Titolo Miss Charity
Titolo originale Miss Charity
Autore Marie-Aude Murail
Edito Giunti
Prezzo 12,90 €
Pagine 477
Genere Romanzo
TRAMA
Charity è una bambina. È come tutti i bambini, piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi. Vuole creare e partecipare alla vita del mondo. Purtroppo, però, una ragazzina della buona società inglese dell'800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Gli adulti che la circondano non fanno attenzione a lei, le sue sorelline sono morte. Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo borghese in compagnia della servitù. Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa. Così comincia la vita di Charity Tiddler, ragazzina prima e donna poi che fa della libertà un principio di vita e in nome di questa sovverte tutte le regole borghesi della vita vittoriana. Un romanzo attuale nel tema, anche se di ambientazione ottocentesca, in cui l'ironia, il pettegolezzo, un certo tipo di società snob e talvolta grottesca nella sua smania per le apparenze portano la chiara cifra di una Jane Austen contemporanea.
RECENSIONE DI EHRNAIDER
Ed eccomi tornato con una nuova recensione! Oggi parliamo di un libro particolare, che mi è stato gentilmente presentato e inviato dalla casa editrice Giunti che ringrazio.Partiamo dai personaggi, un aspetto davvero curato dall'autrice. La nostra protagonista è Charity. Charity è una ragazza intelligente, vivace e molto curiosa. Essendo presenti vari passaggi di età durante il libro (la vediamo dai 5 anni ai 30 quasi), si nota una vera e propria crescita di questo personaggio, che matura sempre di più. Fin dall'inizio (o anche solo dalla trama), si capisce come Charity non è altro che una ragazza ispirata alla famosa Beatrix Potter! Entrambe amano gli animali, Shakespeare e la pittura, specie quella ad acquerello. Dei personaggi secondari, quello che sorprende di più è Tabitha, la tata di Charity. Una donna normale solo all'apparenza, che con lo scorrere del tempo inizia a manifestare strani comportamenti, che provocheranno una serie di vicissitudini. Altro personaggio interessante è Mademoiselle Blanche Legros, "l'insegnante privato" di Charity. Una donna semplice e abbastanza giovane, che stringerà presto amicizia con la nostra protagonista. Ricopre lo stesso ruolo, ma in una famiglia diversa Herr Schmal, che fa parte della famiglia della zia di Charity. Un tedesco vero e proprio, che conoscerà la nostra protagonista, con la quale creerà un rapporto d'amicizia. Ci sono poi altri personaggi che ricoprono però ruoli poco importanti. Sono comunque tutti ben caratterizzati, unici e descritti con minuziosi particolari.
Aspetto nullo, o quasi, è quello dell'ambientazione. A differenza dei personaggi, che presentano vaste e dettagliate descrizioni, gli scenari presenti in questo libro sono "nulli". Non c'è una descrizione della città, della casa in cui vive Charity e dei vari locali che visita.
Esempio: "Il Royal Theatre di Pitlochry non assomigliava affatto al brutto teatro in cui avevo visto recitare Mr. Ashley la prima volta. La scena era ampia, l'orchestra suonava bene, un pubblico elegante sedeva in platea e nei palchi."
Qui viene presentato un secondo teatro che la nostra protagonista visita, però non ci viene detto com'è fatto: capiamo soltanto che è più bello del primo (e anche quest'ultimo non sappiamo com'è!).Un amante dell'Inghilterra ottocentesca come me, si crea delle aspettative altissime sulle ambientazioni: vedendo le descrizioni dei personaggi, me ne aspettavo altrettanti riguardanti Londra e dintorni, e invece niente di tutto questo. Lo sfondo è completamente a piacere, se lo deve immaginare il lettore e, per quanto possa essere bello, il romanzo ne risente.
La lettura del libro scorre abbastanza velocemente, tranne in qualche punto dove vi sono pause descrittive o riflessive che, arrivati a un certo punto, possono annoiare il lettore. Interessante è il modo in cui vengono inseriti i dialoghi: prima della battuta, viene indicato il locutore e questo rende il tutto molto più semplice al lettore, il quale capisce il soggetto che sta parlando e non si crea confusione in testa.
La parte conclusiva del libro, ossia il finale, è fatto abbastanza bene, anche se non è nulla di eclatante. C'è un minimo colpo di scena, che però viene dimenticato dal lettore già la pagina dopo. È giusto così però: per un libro leggere e semplice come questo, una conclusione "lineare" va più che bene! Magari l'autrice avrebbe potuto creare qualcosa di più ingegnoso e meno banale, per soddisfare ancora di più il lettore.
In generale comunque, è stata una lettura piacevole, leggera e senza troppe pretese. Un libro che presenta delle ottime potenzialità, anche se alcune non sono state sfruttate al meglio, e di questo il romanzo ne risente parecchio! È comunque una lettura consigliata.
"Man mano che leggevo, mi sentivo sempre più debole. Mi sembrava che una clessidra si stesse rovesciando nelle mie orecchie con un sibilo e che fosse la mia vita a scorrere. Strinsi i pugni, strinsi i denti, e il malessere se ne andò."
"Ho sempre pensato che la memoria fosse la risorsa degli imbecilli, ma voi siete la prova che mi sbagliavo."
"La mia vita mi sembrava tracciata come un disegno di cui dovevo solo ripassare i contorni, una vita studiosa, attiva, spesso solitaria in mezzo ai miei animali, ma punteggiata da allegre visite di bambini."
"È più facile essere crudeli che divertenti."
VOTO FINALE