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giovedì 27 giugno 2013

Il segreto della libreria sempre aperta - Robin Sloan


Titolo Il segreto della libreria sempre aperta
Titolo originale Mr. Penumbra's 24-Hour Bookstore
Autore Robin Sloan
Edito Corbaccio
Prezzo 16,40 €
Pagine 304
Genere Romanzo / Thriller

TRAMA
La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l'hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno... di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all'inizio. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a consultare e prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. È evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa... Clay si butta a capofitto nell'analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici più o meno nerd, più o meno di successo, fra cui una bellissima ragazza, geniaccio di Google... E quando alla fine si decide a confidarsi con il proprietario della libreria, il signor Penumbra, scoprirà che il mistero va ben oltre i confini angusti del negozio in cui lavora... Fra codici misteriosi, società segrete, pergamene antiche e motori di ricerca, Robin Sloan ha cesellato un romanzo d'amore e d'avventura sui libri che lancia una sfida alla nostra curiosità, al nostro desiderio di un'esperienza nuova ed elettrizzante. Un viaggio in quell'universo magico che è una libreria.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Ed eccomi tornato con una recensione di un libro che in questo periodo è molto discusso e criticato: parlo ovviamente del romanzo di esordio di Robin Sloan, autore di cui ho potuto vedere la video-intervista fatta dal gruppo Il libro del martedì (QUI il loro canale YouTube e QUI la video-intervista). Letta la trama, davvero intrigante e piena di idee, il libro è finito immediatamente in wishlist. Voglio quindi ringraziare, prima di cominciare, la casa editrice Corbaccio per la copia che mi ha gentilmente inviato.

Parto analizzando l'aspetto dei personaggi, davvero ben fatti e ben curati.
Il nostro protagonista è il giovane Clay Jannon. Clay è un ragazzo semplice, in cerca di lavoro. È una persona speciale quasi, perché ama sia i libri sia la tecnologia, due mondi completamente distinti. Si troverà davanti a situazioni strane, a volte bizzarre e a volte difficili, e cercherà in tutti i modi di uscirne sano e salvo.
In un incontro casuale, veniamo a conoscenza di Kat, una giovane ragazza che ama il mondo dell'informatica e della programmazione. Sarà proprio lei, che aiuterà il nostro protagonista e che lo accompagnerà per tutta la sua avventura.
Il trio si conclude con la presenza di Neel, amico di Clay. Neel è un ragazzo davvero strano, ma che riesce sempre a far sorridere tutti. Sarà anche lui fondamentale per Clay, in quanto gli fornirà degli aiuti di notevole importanza.
Il mio personaggio preferito in assoluto però è Penumbra, il proprietario della Libreria Sempre Aperta. Penumbra è un anziano molto vivace, che mostra una vera e propria crescita durante il libro. Cresce anche il rapporto che si crea tra lui e il suo dipendente Clay, fino a diventare un rapporto di amicizia. Lui stesso si definisce curioso, una qualità che lo porterà molto lontano, ma allo stesso tempo incerto.
Incredibile è l'aspetto dell'ambientazione. Perché? Perché Robin Sloan ha uno stile molto particolare, con il quale riesce a fornire delle descrizione dettagliatissime che permettono al lettore di crearsi nella testa un'immagine nitida e precisa, e allo scrittore di creare un'atmosfera unica.
A un certo punto mi sembrava di poter sentire l'odore della vecchia carta e della polvere, e di poter toccare quello che mi circondava.

"Possenti travi di legnosi incrociano sul soffitto. Sopra e in mezzo, si intravede uno strato di roccia screziata, spigolosa e irregolare, brillante di cristalli. Le assi continuano lungo l'intera stanza, dividendo lo spazio come in una griglia cartesiana. Dove si incontrano, sono appese lampade potenti che illuminano l'ambiente sottostante.Anche il pavimento è di pietra, levigata e lucida più del vetro. File ordinate di tavolo quadrati in legno, uno davanti all'altro, si snodano fino in fondo. Semplici, dall'aria robusta, con sopra un solo enorme tomo. Tutti i volumi sono neri, alcuni fissati alle scrivanie con spesse catene dello stesso colore."

