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domenica 2 novembre 2014

Looking for Alaska - John Green

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Dopo giorni di assenza per vari problemi tecnici, torno finalmente con una nuova recensione! Oggi vi parlo di un libro davvero bello, di un autore che mi sorprende sempre di più, del quale sto già leggendo un altro suo libro.
Un saluto e a presto.


Titolo Looking for Alaska
Titolo originale -
Autore John Green
Edito HarperCollins Children's Books
Prezzo 8,99 $ / 14,00 € (edizione italiana)
Pagine 268
Genere Romanzo

Passi la vita inchiodato nel labirinto, pensando al modo in cui un giorno ne uscirai, e a come sarà fantastico, e immagini che il futuro ti trascinerà pian piano fuori di lì, ma non succede. È solo usare il futuro per sfuggire al presente.

TRAMA
Miles Halter, solitario collezionista di Ultime Parole Famose, lascia la tranquilla vita di casa per cercare il suo Grande Forse a Culver Creek, una prestigiosa scuola in Alabama. È qui che conosce Alaska. Brillante, buffa, svitata, imprevedibile e molto sexy, per Miles diventa un'enigma, un pensiero fisso, una magnifica ossessione.

"Looking for Alaska" è il romanzo d'esordio di questo fantastico autore: tutti me ne parlavano benissimo e io, ovviamente, mi ero creato aspettative altissime. Devo dire che mi aspettavo qualcosa di diverso, specialmente dalla trama. Tuttavia, John Green è riuscito lo stesso a colpirmi, a sorprendermi e farmi amare questo libro.

Direi di partire con i personaggi, che come sempre mi lasciano a bocca aperta. Green riesce a creare persone vere, uniche, ma soprattutto reali.
Il protagonista è Miles Halter, ragazzo ormai diplomato e pronto a entrare nel mondo del college. È il suo primo anno e fa fatica ad orientarsi. Incontra, qui, il suo compagno di stanza, Chip Martin, soprannominato "Colonnello", che darà anche il soprannome al nostro protagonista:

«Senti, non chiamarmi Chip. Chiamami Colonnello
Soffocai una risata. «Colonnello?»
«Sì, Colonnello. A te ti chiameremo... Ciccio
«Eh?»
«Ciccio» disse il Colonnello. «Perché sei magro come un chiodo. Si chiama ironia, Ciccio, mai sentito parlare? Adesso andiamo a prenderci un po' di sigarette e inauguriamo l'anno come si deve.»

Sarà proprio il pretesto delle sigarette a permetterci di entrare in contatto con il personaggio, a mio parere, migliore del romanzo, che dà anche titolo: Alaska. Ragazza misteriosa, affascinante, un'accanita femminista e, spesso e volentieri, assai lunatica. È anche una grande lettrice, fattore che avvicina ancora di più lei al lettore, oltre ad essere incredibilmente bella.

«Voialtri fumate per il gusto. Io fumo per morire»
Interessanti e significative, come sempre, le ambientazioni.
Green conferma la sua maestria nel creare scenari sorprendenti, ricchi di dettagli, unici e reali, proprio come i personaggi.
Il college ricorda molto quelli che noi vediamo solo in TV, che ci immaginiamo, dei quali leggiamo informazioni su Internet: i tipici college americani.
Arriva un momento del libro nel quale, proprio come succedeva in Paper Towns e The Fault in Our Stars, avviene una forte scossa, un cambio radicale, che influisce anche sugli scenari stessi: cambia l'atmosfera e cambia anche la maniera di vederli e di presentarli a chi legge.
Il romanzo cattura completamente il lettore, lo immerge nella storia, e lo fa ridere, e poi piangere, e poi ancora ridere. John Green "gioca" con le sensazioni del lettore, lo fa soffrire, lo fa star male, e lo porta a pensare e riflettere.
Interessante la struttura che assume il libro stesso: due grandi parti, il "prima" e il "dopo", divise a loro volta in capitoli numerati come in un conto alla rovescia (Centotrentasei giorni prima, così inizia), che portano il lettore a divorare il libro, poiché sa che una volta arrivati a zero qualcosa cambierà.
Parlare in questo caso di finale sarebbe un po' restrittivo, perciò mi limito a spendere due parole sulla seconda parte del libro, il "dopo".
Dalla metà in poi, il romanzo cambia completamente faccia: tutto ciò che ci circonda è diverso. Da questo punto, il testo sembra quasi diventare un giallo, un mistery: bisogna cercare qualcosa e bisogna assolutamente trovare quel qualcosa.
Una lettura incredibile, un libro stupendo, un autore che riesce a sorprendermi sempre di più. "Looking for Alaska" è assolutamente un romanzo da leggere.

