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giovedì 11 settembre 2014

Se potessi rivederti - Marc Levy

Ciao a tutti, guys & girls! Nuova recensione del seguito di un libro che avevo letto l'anno scorso, sempre in spiaggia. Duologia interessante, forse il secondo ad alcuni tratti un po' "già visto", ma tutto sommato mi è piaciuto abbastanza.
Un saluto e a presto!


Titolo Se potessi rivederti
Titolo originale Vous revoir
Autore Marc Levy
Edito Tea
Prezzo 8,60 €
Pagine 297
Genere Romanzo

Impari ad accettare con serenità ciò che non può cambiare, abbia il coraggio di cambiare ciò che può e, soprattutto, la saggezza di conoscerne la differenza.

TRAMA (*SPOILER* Leggi solo se hai già letto "Se solo fosse vero")
Arthur è un architetto, Lauren una giovane neurochirurga. Una sera d’inverno, a San Francisco, si incontrano nell'appartamento di Arthur…solo che Lauren è un fantasma. In coma dopo un incidente stradale, il suo corpo giace in ospedale; il suo spirito, vitale e affascinante, si innamora di Arthur, l’unico che può vederla. Ma i medici decidono che è giunto il momento di staccare il respiratore…”Se potessi rivederti” è ambientato qualche anno dopo: Lauren è uscita dal coma; Arthur è andato in Francia per dimenticarla, ma deve tornare a San Francisco per lavoro. Arthur e Lauren sapranno cogliere una seconda opportunità di rivedersi?

Ero rimasto in sospeso, l'anno scorso, quando avevo letto "Se solo fosse vero" (QUI la mia recensione), libro che avevo deciso di leggere dopo aver visto il film. Ho deciso dunque di riprendere in mano la storia e capire come questa andasse a concludersi. Che dire? Per niente male, seppure questo non sia proprio il mio genere.

Partiamo analizzando i personaggi, simili al primo libro.
Il nostro protagonista, Arthur, è un ragazzo con ormai qualche anno in più, diverso, cambiato, più maturo. La storia passata di certo l'ha toccato, e ha deciso dunque di trasferirsi in Francia, magari per dimenticare. Tuttavia, il suo migliore amico lo invoglia a ritornare, per motivi di lavoro, nella sua città natale, San Francisco. Inizialmente titubante, Arthur decide infine di accettare, anche se sa che potrebbe correre il rischio di ritrovarsi davanti a Lauren.
Lauren, protagonista femminile del romanzo, è tornata alla normalità, già da un po' di tempo, nonostante tutto ciò che le è successo (*SPOILER* Dei ricordi del periodo del coma, Lauren ormai non ha più nulla. Le è rimasta impressa, tuttavia, la figura di quell'uomo "sconosciuto" che ogni giorno andava a visitarla; la sua faccia, però, è soltanto un ricordo ormai sfumato).
Sono pochi i personaggi che vengono introdotti; molti, invece, quelli che ritroviamo già dal primo libro. Tra i nuovi, sicuramente, colpisce la nuova vicina di Arthur, un'anziana signora, un po' sorda, ma con un particolare spirito giovanile.
Aspetto, quello dei personaggi, ben curato, più profondo rispetto al primo romanzo. I protagonisti, e non solo, hanno ora una caratterizzazione migliore, che li rende ancora più complessi.
Come mi era successo nell'altro romanzo, ho apprezzato molto le ambientazioni.
Bisogna dire che i luoghi davvero nuovi non sono molti, escluso il nuovo appartamento di Arthur, il resto rimane in secondo piano.
Ciò nonostante, una volta ritornati a San Francisco, tutto ci sembra così familiare: la città è rimasta esattamente come l'avevamo lasciata. Si rivive l'atmosfera di casa e si ripercorrono le vecchie strade: ogni cosa è al suo posto, così come è al suo posto l'appartamento nel quale viveva in affitto Arthur, ora tornato nelle mani di Lauren.
Proprio come per il precedente libro, la lettura scorre via che è un piacere, quasi non ci se ne accorge.
Se da una parte il tutto sembra essere "già visto" (*SPOILER* Difatti, questa volta è Arthur a finire in coma, mentre nel primo era successo a Lauren), dall'altra la storia ha un tocco di nuovo, si evolve e svolge comunque in maniera differente.
Lo stile dell'autore mi è piaciuto anche questa volta: semplice, ma mai troppo, niente giri di parole e subito dritto al punto. Riesce a coinvolgere e catturare il lettore, e a regalargli qualche ora di lettura davvero piacevole.
Parte da molti aspettata, soprattutto da chi ha letto il primo libro, è il finale.
Se nel primo la conclusione era aperta e da interpretare, nel secondo, invece, troviamo la parola "Epilogo".
Direi, innanzitutto, che già l'inizio di questo secondo libro funge, in qualche modo, come finale del primo libro (*SPOILER* Inizio che, personalmente, mi ha un po' spiazzato. Credevo di trovare qualcosa di più positivo, invece ho ritrovato i due divisi da migliaia di kilometri), ma è l'epilogo che davvero mette la parola FINE alla storia.
Un epilogo nel quale tutti, o quasi, sperano e che, per fortuna del lettore, è proprio quello che ha deciso di adottare l'autore. Non dirò assolutamente nulla, per non rovinarvi la lettura; posso solo dire che, a me personalmente, ha soddisfatto.
Una duologia interessante, fresca, che tratta diverse tematiche importanti (unite ogni tanto a qualche stramberia che, comunque, fanno sorridere chi legge) e che regala al lettore una piacevole storia.

La fiducia è la cosa più preziosa al mondo, e anche la più fragile. Senza di essa, nulla è possibile. [...] Ciò che si costruisce sulla menzogna non può durare.