Una lettura semplice e piacevole, che scorre velocemente, tranne in qualche punto. Interessante la scelta di inserire dei tocchi di suspense, che rendono il libro simile a un thriller.
Ho apprezzato tantissimo la scelta di unire il mondo della tecnologia con quello dei libri, per far risaltare gli aspetti positivi di entrambi. Sembra quasi che la lettura non possa esistere senza la tecnologia e viceversa. Purtroppo però, l'autore ha esagerato; difatti ci sono troppi riferimenti tecnologici specifici, che non vengono compresi da tutti coloro che non lavorano nell'ambito informatico e della programmazione, e che di conseguenza potrebbero portare il lettore ad annoiarsi.
A me, come ho già detto prima, è piaciuta molto questa scelta, ma questo perché io sono a contatto sia con la lettura che con la programmazione.
Interessante l'aspetto del finale. Ben escogitato e per nulla banale: durante le varie spiegazioni, il lettore è molto interessato ed è invogliato a proseguire e finire la lettura.
Anche l'epilogo devo dire che non mi è dispiaciuto. Mostra una situazione diversa, una situazione ristabilita. Non è un vero e proprio happy-ending ed è proprio per questo che mi ha sorpreso.
Un libro davvero interessante: non è proprio quel genere di storia che mi aspettavo da un caso letterario, ma comunque devo dire che mi ha sorpreso in positivo. Una lettura consigliata, magari da fare sotto l'ombrellone.

"Lo è davvero. Provo una leggera pena per il registro, derubato di tutti i suoi segreti in una manciata di minuti da quel turbine di luce e metallo. Una volta i libri erano considerati un esempio di alta tecnologia. Non più, ormai."

VOTO FINALE

sabato 22 giugno 2013

Indio - Lucilla Leone


Titolo Indio
Titolo originale Indio
Autore Lucilla Leone
Edito Edizioni R.E.I.
Prezzo 13,00 €
Pagine 180
Genere Romanzo fantasy

TRAMA
2010, Baia di Hudson.
Allyson Gordon è una giovane ragazza di diciannove anni che vive a Churchill, un freddo e misterioso paesino di appena tremila abitanti nel Nord del Canada. Quando, in circostanze del tutto misteriose, conoscerà un giovane ragazzo indiano di nome Adahy e il suo amico Sewati, la sua vita cambierà inesorabilmente. Ben presto Allyson capirà il legame antico che unisce Adahy alla sua famiglia, scoprendo la verità sulle morti premature dei suoi antenati e di suo padre.
Con l’aiuto dell’amico indiano Sewati dovrà cercare di salvare se stessa dalla medesima fine….

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Appena letta la trama, il libro mi ha incuriosito parecchio e ho deciso quindi di aggiungerlo alla wishlist. Poi, sono stato contattato dall'autrice stessa, che mi ha chiesto di leggerlo e non potevo dire di no. 
Avevo alte aspettative per questo libro, in quanto ho sempre letto recensioni positive. Diciamo che mi è piaciuto, anche se non completamente.

Comincerei, come d'abitudine, a parlare dei personaggi. La nostra protagonista è Allyson, Ally per gli amici. Ally è una ragazza normale, con i suoi pregi e i suoi difetti, che un bel giorno si ritrova davanti a una bruttissima situazione. Ci sono momenti in cui il lettore si trova d'accordo con lei, in quanto fa giuste scelte e si comporta in modo adeguato, ma ci sono punti in cui la sua intelligenza sembra svanire, e inizia a compiere scelte completamente sbagliate. Personaggio non protagonista, ma che ricopre un ruolo fondamentale nel libro è Adahy. Adahy è uno di quegli indiani che non trova posto in città, e che si deve accontentare di un lavoro umile. Un ragazzo molto dolce all'apparenza, che sembra conoscere la nostra protagonista per caso, ma che in realtà nasconde moltissimi segreti. Amico di quest'ultimo, e anch'esso molto importante nella storia,  è Sewati. Anche lui, come il suo amico, fa parte della popolazione più umile, anche se si trova in condizioni migliori di Adahy. Si presenta all'inizio come un ragazzo violento, duro e che non accetta contatti con le persone bianche, o meglio, quelli che lo evitano; si mostrerà poi, una persona totalmente diversa.
Utilissimi questi due personaggi, Adahy e Sewaty, perchè, oltre a ricoprire un ruolo importante, permettono all'autrice di analizzare e approfondire il tema della discriminazione, molto marcato nel romanzo.
Infine, altro personaggio davvero ben fatto è la strega Pauwau. Una donna ormai anziana, innocua all'apparenza, ma che in realtà è circondata da un'aura malefica e terrificante. 
In generale comunque, sono tutti personaggi ben caratterizzati: ognuno presenta pregi e difetti e un carattere unico, che lo differenzia dagli altri. Purtroppo il numero è un po' ristretto: l'aggiunta di qualche personaggio in più, avrebbe reso il tutto migliore e molto più intrigante.
Interessante l'aspetto dell'ambientazione. Già dalla copertina è possibile notare come gli scenari principali siano fondamentalmente due: il villaggio degli indiani e una moderna città, New York. Due mondi completamente diversi: da una parte la povertà e dall'altra la ricchezza; da una parte gli indiani e dall'altra i bianchi; da una parte i cavalli e dall'altra le macchine. Ho apprezzato molto il villaggio: l'autrice fornisce una serie di dettagli che permettono al lettore di visualizzare nella propria testa una figura nitida. Anche la città moderna è ben fatta, anche se diventa un luogo meno interessante, visto che ci viviamo ogni giorno.
Un libro leggero, che si legge in pochissimo tempo e che non presenta punti statici che potrebbero annoiare il lettore. Devo dire che la trama presentava delle ottime idee, però a mio parere non sono state rese al meglio: secondo me, la scrittrice doveva concentrarsi molto di più sugli avvenimenti, articolando ancora di più la storia; invece, a un certo punto il libro è concentrato sui sentimenti della protagonista e su delle eventuali storie d'amore. Il lato romance ci poteva anche stare, però avrebbe dovuto ricoprire un ruolo marginale, cosa che invece qui non succede.
Il finale, aspetto che, a mio parere, è fondamentale di un libro, mi ha convinto solo in parte. Parto col dire che gli happy ending, se forzati, non li apprezzo. Quando ci si avvia verso la fine del libro, scopriamo tantissime cose e siamo vittime di moltissimi colpi di scena. Al lettore sembra di trovarsi davanti a un thriller: la tensione lo avvolge e la voglia di arrivare alla fine accresce sempre di più. Si entra quindi nel capitolo finale, l'epilogo. Le pagine restanti sono poche e i fatti che devono ancora accadere sono tanti: sembra che l'autrice abbia voluto finire il libro di fretta, inserendo una conclusione molto forzata, che non ho digerito.
È comunque un libro che consiglio: una lettura semplice e leggera, che accontenta sia gli amanti del fantasy sia quelli del genere sentimentale. Se il tratto romance fosse stato messo in secondo piano, la valutazione sarebbe stata sicuramente più alta. Detto questo, lo consiglio.