VOTO FINALE

giovedì 29 agosto 2013

The Fault in our Stars - John Green

Ciao a tutti, followers del blog. Le vacanze sono finite e posso dirvi di aver letto ben 7 libri e ho un ottavo in lettura! Quindi, ogni giorno, da oggi, pubblicherò una recensione. Parto con il primo romanzo letto in vacanza, che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha colpito e che mi ha completamento conquistato.


Titolo The Fault in our Stars
Titolo originale The Fault in our Stars
Autore John Green
Edito Penguin
Prezzo 7,99 £
Pagine 336
Genere Romanzo

TRAMA
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Dopo aver letto e amato Città di Carta (QUI la mia recensione), ho deciso di leggere tutto di quest'autore.
Volevo "assaporare" lo stile reale di Green e proprio per questo ho voluto leggere Colpa delle Stelle in lingua originale.

Già la trama si rivela interessante e ricca di idee.
È un romanzo che fin dall'inizio risulta avvolto da un'aura di malinconia e il lettore di questo se ne accorge, ma non ci presta particolare attenzione perché viene catturato dallo stile di scrittura dello scrittore: semplice, senza giri di parole, ma che risulta allo stesso tempo persuasivo.
Partiamo analizzando i personaggi.
La nostra protagonista, sedicenne, è Hazel Grace Lancanster. Hazel è una ragazza che se vista esternamente, è completamente normale. In realtà, già dall'inizio capiamo qualcosa: Hazel è malata di cancro. È una ragazza molto chiusa, ma grazie al farmaco sperimentale che le ha permesso di sopravvivere anni prima, inizia ad avere anche pensieri positivi, e non solo negativi.
Co-protagonista, presentatoci già dal primo capitolo, è Agustus Waters, chiamato Gus dagli amici. Si incontrano la prima volta a un appuntamento del gruppo di supporto per ragazzi malati di cancro e subito scatta la scintilla.
Anche Gus non è tanto fortunato: per una grave malattia, gli è stata amputata una gamba e ha visto quindi svanire il suo sogno più grande, il basket.
Entrambi caratterizzati molto bene e realistici: come in Città di Carta, si nota una crescita dei due personaggi, che ho apprezzato molto.
Stessa cosa vale per i personaggi secondari: Green non li dimentica mai e dà molto spazio anche a loro.
Non deludono neanche le ambientazioni.
Green dimostra di saper creare scenari sorprendenti, ricchi di dettagli e nitidi nella testa del lettore.
Come in Città di Carta, si arriva a un punto in cui c'è bisogno di cambiare località: questo cambio è radicale e il lettore si ritrova ad Amsterdam.
La lettura in generale è scorrevole e il libro lo si potrebbe leggere tutto d'un fiato, senza mai annoiarsi.
Il romanzo è ricco di avvenimenti e colpi di scena che non permettono di rifiatare, perché nel momento in cui ci si sta riprendendo da un fatto, ne accade un altro.
Impressionante il modo in cui i personaggi si evolvono, come già detto prima. Sia Hazel che Augustus crescono parecchio dall'inizio del libro, entrambi in meglio, e diventano più maturi, più intelligenti e più responsabili.
Si arriva poi al finale, parte molto attesa dal lettore.
Una conclusione ben fatta e curata dall'autore e che termina così:

"I like my choices. I hope she likes hers.
I do, Augustus.
I do."

Il lettore è pieno di aspettative che non vengono per niente deluse.
Un libro che già dalla trama è molto interessante, che viene ben sviluppata e che permette di trattare temi molto importanti e delicati come il cancro.
Un romanzo da leggere.

