Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Oggi vi parlo di un libro che avevo letto circa tre anni fa, ma che non mi aveva entusiasmato perché mi aspettavo un qualcosa di diverso; così, mi ero ripromesso di rileggerlo più avanti, anche perché avevo sempre letto recensioni molto positive.
Tuttavia, neanche questa volta ha saputo conquistarmi.
Il libro è presente anche in Italia, con il titolo "Tredici", edito Mondadori, a un costo di 10,00 €.
Un saluto e a presto.
Titolo Thirteen Reasons Why
Titolo originale -
Autore Jay Asher
Edito Penguin Group
Prezzo: 10,99 $
Pagine 288
Genere Romanzo
«Non puoi fermare il futuro.
Non puoi riavvolgere il passato.
L'unico modo per conoscere il segreto... È premere Play.»
TRAMA
Clay torna da scuola e fuori dalla porta trova ad aspettarlo una pessima sorpresa: sette audiocassette numerate con dello smalto blu. Ascoltandole, scopre che a registrarle è stata Hannah, la ragazza per cui si è preso una cotta. La stessa ragazza che si è suicidata due settimane prima. Quelle cassette sono il suo modo per avere l'ultima parola sulle vicende che, secondo lei, l'hanno portata alla morte: facendole scorrere, Clay scopre che il destinatario del pacchetto deve ascoltarle e poi passarle al successivo di una lista. Nelle cassette, sono presenti tredici storie: ognuna legata a una persona che ha dato ad Hannah una ragione per togliersi la vita. Seppur sconvolto, non può resistere alla tentazione di esplorare a fondo la storia che lo riguarda e, guidato dalla voce di lei, visiterà i luoghi che lei vuole mostrargli, finché non gli rimarrà altro da ascoltare...
Proprio per la sua idea di fondo, la trama e il tema trattato, "Thirteen Reasons Why" mi aveva sempre ispirato molto. Nonostante la prima lettura fosse stata molto deludente, ero convinto che leggendolo a distanza di qualche anno, sarei stato in grado di apprezzarlo di più. Così, purtroppo, non è stato.
«Spero tu sia pronto, perché sto per raccontarti la storia della mia vita. In maniera più specifica, il perché la mia vita è finita. E se stai ascoltando queste cassette, tu sei uno dei motivi. Cosa? No! Non ti dirò quale cassetta ti introduce nella storia. Ma non temere: se hai ricevuto questa deliziosa scatola, il tuo nome salterà fuori... Te lo prometto.»
Procediamo con ordine e iniziamo a parlare dei personaggi.
Il protagonista è Clay, voce narrante del libro. Un ragazzo norma, con le sue peculiarità. Per qualche strano motivo, viene inserito tra le "thirteen reasons why" che hanno portato Hannah Baker a suicidarsi.
Hannah è sicuramente un personaggio particolare, strano, che ha deciso di registrare in alcune cassette la sua voce, al fine di comunicare ai diretti interessati alcune questioni rimaste in sospeso, questioni che l'hanno condotta al suicidio.
«Se il mio amore fosse un oceano,
non ci sarebbero più terre.
Se il mio amore fosse un deserto,
vedresti solo sabbia.»
Ed è qui, a mio parere, il problema, ciò che anche questa volta non mi ha convinto e non mi ha fatto apprezzare il libro quanto sperassi. Su tredici motivi, a mio parere, pochissimi sono davvero validi (due, tre, ma non di più); i restanti mi sono sembrati soltanto visti in maniera esagerata.
Le motivazioni non sono inoltre coerenti rispetto ai comportamenti manifestati dalla ragazza; difatti, Hannah tende a evidenziare (giustamente) che la scelta da lei fatta è stata assolutamente difficile, vista come "ultima spiaggia" e presa soltanto perché ormai era stanca di tanta sofferenza. Ma sono i motivi di 'tanta sofferenza' che io non ho praticamente visto (o quasi): nelle "thirteen reasons why" difficilmente ho trovato davvero un motivo valido per compiere tale gesto drastico e irreversibile. La spiegazione che mi è subito balzata in testa, dunque, è che il tutto dipende dalla sensibilità di una persona; nel mio caso specifico, di questo dramma di cui l'autore ci vuole raccontare è arrivato ben poco.
