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lunedì 5 settembre 2016

Harry Potter and The Cursed Child - J.K. Rowling, John Tiffany, Jack Thorne

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Torno finalmente a scrivere sul blog, sperando questa volta di ritrovare quella costanza che ormai manca da un po'.
Ricominciano con le recensioni e oggi voglio parlarvi di un libro che ha fatto tanto parlare di sé, che a me sinceramente non ha convinto più di tanto.
Un saluto e a presto.

Harry Potter and the Cursed Child // Harry Potter e la Maledizione dell'Erede
J.K. Rowling, Jack Tiffany, Jack Thorne

Edito Little Brown - Prezzo 20,00 £ - Pagine 352 - Genere Fantasy
L'ottava storia. Diciannove anni dopo.

È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati.

Da quando era stato annunciato, Harry Potter and the Cursed Child era direttamente entrato nella lista dei libri da leggere. Mi sono tenuto a debita distanza dalla trama e da qualsiasi recensione, perché volevo affrontare questa lettura senza avere nessun tipo di influenza esterna.

Direi di partire come di consueto dai personaggi.
L’opera teatrale inizia proprio da dove i Doni della Morte ci avevano lasciato: diciannove anni dopo, King’s Cross. La prima scena è volta a presentarci i personaggi principali dell’intera storia.
Il protagonista è l’ultimo figlio di Harry e Ginny, Albus Severus Potter, quasi pronto a prendere per la prima volta l’espresso per Hogwarts.
Facciamo conoscenza inoltre di James Potter, fratello maggiore di Albus, e Rose Granger-Weasley, figlia di Ron e Hermione; entrambi, tuttavia, ricoprono un ruolo meno importante ai fini della storia. 
Scorrendo le prime pagine, veniamo a conoscenza di Scorpius Malfoy, presunto figlio di Draco e Astoria. C’è subito una sintonia con Albus e, presto, i due diventano inseparabili. Scorpius è oggetto di una voce di corridoio: la gente crede, infatti, che sia il figlio di Voldermort.

«Non ci sarà mai una risposta perfetta in questo mondo disordinato ed emotivo. La perfezione va oltre ciò che l’uomo può raggiungere, perfino oltre ciò che la magia può raggiungere. In ogni momento splendente di felicità, ci sarà una ‘goccia di veleno’: la consapevolezza che il dolore tornerà di nuovo. Sii onesto verso coloro che ami, mostra loro il tuo dolore. Soffrire è umano proprio come respirare.»

Assistiamo alla crescita di questi ragazzi in pochissimo tempo, e questo è un aspetto che mi ha fatto storcere non poco il naso. In poche pagine, infatti, passiamo dal primo anno al secondo, dal secondo al terzo, per poi arrivare, un po’ più lentamente, al quarto. Capisco che non si possa avere un libro per ogni anno trascorso ad Hogwarts, però avrei preferito leggere qualche pagina in più del loro tempo speso a scuola, per avere una maggiore consistenza e caratterizzazione dei personaggi.
I dialoghi sono l’unico strumento che ci permette di scoprire qualche caratteristica in più sui personaggi, ma questo non basta, soprattutto per quelli nuovi: riportare il testo teatrale così non penso sia stata un’ottima idea; avrei preferito l’aggiunta di qualche descrizione per colmare la mancanza dell’aspetto visivo del libro rispetto al teatro.

«La verità è una cosa bella e terribile allo stesso tempo, e pertanto dovrebbe essere trattata con estrema cautela.»

Dell’intera saga, ritroviamo diversi personaggi.
In primis, il trio protagonista: Harry, che ogni tanto infastidisce il lettore, un po’ come accadeva anche negli altri libri, e che spesso non sembra neanche lui; Hermione, che ho trovato molto simile a come l’avevo lasciata; Ron, che assume un ruolo più marginale e, soprattutto, più inutile, oltre al fatto che spesso pronuncia battute molto stupide.
*SPOILER* Inoltre, nuove apparizioni da grandi personaggi che non ci aspetteremmo mai: Severus Snape, il quale ogni tanto però pronuncia frasi che non gli appartengono; Dolores Umbridge; Albus Dumbledore, altra apparizione molto positiva, anche se solo come ricordo in un quadro, seppure, proprio come Snape, spesso le sue battute non sono azzeccate; Cedric Diggory.
Per quanto sia "bello" rivedere tanti vecchi personaggi della saga, questo non fa altro che aumentare il senso di estraneità che questa storia ha nei confronti dei precedenti volumi, oltre al fatto che ci sembra sempre di più di leggere una qualsiasi fanfiction.

«A volte i costi sono fatti per essere sostenuti.»

Parlare delle ambientazioni ovviamente è quasi inutile.
Dato che il testo teatrale è stato riportato senza nessuna modifica, ovviamente non esistono descrizioni dei luoghi che ci troviamo a visitare nel corso della storia.
Molte scene sono ambientate in posti noti ai lettori della saga, e questo aiuta molto, però ce ne sono alcuni (anche piuttosto importanti) del tutto nuovi, dei quali desideravo avere qualche dettaglio in più.
Nonostante questo, forse grazie agli altri libri della saga, l’atmosfera “potteriana” si sente, eccome se si sente. Anche in un contesto diverso, più adulto, si percepisce quella magia tipica dei libri di Harry Potter, che invoglia il lettore a concludere la lettura.

«L’audacia non perdona la stupidità.»