"Uscii dalla tenda per vedere cosa stava accadendo: era il dolore. Il dolore che non ce la faceva più, e aveva impugnato coltelli, asce e lance per scacciare il male che lo aveva provocato."

"La sua voce iniziava a essere furiosa, e Ally ne era quasi intimorita. Chiudendo gli occhi fece profondi respiri per auto-controllarsi, poi continuò con grande sforzo, perché parlare di quei ricordi che lo tormentavano era come riviverli. E riviverli voleva dire soffrirne, da morire."

VOTO FINALE

INTERVISTA A: Linda Bertasi

Ciao a tutti, lettrici e lettori del blog. Oggi, andiamo a scoprire qualcosa di più sul libro Il profumo del Sud e dell'autrice Linda Bertasi, che ha gentilmente accettato di rispondere a qualche mia domanda. 

Schiaccia QUI se vuoi leggere la trama del libro o acquistarlo

Innanzitutto benvenuta sul mio blog, Linda. Vorresti parlarci un po’ di te?

Ciao e grazie per avermi ospitata. Sono moglie e mamma, gestisco una piccola realtà commerciale nella provincia di Ferrara. Sono una lettrice instancabile, amo viaggiare, scrivere  e mi diletto in video-maker. Dal febbraio 2013 gestisco personalmente il blog Linda Bertasi Blog dove do spazio agli emergenti tutti i lunedì con un’intervista gratuita.

Vorresti presentarci il tuo nuovo romanzo "Il profumo del Sud" e di com'è nata l'idea di questo libro?

“Il profumo del sud” è fondamentalmente una storia d’amore ambientata durante la guerra di secessione americana. E’ una storia di ideali, di eroi, coraggio e speranza. Anita, venuta a conoscenza di uno scomodo passato, decide di lasciarsi la penisola alle spalle e di tentare la fortuna nel Nuovo Mondo. Siamo nel 1858, pochi anni ci separano dall’inizio della guerra civile che investì l’America e la macchiò di sangue innocente. Anita corre incontro al suo fututo, a una terra rigogliosa e fertile e a una passione indomabile, ignara di ciò che la sorte le riserverà. L’idea per questo romanzo è più che altro un sogno nel cassetto. Da appassionata di storia ho sempre desiderato utilizzare l’ambientazione della guerra di secessione per un mio libro e finalmente sono riuscita nell’impresa.

Dei personaggi, qual'è il tuo preferito? E quello più simile a te?

Sono affezionata a tutti quanti, ma se dovessi sceglierne uno non posso non citare Justin Henderson, l’industriale di Richmond, il libertino, nordista e arrogante Justin. Protagonista dei miei sogni persino la notte e sfido le lettrici a non innamorarsene. Personaggi che mi somiglino non ce ne sono, per lo meno nel senso stretto del termine. Possiedono dei tratti caratteriali similari, forse, come il disgusto di Anita per  politica e schiavismo o la passione per la lettura, niente di più.