VOTO FINALE

lunedì 1 settembre 2014

This Song Will Save Your Life - Leila Sales

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze! Settembre è ormai arrivato e le vacanze sfortunatamente sono quasi finite. I miei piani di lettura sono completamente saltati: dei tre libri in cartaceo che mi sono portato dietro, non ne ho letto neanche uno, e ho preferito dedicarmi ad alcuni titoli che avevo sul mio Kobo.
Vi lascio la recensione del primo libro che ho letto in vacanza che, seppur breve, mi è davvero piaciuto.
Un saluto e a presto.


Titolo This song will save your life
Titolo originale -
Autore Leila Sales
Edito Macmillan Children's Books
Prezzo 6,99 £
Pagine 288
Genere Romanzo

A volte si hanno quei giorni nei quali tutta va nel verso sbagliato. Ma a volte, e in maniera del tutto inaspettata, qualcosa può andare nel verso giusto.

TRAMA (tradotta da me)
Fare amicizia non è mai stata la migliore capacità di Elise Dembowski. Per tutta la sua vita, è sempre stata il bersaglio di ogni scherzo e l’esclusa ad ogni conversazione. Quando il suo ultimo tentativo di ottenere popolarità fallisce, Elise quasi si arrende. Ma poi per caso scopre un magazzino dove incontra Vicky, una ragazza che suona in una band e che l’accetta; Char, un carino, ma misterioso DJ; Pippa, una ragazza dell’Inghilterra dallo spirito spensierato; e maggiormente importante, una grande passione nel fare la DJ. 
Raccontata in maniera del tutto rinfrescante da una voce divertente, “This song will save your life” è un romanzo esuberante sull'identità, l’amicizia, e il potere che la musica ha di unire le persone.

Tutti vogliamo cose che non sono adatte a noi.

"This song will save your life" ("Questa canzone ti salverà la vita") era un titolo che volevo leggere da tanto tempo, anche perché sia la trama che il titolo risultano fin da subito molto accattivanti.

L'inizio del libro immerge immediatamente e completamente il lettore, e fornisce alcune informazioni interessanti sulla nostra protagonista Elise.

"Pensi che sia così facile cambiare se stessi.
Pensi che sia così facile, ma non lo è.
Quanto pensi ci voglia a reinventare te stesso, una persona tutta nuova, una persona che abbia senso, che si senta bene? Cambi i tuoi vestiti, i tuoi capelli, la tua faccia? Vai avanti. Fallo. Fatti i buchi alle orecchie, accorciati la frangia, comprati una nuova borsetta. Vedranno sempre oltre tutto ciò, vedranno te, la ragazza che è ancora troppo terrorizzata, ancora troppo intelligente per il suo bene, ancora con un passo indietro rispetto agli altri, ancora, sempre, impropria. Cambia ciò che vuoi; ma non puoi cambiare tutto questo.
Lo so perché c’ho provato.
Sono nata per essere impopolare. Non c’erano altri modi in cui potesse andare."

Elise, dunque, è una ragazza infelice, che prova in diversi modi a farsi degli amici, a diventare qualcuno. Quando, però, il suo ultimo tentativo di fare amicizia con Amelia Kindl fallisce, Elise non sa più cosa fare e vede soltanto una via di uscita: il suicidio.

"Pensi che sia così facile cambiare se stessi, ma è impossibile. Così ho optato per il successivo passo logico: suicidarmi."

Le forze per questo gesto estremo, tuttavia, le mancano e la sua vita prosegue; ciò che non sa è che presto tutto prenderà una svolta decisiva.
Proprio questa svolta viene data da due ragazze, Vicky e Pippa. Elise le incontra per caso di notte, in una delle sue passeggiate, davanti a un magazzino. Le due dimostrano subito sincerità, lealtà, fiducia, e sono davvero decise a voler inserire Elise nel loro gruppo.
In questo magazzino incontrerà diversi personaggi, tra i quali Char, il DJ, colui che le farà nascere una grande passione per la musica.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi, l'autrice li gestisce bene, li fa amare e li fa odiare al lettore, ma in qualche modo fa si che ci si affezioni a tutti loro.
Buone anche le ambientazioni, anche se poche.
Le vicende si svolgono in una piccola cittadina, tra la casa della madre e del padre di Elise, oltre che al Magazzino, lo scenario sicuramente più importante di tutti.

"La porta si aprì per rivelare una pista da ballo piena zeppa di corpi sudati e agitati, illuminati occasionalmente da alcuni fari in un altrimenti stanza buia a soffitti alti.
Le note di “Dancing in the Dark” fuoriuscivano dagli altoparlanti alti due volte me, e la maggior parte della folla cantava come se la loro vita dipendesse da ciò, ad eccezione di un ragazzo che stava facendo delle foto con una fotocamera, almeno all'apparenza, molto costosa, di alcune ragazze in fila per andare in bagno e di due ragazzi che si stavano limonando, con le loro mani sul sedere, in un bacio alla francese immerso nella loro stessa saliva."

L'ingresso in scena impressiona subito Elise, che presto si innamorerà completamente di questo posto.
Una lettura scorrevole, intrigante, che invoglia il lettore a sfogliare le pagine fino a leggere la parola Fine.
Lo stile di scrittura della Sales è abbastanza semplice, ma mai banale, non cerca paroloni o giri di parole, va dritta al punto, sfruttando in modo particolare la voce e il tono divertente della nostra protagonista.
La storiella d'amore (o triangolo amoroso) anche qui c'è, ed è anche abbastanza prevedibile. Tuttavia, l'autrice la tiene in secondo piano, le dà poco spazio e, addirittura, le dà una piega un po' insolita. Non dà alcun fastidio e, anzi, aggiunge un qualcosa in più all'intreccio.
Piacevole e interessante anche il finale.
L'autrice non ha fretta, e conclude il libro nei migliori dei modi, dando spazio a tutti i personaggi, facendo sì che tutti i nodi vengano al pettine.
Una lettura davvero interessante, che mi ha colpito, che mi è assolutamente piaciuta e che la consiglio a tutti, soprattutto se volete leggere qualcosa in inglese che non sia difficile!