La trama, a mio parere, non è delle più convincenti.
Ho iniziato il libro praticamente senza sapere niente e probabilmente è stato un bene, altrimenti ne sarei rimasto davvero deluso. Il nucleo di base, l’utilizzo spropositato della Giratempo, non è di certo delle più originale e avrei inoltre gestito alcuni dettagli in maniera diversa.
*SPOILER* L’idea che Voldemort abbia una figlia non mi ha sorpreso più di tanto, perché un po’ era prevedibile, però non è per niente credibile per un personaggio come lui. È stato un escamotage poco convincente, per quanto mi riguarda.
Poi, i viaggi nel tempo sono fatti piuttosto male e alcuni non hanno davvero un senso: si vuole evitare la morte di Cedric, e con la Giratempo si torna indietro alla prima prova del torneo Tremaghi..Perché? Dopo, si torna indietro alla seconda prova. Per quanto mi riguarda, non ha proprio senso.
La lettura comunque scorre molto velocemente: leggere questa serie di dialoghi è solo che un piacere e in poche ore si arriva alla Fine, senza neanche accorgersene, un po’ come succedeva con i precedenti libri della saga.Leggendolo, però, si sente comunque un distacco, sembra, come dicevo prima, quasi di leggere una fanfiction e non l’ottavo libro di Harry Potter, anche perché tale non penso possa definirsi. Lo stile diverso (opera teatrale invece che romanzo) ci ricorda che stiamo leggendo qualcosa legato ad Harry Potter, sì, ma per i veri fan della saga, l’ultimo capitolo rimane “I Doni della Morte”.

«Quelli che amiamo non ci lasciano mai veramente. Ci sono cose che la morte non può toccare. La pittura… e il ricordo… e l’amore.»

Rimane il finale, che ho tutto sommato apprezzato.
Il tocco e la genialità di J.K. Rowling si vedono, e ogni tanto saltano fuori dettagli davvero stupefacenti, soprattutto quando passato e presente iniziano a mescolarsi tra loro, tipici di questa fantastica autrice.
La conclusione, un po’ come quello de “I Doni della Morte”, sembra porre la parola fine, in maniera definitiva, con una conclusione in parte prevedibile, ma comunque piacevole.
Harry Potter and the Cursed Child è un libro che non posso dire mi abbia deluso, non avevo aspettative a riguardo, che ho letto piacevolmente, che comunque non sconsiglio, ma che non ha saputo convincermi più di tanto.
Forse, in veste di romanzo e con diversi ritocchi, le cose sarebbero state diverse.

venerdì 8 agosto 2014

Outcast - Alina Bronsky

Ciao a tutti, followers e non del blog. Oggi vi lascio la recensione di un libro che non mi  piaciuto in modo particolare; non male, ma mi aspettavo sicuramente di più.
Un saluto e a presto.


Titolo Outcast
Titolo originale Spiegelkind
Autore Alina Bronsky
Edito Corbaccio
Prezzo 16,40 €
Pagine 272
Genere Fantasy

Lei è diversa da tutti
La sua vita ha uno scopo
Se lei è tua madre, tu chi sei?

TRAMA
Juliana ha 15 anni e vive in una società rigidamente strutturata dove i Normali controllano tutto e si tengono rigorosamente lontano da coloro che si comportano in modo anticonvenzionale. Juliana frequenta il liceo, abita in un quartiere ordinatissimo e segue tutte le regole della Normalità. Suo padre, esempio di omologazione e sua madre, una pittrice per hobby e più originale, sono separati. All’improvviso la madre scompare, la casa è sottosopra e piena di polizia e il padre sembra stranamente tranquillo. Cosa succede? E perché Julie sente suo padre definire sua madre una Fata, uno degli essere più temuti e disprezzati dalla società dei Normali?
In una corsa contro il tempo Julie dovrà confrontarsi con una realtà ben diversa da quella in cui è cresciuta. Dove le cose e le persone non sono bianche o nere e dove la diversità, l’originalità sono fonti di ricchezza e non cose da combattere. Ma è pericoloso là fuori, violento e pieno di sorprese. Julie ritroverà sua madre? E troverà se stessa?

I libri sulle fate non mi hanno mai attirato particolarmente, forse perché non è mai sentito parlare davvero bene. "Outcast", però, mi era sembrato diverso, sembrava avesse un qualcosa in più rispetto agli altri. Ho deciso dunque di leggerlo, ma l'approccio iniziale non è stato dei migliori.
Ringrazio innanzitutto l'editore per la copia inviatami.

Direi di partire dai personaggi, aspetto che non mi ha convinto appieno.
Juli, la protagonista, è un po' altalenante: a volte è perfetta per il suo ruolo, altre volte per niente. È un personaggio caratterizzato bene solo in parte, una ragazza alla quale faremo fatica ad affezionarci, proprio a causa di queste imperfezioni.
Interessante e ben fatto, invece, il personaggio di Ksü, una ragazza da un aspetto stranissimo, appena trasferitasi nella città di Juli. (*SPOILER* La protagonista crede che Ksü sia una normale per gran parte del libro, ma dal suo aspetto risulta chiaro che quest'ultima non può esserlo. L'autrice, forse, sperava di tenere il lettore sulle spine, ma quest'ultime lo capisce fin da subito che c'è qualcosa che non va con questa ragazza!).
La loro amicizia non inizia nei migliori dei modi ma, dopo alcuni passi falsi, sembra prendere la via giusta: nasce così un rapporto particolare, profondo, del quale nessuna delle due può fare a meno.
Entrambi i genitori non mi hanno impressionato, forse per alcune scelte prese dall'autrice che non ho condiviso.
La madre scompare nel nulla, senza una vera e propria motivazione. Con lo scorrere delle pagine scopriamo molte più informazioni sulle sue origini e sulla sparizione, ma forse non sono state abbastanza. Avrei approfondito di più l'aspetto "provenienza" e quindi anche la figura della Fata.

Cercai di ricordare quello che avevo sentito sul conto delle Fate. Era una parolaccia, d'accordo, ma ogni parola ha un suo contesto.