Per quale motivo hai deciso di ambientarlo nell'800?

Sono una grande appassionata di storia e il 1800 è il mio secolo. Chi mi conosce, mi definisce ‘una donna nata nel secolo sbagliato’. Sono cresciuta con Jane Austen e Tolstoj, amo il diciannovesimo secolo. Per scrivere questo romanzo ho compiuto una lunga e faticosa ricerca storica: usi, costumi, rotte marittime, diari di sopravvissuti. Tutto ciò che troverete nel romanzo è documentato e attinente fatta eccezione per i protagonisti.

Da cosa nasce la tua passione per la scrittura? Hai scritto fin da piccola oppure un particolare evento ti ha fatto scattare la scintilla?

Scrivo da che mi ricordo, per me è linfa vitale, è il mio modo di essere, il mio rifugio, il mio sostentamento. Non posso immaginare la mia vita senza. Ho sempre scritto: corrispondenza , diari, poesie, racconti sino ad approdare al romanzo. Il mio primo, che ancora custodisco nel cassetto, un tomo di 400 pagine, vide la luce dopo la lettura di “Ragione e Sentimento” della Austen che da sempre considero mia “Musa”.

Cosa pensi degli ebook?

Non riesco ad apprezzarli, amo il profumo dei libri, odorare le pagine, carezzarne i caratteri in rilievo della copertina, lasciare che l’odore di pagine, parole e storia entri nelle narici e mi trasporti in quei mondi lontani. Sono altrettanto consapevole che la tecnologia è il futuro, anzi il presente, e ho dovuto stare al passo. Per questo motivo troverete i miei primi romanzi anche in formato ebook sul sito di Amazon.
Per chi fosse interessato vi riporto i link dove è possibile acquistarli alla cifra irrisoria di € 0,89.
Il rifugio

Hai qualche consiglio da dare a chi vuole diventare scrittore?

Credere in se stessi, non darsi per vinti, mai. Fare tesoro dei consigli e delle critiche costruttive. Tenere gli occhi bene aperti, i piedi ben ancorati al terreno ed essere umili, consapevoli delle proprie capacità ma anche dell’ambiente in cui ci stiamo muovendo. E scrivere, scrivere soprattutto, sempre e comunque.

Puoi indicare dove i lettori possono seguirti? Hai degli account sui vari social network?

Per chi volesse seguirmi, gestisco un blog dove do spazio agli esordienti e dove ho raccolto le mie pubblicazioni, recensioni, interviste e gli articoli per la rubrica che curo su Io come Autore dedicata al Romanzo classico e non solo. (schiaccia QUI

Recentemente ho aperto un secondo blog in collaborazione con l’amica e collega Laura Bellini, è uno spazio in cui condivideremo molte esperienze con i lettori che vorranno seguirci, una sorta di diario di bordo per un progetto che avvieremo quest’estate. (schiaccia QUI)

Per chi fosse interessato ai miei romanzi può seguirli anche sulle pagine Facebook:

Per chi volesse contattarmi:
Indirizzo mail: bertasilinda@gmail.com
Twitter: @lindabertasi
Sito ufficiale: http://nuke.lindabertasi.it/
Canale Youtube: QUI

Questa era l'ultima domanda. Grazie per aver accettato di rispondere!

Grazie a te per avermi ospitata e complimenti per il blog!


Ed eccoci arrivati alla fine dell'intervista. Ringrazio nuovamente l'autrice per la sua disponibilità e spero che vi abbia incuriosito a leggere i suoi romanzi!
A presto e buone letture!

giovedì 20 giugno 2013

Segnalazione: Laila Volpe e Evindi Mott - I trafficanti dell'ombra

Ciao a tutti, followers del blog! Oggi volevo segnalarvi un libro di un autore emergente, che il 25 giugno 2013 farà una sorpresa a tutti i lettori che vogliono acquistare il suo romanzo.

