Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Dopo giorni di assenza per vari problemi tecnici, torno finalmente con una nuova recensione! Oggi vi parlo di un libro davvero bello, di un autore che mi sorprende sempre di più, del quale sto già leggendo un altro suo libro.
Un saluto e a presto.
Titolo Looking for Alaska
Titolo originale -
Autore John Green
Edito HarperCollins Children's Books
Prezzo 8,99 $ / 14,00 € (edizione italiana)
Pagine 268
Genere Romanzo
Passi la vita inchiodato nel labirinto, pensando al modo in cui un giorno ne uscirai, e a come sarà fantastico, e immagini che il futuro ti trascinerà pian piano fuori di lì, ma non succede. È solo usare il futuro per sfuggire al presente.
TRAMA
Miles Halter, solitario collezionista di Ultime Parole Famose, lascia la tranquilla vita di casa per cercare il suo Grande Forse a Culver Creek, una prestigiosa scuola in Alabama. È qui che conosce Alaska. Brillante, buffa, svitata, imprevedibile e molto sexy, per Miles diventa un'enigma, un pensiero fisso, una magnifica ossessione.
"Looking for Alaska" è il romanzo d'esordio di questo fantastico autore: tutti me ne parlavano benissimo e io, ovviamente, mi ero creato aspettative altissime. Devo dire che mi aspettavo qualcosa di diverso, specialmente dalla trama. Tuttavia, John Green è riuscito lo stesso a colpirmi, a sorprendermi e farmi amare questo libro.
Direi di partire con i personaggi, che come sempre mi lasciano a bocca aperta. Green riesce a creare persone vere, uniche, ma soprattutto reali.
Il protagonista è Miles Halter, ragazzo ormai diplomato e pronto a entrare nel mondo del college. È il suo primo anno e fa fatica ad orientarsi. Incontra, qui, il suo compagno di stanza, Chip Martin, soprannominato "Colonnello", che darà anche il soprannome al nostro protagonista:
«Senti, non chiamarmi Chip. Chiamami Colonnello.»
Soffocai una risata. «Colonnello?»
«Sì, Colonnello. A te ti chiameremo... Ciccio.»
«Eh?»
«Ciccio» disse il Colonnello. «Perché sei magro come un chiodo. Si chiama ironia, Ciccio, mai sentito parlare? Adesso andiamo a prenderci un po' di sigarette e inauguriamo l'anno come si deve.»
Sarà proprio il pretesto delle sigarette a permetterci di entrare in contatto con il personaggio, a mio parere, migliore del romanzo, che dà anche titolo: Alaska. Ragazza misteriosa, affascinante, un'accanita femminista e, spesso e volentieri, assai lunatica. È anche una grande lettrice, fattore che avvicina ancora di più lei al lettore, oltre ad essere incredibilmente bella.
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«Voialtri fumate per il gusto. Io fumo per morire» |
Interessanti e significative, come sempre, le ambientazioni.
Green conferma la sua maestria nel creare scenari sorprendenti, ricchi di dettagli, unici e reali, proprio come i personaggi.
Il college ricorda molto quelli che noi vediamo solo in TV, che ci immaginiamo, dei quali leggiamo informazioni su Internet: i tipici college americani.
Arriva un momento del libro nel quale, proprio come succedeva in Paper Towns e The Fault in Our Stars, avviene una forte scossa, un cambio radicale, che influisce anche sugli scenari stessi: cambia l'atmosfera e cambia anche la maniera di vederli e di presentarli a chi legge.
Il romanzo cattura completamente il lettore, lo immerge nella storia, e lo fa ridere, e poi piangere, e poi ancora ridere. John Green "gioca" con le sensazioni del lettore, lo fa soffrire, lo fa star male, e lo porta a pensare e riflettere.
Interessante la struttura che assume il libro stesso: due grandi parti, il "prima" e il "dopo", divise a loro volta in capitoli numerati come in un conto alla rovescia (Centotrentasei giorni prima, così inizia), che portano il lettore a divorare il libro, poiché sa che una volta arrivati a zero qualcosa cambierà.
Parlare in questo caso di finale sarebbe un po' restrittivo, perciò mi limito a spendere due parole sulla seconda parte del libro, il "dopo".
Dalla metà in poi, il romanzo cambia completamente faccia: tutto ciò che ci circonda è diverso. Da questo punto, il testo sembra quasi diventare un giallo, un mistery: bisogna cercare qualcosa e bisogna assolutamente trovare quel qualcosa.
Una lettura incredibile, un libro stupendo, un autore che riesce a sorprendermi sempre di più. "Looking for Alaska" è assolutamente un romanzo da leggere.
VOTO FINALE