Ben fatte invece le ambientazioni.
L'autrice fornisce descrizioni, dettagli, particolari unici, che distinguono e rendono unico ogni luogo presente nel romanzo. Gli "scenari" cambiano spesso, alcuni si ripetono di più e altri di meno, ma ognuno è totalmente diverso dall'altro, è particolare e ben gestito. (*SPOILER* Buonissima e ben gestita anche l'idea dei quadri e di un mondo parallelo creato dalla madre: un tocco decisamente importante, che alza la valutazione al libro).
Una lettura abbastanza scorrevole, anche se non inizia nei migliori dei modi. Le prime 70 / 80 pagine circa sono molto lente, troppo, sembrano essere state scritte solo per allungare un po' la storia. Avrei preferito invece un inizio più breve, più diretto, di massimo 20 / 30 pagine, per poi immergere completamente il lettore.
Una scrittura semplice e lineare, con uno stile interessante. L'autrice cerca di inserire più suspense possibile per l'intero libro, ma molti "colpi di scena" sono in realtà prevedibili fin da subito, rendendo spesso questi momenti tutt'altro che sorprendenti.
Un finale interessante, che lascia le porte aperte al seguito.
Una conclusione discreta, un po' troppo sbrigativa forse. Avrei approfondito un po' di più questa parte, ma tutto sommato è accettabile. Si notano però alcuni dubbi lasciati in sospeso e alcune affermazioni (inclusa l'ultima frase) che fanno sperare in un seguito migliore.
Un romanzo carino, con buone idee, non tutte però gestite al meglio. Se il seguito arriverà in Italia, penso che una possibilità gliela darò.

Talvolta l'avidità prevale sulla paura della morte

VOTO FINALE

giovedì 17 luglio 2014

12 porte - Daisy Franchetto

Ciao a tutti, followers del blog. Torno con una recensione di un libro che non mi ha convinto appieno, buone le idee, ma non tutte gestite al meglio.
Un saluto e a presto.


Titolo 12 porte
Titolo originale 12 porte
Autore Daisy Franchetto
Edito Montag
Prezzo 18,00 €
Pagine 311
Genere Fantasy

TRAMA
Lunar è una giovane, vittima di violenza. La notte stessa in cui si consuma il terribile episodio si trova a bussare a una porta in cerca di aiuto: è la porta della Casa. Le apre una strana donna accompagnata da un animale speciale. È questo il primo contatto di Lunar con una dimensione interiore che non credeva esistesse. La giovane tenterà di far fronte al periodo di dolore e di angoscia che la aspetta contando sulle sue forze e sull'aiuto della famiglia, ma, quando si ritrova faccia a faccia con il suo carnefice, si rende conto di aver bisogno di un aiuto ‘particolare’.
Quando ho ricevuto, diverso tempo fa, la mail con la proposta di lettura, ho deciso subito di accettarlo, perché la trama mi sembrava molto interessante. Ringrazio dunque l'agenzia Contrappunto, che si occupa del libro, per la copia gentilmente inviatami.

La prima frase della trama è davvero d'impatto: "Lunar è una giovane, vittima di violenza", così come anche l'ultima frase del prologo: "Lunar quella sera era stata violentata". L'argomento e nucleo centrale del romanzo è presto detto: un tema attuale, duro, difficile da affrontare.
L'idea di base, dunque, era molto buona; quello che, invece, non mi ha convinto è stato il modo in cui l'autrice ha voluto sviluppare il romanzo.

Partiamo dai personaggi, davvero tanti.
La nostra protagonista è appunto Lunar, una ragazza che si vede stravolgere la vita.
Un personaggio ben fatto, al quale ci si affeziona subito. Lunar è soggetta a un cambiamento, che avviene in modo graduale, fino all'ultima pagina del libro. Inizialmente è una ragazza debole, fragile, con un'anima frantumata da ciò che ha subito. Ma lei è una ragazza forte, che non si arrende, e che cerca in tutti modi di ritornare alla sua vecchia vita.
Una delle primissime persone che incontra, e che mi è piaciuta molto (forse per l'impatto iniziale che ho avuto con questo personaggio) è la figura di LaMamà, una donna dagli occhi color oro, affiancata da La Loba, una lupa parlante.

Si sentirono dei passi e poi la porta si aprì.
Lunar fu colpita da una luce, calda e tenue e il suo unico occhio funzionante, abituato al buio, per un po' non riuscì a mettere a fuoco nulla.
Poi vide qualcosa: aveva davanti a sé una figura, abbastanza alta e robusta, che indossava una gonna lunga quasi fino ai piedi. Era una donna quindi? Lunar non osava ancora guardarla negli occhi né parlare. Poi si fece coraggio e alzò la testa, allora vide il viso. Anzi, più che il viso vide gli occhi, che la scrutavano gravi: erano gialli, no, d'oro.

Ci sono anche altri personaggi che mi hanno convinto e che mi sono piaciuti nel romanzo, ma LaMamà è sicuramente quella che più mi ha sorpreso.
Gli altri, comunque, sono ben caratterizzati e curati dall'autrice, che sicuramente aveva le idee molto chiare su ciascuno di essi e sul ruolo da essi ricoperto.
Le ambientazioni mi hanno convinto, ma non erano proprio quelle che mi aspettavo.
In realtà un po' tutto il libro mi ha sorpreso, soprattutto per alcune scelte prese dall'autrice, che sfortunatamente non ho condiviso.
Comunque, gli scenari in sé sono ben fatti, curati nei dettagli dalla scrittrice. Ogni cosa è ben pensata e ha un significato preciso.

Al contrario di quel che credeva Ecto, il gruppo proseguiva il suo cammino nel Bosco [...].
L'assembramento di capanne era posizionato in un punto estremo del Bosco, un luogo selvaggio abitato da animali pericolosi che si muovevano soprattutto di notte.
[...]
Rispetto al villaggio degli Arborei, l'accampamento delle donne Ural era molto più spartano, fatto di capanne costruite con rami secchi e qualche pelle. Luna notò che qua e là erano stati piantati gli arbusti che gli Arborei usavano per le capanne [...].