Titolo Laila Volpe e Evindi Mott - I trafficanti dell'ombra
Autore Man Ekang
Pagine 262
Prezzo 18,30 € / 3,03 € in ebook
Genere Romanzo
TRAMA
La giovane torinese Laila Volpe incontra Evindi Mott, alla lezione di antropologia culturale del professore Debrossac. L’incontro in apparenza casuale era in realtà voluto dal ragazzo africano nel quadro di una sua prova di iniziazione, nella società dei suonatori di Mvett. Ma dopo averlo sorpreso in flagrante, il professore Debrossac lo convincerà ad aiutarlo per ritrovare sua figlia scomparsa misteriosamente in Torino. Evindi Mott accantonerà successivamente i suoi primi progetti per Laila e, insieme al professore,aiuterà la ragazza a dare un taglio ai suoi incubi ricorrenti. In questo contesto, Laila conoscerà l’esistenza delle “monete del fato” e imparerà che la sfortuna non è nient’altro che il risultato di un’attenta manipolazione di certe entità, da parte di coloro che hanno la conoscenza di alcune leggi della natura. L'acquisizione di questo sapere da parte di Laila, scatenerà l’ira di coloro che tenevano un cospicuo traffico delle sue capacità intellettuali e delle sue chance. Come mai ci si riduce a vivere un’esistenza poco gratificante quando in realtà, sembravamo promessi ad un grande destino? Come mai un progetto che sembrava ben partito fallisce improvvisamente? Ecco il tipo di domande alle quali Laila riceverà una risposta non necessariamente razionale, ma sicuramente convincente.

L'AUTORE
Appassionato di antropologia culturale, Man Ekang si dedica allo studio dei costumi di alcune popolazioni native del Camerun. Dal suo interesse per la città di Torino e i suoi monumenti archeologici, nasce il suo romanzo “Laila Volpe e Evindi Mott - I trafficanti dell’ombra” che mette in rilievo gli aspetti mistici e fantastici di due popoli.

Per FESTEGGIARE IL RAGGIUNGIMENTO DELLA QUOTA DI VENDITE DEL LIBRO CARTACEO CHE MI L'AUTORE SI ERA PREFISSATO per gli ultimi tre mesi, ha deciso di dare la possibilità a tutti di SCARICARE il suo romanzo GRATIS il giorno 25 giugno!

QUI il link dal quale si potrà scaricare gratuitamente
QUI il link per prelevare il banner dell'iniziativa

mercoledì 19 giugno 2013

Hybrid: Quel che resta di me - Kat Zhang


Titolo Hybrid: Quel che resta di me
Titolo originale Hybrid: What's left of me
Autore Kat Zhang
Edito Giunti Y
Prezzo 14,50 €
Pagine 426
Genere Romanzo distopico

TRAMA
In un futuro distopico, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l'anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell'infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un'aberrazione da correggere. Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima ancora attiva. È proprio Eva la voce narrante che ci fa vivere le emozioni dal suo punto di vista. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l'altra parte di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l'una dell'altra. Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l'esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto e le due vengono rinchiuse in un agghiacciante centro per ibridi non resettati. L'unico modo per sopravvivere entrambe è una fuga impossibile.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
E finalmente, dopo tanto tempo, ho letto anch'io Hybrid: Quel che resta di me. Letta la trama, il libro mi aveva colpito fin da subito e dovevo assolutamente leggerlo. Ringrazio la casa editrice Giunti Y per avermi inviato una copia del libro. Detto questo, iniziamo la recensione!

