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giovedì 20 giugno 2013

Segnalazione: Laila Volpe e Evindi Mott - I trafficanti dell'ombra

Ciao a tutti, followers del blog! Oggi volevo segnalarvi un libro di un autore emergente, che il 25 giugno 2013 farà una sorpresa a tutti i lettori che vogliono acquistare il suo romanzo.

Titolo Laila Volpe e Evindi Mott - I trafficanti dell'ombra
Autore Man Ekang
Pagine 262
Prezzo 18,30 € / 3,03 € in ebook
Genere Romanzo
TRAMA
La giovane torinese Laila Volpe incontra Evindi Mott, alla lezione di antropologia culturale del professore Debrossac. L’incontro in apparenza casuale era in realtà voluto dal ragazzo africano nel quadro di una sua prova di iniziazione, nella società dei suonatori di Mvett. Ma dopo averlo sorpreso in flagrante, il professore Debrossac lo convincerà ad aiutarlo per ritrovare sua figlia scomparsa misteriosamente in Torino. Evindi Mott accantonerà successivamente i suoi primi progetti per Laila e, insieme al professore,aiuterà la ragazza a dare un taglio ai suoi incubi ricorrenti. In questo contesto, Laila conoscerà l’esistenza delle “monete del fato” e imparerà che la sfortuna non è nient’altro che il risultato di un’attenta manipolazione di certe entità, da parte di coloro che hanno la conoscenza di alcune leggi della natura. L'acquisizione di questo sapere da parte di Laila, scatenerà l’ira di coloro che tenevano un cospicuo traffico delle sue capacità intellettuali e delle sue chance. Come mai ci si riduce a vivere un’esistenza poco gratificante quando in realtà, sembravamo promessi ad un grande destino? Come mai un progetto che sembrava ben partito fallisce improvvisamente? Ecco il tipo di domande alle quali Laila riceverà una risposta non necessariamente razionale, ma sicuramente convincente.

L'AUTORE
Appassionato di antropologia culturale, Man Ekang si dedica allo studio dei costumi di alcune popolazioni native del Camerun. Dal suo interesse per la città di Torino e i suoi monumenti archeologici, nasce il suo romanzo “Laila Volpe e Evindi Mott - I trafficanti dell’ombra” che mette in rilievo gli aspetti mistici e fantastici di due popoli.

Per FESTEGGIARE IL RAGGIUNGIMENTO DELLA QUOTA DI VENDITE DEL LIBRO CARTACEO CHE MI L'AUTORE SI ERA PREFISSATO per gli ultimi tre mesi, ha deciso di dare la possibilità a tutti di SCARICARE il suo romanzo GRATIS il giorno 25 giugno!

QUI il link dal quale si potrà scaricare gratuitamente
QUI il link per prelevare il banner dell'iniziativa

mercoledì 19 giugno 2013

Hybrid: Quel che resta di me - Kat Zhang


Titolo Hybrid: Quel che resta di me
Titolo originale Hybrid: What's left of me
Autore Kat Zhang
Edito Giunti Y
Prezzo 14,50 €
Pagine 426
Genere Romanzo distopico

TRAMA
In un futuro distopico, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l'anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell'infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un'aberrazione da correggere. Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima ancora attiva. È proprio Eva la voce narrante che ci fa vivere le emozioni dal suo punto di vista. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l'altra parte di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l'una dell'altra. Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l'esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto e le due vengono rinchiuse in un agghiacciante centro per ibridi non resettati. L'unico modo per sopravvivere entrambe è una fuga impossibile.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
E finalmente, dopo tanto tempo, ho letto anch'io Hybrid: Quel che resta di me. Letta la trama, il libro mi aveva colpito fin da subito e dovevo assolutamente leggerlo. Ringrazio la casa editrice Giunti Y per avermi inviato una copia del libro. Detto questo, iniziamo la recensione!