Una lettura abbastanza scorrevole, interessante, che non annoia il lettore.
Direi quindi di evidenziare quello che, a mio parere, è stato il vero difetto del libro. Ciò che purtroppo non sono riuscito ad accettare (e ad approvare) è stata la scelta di sviluppare la storia con elementi fantastici, rendendolo un vero e proprio fantasy. Perché trattare questo tema in chiave fantastica? Secondo me, non era per niente necessario. Anzi, in alcuni momenti il fatto centrale, che dà il via al tutto (Lunar che è stata violentata), passa in secondo piano; al lettore, a volte, sembrava di leggere un semplice romanzo fantasy d'avventura, e si ritrovava quasi a dimenticare del perché Lunar stesse compiendo questo viaggio.
Aspetto che poteva essere gestito in maniera del tutto differente.
Interessante il finale.
Una conclusione che lascia qualche dubbio, ma che allo stesso tempo mette quasi (definitivamente) la parola FINE all'avventura di Lunar.
Un'avventura strana, particolare, per certi aspetti indimenticabile. Mi dispiace di non averlo apprezzato al meglio, probabilmente se si fosse allontanato dal genere fantasy, sarebbe stato un altro libro.

VOTO FINALE

domenica 2 febbraio 2014

Kage Queen: L'eredità - Simone Lari


Ciao a tutti, ragazze e ragazzi. Primo post di febbraio, con il quale voglio parlarvi di un autore emergente e del suo primo libro di una trilogia che sembra essere molto interessante.
Un saluto e a presto.


Titolo Kage Queen: L'eredità
Titolo originale Kage Queen: L'eredità
Autore Simone Lari
Edito Self-Published
Prezzo 9,90 € (2,99 ebook)
Pagine 230
Genere Fantasy

Credo che il destino lasci in giro per noi dei piccoli segni. Talvolta ci sfuggono, altre ancora possiamo catalogarli come semplici coincidenze, come hai fatto tu adesso. Io credo invece che siano degli indicatori, che possano farci capire meglio quale sia la strada migliore da percorrere.

TRAMA
Avete presente quando una gatta fissa insistentemente un punto nel vuoto? Se vedesse qualcosa che l’occhio umano non può scorgere, qualcosa che non è ancora accaduto… e se voi poteste vedere ciò che vede lei?
Cosa fareste sapendo che il vostro ricco padre, un essere spregevole, arrogante e dispotico, che non incontrate da dieci anni, morirà di sicuro tra pochi giorni, nominandovi eredi universali?

Lette le poche righe della trama, ho pensato che fosse giusto provare a dare una chance a questo libro. Man mano che il tempo passava, le aspettative crescevano sempre di più. Devo però dire che la maggior parte di queste sono state soddisfatte.

Direi di partire con l'aspetto personaggi.
Il nostro protagonista è Kage Queen, un ragazzo all'apparenza normale e che vive in un appartamento di modeste dimensioni. L'autore lo fa crescere molto durante la narrazione, in particolare nel finale, dove mostra freddezza e coraggio.
La coinquilina di Kage è una gatta di nome Lilù. Fondamentale e indispensabile per la storia, dato che presenta un particolare potere che le permette di scorgere quelli che sono gli avvenimenti dei prossimi giorni.
Quando il nostro protagonista incrocia lo sguardo della gatta ha come delle visioni sul suo futuro e su quello dei suoi cari.
Tutta la vicenda nasce dalla morte del padre, Kennet Queen, un miliardario. A prima vista, sembra essere stato un normale incidente stradale ad aver provocato la morte di Kennet, eppure Kage sembra non esserne convinto.
Pur non essendo personaggi principali, sono lo stesso ben caratterizzati July e Kevin, rispettivamente la moglie e il figlio. Se vuole ereditare le ricchezze del padre, Kage deve trovarsi una donna che abbia un figlio maschio.
Abbastanza buone anche le ambientazioni.
Diciamo che non mi hanno particolarmente colpito, perché di fatte veramente bene ce ne sono poche.
Mi è piaciuta molto la villa del padre, poiché è ricca di descrizioni dettagliate, che ci portano momentaneamente a vivere nel lusso. Tuttavia, questi dettagli non li troviamo sempre, e spesso ci troviamo davanti a luoghi di cui sappiamo pochissimo e di cui abbiamo, di conseguenza, un'immagine troppo sfocata.
Essendoci nel libro un pizzico di thriller e mistero, avrei preferito ulteriori dettagli, anche specifici, che permettessero di immaginarsi con una certa precisione determinati luoghi.
Una lettura scorrevole, leggera, che non presenta particolari punti lenti.
Non mi è piaciuta tanto la crescita della love story. In poche pagine, Kage e July passano da 'essere dei completi sconosciuti' a 'essere la famiglia perfetta', nella quale ci si aiuta a vicenda. Anche se l'idea era di non darle tanto spazio, come appunto succede, non mi è piaciuto il fatto di renderla troppo frettolosa e di farla diventare quasi irreale.
Altra cosa che non mi ha particolarmente convinto è stata l'uso della punteggiatura, in particolare del punto esclamativo. Eccone un esempio:


«Sei stato bravo!» gli bisbigliò all'orecchio

Ce n'erano altri, ma questo in particolare non mi ha proprio convinto poiché l'autore, dopo aver utilizzato il punto esclamativo, lo contraddice con il verbo 'bisbigliò', facendo compiere al personaggio un'azione completamente diversa rispetto alla battuta pronunciata.
Molto interessante, invece, il finale.
Una conclusione ben fatta e curata dall'autore, dove viene ben evidenziato il tratto thriller del libro.
Ricche di suspense, le ultime pagine volano via e il lettore rimane scioccato, ma soprattutto curioso di leggere il seguito.
Un libro piacevole che, nonostante i suoi difetti, si legge velocemente e dona al lettore qualche ora di piacevole lettura.

VOTO FINALE

giovedì 2 gennaio 2014

Demon Glass - Rachel Hawkins


Ciao a tutti, ragazze e ragazzi! Iniziamo questo 2014 con una recensione più che positiva, di un libro che ha saputo emozionarmi e, soprattutto, mi ha saputo incollare alle pagine, visto che la seconda metà l'ho letta tutta d'un fiato in un solo pomeriggio!
Un saluto e a presto.