Partiamo analizzando l'aspetto dei personaggi, davvero ben riuscito e che colpisce molto il lettore. Le nostre due anime protagoniste sono Eddie ed Eva, anche se tutta la narrazione avviene sotto il punto di vista di quest'ultima. Eddie ed Eva: due anime completamente diverse, racchiuse nello stesso corpo e unite da un profondo legame. Tra le due, quella destinata a scomparire è proprio Eva; io però, la penso esattamente al contrario. Eva è una ragazza dolce, intelligente, disponibile e comprensiva: per avere di nuovo il controllo del suo corpo, e restare quindi in vita, è disposta a fare qualsiasi cosa, anche la più folle. Eddie invece è molto più timida, insicura e paurosa; nonostante questo però, è lei quell'anima destinata a vivere, quella definita Dominante, quella che avrà il pieno controllo del corpo in cui risiede. Seppure secondari, molto importanti sono le anime Hally/Lissa, la compagna di scuola e il fratello di quest'ultima, Devon/Ryan. Due persone completamente diverse, pur facendo parte della stessa famiglia. Entrambe però, si comportano in modo strano, a scuola vengono ignorate e sembrano nascondere qualche segreto. Grazie a questi personaggi (e ad altri) che presentano la doppia anima, l'autrice è riuscita a trattare il tema della discriminazione presente nella società e di come queste persone devono essere modificate per essere portate a diventare come tutti nel caso in cui la stabilizzazione non dovesse avvenire.
Viene inoltre trattato il tema del tradimento grazie alla figura dei genitori. All'inizio, sembrano essere dalla parte delle protagoniste e sembrano volerle aiutare in tutti i modi; nel reale momento di bisogno però, ingannano quasi le loro figlie, fanno credere loro che tutto stia andando bene e le tradiscono.
Interessante è anche il mondo creato dalla Zhang, ossia le ambientazioni. Qualsiasi posto visitiamo, l'autrice non si tira indietro e lascia la sua impronta: descrizioni specifiche e ricche di particolari che ci permettono di entrare all'interno del libro. Non ci sembra di sfogliare le pagine, ma ci sembra di essere al cinema a vedere un film. Affascinante è l'ospedale. Un luogo simile a un labirinto, tetro e scuro: perfetto per un libro horror. Stanze tutte bianche, di notte senza luce e chiuse a chiave dall'esterno: un posto dal quale non si può fuggire.
Una lettura che presenta un intoppo iniziale, ma che, una volta superato, scorre via che è un piacere. Purtroppo, la prima parte del libro (circa 1/3) funge da introduzione e, di conseguenza, presenta pochissimi avvenimenti importanti: questo rende comunque la lettura piacevole, ma un po' lenta e a tratti noiosa. Superato questo punto però, il lettore prende il treno e nessuno lo ferma più.
Interessante anche il finale. Già il fatto che non sia aperto è molto positivo secondo me, perché significa che chi ha letto questo libro, non è obbligato a leggere i successivi o comunque può aspettare con tranquillità il prodotto tradotto. Ovviamente dei dubbi nel lettore restano, ma non sono così opprimenti da far venir voglia di leggere il secondo volume. Quest'ultimo, non si sa ancora quando verrà pubblicato, si sa però il titolo originale, "Once we were" (tradotto letteralmente: Una volta eravamo/Eravamo una volta). Ritornando al primo libro, lo consiglio. Una trama originale, resa molto bene dall'autrice. Un romanzo particolare, che vi terrà incollato alle pagine, che entrerà a far parte di voi e non se ne andrà più.

"Era normale che Addie si sentisse nervosa. Come lo ero io, del resto, anche se stavo imparando di nuovo a sorridere. Non mi stupii, quindi, quando Addie colse al volo l'opportunità di dire a Lissa che dopo la scuola saremmo andati in città con nostro fratello. Mi sorpresi, invece, quando Lissa chiese, con quel sorrisetto obliquo che lei e Ryan avevano in comune, se potevamo incontrarci lì. Ancora più quando Addie acconsentì alla sua proposta."

VOTO FINALE

lunedì 17 giugno 2013

Il club degli Incompresi - Francisco de Paula


Titolo Il club degli Incompresi
Titolo originale ¡Buenos días, princesa!
Autore Francisco de Paula
Edito Corbaccio
Prezzo 14,90 €
Pagine 182
Genere Romanzo

TRAMA (leggi la sinossi solo se hai già letto BUONGIORNO PRINCIPESSA!)
Basta una settimana per cambiare la vita? Sì, se si hanno sedici anni e tanta voglia di crescere. Anche se a volte il prezzo da pagare è alto e le decisioni da prendere difficili. I ragazzi del Club degli Incompresi lo stanno scoprendo a loro spese: Valeria e Raúl si sono messi insieme ma devono nascondersi per non dare un dispiacere all’amica Elísabet, l’amica del cuore di Valeria e pure lei innamorata di Raúl; María si confronta con il compito di aiutare suo padre rimasto solo dopo il divorzio e decide di lasciare Madrid per trasferirsi a Barcellona da lui; Ester ha preso una cotta per l’allenatore di pallavolo, ma non sa se si sente pronta per fare quel che lui le chiede e Bruno, legatissimo agli amici della sua infanzia che lo hanno tanto aiutato a superare la sua timidezza e le sue insicurezze, assiste infelice allo sgretolamento de Club degli Incompresi. Anche se gli amici, se l’amicizia è vera, sono per sempre…

RECENSIONE DI EHRNAIDER

Bruno, Elìsabet, Ester, Marìa, Raùl, Valeria:
martedì hanno appuntamento al solito locale. Ma non è la solita riunione del Club degli Incompresi.
È una festa d'addio...

Non potevo più aspettare, dovevo assolutamente sapere come la storia sarebbe andata avanti. Ringrazio la casa editrice Corbaccio che mi ha gentilmente inviato una copia del libro. Come si può notare dalla scheda del libro, il titolo originale è uguale al precedente capitolo (Buongiorno Principessa!, QUI la mia recensione), in quanto questo secondo libro non è altro che la seconda e ultima parte del primo libro originale. 