Non sempre le persone ottengono ciò che si meritano.

VOTO FINALE

domenica 10 agosto 2014

Fan Art - Sarah Tregay

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi. Oggi vi lascio la recensione di un libro uscito da pochissimo in inglese, inedito in Italia, che mi è piaciuto, anche se alcuni aspetti non mi hanno convinto appieno.
Un saluto e a presto.


Titolo Fan Art
Titolo originale -
Autore Sarah Tregay
Edito Katherine Tegen Books
Prezzo 10,61 £
Pagine 354
Genere Romanzo

TRAMA (tradotta da me)
Quando l’immagine racconta la storia...
L’ultimo anno di liceo è quasi giunto al termine, e Jamie Paterson ha un grande problema. Non riguarda il college – l’ha già deciso. Non riguarda neanche il ballo studentesco – troverà, in qualche modo, una ragazza. No, questo è il problema più grave di tutti: si è innamorato del suo migliore amico.
Per quanto Jamie provi a mantenere il segreto, chiunque sembra conoscere dove risiedano i suoi affetti, e le ragazze della classe di arte sono decise ad aiutare Jamie a mettersi insieme a Mason. Ma Jamie non è sicuro se questo è realmente ciò che voglia – perché sebbene Jamie voglia davvero rivelarsi a Mason, cosa succederebbe se la verità rovinasse ogni cosa? E se non ci fossero più viaggi in strada, cene con il taco o serate a guardare un film? Vuole osare e rischiare di rovinare un’amicizia d’infanzia per amore?

Probabilmente per la tematiche trattate, oltre che per la buona media di voti presente su Goodreads, "Fan Art" era un libro che mi ispirava parecchio e, appena letta la data di uscita, ero deciso a leggerlo durante questi mesi estivi.

Direi di partire dai personaggi.
Il nostro protagonista è Jamie, ragazzo gay frequentate l'ultimo anno di High school, che a inizio libro sembra
avere un problema: si è innamorato del suo migliore amico Mason. Jamie sa, però, che Mason non è gay, ne è assolutamente certo, e passa quindi in una fase di dubbi, incertezze, paure e si chiede spesso se osare e provare a rivelarsi sia la scelta giusta da fare.
Mason, invece, sembra non accorgersi di ciò che Jamie provi per lui, e incentra i suoi pensieri sul ballo studentesco, ormai imminente e importantissimo per tutti i ragazzi della scuola.
Interessante, invece, la madre di Jamie, che ricopre un ruolo molto importante nella vita del ragazzo.
Il protagonista inizialmente aveva paura, ma alla fine decide di dichiarare la sua omosessualità alla madre, che si mostra molto entusiasta della cosa! Un personaggio, quindi, comprensivo, una madre che mostra il suo amore verso il figlio, che accetta la sua personalità.
Le ambientazioni non mi sono dispiaciute affatto.
L'autrice decide di cambiare spesso lo scena, fornendo una vasta gamma di località, tutte diverse tra loro, affiancate da una buona descrizione, che fornisce diversi dettagli fondamentali; la Tregay, però, decide anche di dare spazio alla fantasia del lettore, che sarà necessaria per completare l'immagine presente nella mente di chi legge, che è comunque già nitida e chiara.
Una lettura scorrevole, leggera, adatta anche all'estate.
La scrittura è semplice, lineare, mai banale. Uno stile che cattura, che invoglia ad andare avanti con la lettura, e che permette di finire il libro nel giro di due giorni.
La voglia di incentrarsi su tematiche forti e attuali è molto alta, e la scrittrice, a mio parere, ha fatto un buon lavoro. Il tutto si incentra sicuramente sul tema dell'omosessualità, che resta sempre in primo piano, oltre che priorità per la Tregay.
Viene inoltre trattato il pregiudizio, strettamente collegato al precedente, che si nota soprattutto nelle scene ambientate nella High School, oltre alle tematiche legate alla adolescenza e le sue relative problematiche.
La vera pecca arriva nel finale, che non è mi particolarmente piaciuto.
La conclusione in sé è quella che tutti vorrebbero e che si aspettano. Non mi è piaciuto molto il modo in cui l'autrice arriva alla parola fine, rendendo questa parte un po' banale. Avrei preferito un qualcosa di pensato in maniera migliore, più approfondita.
(*SPOILER* Anche nel corso del libro alcune scelte non mi hanno entusiasmato: ci sono momenti nei quali Mason mostra chiari gesti, si vede e si nota che forse anche lui prova qualcosa per il protagonista, ma la scrittrice ha deciso lo stesso di allungare il tutto. Spesso ci si trova a stufarsi, anche se solo temporaneamente, di Jamie, dato che sembra non notare nulla).
Un libro che comunque consiglio, che mi è piaciuto molto. Un inglese non particolarmente difficile: un libro adatto anche a chi non ha mai letto nulla in lingua e vuole provare!

VOTO FINALE

venerdì 1 agosto 2014

Geek Girl - Holly Smale

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi. Mi scuso fin da subito per l'assenza, ma ho avuto problemi con il computer e ho tre recensioni da recuperare.
Oggi voglio parlarvi un libro che non rientra proprio tra i miei generi preferiti, dal quale non sapevo cosa aspettarmi, ma che è riuscito a stupirmi.
Un saluto e a presto.


Titolo Geek Girl
Titolo originale -
Autore Holly Smale
Edito Harper Collins
Prezzo 6,99 £
Pagine 356
Genere Romanzo

È la prima e anche unica regola. La magia arriva quando non la cerchi.

