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giovedì 17 luglio 2014

12 porte - Daisy Franchetto

Ciao a tutti, followers del blog. Torno con una recensione di un libro che non mi ha convinto appieno, buone le idee, ma non tutte gestite al meglio.
Un saluto e a presto.


Titolo 12 porte
Titolo originale 12 porte
Autore Daisy Franchetto
Edito Montag
Prezzo 18,00 €
Pagine 311
Genere Fantasy

TRAMA
Lunar è una giovane, vittima di violenza. La notte stessa in cui si consuma il terribile episodio si trova a bussare a una porta in cerca di aiuto: è la porta della Casa. Le apre una strana donna accompagnata da un animale speciale. È questo il primo contatto di Lunar con una dimensione interiore che non credeva esistesse. La giovane tenterà di far fronte al periodo di dolore e di angoscia che la aspetta contando sulle sue forze e sull'aiuto della famiglia, ma, quando si ritrova faccia a faccia con il suo carnefice, si rende conto di aver bisogno di un aiuto ‘particolare’.
Quando ho ricevuto, diverso tempo fa, la mail con la proposta di lettura, ho deciso subito di accettarlo, perché la trama mi sembrava molto interessante. Ringrazio dunque l'agenzia Contrappunto, che si occupa del libro, per la copia gentilmente inviatami.

La prima frase della trama è davvero d'impatto: "Lunar è una giovane, vittima di violenza", così come anche l'ultima frase del prologo: "Lunar quella sera era stata violentata". L'argomento e nucleo centrale del romanzo è presto detto: un tema attuale, duro, difficile da affrontare.
L'idea di base, dunque, era molto buona; quello che, invece, non mi ha convinto è stato il modo in cui l'autrice ha voluto sviluppare il romanzo.

Partiamo dai personaggi, davvero tanti.
La nostra protagonista è appunto Lunar, una ragazza che si vede stravolgere la vita.
Un personaggio ben fatto, al quale ci si affeziona subito. Lunar è soggetta a un cambiamento, che avviene in modo graduale, fino all'ultima pagina del libro. Inizialmente è una ragazza debole, fragile, con un'anima frantumata da ciò che ha subito. Ma lei è una ragazza forte, che non si arrende, e che cerca in tutti modi di ritornare alla sua vecchia vita.
Una delle primissime persone che incontra, e che mi è piaciuta molto (forse per l'impatto iniziale che ho avuto con questo personaggio) è la figura di LaMamà, una donna dagli occhi color oro, affiancata da La Loba, una lupa parlante.

Si sentirono dei passi e poi la porta si aprì.
Lunar fu colpita da una luce, calda e tenue e il suo unico occhio funzionante, abituato al buio, per un po' non riuscì a mettere a fuoco nulla.
Poi vide qualcosa: aveva davanti a sé una figura, abbastanza alta e robusta, che indossava una gonna lunga quasi fino ai piedi. Era una donna quindi? Lunar non osava ancora guardarla negli occhi né parlare. Poi si fece coraggio e alzò la testa, allora vide il viso. Anzi, più che il viso vide gli occhi, che la scrutavano gravi: erano gialli, no, d'oro.

Ci sono anche altri personaggi che mi hanno convinto e che mi sono piaciuti nel romanzo, ma LaMamà è sicuramente quella che più mi ha sorpreso.
Gli altri, comunque, sono ben caratterizzati e curati dall'autrice, che sicuramente aveva le idee molto chiare su ciascuno di essi e sul ruolo da essi ricoperto.
Le ambientazioni mi hanno convinto, ma non erano proprio quelle che mi aspettavo.
In realtà un po' tutto il libro mi ha sorpreso, soprattutto per alcune scelte prese dall'autrice, che sfortunatamente non ho condiviso.
Comunque, gli scenari in sé sono ben fatti, curati nei dettagli dalla scrittrice. Ogni cosa è ben pensata e ha un significato preciso.

Al contrario di quel che credeva Ecto, il gruppo proseguiva il suo cammino nel Bosco [...].
L'assembramento di capanne era posizionato in un punto estremo del Bosco, un luogo selvaggio abitato da animali pericolosi che si muovevano soprattutto di notte.
[...]
Rispetto al villaggio degli Arborei, l'accampamento delle donne Ural era molto più spartano, fatto di capanne costruite con rami secchi e qualche pelle. Luna notò che qua e là erano stati piantati gli arbusti che gli Arborei usavano per le capanne [...].

Una lettura abbastanza scorrevole, interessante, che non annoia il lettore.
Direi quindi di evidenziare quello che, a mio parere, è stato il vero difetto del libro. Ciò che purtroppo non sono riuscito ad accettare (e ad approvare) è stata la scelta di sviluppare la storia con elementi fantastici, rendendolo un vero e proprio fantasy. Perché trattare questo tema in chiave fantastica? Secondo me, non era per niente necessario. Anzi, in alcuni momenti il fatto centrale, che dà il via al tutto (Lunar che è stata violentata), passa in secondo piano; al lettore, a volte, sembrava di leggere un semplice romanzo fantasy d'avventura, e si ritrovava quasi a dimenticare del perché Lunar stesse compiendo questo viaggio.
Aspetto che poteva essere gestito in maniera del tutto differente.
Interessante il finale.
Una conclusione che lascia qualche dubbio, ma che allo stesso tempo mette quasi (definitivamente) la parola FINE all'avventura di Lunar.
Un'avventura strana, particolare, per certi aspetti indimenticabile. Mi dispiace di non averlo apprezzato al meglio, probabilmente se si fosse allontanato dal genere fantasy, sarebbe stato un altro libro.

VOTO FINALE