Iniziamo questa nuova recensione parlando dei personaggi della storia. Non voglio soffermarmi tanto su di loro, perché, rispetto al primo libro, non ci sono stati dei cambiamenti importanti. Diciamo che non mi è piaciuta tanto Ester, la sportiva del gruppo, perché l'ho trovata poco decisa e molto più fragile rispetto al "primo" libro. Inoltre, avrei arricchito di più la trama reinserendo in queste ultime vicende il personaggio César. Pur non essendo un personaggio principale, in Buongiorno Principessa! aveva creato molti eventi sfavorevoli per i nostri sei protagonisti, che avevo molto apprezzato e che davano un tocco di mistero al libro. Interessante è, invece, il cambiamento che tutti i nostri sei amici subiscono verso la fine di questo romanzo, soprattutto nell'epilogo. Succedono varie cose, che portano ognuno di loro a mostrare la loro parte peggiore, la loro parte "cattiva".
Come nel precedente, fantastica è l'ambientazione. Continuo a pensare che il mondo creato dall'autore sia davvero magnifico: mi sembrava di entrare all'interno del libro, di far addirittura parte di questo gruppo di adolescenti, in quanto simili a quelli reali. Le descrizioni dei luoghi sono quasi nulle, ma questo perché vengono presentati nella prima parte, ossia Buongiorno Principessa!. Essendo nato come libro unico e diviso soltanto dopo, qui in Italia, l'ho trovato più che normale. Come nel precedente capitolo, il locale fondamentale è il bar della madre di Valeria. Qui si svolgevano le varie riunioni del gruppo, ed è qui che tutto cambierà.
Anche questo, come il precedente, scorre via in modo fluido e non annoia mai il lettore. È un libro molto breve, 165 pagine effettive, ma, nonostante questo, è pieno di colpi di scena, che obbligano il lettore a terminare la lettura. Ho trovato però che, il tempo della storia sia troppo "breve". Infatti si trovano spesso dei ricordi, ma i protagonisti ne parlano come se fossero passati anni, quando invece è passato un semplice giorno. Difatti non ho apprezzato la scelta dell'autore di ambientare questo romanzo in soli quattro giorni: avrei scelto un tempo più lungo.
Non ho apprezzato neanche tanto il modo in cui l'autore risolve delle situazioni difficili, ossia intreccia degli eventi in un modo molto geniale per riuscire a creare dei problemi tra i nostri protagonisti, però in pochissime righe vengono risolti. Secondo me potevano essere gestite molto meglio, bastava aggiungere poco più di 50 pagine. In Buongiorno Principessa!, i problemi persistono per molte pagine, e questo grazie alla sua lunghezza nettamente superiore.
Trascinati dalle vicende, si arriva poi al finale. Una conclusione concentrata nell'ultimo capitolo (il 28) e nell'epilogo. Quando tutto ormai sembra esser stato scoperto e tutto dovrebbe chiarirsi nell'epilogo, ecco che ci si trova davanti a un colpo di scena finale, che stravolge tutto e che lascia il lettore senza parole e quasi senza fiato. Questo effetto mi ha impressionato molto perché spiazza completamente il lettore. Ora spero soltanto che questa non sia una conclusione definitiva, in quanto mi lascia troppi dubbi che dovrebbero essere chiariti in un prossimo libro.
Come il "primo", lo consiglio: una lettura semplice, fresca e leggera. Se si vuole passare qualche ora tranquilla, questo libro è perfetto. Ovviamente bisogna cominciare dal primo!

"«[...] spero che la distanza non uccida quello che affetto e amicizia hanno fatto nascere. Vi voglio bene. [...]»"

"Seduta sul divano del salotto, con il portatile sulle gambe, Valeria guarda le foto. In tutte, compare con i suoi amici, gli amici del Club degli Incompresi. Le fa scorrere una alla volta, lentamente. Sorride. Si ferma e ricorda il momento in cui è stata scattata ogni immagine. Ogni foto è come una piccola storia e possiede un significato speciale."

VOTO FINALE

giovedì 13 giugno 2013

Miss Charity - Marie Aude Murail


Titolo Miss Charity
Titolo originale Miss Charity
Autore Marie-Aude Murail
Edito Giunti
Prezzo 12,90 €
Pagine 477
Genere Romanzo

TRAMA
Charity è una bambina. È come tutti i bambini, piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi. Vuole creare e partecipare alla vita del mondo. Purtroppo, però, una ragazzina della buona società inglese dell'800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Gli adulti che la circondano non fanno attenzione a lei, le sue sorelline sono morte. Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo borghese in compagnia della servitù. Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa. Così comincia la vita di Charity Tiddler, ragazzina prima e donna poi che fa della libertà un principio di vita e in nome di questa sovverte tutte le regole borghesi della vita vittoriana. Un romanzo attuale nel tema, anche se di ambientazione ottocentesca, in cui l'ironia, il pettegolezzo, un certo tipo di società snob e talvolta grottesca nella sua smania per le apparenze portano la chiara cifra di una Jane Austen contemporanea.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Ed eccomi tornato con una nuova recensione! Oggi parliamo di un libro particolare, che mi è stato gentilmente presentato e inviato dalla casa editrice Giunti che ringrazio.