TRAMA
Harriet sa un sacco di cose. Sa che nell’orecchio di un gatto ci sono 32 muscoli, sa che un “battibaleno” equivale a 1 centesimo di secondo, sa che le persone ridono in media 15 volte al giorno... e sì, sa anche di essere una vera GEEK. Un’altra salda certezza della sua vita è quella di non avere il minimo interesse per la moda. Fare la modella è il sogno della sua migliore amica Nat, non il suo. Ma quando Harriet accompagna Nat a un provino, è proprio lei ad essere scelta! Nel giro di pochi giorni si ritrova catapultata in un mondo fatto di set fotografici, vestiti incomprensibili e tacchi molto, molto pericolosi. Fra cadute rovinose, colleghi affascinanti e viaggi lontano da casa, la sfida sarà continuare a essere se stessa.

Pur non rientrando tra i miei generi, la voglia di leggere "Geek Girl" era molto alta, complici anche le moltissime recensioni positive presenti online. Ho deciso dunque di dargli un'opportunità, e devo dire di aver fatto davvero la scelta giusta: il libro, infatti, mi è piaciuto tanto.

Direi di partire dai personaggi, aspetto davvero ben fatto e curato.
Il fatto di essere una geek (un'imbranata, 'sfigata') non sembra essere un problema per Harriet, la nostra protagonista. Tutto ad un tratto, però, sente il bisogno di dare una svolta alla sua vita, di cambiare, di provare ad essere qualcun'altra.

Essere una sfigata non è così male. È insignificante, certo, ma si è piuttosto riservati. Potrei essere tutto il giorno una sfigata, fin pertanto che le persone mi lasciano da sola. Il fatto è che non lo fanno.


Harriet è una voce narrante perfetta per questo libro, che spesso e volentieri mi ha fatto letteralmente morir dal ridere! Riesce a dare un tocco di vivacità a qualsiasi scena, rendendo l'intera storia esilarante.

Hai bisogno di smettere di prenderti cura delle persone che non ti pensano. Sii te stesso e permetti a tutti gli altri di essere loro stessi. Le differenze sono una buona cosa. Se fossimo tutti uguali, il mondo sarebbe terribilmente noioso.

Uno dei primi personaggi che conosciamo, fatta eccezione per Harriet, è Nat che "- per la cronaca - è la mia migliore amica". Personaggio fondamentale per l'intreccio, oltre che per la nostra protagonista, anche perché è l'unica amica che davvero ha.
Seppur presentato più avanti, non si può fare a meno di notare e affezionarsi a Wilbur, colui che affianca la nostra protagonista e che la aiuta ad orientarsi nel mondo della moda. Anche lui è un personaggio molto interessante, particolare, che rende divertenti diverse scene del libro.
Ben fatte anche le ambientazioni, pur non essendo fondamentali per il genere del romanzo.
L'autrice le cura moltissimo, dedica delle descrizioni ricche di dettagli, che non diventano mai troppi. Uno stile semplice, allo stesso tempo mai banale, che riesce a trasportare il lettore all'interno della storia.
Una lettura fresca, veloce, adatta all'estate. Un libro, come ho già detto, davvero divertente, che cattura, e che invoglia il lettore a sfogliare le pagine, fino a leggere la parola fine.
L'autrice inserisce anche una sorta di storia d'amore, di cui si conoscerà sicuramente di più nei prossimi due volumi della trilogia. A differenza di quelle presenti nei soliti young adult, però, questa è gestita molto meglio: l'autrice ha le idee chiare sulla trama, e fa quindi in modo che questa, in qualche modo, non ne risenta o venga intaccata.
Questo amore (con un personaggio che non vi rivelo per non fare spoiler) nasce gradualmente, in maniera quasi impercettibile al lettore, ed è anche inerente alla storia; certo, non direi fondamentale, ma aiuta a dare una certa svolta all'intreccio, caratteristica spesso e volentieri assente negli young adult.
Interessante il finale, che mette la parola fine alle vicende successe, ma allo stesso tempo lascia alcuni aspetti in sospeso, che immagino verranno ripresi nel secondo volume, Model Misfit.
Un libro perfetto per l'estate, che consiglio di leggere in inglese (nulla di difficile), anche perché si legge davvero in fretta.

Non possono farti diventare qualcosa che non sei. Ti aiutano solo a dire chi sei davvero.

Dovresti sempre  prenderti cura propriamente di chi ami e tenerli al sicuro.

VOTO FINALE

martedì 15 luglio 2014

American College - W.R. Bolen

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Torno con una recensione purtroppo negativa, di un libro che speravo potesse rivelarsi interessante.
Un saluto e a presto.


Titolo American College
Titolo originale Total Frat Move
Autore W.R. Bolen
Edito Sperling & Kupfer
Prezzo 15,90 €
Pagine 264
Genere Romanzo

TRAMA
Townes Prescott è appena arrivato al college. Dopo aver salutato i genitori, si ritrova in camera con il suo migliore amico a fantasticare su quelli che saranno i quattro anni migliori della sua vita. Ma, prima ancora di iniziare a disfare i bagagli, qualcuno bussa alla porta: quattro ragazze vestite di nero si gettano su di loro, li incappucciano e li portano via, chiudendoli nel bagagliaio di un'auto. I ragazzi non sanno che la macchina si fermerà davanti alla sede della confraternita più ambita del campus, la Alpha House, dove si sta svolgendo un toga party a base di alcol e… tempere. Tra tubetti di colore schizzati ovunque, bevute e sesso inizia l'avventura di Townes per entrare nell'associazione universitaria più ambita. Ma il «periodo di prova» da sostenere per poter far parte degli Alpha è tutt'altro che divertente: veri test di sopravvivenza (come l'astinenza dal sonno) ed esperienze culinarie ripugnanti sono solo una parte di ciò che Townes dovrà affrontare prima di venire accettato… Tra goliardia allo stato puro, follie on the road e fughe dalla polizia, questo libro ci svela che tutto ciò a cui film e telefilm ci hanno abituati a proposito dei college americani è sbagliato. Perché la realtà è molto peggio. Spudorato, esagerato, esilarante e incredibilmente vero, arriva finalmente in Italia il libro-cult dei college americani. "American college" raccoglie le storie peggiori del blog dei record TotalFratMove e le trasforma in un'unica, imperdibile disavventura nei campus americani.