VOTO FINALE

domenica 3 febbraio 2013

Città di carta - John Green


Titolo: Città di carta
Titolo originale: Paper towns
Autore: John Green
Edito: Rizzoli
Prezzo: 16,50 €
Pagine: 377
Genere: Romanzo

TRAMA
Quentin Jacobsen è sempre stato innamorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da bambini, hanno condiviso un'inquietante scoperta. Con il passare degli anni il loro legame speciale sembrava essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all'improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un'avventura indimenticabile. Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà. E invece no. La mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l'hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso. Questa fuga da Orlando, la sua città di carta, dopo che tutti i fili dentro di lei si sono spezzati, potrebbe essere l'ultima.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Finalmente anch'io riesco a leggere qualcosa di questo autore. Mi sarebbe piaciuto partire con "Looking for Alaska" (Cercando Alaska in italiano), ovvero il suo primo libro ma mi è capitato questo sotto mano e non ho potuto dire di no. Ringrazio coloro che me l'hanno consigliato, soprattutto la mia amica Deborah del blog Smell of Books (QUI per leggere la sua recensione su questo libro). Detto questo parto subito con la recensione! 
Inizio analizzando uno dei punti di forza di questo libro, ovvero i personaggi della storia. Il protagonista è Quentin, chiamato Q dagli amici. È un personaggio incredibilmente reale: più la storia va avanti e più lo vediamo crescere e ci ricorda sempre di più qualcuno che è o che è stato presente nella nostra vita. L'altro personaggio fondamentale del libro è Margo. Anch'essa è un personaggio reale e caratterizzato al meglio. La si vede crescere moltissimo nel corso della storia: all'inizio sembra una ragazza "forte" di carattere e che le piace il brivido e il rischio; arrivati al finale invece capiamo che in realtà è una ragazza sensibile e che, come tutte le altre, ha un cuore. Anche gli altri personaggi secondari, come Ben, Radar e Lacey, sono ben fatti e simili ad adolescenti reali: semplicemente MAGNIFICO!
Altro punto di forza del libro è l'ambientazione: vi sono tantissimi luoghi descritti dall'autore e sono tutti ben fatti. Ho amato tantissimo la camera di Margo: descritta da Green come un luogo "sublime" in un certo senso in quanto è inizialmente accessibile solo a lei. In più viene descritta con minuziosi particolari che la rendono un'ambientazione fantastica. Bellissime le descrizioni delle varie "città di carta" (una in particolare che non dico per non fare spoiler): Green ce le fa immaginare come luoghi abbandonati dove non vorremmo mai ritrovarci, specie da soli! L'ambientazione che più mi ha colpito è stata l'auto di Quentin (chiamata nel libro "la nave"). In questa descrizione, secondo me, l'autore ha dato il meglio di sé: mi è piaciuto veramente tanto vedere come un'auto diventi una "casa" che presenta delle stanze tutte arredate e ben architettate. Una sola parola: STRAORDINARIO!
La storia in generale scorre molto velocemente e non presenta punti noiosi o comunque lenti per il lettore. È un libro che vorresti divorare perché vuoi sapere come va a finire ma allo stesso tempo pensi "non posso leggerlo così velocemente, altrimenti questo magnifico mondo sparirà". In più devo dire che Green scrive utilizzando un linguaggio semplice ma che comunque riesce a catturare il lettore e a fargli vivere la storia scritta sulle pagine.
Il finale non poteva essere fatto in un altro modo: è assolutamente perfetto ma è soprattutto realistico. Appena finito il lettore ha dentro il suo corpo un mix di emozioni e sensazioni che lo lasciano stranito e distrutto. Non posso far altro che consigliare questo fantastico libro: è perfetto in tutti i suoi punti, dall'inizio alla fine. Una lettura che bisogna fare.

"E se la ragazza dei tuoi sogni piomba in camera tua nel cuore della notte?
 *La segui, ovvio.*
 E quando scappa, la rincorri."

"Un miracolo capita a tutti. Io la vedo così. Tipo, non sarò mai colpito da un fulmine, non vincerò un premio Nobel, non diventerò dittatore di un piccolo Stato delle Isole del Pacifico, non mi verà un tumore maligno a un orecchio, non morirò di combustione spontanea. Se però proviamo a vederle tutte insieme, queste cose altamente improbabili, salta fuori che a ognuno di noi prima o poi ne capita almeno una. Questo è sicuro."

VOTO FINALE