Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Dopo un lungo periodo di pausa (per cui non so come scusarmi), torno con un nuovo post, sperando di riuscire nei prossimi giorni a smaltire le cinque recensioni, inclusa questa, che ho in arretrato.
Oggi vi parlo di "Red Queen", libro che mi ha sorpreso moltissimo, di cui non vedo l'ora di leggere il seguito.
Un saluto e a presto.
Red Queen // Regina Rossa
Victoria Aveyard
Edito Penguin Group - Prezzo 11,99 $ - Pagine 400 - Genere Romanzo fantasy/distopico
«Le persone inutili, quelle che commettono errori, possono essere rimosse. Tu puoi essere rimossa.»
Vedere un libro praticamente dappertutto non si sa mai se sia un bel segno o meno. Ho aspettato, ho resistito, non ho mai letto la trama e poi, tutto d'un tratto, mi sono deciso a cominciarlo. Non sapevo proprio cosa aspettarmi, ma "Red Queen", nonostante non sia il distopico classico al quale sono abituato, ha saputo sorprendermi in positivo.
Partiamo, come di consueto, con i personaggi.
La nostra protagonista è Mare Barrow che, per una serie di vicissitudini, si troverà a lavorare a Palazzo, circondata dagli Argentei, da lei tanto odiati. Mare è la nostra eroina, è l'eccezione alla regola: nonostante il sangue Rosso, possiede un superpotere straordinario, inspiegabile perfino per gli Argentei.
«Sono un errore. Sono una menzogna. E la mia vita dipende dal mantenere tale illusione.»
Proprio a Palazzo, conoscerà due personaggi che, a mio parere, l'autrice ha costruito in maniera straordinaria: Cal, erede al trono, e Maven, il secondogenito. Due fratelli molto diversi tra di loro, con cui sia la protagonista che il lettore verranno spesso a contatto. Pian piano si scopriranno sempre più dettagli sui due e proprio questo porterà Mare a fare delle scelte non sempre condivisibili, ma decisamente importanti per la trama.
Nonostante la buona caratterizzazione, non ho sempre avuto modo di apprezzare Kilorn, il migliore amico di Mare. Non ho spesso compreso le sue scelte e i suoi atteggiamenti; è un ragazzo particolare, che si sentirà anche tradito dalla protagonista stessa.
Niente da dire per quanto riguarda Elara, l'attuale regina di Norta: grandissimo personaggio, ben caratterizzata e, in alcuni punti del libro, davvero sorprendente.
«Noi Argentei non badiamo al dolore ma, invece, siamo orgogliosi. Orgoglio, dignità, onore - questo è quello che nessuna abilità potrà mai rimpiazzare.»
La Aveyard gestisce (quasi) tutti i personaggi davvero molto bene: li approfondisce moltissimo, anche quelli secondari, facendoceli conoscere da diversi punti di vista, dandoci una visione più che completa del mondo creato da lei stessa.
Le ambientazioni (world-building) sono a dir poco fantastiche.
Il mondo distopico creato dall'autrice è ben pensato, incredibile, ricco di dettagli.
Mi è piaciuta molto la classificazione in base al sangue: Red, le persone povere della società, e i Silver, i ricchi, coloro che hanno dei superpoteri.
«Gli Argentei sono diversi, ricordo a me stessa. Le loro cicatrici non durano. Non ricordano il dolore.»
Inizialmente, l'aspetto dei superpoteri mi ha molto confuso: come ho detto primo, non sapevo nulla della trama e mi aspettavo un distopico "classico", senza aspetti soprannaturali. Devo dire però, da amante del genere fantasy, che la scelta mi è piaciuta molto e ha dato sicuramente una peculiarità in più al romanzo stesso.
Ottima anche l'atmosfera, presente un po' per tutte le pagine del libro, caratterizzata da ansia, a volte paura, unita alla sensazione di non potersi fidare di nessuno, neanche di coloro che si conoscono da una vita.
«Chiunque può tradire chiunque.»
La trama è interessante, particolare, con qualche tocco originale che la distingue dalla maggior parte dei distopici classici.
Victoria Aveyard sviluppa il tutto molto bene, immergendo completamente il lettore, che si troverà letteralmente travolto dalla storia, di cui vorrà leggere quanto prima le ultime pagine.
Un stile non troppo complicato, che rapisce, accompagnato da un ritmo incalzante, presente per l'intero romanzo.
Ottimo anche il finale, decisamente sorprendente.
Il libro è ricco di colpi di scena davvero incredibili, ma l'autrice si tiene il migliore per la fine: nelle ultime cinquanta/settanta pagine, la storia prende una svolta davvero inaspettata, che lascia senza fiato e senza parole.
"Red Queen" ha saputo davvero sorprendermi in positivo, rivelandosi un gran bel libro, ben scritto, che pone delle ottime basi per quella che potrebbe essere una serie da tenere assolutamente sott'occhio. Mi pare inutile dire che la voglia di leggere il secondo, Glass Sword, uscito in lingua inglese il 9 Febbraio, è altissima. Intanto, non posso far altro che consigliarvi caldamente questo primo libro!
«La verità non conta. Ciò che conta è quello a cui credono le persone.»