Tra le novità di questa casa editrice, "American College" era uno di quei titoli che fin da subito mi aveva incuriosito. Apprezzo la cultura americana e approfondire l'aspetto del college mi sembrava una buona idea. Peccato, però, che il libro non si sia rivelato all'altezza delle mie aspettative.

L'aspetto del libro che mi aveva colpito di più era la
presenza di fotografie inserite alla fine dei capitoli: mi sembrava un buon modo per "dimostrare" i fatti che venivano raccontati all'interno del libro. Tuttavia, spesso e volentieri le immagini sono risultate non inerenti a ciò che ci viene detto, diventando spesso inutili.
I
personaggi sono molti, forse troppi.
Townes
, il protagonista del romanzo, non sono riuscito più di tanto a sopportarlo. Un personaggio piatto, poco curato, a volte stupido. Compie sempre gli stessi errori, compie sempre le stesse azioni: insomma, molto ripetitivo.
Stessa cosa vale per TUTTI gli altri. Nessun personaggio si salva; si comportano tutti allo stesso modo, solo il nome li distingue. Non conosciamo molto di loro, e spesso mi sono trovato a confonderli, proprio perché simili (troppo) tra loro.
Penso che siano proprio i personaggi che rendano la lettura lenta, noiosa e ripetitiva. A parte i capitoli iniziali, che sono la vera novità del libro, ci ritroveremo in men che non si dica davanti a situazioni già viste e riviste.
La situazione non migliora neanche nelle
ambientazioni.
Mi aspettavo descrizioni ricche di dettagli riguardanti il
College, sfondo principale della storia. Sfortunatamente ciò non avviene, e spesso il lettore è costretto a lavorare (troppo) con la sua immaginazione, avendo a disposizione pochissimi riferimenti provenienti dal testo.
I personaggi si ritrovano a visitare diverse aree del campus, ma l'autore non si è praticamente soffermato su nessuna di esse, rendendole tutte quasi 'inesistenti' e trasparenti.

Una lettura che presenta diversi intoppi, lenta, ripetitiva e, a volte, addirittura noiosa.

Le idee di partenza erano buone, ma a mio parere l'autore non è riuscito a svilupparle bene: ho notato molta superficialità da parte di quest'ultimo. Magari bisognava ridurre il numero di avvenimenti e svilupparli
maggiormente. Un'occasione persa, peccato.
Il finale mi ha convinto un po' di più.
L'epilogo fa, anche se solo per un attimo, sorridere il lettore. Una conclusione interessante, che mostra quasi una crescita del personaggio, smentita poi nelle ultime righe.
Un romanzo che presentava una buona trama, con grandi idee, sfortunatamente mal sviluppate.

VOTO FINALE

domenica 4 maggio 2014

Me and Earl and the Dying girl - Jesse Andrews

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Oggi voglio lasciarvi la recensione di un libro che mi è piaciuto tantissimo, ma che sfortunatamente non è presente qui in Italia.
Un saluto e a presto.

Una cosa che ho imparato sulle persone è che il modo più semplice per piacere a loro è stare zitti e lasciarli portare avanti la conversazione. A tutti piace parlare di sé.


Titolo Me and Earl and the Dying girl
Titolo originale Me and Earl and the Dying girl
Autore Jesse Andrews
Edito Amulet Books
Prezzo 7,95 $
Pagine 295
Genere Romanzo

Gli amici sono il motivo per cui la tua vita si stravolge

TRAMA (tradotta da me)
Greg Gaines è ormai un maestro di spionaggio scolastico, capace di scomparire a piacere in ogni ambiente sociale. Ha solo un amico, Earl, con il quale spende il suo tempo a girare film, le loro incomprensibili versioni dei classici cult di Coppola e Herzog.
Tutto questo fino a quando la madre di Greg non lo spinge a riprendere i suoi rapporti con Rachel.
A Rachel è stata diagnosticata la leucemia - il massimo imbarazzo adolescenziale -ma un mandato genitoriale è stato emesso e deve essere obbedito. Quando Rachel interrompe il trattamento, Greg ed Earl decidono di girare un film per lei, che si rivelerà il Peggior Film Mai Fatto e diventerà un punto di svolta in ognuna delle loro vite.
Tutto in una volta, Greg deve abbandonare l'invisibilità e stare al centro dell'attenzione.


Visto in diverse recensioni e video-recensioni, "Me and Earl and the Dying girl" è subito entrato nella mia lista dei libri da leggere: un romanzo d'esordio con una trama davvero interessante.

Già dall'introduzione notiamo subito quello che caratterizza il tono del nostro protagonista, un ragazzo fuori dal comune.


"Una nota da Greg Gaines, autore di questo libro
Non ho nessuna idea di come scrivere questo libro.
Posso essere onesto con te per un attimo? Questa è l'esatta verità. Quando ho iniziato per la prima volta a scrivere questo libro, ho provato a iniziarlo con la frase «Sono stati i tempi migliori; sono stati i tempi peggiori». Pensavo davvero di poter iniziare il libro in questo modo. Ho solo pensato che fosse una frase tipica da inizio libro."