Partiamo analizzando l'aspetto dei personaggi, davvero ben riuscito e che colpisce molto il lettore. Le nostre due anime protagoniste sono Eddie ed Eva, anche se tutta la narrazione avviene sotto il punto di vista di quest'ultima. Eddie ed Eva: due anime completamente diverse, racchiuse nello stesso corpo e unite da un profondo legame. Tra le due, quella destinata a scomparire è proprio Eva; io però, la penso esattamente al contrario. Eva è una ragazza dolce, intelligente, disponibile e comprensiva: per avere di nuovo il controllo del suo corpo, e restare quindi in vita, è disposta a fare qualsiasi cosa, anche la più folle. Eddie invece è molto più timida, insicura e paurosa; nonostante questo però, è lei quell'anima destinata a vivere, quella definita Dominante, quella che avrà il pieno controllo del corpo in cui risiede. Seppure secondari, molto importanti sono le anime Hally/Lissa, la compagna di scuola e il fratello di quest'ultima, Devon/Ryan. Due persone completamente diverse, pur facendo parte della stessa famiglia. Entrambe però, si comportano in modo strano, a scuola vengono ignorate e sembrano nascondere qualche segreto. Grazie a questi personaggi (e ad altri) che presentano la doppia anima, l'autrice è riuscita a trattare il tema della discriminazione presente nella società e di come queste persone devono essere modificate per essere portate a diventare come tutti nel caso in cui la stabilizzazione non dovesse avvenire.
Viene inoltre trattato il tema del tradimento grazie alla figura dei genitori. All'inizio, sembrano essere dalla parte delle protagoniste e sembrano volerle aiutare in tutti i modi; nel reale momento di bisogno però, ingannano quasi le loro figlie, fanno credere loro che tutto stia andando bene e le tradiscono.
Interessante è anche il mondo creato dalla Zhang, ossia le ambientazioni. Qualsiasi posto visitiamo, l'autrice non si tira indietro e lascia la sua impronta: descrizioni specifiche e ricche di particolari che ci permettono di entrare all'interno del libro. Non ci sembra di sfogliare le pagine, ma ci sembra di essere al cinema a vedere un film. Affascinante è l'ospedale. Un luogo simile a un labirinto, tetro e scuro: perfetto per un libro horror. Stanze tutte bianche, di notte senza luce e chiuse a chiave dall'esterno: un posto dal quale non si può fuggire.
Una lettura che presenta un intoppo iniziale, ma che, una volta superato, scorre via che è un piacere. Purtroppo, la prima parte del libro (circa 1/3) funge da introduzione e, di conseguenza, presenta pochissimi avvenimenti importanti: questo rende comunque la lettura piacevole, ma un po' lenta e a tratti noiosa. Superato questo punto però, il lettore prende il treno e nessuno lo ferma più.
Interessante anche il finale. Già il fatto che non sia aperto è molto positivo secondo me, perché significa che chi ha letto questo libro, non è obbligato a leggere i successivi o comunque può aspettare con tranquillità il prodotto tradotto. Ovviamente dei dubbi nel lettore restano, ma non sono così opprimenti da far venir voglia di leggere il secondo volume. Quest'ultimo, non si sa ancora quando verrà pubblicato, si sa però il titolo originale, "Once we were" (tradotto letteralmente: Una volta eravamo/Eravamo una volta). Ritornando al primo libro, lo consiglio. Una trama originale, resa molto bene dall'autrice. Un romanzo particolare, che vi terrà incollato alle pagine, che entrerà a far parte di voi e non se ne andrà più.

"Era normale che Addie si sentisse nervosa. Come lo ero io, del resto, anche se stavo imparando di nuovo a sorridere. Non mi stupii, quindi, quando Addie colse al volo l'opportunità di dire a Lissa che dopo la scuola saremmo andati in città con nostro fratello. Mi sorpresi, invece, quando Lissa chiese, con quel sorrisetto obliquo che lei e Ryan avevano in comune, se potevamo incontrarci lì. Ancora più quando Addie acconsentì alla sua proposta."