Titolo Demon Glass
Titolo originale Demon Glass
Autore Rachel Hawkins
Edito Hyperion Books
Prezzo 5,55 £
Pagine 359
Genere Fantasy

TRAMA (*SPOILER* Leggi la sinossi solo se hai già letto Hex Hall)
Sophie Mercer credeva di essere una strega.
Era la ragione per cui era stata mandata a Hex Hall, un riformatorio per Prodigi delinquenti (ovvero streghe, mutaforma e fate). Ma questo era prima che scoprisse il segreto di famiglia, e che la sua cotta, Archer Cross, era un agente dell'Occhio, un gruppo deciso a ripulire la faccia della terra dai Prodigi.
Ha scoperto anche di essere un Demone, uno degli unici due al mondo - di cui l'altro è suo padre. Peggio ancora, possiede dei poteri che mettono in pericolo la vita di tutti quelli che ama. Questa è la ragione per cui Sophie decide di dover andare a Londra per la Rimozione, una pericolosa procedura che distruggerà i suoi poteri.
Ma una volta arrivata, Sophie fa una scoperta scioccante. I suo nuovi amici? Anche loro sono Demoni. Ciò significa che qualcuno li sta creando in segreto, pianificando modi repellenti per usare i loro poteri, e non per fare del bene.
Nel frattempo, l'Occhio è determinato a braccare Sophie, usando Archer. Ma lei non prova più alcun sentimento nei suoi confronti. Non è così?
(Trama tradotta da Aredhel del blog L'antro di Aredhel)

Dopo il finale di Hex Hall (QUI la mia recensione), la voglia di leggere questo libro era incontrollabile. Ho cercato di resistere, ma, alla fine, sono stato costretto a rientrare nel mondo di Sophie.

Inutile dire che questo libro mi è piaciuto e ha saputo sorprendermi proprio come il primo, anzi, forse anche di più. Rachel Hawkins conferma la sua bravura e ci propone un sequel davvero spettacolare.
Posso riconfermare che i personaggi che l'autrice crea siano fantastici.La protagonista Sophie resta negli alti livelli del libro precedente. Durante la storia la vediamo crescere ancora di più, migliorare e maturare. Una ragazza speciale, a cui non ci si può non affezionare.
Anche Jenna, ormai diventata la sua migliore amica, viene ben gestita dall'autrice. Presenta sempre un ruolo fondamentale, poiché sembra essere quasi una 'guida' per la protagonista, un punto di riferimento.
Archer, personaggio ormai odiato dal lettore, ritorna. Sembra cambiato, sembra diverso. È avvolto da una aura grigia, di incertezza, che non ci permette di fidarci di lui, non di nuovo. Ma anche Sophie lo vede così?
Ho fin da subito apprezzato i neo-demoni, Daisy e Nick. Ci fideremo di loro abbastanza facilmente, anche se non si sa nulla sul loro passato e sembrano, inoltre, nascondere qualcosa. Avranno un ruolo determinante nel finale.
Personaggi ben pensati e ben gestiti, sono unici, diversi, speciali. Vi affezionerete molto presto.
Resta ben fatto anche l'aspetto delle ambientazioni.
Proprio come avevo detto per il precedente libro, gli 'sfondi' presenti sono MERAVIGLIOSI.
In qualsiasi luogo ci rechiamo, l'autrice mostra il suo tocco: fornisce una serie infinita di dettagli precisissimi, che permettono al lettore di inquadrare bene la situazione, di immergersi nei luoghi e di vivere le varie situazioni descritte.
Proprio come nel primo volume, l'atmosfera che tutte queste località creano è spettacolare. Appena si riprende la lettura, si viene completamente catapultati in questo mondo parallelo, dove regna la magia, e il lettore si sente bene, nonostante non vi accadano sempre avvenimenti positivi.
La lettura scorre velocissimamente, non ci si accorge che si sta leggendo un libro: sembra quasi di vedere un film.
L'autrice inserisce in ogni capitolo almeno un colpo di scena, che costringe a sfogliare 'all'infinito' il romanzo, fino a quando non lo si finisce. L'intreccio di eventi presentato in questo secondo capitolo è ancora più complesso del primo libro, ma la Hawkins ha le idee molto chiare e lo gestisce molto bene.
Elemento che ormai è presente in qualsiasi Young Adult è il triangolo amoroso, presente anche qui. L'autrice, tuttavia, non lo pone in primo piano, anzi lo analizza in modo superficiale, senza dargli particolare spazio. Riesce a farlo apprezzare anche a coloro che di solito non lo apprezzano, come me, perché più che altro funge da 'pausa' per la storia.
Proprio come era successo in Hex Hall, il finale mi ha lasciato a bocca aperta, perché è a sorpresa e aperto.
L'ultimo quarto di libro si divora in pochissimo: il lettore è curioso, gli eventi narrati sono molti e le pagine rimaste sono poche. Quando tutto sembra andare secondo i piani, l'autrice introduce il colpo di scena finale, distruggendo il lettore, che si trova obbligato a dover leggere Spell Bound, capitolo conclusivo della trilogia, sperando che gli eventi possano finalmente risolversi.
Un romanzo coinvolgente, ricco di emozioni. Un must per gli amanti del fantasy o per coloro che vogliono iniziare a leggere in lingua. L'inglese direi che è relativamente semplice, vi sono pochissime abbreviazioni o modi di dire, ma nulla di particolare.

Demons make pretty awesome weapons, and if there's a big war coming, you guys will need me, right?

VOTO FINALE

giovedì 5 settembre 2013

Gregor: la profezia del Flagello - Suzanne Collins

Eccomi di nuovo qui, con una nuova recensione. Oggi voglio parlarvi del secondo libro della saga "Gregor the Overlander" scritta dall'autrice di The Hunger Games, Suzanne Collins.
Prendendolo per quello che è, quindi un libro per ragazzi(ni), devo dire che l'ho trovato leggermente inferiore al primo, anche se comunque è stata una lettura piacevole e continuerò sicuramente la lettura di questa saga.


Titolo Gregor: la profezia del Flagello
Titolo originale Gregor: the prophecy of Bane
Autore Suzanne Collins
Edito Mondadori
Prezzo 17,00
Pagine 284
Genere Fantasy

Muoia il piccolo e morirà il suo cuore, morirà la sua parte MIGLIORE.
Morirà la pace di questi momenti.
La chiave del potere è in mano ai Rodenti.