Le motivazioni non sono inoltre coerenti rispetto ai comportamenti manifestati dalla ragazza; difatti, Hannah tende a evidenziare (giustamente) che la scelta da lei fatta è stata assolutamente difficile, vista come "ultima spiaggia" e presa soltanto perché ormai era stanca di tanta sofferenza. Ma sono i motivi di 'tanta sofferenza' che io non ho praticamente visto (o quasi): nelle "thirteen reasons why" difficilmente ho trovato davvero un motivo valido per compiere tale gesto drastico e irreversibile. La spiegazione che mi è subito balzata in testa, dunque, è che il tutto dipende dalla sensibilità di una persona; nel mio caso specifico, di questo dramma di cui l'autore ci vuole raccontare è arrivato ben poco.
Sia i personaggi primari che secondari, comunque, sono ben caratterizzati e mi sono piaciuti molto di più rispetto a quelli di "Prima del futuro", che non mi avevano per niente convinto.
«E il resto di voi ha notato le cicatrici che ha lasciato alle spalle?
No. Probabilmente no. Perché la maggior parte di esse non può essere vista a occhio nudo.»
Ho apprezzato molto, oltre al fatto che ricoprono un ruolo chiave, le ambientazioni.
Insieme alle cassette, Hannah informa subito i suoi ascoltatori di aver lasciato anche una mappa della città, con la quale potrà mostrare loro tutti i posti chiave. Tutti questi luoghi presentano delle descrizioni ricche di dettagli, fondamentali per il lettore. Il tutto è perfettamente pensato e studiato da Jay Asher, che ci regala un vero e proprio tour per la cittadina.
L'idea alla base della trama è davvero molto buona: il suicidio e le successive cassette erano un'accoppiata vincente.
L'autore riesce a gestire il tutto molto bene, creando una lettura molto scorrevole, intrigante, che mi ha completamente catturato, nonostante non la stessi apprezzando più di tanto. Personalmente, è scritto bene ed è un buon romanzo, ma come ho detto prima, le "thirteen reasons why", che stanno alla base del romanzo, non sono ciò che mi aspettavo.
«Penso che questo sia il nocciolo della questione. Nessuno sa con certezza l'impatto che può avere nelle vite delle altre persone.»
Il finale è comunque interessante.
Una conclusione per certi versi prevedibile, nulla di stravolgente, soddisfacente: pone la parola 'Fine' in maniera definitiva a questa storia, quasi un incubo per Clay.
Un libro che purtroppo non sono riuscito ad apprezzare: non mi sembra un brutto romanzo, ma evidentemente non va bene per ciò che io stavo effettivamente cercando. Magari, altri sarebbero stati completamente soddisfatti da questa lettura.
Come film forse renderebbe meglio; un film che era stato annunciato nel 2011: con molta probabilità, ci sarebbero stati Logan Lerman, nei panni del protagonista Clay, e Selena Gomez, che avrebbe dovuto interpretare Hannah, un ruolo tutt'altro che facile. Tuttavia, almeno per adesso, non si sa ancora niente di questo adattamento cinematografica.
«Penso che questo sia il nocciolo della questione. Nessuno sa con certezza l'impatto che può avere nelle vite delle altre persone.»
Il finale è comunque interessante.
Una conclusione per certi versi prevedibile, nulla di stravolgente, soddisfacente: pone la parola 'Fine' in maniera definitiva a questa storia, quasi un incubo per Clay.
Un libro che purtroppo non sono riuscito ad apprezzare: non mi sembra un brutto romanzo, ma evidentemente non va bene per ciò che io stavo effettivamente cercando. Magari, altri sarebbero stati completamente soddisfatti da questa lettura.
Come film forse renderebbe meglio; un film che era stato annunciato nel 2011: con molta probabilità, ci sarebbero stati Logan Lerman, nei panni del protagonista Clay, e Selena Gomez, che avrebbe dovuto interpretare Hannah, un ruolo tutt'altro che facile. Tuttavia, almeno per adesso, non si sa ancora niente di questo adattamento cinematografica.
Tornando al romanzo, forse lo consiglierei lo stesso: credo che ogni persona sia diversa e che quindi, messo da parte il genere, è proprio una questione personale; se vi capita sottomano, magari gli potete dare una possibilità.
«Non puoi tornare indietro a come erano prima le cose. A come pensavi che fossero. Tutto ciò che hai... è il presente.»
VOTO FINALE