Partiamo da un degli aspetti migliori in assoluto del libro: i personaggi.
Il nostro protagonista è Greg Gaines, voce narrante dell'intero romanzo. Greg è un ragazzo come gli altri, o almeno così sembra. Mi ha ricordato molto Charlie di Noi siamo infinito: un ragazzo che ascolta e che capisce, ma che resta isolato e senza amici, ad eccezione di Earl.
Earl, viene definito dal protagonista stesso come "l'unica persona che è anche una specie di amico", con il quale spende il suo tempo a girare film.
Ma questo equilibro iniziale è presto infranto: Greg viene costretto dalla madre a riprendere la sua amicizia di infanzia con Rachel.
Rachel è "la ragazza morente", che sta seguendo un particolare trattamento, dato che le è stata diagnosticata la leucemia. È comunque una ragazza molto forte, che pensa solo a vivere il presente. Non le interessa ciò che le accadrà, le interessa ciò che le sta accadendo.
I personaggi sono unici, fantastici, ben caratterizzati, REALI. Ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti, ognuno ha le sue fortune e le sue sfortune. Personalmente li ho apprezzati tutti: ci sono stati momenti in cui non li ho sopportati, ma ci sono stati anche momenti in cui li avrei abbracciati fortissimo.
Interessantissime anche le ambientazioni.
Spenderò pochissime parole, soltanto perché per assaporarle e capirle al meglio, bisogna leggere il libro.
Il romanzo in sé è strutturato in modo molto particolare, ed è diverso dalla fiction a cui siamo abituati. Il tutto sembra ambientato in un set cinematografico, che cambia ogni volta che inizia un nuovo capitolo.
Ogni tanto mi sembrava di essere dietro alle quinte di un film e di vedere la sua registrazione e composizione. Nonostante il lettore abbia questa sensazione di 'lontananza', la vicinanza con i protagonisti non manca, e si riesce a percepire quelli che sono i loro sentimenti e le loro sensazioni.
"Me and Earl and the Dying girl" è un romanzo strano, diverso, ma soprattutto ironico. Penso sia l'aspetto fondamentale del libro, oltre ad essere il più sorprendente, perché con una trama del genere, mi aspettavo più un qualcosa simile a "The Fault in Our Stars" di Green.
Mi aspettavo un'atmosfera triste, malinconica. Mi sono ritrovato, invece, in un mondo in cui regna la risata. In ogni capitolo troverete sempre quelle pagine che vi faranno morir dal ridere, ma che allo stesso tempo vi portano, seppur in maniera breve e limitata, a pensare e riflettere.
Lo stile dell'autore, infatti, è molto semplice e diretto al punto. Permette una lettura scorrevole, fluida, senza giri di parole. In particolar modo, però, mette in luce il fatto che a volte la vita ci pone davanti a degli ostacoli, giusti o ingiusti che siano, ed è proprio in queste situazioni che non bisogna mollare e che non bisogna arrendersi.
In realtà, però, non tutto gira attorno a Rachel, ma molto spazio è anche dato al protagonista stesso, Greg, che vuole abbandonare l'invisibilità, per cercare la sua vera personalità.
Stupendo e perfetto il finale.
Una conclusione, a mio parere, più che soddisfacente, che conclude una storia dalla quale non ci si vuole più allontanare. Forse prevedibile fin dall'inizio, forse no, sta di fatto che io l'ho pienamente approvata.
Mi dispiace moltissimo che questo libro non sia presente qui in Italia, poiché credo sia una lettura da testare con la propria pelle.
Il livello di inglese richiesto non è nulla di particolarmente difficile: penso che solo nei dialoghi con Earl si possa avere un po' di difficoltà perché utilizza quasi ed esclusivamente slang o comunque un inglese tipico del parlato. Tuttavia, se questo non costituisce un problema, allora dovete assolutamente leggere questo libro: non ve ne pentirete!


Solo perché qualcosa è strano e difficile da capire non significa che sia creativo. Questo è l'intero problema. Se vuoi fingere che quel qualcosa vada bene, anche se non va bene, allora usi la stupida parola «creativo.»

E quindi il problema è che se tu fai parte di un gruppo, chiunque al di fuori di quel gruppo vorrà ucciderti.

VOTO FINALE

domenica 6 aprile 2014

Nessuno sa di noi - Simona Sparaco

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Oggi vi lascio una recensione di un libro forte, denso di emozioni, che mi ha colpito.
Un saluto e a presto.


Titolo Nessuno sa di noi
Titolo originale Nessuno sa di noi
Autore Simona Sparaco
Edito Giunti
Prezzo 12,00 €
Pagine 252
Genere Romanzo

Da lontano sembra che abbia i baffi. La pelle non è luminosa come lo era fino a pochi giorni fa. Lorenzo, andandosene, ha spento tutte quante le luci. Si è solo dimenticato di chiudere la porta. Ma qui, ormai, non c'è più niente da portare via.

TRAMA
Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verdi e blu delle grandi occasioni. Ci sono voluti anni per arrivare fin qui, anni di calcoli esasperanti con calendario alla mano, di ''sesso a comando'', di attese col cuore in gola smentite in un minuto. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo.
Lorenzo è troppo ''corto''. Ha qualcosa che non va. ''Nessuno sa di noi'' è la storia di un mondo che si lacera come carta velina. E di una donna di fronte alla responsabilità di una scelta enorme. Quale è la cosa giusta quando tutte le strade portano a un vicolo cieco? Che cosa può l'amore? E quante sono le storie di luce e buio vissute dalle persone che ci passano accanto? Come le ricorderanno le lettrici della sua rubrica e le numerose donne che incontra sul web, Luce non è sola. Una scrittrice di grande talento, un romanzo che tiene sospesi sul filo delle emozioni più vere, fino all'ultima pagina.

"Nessuno sa di noi" è un titolo che da tempo volevo leggere e finalmente ho trovato il momento giusto da dedicargli.
La tematica trattata, sicuramente, era ciò che più mi allettava: l'aborto terapeutico. Per aborto terapeutico si intende una interruzione volontaria della gravidanza, con lo scopo di preservare la salute della madre e/o evitare lo sviluppo di un feto affetto da gravi patologie.
Un argomento, direi, forte e attuale, ma soprattutto difficile da trattare. L'autrice, però, è riuscita a restare in una posizione neutrale e a dare spazio a diversi punti di vista.