TRAMA
Sopramondo, New York: il padre di Gregor e Boots soffre di una misteriosa malattia che gli impedisce di lavorare, e con il solo stipendio della madre e le medicine da pagare, la famiglia è in gravi difficoltà economiche. Non c'è un centesimo per festeggiare il Natale, e spesso perfino la cena è un problema. La situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro. Sottomondo, Regalia: nella capitale del mondo sotterraneo, nelle viscere di New York, i problemi sono ancora più impellenti. Il momento è giunto. La profezia del Flagello parla chiaro. Se non sarà compiuta, il Sottomondo sarà distrutto. Ares e Luxa sanno che la salvezza può venire solo da Gregor di Sopramondo. Che ha giurato di non tornare mai più. Ma un modo per costringerlo c'è. E quando il ragazzo porta la sorellina a Central Park, a giocare con la neve, di colpo la piccola Boots scompare...

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Finalmente sono tornato nel sottomondo insieme al nostro protagonista Gregor.
Avevo aspettative molto alte e devo dire che tutto sommato sono state soddisfatte.
Ringrazio nuovamente l'editore per la copia che mi è stata inviata.

L'inizio di questo secondo capitolo è migliore del primo: ormai il mondo in cui è ambientata la saga lo conosciamo, quindi bastano poche righe per ritrovarci a Regalia, di fronte a una nuova profezia da affrontare.
Facciamo comunque un passo alla volta e analizziamo i personaggi.
Il nostro protagonista è sempre Gregor, rimasto lo stesso, tranne per i suoi pochi mesi in più di vita.
Grazie a questa avventura però, la crescita di questo personaggio diventa più radicale ed evidente: inizia a scoprire molte cose su se stesso, oltre che sul sottomondo.
Un posto decisamente migliore è stato riservato ad Ares, il "suo" pipistrello.
Occupa un ruolo decisamente più importante, diventa quasi personaggio principale: non si può fare a meno di lui.
Restano invariati gli altri: alcuni assumono più importanza, come Luxa, altri un po' meno. Tutti comunque restano unici, grazie a caratteristiche particolari, che differenziano l'uno dall'altro.
Bisogna dire che la Collins esagera un po' con i nomi, che risultano complessi, diventando quindi difficili da ricordare.
Continuano a piacermi le ambientazioni.
Il mondo creato dall'autrice è davvero affascinante e ricco di particolari: le descrizioni sono colme di dettagli che permettono al lettore di avere un immagine nitida dei vari luoghi che vengono visitati.
A dir poco stupende le grotte.
Oltre al fatto che ci sembra di averle attorno, veniamo completamente colpiti dall'atmosfera che creano. Spesso siamo inondati da sensazioni molto negative, fino ad arrivare ad avere paura.
La lettura in genera, devo dire di averla trovata un po' altalenante.
Dopo un inizio coinvolgente, il libro diventa un po' lento, in alcune parti troppo, forse. Arrivati circa a metà, questa situazione comincia a migliorare, ma solo l'ultimo quarto del libro viene divorato dal lettore.
Altra cosa, che ho già detto nell'introduzione, è che il libro deve essere preso per quello che è: un romanzo fantasy per ragazzi(ni) di 11/12 anni. Letto da una persona di età superiore, potrebbe risultare molto prevedibile, anche nei colpi di scena, però se si pensa che il libro è destinato a un pubblico giovanissimo, si iniziano ad apprezzare.
Il finale è il nostro ultimo step.
Una conclusione abbastanza scontata, anche se non completamente: nelle ultime due pagine la Collins inserisce un colpo di scena, che invoglia a leggere il terzo libro della saga.
Un libro semplice, leggero, destinato ai ragazzi: se si ha il bisogno di staccare un attimo, questo è consigliato, come del resto il precedente.

VOTO FINALE

martedì 14 maggio 2013

Hex Hall - Rachel Hawkins


Titolo Hex Hall
Titolo originale Hex Hall
Autore Rachel Hawkins
Edito Hyperion Book
Prezzo 6,99 £
Pagine 323
Genere Fantasy

TRAMA 
Ttre anni fa, Sophie Mercer ha scoperto di essere una strega. Sua madre l'ha appoggiata il più possibile,chiedendo aiuto al padre di Sophie - uno sfuggente stregone europeo - solo quando necessario. Ma quando Sophie attira troppo l'attenzione degli umani al ballo di fine anno a causa di un incantesimo andato terribilmente male, è suo padre a decidere la punizione: l'esilio a Hex Hall, una scuola per Prodigi ribelli, alias streghe, fate e mutaforma. Entro la fine del primo giorno in mezzo ai suoi strambi compagni, Sophie ha raggiunto un discreto punteggio: tre potenti nemiche che sembrano top model, una sbandata inutile per uno splendido stregone, un inseguitore fantasma raccapricciante, e una nuova coinquilina che è la persona più odiata e unico studente vampiro nel campus. Peggio ancora, Sophie scopre presto che un predatore misterioso è stato trovato ad attaccare studenti, e il suo unico amico è il sospettato numero uno. (Trama tradotta da Sweety Readers)

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Dopo aver letto tantissime recensioni positive, mi sono deciso anch'io a cominciare questa trilogia fantasy. Ho iniziato la lettura pieno di aspettative: questo grazie sia alle recensioni sia alla trama, che è davvero intrigante. Parto col dire che il libro mi è piaciuto veramente tanto e devo anche ringraziare l'autrice, Rachel Hawkins, per avermi fatto riavvicinare a questo genere e per avermi fatto ricordare del perché io lo amassi tanto. Detto questo, inizio la recensione!