Partiamo dai personaggi, un aspetto davvero curato dall'autrice. La nostra protagonista è Charity. Charity è una ragazza intelligente, vivace e molto curiosa. Essendo presenti vari passaggi di età durante il libro (la vediamo dai 5 anni ai 30 quasi), si nota una vera e propria crescita di questo personaggio, che matura sempre di più. Fin dall'inizio (o anche solo dalla trama), si capisce come Charity non è altro che una ragazza ispirata alla famosa Beatrix Potter! Entrambe amano gli animali, Shakespeare e la pittura, specie quella ad acquerello. Dei personaggi secondari, quello che sorprende di più è Tabitha, la tata di Charity. Una donna normale solo all'apparenza, che con lo scorrere del tempo inizia a manifestare strani comportamenti, che provocheranno una serie di vicissitudini. Altro personaggio interessante è Mademoiselle Blanche Legros, "l'insegnante privato" di Charity. Una donna semplice e abbastanza giovane, che stringerà presto amicizia con la nostra protagonista. Ricopre lo stesso ruolo, ma in una famiglia diversa Herr Schmal, che fa parte della famiglia della zia di Charity. Un tedesco vero e proprio, che conoscerà la nostra protagonista, con la quale creerà un rapporto d'amicizia. Ci sono poi altri personaggi che ricoprono però ruoli poco importanti. Sono comunque tutti ben caratterizzati, unici e descritti con minuziosi particolari.
Aspetto nullo, o quasi, è quello dell'ambientazione. A differenza dei personaggi, che presentano vaste e dettagliate descrizioni, gli scenari presenti in questo libro sono "nulli". Non c'è una descrizione della città, della casa in cui vive Charity e dei vari locali che visita.

Esempio: "Il Royal Theatre di Pitlochry non assomigliava affatto al brutto teatro in cui avevo visto recitare Mr. Ashley la prima volta. La scena era ampia, l'orchestra suonava bene, un pubblico elegante sedeva in platea e nei palchi." 
Qui viene presentato un secondo teatro che la nostra protagonista visita, però non ci viene detto com'è fatto: capiamo soltanto che è più bello del primo (e anche quest'ultimo non sappiamo com'è!).

Un amante dell'Inghilterra ottocentesca come me, si crea delle aspettative altissime sulle ambientazioni: vedendo le descrizioni dei personaggi, me ne aspettavo altrettanti riguardanti Londra e dintorni, e invece niente di tutto questo. Lo sfondo è completamente a piacere, se lo deve immaginare il lettore e, per quanto possa essere bello, il romanzo ne risente. 
La lettura del libro scorre abbastanza velocemente, tranne in qualche punto dove vi sono pause descrittive o riflessive che, arrivati a un certo punto, possono annoiare il lettore. Interessante è il modo in cui vengono inseriti i dialoghi: prima della battuta, viene indicato il locutore e questo rende il tutto molto più semplice al lettore, il quale capisce il soggetto che sta parlando e non si crea confusione in testa.
La parte conclusiva del libro, ossia il finale, è fatto abbastanza bene, anche se non è nulla di eclatante. C'è un minimo colpo di scena, che però viene dimenticato dal lettore già la pagina dopo. È giusto così però: per un libro leggere e semplice come questo, una conclusione "lineare" va più che bene! Magari l'autrice avrebbe potuto creare qualcosa di più ingegnoso e meno banale, per soddisfare ancora di più il lettore.
In generale comunque, è stata una lettura piacevole, leggera e senza troppe pretese. Un libro che presenta delle ottime potenzialità, anche se alcune non sono state sfruttate al meglio, e di questo il romanzo ne risente parecchio! È comunque una lettura consigliata.

"Man mano che leggevo, mi sentivo sempre più debole. Mi sembrava che una clessidra si stesse rovesciando nelle mie orecchie con un sibilo e che fosse la mia vita a scorrere. Strinsi i pugni, strinsi i denti, e il malessere se ne andò."

"Ho sempre pensato che la memoria fosse la risorsa degli imbecilli, ma voi siete la prova che mi sbagliavo."

"La mia vita mi sembrava tracciata come un disegno di cui dovevo solo ripassare i contorni, una vita studiosa, attiva, spesso solitaria in mezzo ai miei animali, ma punteggiata da allegre visite di bambini."

"È più facile essere crudeli che divertenti."

VOTO FINALE