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domenica 26 maggio 2013

Notturno Parigino - Omar Gatti


Titolo Notturno parigino
Titolo originale Notturno parigino
Autore Omar Gatti
Edito La Ponga edizioni
Prezzo 1,99 €
Pagine 45
Genere Noir

TRAMA
Omar Gatti ci riporta in quei locali immersi nella penombra e nel fumo delle sigarette, rischiarati solo dalla voce e dalla bellezza di affascinanti cantanti. Entrate anche voi, sedetevi a uno dei tavoli, ordinate un pastis, accendetevi una sigaretta e preparatevi.
Helene Medès sta per salire sul palco.
Ma non rilassatevi troppo. Siete pur sempre dentro un noir.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Ed eccoci ad una nuova recensione che inaugura la nascita della collaborazione con la casa editrice La Ponga edizioni! Oggi parliamo di un libro di genere Noir, che mi è piaciuto, anche se presenta qualche difetto.

Partiamo analizzando un aspetto ben fatto del libro, ossia i personaggi. Il nostro protagonista è il poliziotto Gatteu. Gatteu è un uomo strano, ma soprattutto è un ubriacone. Gli piace stare seduto al suo bar di fiducia e bere il solito, whisky. Mi ha ricordato molto Goro dell'anime Detective Conan, questo perché a entrambi piace bere e perché entrambi svolgono una professione che, per persone come loro, sembra inappropriata. Durante la storia però, il nostro poliziotto mostra un bel carattere e ci fa capire che sa fare il suo lavoro. 
Personaggio secondario, ma comunque importante, è Helene. Helene è una donna molto affascinante, che ci viene descritta con degli occhi stupendi e che, come lavoro, fa la cantante. Capiremo però che cantare non è l'unica cosa a cui si dedica, e inizieremo a scoprire segreti su di lei e sulle sue amiche. Personaggio ben caratterizzato e ben fatto. Tra gli altri secondari, i più importanti sono sicuramente le "colleghe" di Helene, ossia Lorelline, che ha un ruolo fondamentale nel piano da loro ideato, e Samantha, una cameriera un po' sospetta.
Ultimo, ma non meno importante, è il calabrese, un uomo molto particolare e interessante: sappiamo poco di lui e questo ci incuriosisce e ci porta ad andare avanti con la storia, per cercare di scoprire qualcosa in più sul suo conto.
Un aspetto invece che non mi ha particolarmente colpito e che poteva essere fatto meglio è l'ambientazione. Purtroppo l'unica presente è il bistrot "Le petit armeur". Quest'ultimo, devo dire, è fatto molto bene ed è descritto con minuziosi particolari che permettono al lettore di immaginarselo in un certo modo. Purtroppo però, questo locale è l'unica ambientazione presente (insieme alle varie stanze che però non presentano descrizioni) e questo mi ha un po' sorpreso perché speravo che, a un certo punto, arrivasse un cambio di scena, e invece niente di niente.
In generale, è una lettura che scorre molto velocemente, non ci si impiega più di mezz'ora per leggerlo tutto. Presenta comunque una trama molto interessante e avvincente, che però poteva essere sviluppata ancora meglio. Il fatto è che il libro è troppo breve a mio parere e questo ha provocato alcuni difetti, come la mancanza di altre ambientazioni o il poco sviluppo della trama.
Si arriva poi ad un finale curioso e poco scontato. Durante la lettura, il lettore si fa già un'idea sul modo in cui si potrebbe concludere la storia, però, arrivati poi all'effettiva fine del libro, si rimane sorpresi perché non era quello che ci si era immaginati. Forse è un po' esagerato il finale scritto, però è interessante il fatto che l'autore abbia provato a creare un effetto sorpresa o comunque un qualcosa che ci lasciasse a bocca aperta. Una lettura interessante e scorrevole: presenta tutte le carte in regola per diventare un bel libro, peccato che non siano state sfruttate tutte come si deve.

"-Bonsoir, mi chiamo Lorelline. Mi offrite qualcosa da bere?- 
La domanda della ragazza lo spiazzò e lo convinse a rimanere seduto. La trappola era partita. Fece un gesto stanco all'indirizzo di Capou e ordinò due pastis con cannella per poi indicare alla ragazza la sedia vuota al suo fianco."

"La paura è lo strumento che Dio ha regalato all'uomo per renderlo più simile a lui."

VOTO FINALE