Come di consueto, analizzo l'aspetto dei personaggi. La protagonista, che a mio parere è fantastica, è Sophie. Sophie è una ragazza molto carina e simpatica; dopo aver scoperto di essere una strega, inizia ad usare i suoi poteri in modo spregiudicato, fino a quando, un giorno, i suoi genitori non decidono di mandarla a Hex Hall. Qui inizia a vedersi un vero e proprio cambiamento della protagonista: non è più quella ragazza che agisce senza pensare, ma inizia a diventare una persona matura, che riflette e che agisce soltanto se necessario. Ci sono poi, dei ragazzi e delle ragazze che Sophie incontra a scuola e che ricoprono un ruolo importante nel corso della storia. Tra i più importanti, sicuramente troviamo il trio delle Dark Witches, ossia Anna, Chaston ed Elodie. Tre ragazze che cercano in tutti i modi di far entrare Sophie nella loro congrega, ma quest'ultima rifiuta, pur sapendo che in questo modo verrebbe esclusa dalla maggior parte dei ragazzi della scuola. Altro personaggio importante è Archer. Archer è un ragazzo che, con il passare del tempo, diventerà amico della nostra protagonista (o forse qualcosa di più...). Infine, troviamo Jenna. Jenna è la nuova compagna di stanza di Sophie, ma non sembra avere una buona reputazione: prima di tutto è un vampiro, e poi sembra che, poco tempo prima, abbia ucciso qualcuno. Parlando dei personaggi in generale, si può notare che tutti sono ben caratterizzati e sono ben fatti: ognuno ha un personalità propria ed è diverso dagli altri.
L'ambientazione è sicuramente un altro aspetto molto interessante. La principale è la scuola Hex Hall, che  può essere descritta con una sola parola: MERAVIGLIOSA. Piena di dettagli che l'autrice fornisce ai lettori, Hex Hall si presenta ricca di corridoi e stanze, ed è una scuola che, almeno dall'apparenza, tutti vorrebbero frequentare. La si immagina come un castello quasi, isolato dal mondo dei mortali e circondato dal verde e da un'immensa foresta, dove spesso Sophie si reca. L'ambientazione in generale, mi ha ricordato molto quelle presenti in Harry Potter, ma non tanto per le somiglianze delle descrizioni (che in realtà, io non ho trovato!), ma più che altro per l'atmosfera che questi luoghi riescono a creare. Riuscivo a vivere, a percepire quasi, la scuola e sentivo nell'aria una certa armonia che, ogni volta che fermavo la lettura, spariva. Ho rivissuto tutte le emozioni che ho provato la prima volta che mi sono immerso a Hogwarts, e questo fattore l'ho molto apprezzato.
Parlando della lettura in generale, si può dire che scorre molto velocemente e che non annoia mai il lettore. La Hawkins, dall'idea di partenza, crea un vero e proprio intreccio di fatti, che vanno poi a sfociare in un finale quasi a sorpresa. Ho apprezzato molto i punti in cui viene raccontata la storia di Hex Hall e delle varie creature presenti nella scuola, tra cui i Prodigium, la classe a cui appartiene la nostra protagonista.
Si arriva quindi a un finale quasi a sorpresa e non del tutto chiuso. Verso le ultime 30-40 pagine, quando tutto sembra andare per il meglio, la storia prende una piega radicale, che il lettore non si aspetta, e sarà quindi costretto a portare a termine la lettura, sperando che tutto possa risolversi. Arrivati quindi all'ultima pagina, si resta un po' straniti e si pensa: "Devo assolutamente leggere il seguito!". Un libro davvero bello e coinvolgente, perfetto anche per tutti quelli che non amano tanto questo genere oppure quelli che vogliono provare a leggere un libro in lingua inglese. Consigliatissimo.

Se siete curiosi di leggere il PROLOGO di Hex Hall in ITALIANO (tradotto da Sweety Readers) schiacciate QUI.

VOTO FINALE

domenica 24 febbraio 2013

L'inquietante urlo del silenzio - Francesca Napoli


Titolo L'inquietante urlo del silenzio
Titolo originale L'inquietante urlo del silenzio
Autore Francesca Napoli
Edito Butterfly Edizioni
Prezzo  6,50 €
Pagine 54
Genere Fantasy

TRAMA
Emy è una ragazza ricca e intelligente e nutre una segreta ambizione: scoprire i segreti che si nascondono dietro il volto imperscrutabile del destino. La sua passione, però, la condurrà ai limiti della follia e, una volta accompagnata dai suoi parenti in una casa di cura, non resterà che il silenzio a riempire le sue giornate. Tuttavia, l’ospedale psichiatrico mostrerà presto il suo volto: morti sospette, medicine dall’aspetto ambiguo e, soprattutto, il ripetersi del numero tredici, il numero di Lucifero.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Prima di cominciare la recensione, ringrazio la casa editrice Butterfly Edizioni che mi ha gentilmente inviato il pdf di questo libro, dandomi così l'occasione di leggere un libro che, seppur breve, è denso di significato.

Parto analizzando il personaggio principale della storia. La protagonista del libro è Emily, chiamata dagli amici Emy. L'ho trovata un personaggio con un carattere forte e deciso: non vuole mai arrendersi, ma cerca di arrivare al suo obiettivo in tutti i modi possibili, a volte rischiando anche la vita. È una ragazza diversa dagli altri adolescenti: fin da subito il lettore nota che Emily ha interessi diversi dagli altri ragazzi, ma soprattutto che  non le interessano i pensieri che gli altri hanno su di lei! In un punto del libro Emily sarà presa per pazza da tutti, ma lei sa che non è così e tenterà in tutti i modi di dimostrarlo! Un personaggio davvero ben fatto!
Anche se poco varie, mi sono piaciute tanto le ambientazioni. La migliore, a mio parere, resta l'ospedale psichiatrico. Inizialmente gli occhi di Emily lo vedono come un ospedale normale, ma pian piano inizia a scoprire dei segreti su questo posto e a notare dei cambiamenti nell'edificio stesso: questo comporta un sentimento di paura e angoscia nel lettore, che inizierà a chiedersi: "Ma è davvero un ospedale psichiatrico?".
Il libro in sé scorre molto velocemente e il lettore non impiegherà neanche un'ora per leggerlo tutto. Troppo poco a mio parere e, proprio per questo, non ho assegnato punteggio pieno al libro. Secondo me l'autrice poteva approfondire molto di più questa storia e creare un libro straordinario, invece ha deciso di rimanere su una storia più superficiale, che resta comunque ben fatta!
Anche il finale scelto mi è veramente piaciuto. Oltre ad averlo trovato ben pensato e ben realizzato, mi è piaciuto tantissimo l'effetto che crea sul lettore. Prima di tutto il lettore si trova davanti ad un effetto sorpresa, e non fa in tempo a riprendersi da quanto è successo perchè subito arrivano altri due fatti, che concludono in modo perfetto il libro e che lasciano il lettore con un senso di dispiacere, che viene però in parte annullato da una speranza che si crea nelle ultime righe del libro.
Una lettura breve ma densa di emozioni: un romanzo veramente ben fatto e che consiglio a tutti. Una lettura semplice e scorrevole, e che non richiede neanche troppo tempo.