I nostri personaggi protagonisti sono Luce e Pietro, una giovane coppia in attesa di un figlio, Lorenzo. Dopo diversi 'tentativi', Luce resta finalmente incinta e la sua vita cambia completamente. Per lei è un sogno, un sogno che finalmente si sta per realizzare.
Il tutto, però, viene distrutto e infranto al sesto mese di gravidanza. "Troppo corto" sono le uniche due parole che rimbombano nella testa di Luce, ormai abbattuta e frantumata. Per 'proteggersi' da questo dolore immenso, decide di rinchiudersi in se stessa, di isolarsi. Questo comporta una visione distorta della realtà, vede soltanto quello che vuole vedere e, di conseguenza, si allontana presto dal compagno Pietro, che invece resta più 'cosciente'.
Quest'ultimo, difatti, reagisce in modo più 'freddo'. Si rende conto che la displasia scheletrica diagnosticata a Lorenzo è troppo grave: bisogna prendere una decisione.
Se prima le decisioni da prendere con la moglie riguardavano l'arredamento della cameretta del figlio, ora riguardano la sua vita e il cercare di farlo soffrire il meno possibile. Si trovano, quindi, davanti a un bivio: attuare l'aborto terapeutico oppure no? Proprio a questo punto, si rendono conto che effettuarlo in Italia è troppo tardi: la gravidanza è ormai arrivata al sesto mese e sarebbe perciò un'operazione illegale.
Decidono di andare in Inghilterra e quando Luce, ormai assente dal punto di vista psicologico, esprime il suo accordo per l'operazione, la situazione cambia radicalmente. Parte, dunque, quella che è la seconda metà del libro, riguardante i sentimenti, le emozioni e le condizioni di Luce dopo l'aborto.
Entrambi i personaggi mi sono piaciuti moltissimo: ben caratterizzati e pensati dall'autrice. Molto diversi tra di loro, ma allo stesso tempo molto vicini. Sono legati da un'amore fortissimo, potente.
Inizialmente, Pietro non lo avevo completamente apprezzato, ma è nel finale che avviene il suo riscatto, dove viene mostrato il suo dolore, le sue emozioni e l'importanza della coppia.
Personaggi profondi, reali, non perfetti. Simona Sparaco li ha saputi definire molto bene e immergerli in un mondo crudele, simile a quello in cui viviamo.
Interessante anche l'aspetto delle ambientazioni.
Alcune davvero significative e altre un po' meno, ma ognuna di esse ha un ruolo fondamentale nella storia.
Sicuramente la più importante è la cameretta di Lorenzo, ormai pronta e in attesa di essere vissuta. Luce si sentiva madre ancor prima di rimanere incinta e voleva che fosse tutto perfetto al momento della nascita. Ulteriore tristezza e angoscia entrano in lei però, quando vede la polvere su quei mobili e ormai si rende conto che quella stanza non vedrà mai la luce.
Una lettura forte, dura, che seppur non sia particolarmente lunga, richiede un certo tempo di lettura.
La scrittura è semplice e i periodi sono brevi, e l'autrice, perciò, risulta diretta. Spesso, infatti, sbatte davanti al lettore la dura realtà, così com'è, che lo colpisce nel cuore, quasi come un coltello che lo trafigge.
La descrizione dell'aborto terapeutico è davvero impressionante e colpisce totalmente il lettore, che non crede a ciò che sta leggendo. L'operazione avviene in un modo terrificante, ma Simona Sparaco lo descrive in modo molto dettagliato, fornendo una visione completa e precisa della situazione.
Come ho già accennato prima, un altro punto a favore del libro è che quest'ultimo non prende le posizioni sull'argomento, ma resta in posizione neutrale. Sfruttando il lavoro da giornalista di Luce e i forum 'femminili' che questa frequenta, l'autrice introduce diversi punti di vista sull'aborto, alcuni a favore e altri a sfavore, e permette al lettore di pensare, riflettere e farsi una propria idea su tale tema.
Ottimo il finale, che conclude in modo perfetto la storia.
È proprio nella conclusione che ci troveremo ad apprezzare moltissimo il personaggio di Pietro, che si mostra finalmente al lettore. Ed è proprio qui, inoltre, che vedremo l'amore della coppia superare ogni ostacolo, perché questo amore, seppur non sia invincibile, è potentissimo.
Un romanzo intenso, ricco di emozioni, ma assolutamente da leggere. Una storia che non passa inosservata, che distrugge e sfonda tutto ciò che incontra, e che lascia il segno nel cuore di chi lo legge.

Crescendo si scopre che tutto ha un limite. Perfino l'amore. E noi che lo credevamo grandioso, indistruttibile. Ma l'amore è una ferita che non guarisce mai, sempre sul punto di riaprirsi. Basta un niente perché s'infetti.

VOTO FINALE

domenica 29 dicembre 2013

Monoceros - Suzette Mayr

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi, torno con una nuova recensione e, forse, ultima per quest'anno, ormai arrivato al suo termine. Il libro di cui voglio parlarvi mi ha colpito e mi ha sorpreso.
Ringrazio l'editore per avermi dato la possibilità di leggerlo.
Un saluto e a presto.


Titolo Monoceros
Titolo originale Monoceros
Autore Suzette Mayr
Edito Miraviglia editore
Prezzo 17,00 €
Pagine 331
Genere Romanzo

Non si può scappare dalla società, per quanto uno si sforzi.

