, con la quale Linus, e anche il lettore, legherà fin da subito; Anja, che non mi è piaciuta più di tanto; Fred, personaggio molto interessante, ben fatto; Bird, invece, è un po' come Anja, nulla di particolare, anzi a volte l'ho proprio odiato; ultimo ma non ultimo, Russell Lansing, di cui scopriremo molto sul suo conto. Personaggio decisamente completo, che troviamo modo di apprezzare.
Ognuno ha la sua storia alle spalle, dettagliata, pensata dall'autore. Non tutti, tuttavia, riescono a colpirci, specialmente per i loro atteggiamenti senza senso.
Il personaggio più inquietante resta il "rapitore", il pazzo, colui che ha portato giù le sei persone con il solo intento di torturarle. Non mi è piaciuto affatto, però, il fatto che Kevin Brooks non abbia voluto dirci NIENTE riguardo quest'uomo. E anche se questo lo sapevo già, dato che più di una recensione evidenziava proprio questo aspetto, non ho potuto fare altro se non rimanerne deluso. Era d'obbligo, secondo me, almeno fornire le motivazioni di tali gesti, se l'identità di tale folle era troppo. Ma il non fornire nessun tipo di dettaglio mi è sembrato semplicemente un modo, da parte dell'autore, di evitare completamente una questione piuttosto importante e complessa dell'intero romanzo: "non puoi lanciare una pietra e poi nascondere la mano".

«Perché ci sta facendo tutto questo, Linus? Perché è così cattivo?
Non lo so. Forse alcune persone sono semplicemente così, credo. Ad alcuni piace essere cattivi.»

Le ambientazioni sono sicuramente la caratteristica di questo libro.
Questa struttura, bassa, bianca, claustrofobica e raccapricciante, è presente per l'intero romanzo. Ogni azione è ripresa da delle videocamere, presenti in tutte le camere, anche nel bagno. Si viene visionati ovunque e in qualsiasi momento, e non si ha nessuna via di uscita.
L'atmosfera è sicuramente molto particolare, questa sensazione di chiuso, di non avere nessuna via di uscita cresce sempre di più all'interno del lettore. Ansia e terrore sono solo alcune delle emozioni provate durante questa lettura, a tratti davvero sconvolgente.
La trama è davvero unica, strana, ben sviluppata, fatta eccezione per l'identità del "rapitore".
Il ritmo non è particolarmente veloce, però la lettura risulta essere sempre molto interessante, coinvolgente e mai noiosa. È un libro che si può leggere anche in un solo giorno, proprio perché cattura e imprigiona il lettore all'interno della storia, facendogli provare le stesse sensazioni del protagonista.
Direi di passare a parlare del finale, che mi è piaciuto tantissimo, ma per farlo, devo fare qualche spoiler, quindi se non avete letto il libro, vi consiglio di saltare e leggere le ultime righe.
(*SPOILER* La conclusione è a dir poco perfetta per il libro, e non posso negare che mi ha subito fatto venire in mente "An Imperial Affliction", libro inventato da John Green in "Colpa delle Stelle", dove capiamo che la protagonista muore "in the middle of a sentence". In questo romanzo di Brooks avviene proprio lo stesso ed è assolutamente fenomenale.)
Dopo la conclusione, ripeto, avrei dedicato qualche pagina sul "rapitore", svelando la sua identità e anche i motivi che lo avevano portato a catturare proprio questi sei soggetti. Forse non c'è un vero motivo, forse è semplicemente uno psicopatico ma, a mio parere, Brooks doveva comunque formalizzarlo per iscritto e non farlo presumere al lettore.
"The Bunker Diary" è comunque un titolo particolare, strano, agghiacciante. Anche se è spesso visto come libro per ragazzi, sono convinto che possa essere letto da chiunque. Le tematiche affrontate sono tante e il romanzo in sé devasta completamente il lettore. Libro che, tolto il difetto circa il "rapitore", merita di essere letto.

VOTO FINALE