"Prologo
Avete mai creduto a quella frase che dice che in un secondo tutto può cambiare e che la vita prima o poi ti sorprende? Io mai. O meglio... sono sempre stata felice e non ho mai pensato a nessun tipo di stravolgimento sia positivo sia negativo. La mia vita sarebbe rimasta identica a quella che avevo condotto fin dai miei primi giorni di vita. Invece no, qualcosa o qualcuno mi indussero a cambiare la mia opinione. L'ho sperimentato sulla mia pelle."

VOTO FINALE

domenica 17 febbraio 2013

The New Hunger - Isaac Marion


Titolo The New Hunger
Titolo originale The New Hunger
Autore Isaac Marion
Edito Fazi Editore
Prezzo  2,99 € (SOLO in ebook)
Pagine 181
Genere Fantasy / Distopico

TRAMA
New York è ormai un’immensa palude. New Orleans una barriera corallina. Sull’intero paese, devastato da calamità naturali e privo di un governo centrale, incombe il terribile incubo degli zombie che si aggirano ovunque alla ricerca di sopravvissuti da divorare. Nora e suo fratello Addis, abbandonati dai loro genitori solo con qualche abito e un kit di pronto soccorso, vagano incessantemente da una città all’altra per sfuggire al pericolo di essere derubati o uccisi. Nel frattempo una ragazza di nome Julie è in viaggio con i suoi genitori alla ricerca di un luogo sicuro dove stabilirsi. Ha solo dodici anni, ma ha visto la sua scuola bruciare e i suoi amici morire. Ha visto suo padre diventare freddo e spietato quanto gli zombie. Tutto quello che realmente desidera è un posto da chiamare casa, anche se non lo sarà mai davvero. Intanto da qualche parte nelle vicinanze un uomo si risveglia nel bosco e non ricorda né chi è né dove si trova e perché. Mentre si aggira senza meta si sforza di rammentare dettagli della sua vita ma l’unica cosa che gli viene in mente è una consonante: R. Un nome che inizia con R. I personaggi portati in scena da Marion in The New Hunger, già presenti in Warm Bodies, risultano talmente autentici da spingere il lettore a parteggiare tanto per quelli che vogliono salvare il mondo quanto per chi prova semplicemente a sopravvivere.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Prima di cominciare, voglio ringraziare la casa editrice Fazi Editore che mi ha gentilmente inviato il pdf di questo libro che mi è davvero piaciuto! Per chi non lo sapesse, The New Hunger è il prequel del famoso libro Warm Bodies, di cui è appena uscito il film. Detto questo, comincio con la recensione!

Parto analizzando l'unico punto a sfavore del libro, ossia i personaggi. All'inizio del libro mi sono piaciuti veramente poco: non vengono presentati e quindi non sappiamo nulla di loro, se non il nome. Sono tutti ben pensati, ma sono stati un po' trascurati. Leggendo, la situazione migliora, ma non di tanto. Tra i vari personaggi, il mio preferito resta Nora. Molto bello il modo in cui vede il mondo in cui si ritrova, ma soprattutto mi è piaciuto come si comporta con il fratellino Addis (dimostra quindi di essere matura). Anche il punto di vista di Julie, l'altra protagonista, non mi è dispiaciuto, però l'ho trovato un po' "povero": rispetto a quello di Nora, c'è poca azione.
Passando ai punti di forza del libro, si trova l'ambientazione. Ce ne sono veramente tante e sono tutte descritte nei minimi dettagli. Al lettore sembra di vivere in questa società dove ormai le città sono praticamente distrutte e hanno le strade piene di cadaveri, zombie e veicoli frantumati. L'autore riesce a catapultare il lettore all'interno di questo mondo e dargli una visione netta di tutti i luoghi presenti. Fantastico!
La vicenda scorre in modo fluido e veloce per tutto il libro, tranne nella parte iniziale. L'autore, mettendo i personaggi della storia in secondo piano, rende le prime pagine un po' confusionarie per il lettore e rallentano quindi la lettura. Andando avanti con il libro, tutti i dubbi che si hanno scompaiono e si entra completamente all'interno della storia. La scrittura dell'autore è semplice e non utilizza un lessico particolarmente difficile, però non scende mai ad un livello superficiale.
Altro punto interessante è il finale. L'ho trovato ben realizzato e perfetto per concludere questo prequel. Ho trovato questa conclusione chiusa perchè comunque termina la storia, ma allo stesso tempo è, in un certo senso, aperto perchè invoglia il lettore a leggere Warm Bodies.
Una lettura che consiglio a tutti, soprattutto agli amanti del genere: è un libro che fa vivere, per qualche ora, il lettore in un mondo "diverso".

"Stanno viaggiando più tardi del solito, anche se non è sicuro. La ragazza ne è contenta. Odia dormire, non solo a casua degli incubi ma anche perchè tutto è urgente, e la vita è breve, e una moltitudine di crepe le attraversano il corpo, le stesse che trafiggono il mondo. E lei ora corre, in cerca della colla."


VOTO FINALE