TRAMA
Una scuola canadese cattolica. "Qualcuno ha scribacchiato 6 1 frocio con un pennarello rosso sul suo armadietto". Così Patrick Furey, diciassette anni, si suicida, dopo essersi incontrato un ultimo glorioso martedì con Ginger nel loro posto speciale, al cimitero. Sullo sfondo la neve di Calgary e una moltitudine di ragazzi e di emozioni, perchè in Monoceros i ragazzi possono essere crudeli e indifferenti, fragili e soli. 
L'autrice inchioda le voci dei protagonisti ad una trama durissima, esplora l'effetto a catena che il suicidio del ragazzino ha su un gruppo eterogeneo di adolescenti. Nel cast figurano la crudele e spietata Petra e la sensibile Faraday, ossessionata dalla verginità e dagli unicorni che acquisterà in internet, Gretta, la madre di Patrick che cerca disperatamente di elaborare il lutto per la perdita del figlio, ma anche il preside Max e l'assistente scolastico Walter, legati da una relazione gay in forte crisi. Evitando sempre il sentimentale l'autrice ci offre il supremamente reale, con personaggi egoisti, violenti, immaturi, ma molto umani.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Direi che scrivere questa recensione non è affatto facile, ma non credo sia solo colpa mia.
Monoceros è un titolo che mi è stato consigliato da diverse persone di cui mi fido, e una volta incontrato di persona l'autrice al festival Mare di Libri di giugno, avevo deciso di leggerlo.
Per un motivo o per un altro, in questi mesi non sono riuscito a leggerlo e le mie aspettative sono salite alle stelle, e sono contento, ora, di affermare come la maggior parte di esse non siano state deluse.

L'inizio prometteva molto bene. Intrigante e particolare, mi ha subito inserito nella storia.

"Perché qualcuno ha scribacchiato 6 1 frocio con un pennarello nero sul suo armadietto.
Perché giovedì scorso, dopo scuola, la ragazza del ragazzo di cui è innamorato gli ha tirato addosso merda di cane congelata e le sue amiche gli hanno lanciato lo skateboard nel fiume, come fosse un frisbee."

Peccato che questo duri poco, perché poi seguono una cinquantina di pagine nelle quali il libro perde il suo ritmo, la sua scorrevolezza, e risulta ripetitivo. Tutto questo viene causato dalla struttura che possiede il libro, il quale presenta l'alternanza di diversi punti di vista. Dopo la morte del ragazzo, quindi, si osservano quelle che sono le reazioni dei personaggi principali. Peccato che i loro comportamenti risultino spesso simili e già visti.
Dopo questa parte, che penso sia il vero difetto di questo libro, il romanzo si riprende benissimo e ricattura il lettore.
Meravigliosi e fantastici sono i personaggi che l'autrice ha creato. Sono realistici, spesso simili a persone che conosciamo.
Il ruolo di protagonista lo attribuiamo a Patrick Furey, che distrugge subito l'equilibrio delle vite delle persone che lo circondano, attraverso il suicidio. Si sente escluso, si sente diverso; viene respinto anche da colui che ama e per questo, forse, si uccide.
I personaggi secondari inseriti dall'autrice sono moltissimi, ma solo alcuni mi hanno colpito.
Ho amato fin da subito Faraday, la ragazza degli unicorni (l'unicorno è un simbolo molto importante nel libro, che dà anche titolo al romanzo stesso. Monoceros infatti è una costellazione moderna e, tradotto dal latino, significa proprio unicorno). Fragile, debole e dispiaciuta; si ritrova sconvolta dalla morte di Patrick, pur conoscendolo appena. In qualche modo, lei si sente causa del suo suicidio.
Seppur "terrificante", Petra colpisce molto. Capiamo dopo poche righe che la nostra Petra è una ragazza crudele, che fa parte dei personaggi "cattivi", che hanno anche aggredito il nostro protagonista quando era ancora in vita. Nonostante ciò, però, è riuscita in qualche modo a colpirmi, forse perché si scopre un lato che tende a nascondere quando è in pubblico.
E per ultimo metterei il ragazzo di quest'ultima, Ginger. Durante la lettura, mi sono spesso chiesto come facessero a essere fidanzati, visto che presentano due caratteri completamente diversi. Direi che Ginger è più simile a Faraday: è debole, distrutto, triste. Lui, più di lei, è convinto di essere causa della morte del ragazzo.
Sparsi per il libro troviamo altri personaggi, come Max e Walter, la coppia gay, o la mamma di Patrick, ma non mi sono piaciuti particolarmente.
Le ambientazioni non mi sono dispiaciute, ma non le ho trovate neanche eccezionali.
Tutto il romanzo si svolge nel piccolo paesino di Calgary, tra la scuola e le varie case dei personaggi.
L'autrice tende a fornire pochi dettagli sulle varie località, preferendo renderle uniche per ogni lettore, che se li deve creare nella sua mente attraverso la sua immaginazione.
Non vengono neanche inseriti dei luoghi più significativi di altri, ma tendono a restare tutti sullo stesso livello.
Un libro che si fa leggere, se si esclude la parte iniziale, che fa fatica a scorrere.
Lo stile di Suzette è buono: semplice, ma che allo stesso tempo riesce a conquistare il lettore e a farlo passare attraverso tematiche tutt'altro che facili, e per questo la ammiro molto.
Riesce, attraverso questo suo romanzo, a trattare di argomenti come il suicidio, l'adolescenza e i suoi problemi, l'omosessualità, che si uniscono ad altre tematiche trasversali. Tutto questo le riesce benissimo, perché coinvolge perfettamente il lettore e lo porta spesso a una riflessione.
Si giunge, poi, alla parte più 'strana' del libro, il finale
Una conclusione particolare, che mi ha lasciato senza parole. Credo che sia inimmaginabile e imprevedibile. Riesce a collegare il mondo degli unicorni a quello di Patrick, della realtà, e li fonde, creandone uno solo. Una fine che a prima vista potrebbe essere definita 'aperta', ma che in realtà non lo è. Perché il finale è proprio all'inizio del libro, dove il primo capitolo si intitola "La Fine".
Un romanzo che analizza tematiche forti, poco comuni, attraverso i pensieri dei diversi personaggi. Personaggi che sono umani, realistici, crudeli, fragili. Un libro che porta a riflettere e che mi sento di consigliare. Peccato che, forse, qui in Italia sia poco conosciuto.

E mentre ero dietro la telecamera, la mia amica e collega blogger Deborah (del blog Smell of Books) intervistava l'autrice Suzette Mayr per la manifestazione Mare di Libri!

VOTO FINALE