VOTO FINALE

lunedì 17 giugno 2013

Il club degli Incompresi - Francisco de Paula


Titolo Il club degli Incompresi
Titolo originale ¡Buenos días, princesa!
Autore Francisco de Paula
Edito Corbaccio
Prezzo 14,90 €
Pagine 182
Genere Romanzo

TRAMA (leggi la sinossi solo se hai già letto BUONGIORNO PRINCIPESSA!)
Basta una settimana per cambiare la vita? Sì, se si hanno sedici anni e tanta voglia di crescere. Anche se a volte il prezzo da pagare è alto e le decisioni da prendere difficili. I ragazzi del Club degli Incompresi lo stanno scoprendo a loro spese: Valeria e Raúl si sono messi insieme ma devono nascondersi per non dare un dispiacere all’amica Elísabet, l’amica del cuore di Valeria e pure lei innamorata di Raúl; María si confronta con il compito di aiutare suo padre rimasto solo dopo il divorzio e decide di lasciare Madrid per trasferirsi a Barcellona da lui; Ester ha preso una cotta per l’allenatore di pallavolo, ma non sa se si sente pronta per fare quel che lui le chiede e Bruno, legatissimo agli amici della sua infanzia che lo hanno tanto aiutato a superare la sua timidezza e le sue insicurezze, assiste infelice allo sgretolamento de Club degli Incompresi. Anche se gli amici, se l’amicizia è vera, sono per sempre…

RECENSIONE DI EHRNAIDER

Bruno, Elìsabet, Ester, Marìa, Raùl, Valeria:
martedì hanno appuntamento al solito locale. Ma non è la solita riunione del Club degli Incompresi.
È una festa d'addio...

Non potevo più aspettare, dovevo assolutamente sapere come la storia sarebbe andata avanti. Ringrazio la casa editrice Corbaccio che mi ha gentilmente inviato una copia del libro. Come si può notare dalla scheda del libro, il titolo originale è uguale al precedente capitolo (Buongiorno Principessa!, QUI la mia recensione), in quanto questo secondo libro non è altro che la seconda e ultima parte del primo libro originale. 

Iniziamo questa nuova recensione parlando dei personaggi della storia. Non voglio soffermarmi tanto su di loro, perché, rispetto al primo libro, non ci sono stati dei cambiamenti importanti. Diciamo che non mi è piaciuta tanto Ester, la sportiva del gruppo, perché l'ho trovata poco decisa e molto più fragile rispetto al "primo" libro. Inoltre, avrei arricchito di più la trama reinserendo in queste ultime vicende il personaggio César. Pur non essendo un personaggio principale, in Buongiorno Principessa! aveva creato molti eventi sfavorevoli per i nostri sei protagonisti, che avevo molto apprezzato e che davano un tocco di mistero al libro. Interessante è, invece, il cambiamento che tutti i nostri sei amici subiscono verso la fine di questo romanzo, soprattutto nell'epilogo. Succedono varie cose, che portano ognuno di loro a mostrare la loro parte peggiore, la loro parte "cattiva".
Come nel precedente, fantastica è l'ambientazione. Continuo a pensare che il mondo creato dall'autore sia davvero magnifico: mi sembrava di entrare all'interno del libro, di far addirittura parte di questo gruppo di adolescenti, in quanto simili a quelli reali. Le descrizioni dei luoghi sono quasi nulle, ma questo perché vengono presentati nella prima parte, ossia Buongiorno Principessa!. Essendo nato come libro unico e diviso soltanto dopo, qui in Italia, l'ho trovato più che normale. Come nel precedente capitolo, il locale fondamentale è il bar della madre di Valeria. Qui si svolgevano le varie riunioni del gruppo, ed è qui che tutto cambierà.
Anche questo, come il precedente, scorre via in modo fluido e non annoia mai il lettore. È un libro molto breve, 165 pagine effettive, ma, nonostante questo, è pieno di colpi di scena, che obbligano il lettore a terminare la lettura. Ho trovato però che, il tempo della storia sia troppo "breve". Infatti si trovano spesso dei ricordi, ma i protagonisti ne parlano come se fossero passati anni, quando invece è passato un semplice giorno. Difatti non ho apprezzato la scelta dell'autore di ambientare questo romanzo in soli quattro giorni: avrei scelto un tempo più lungo.
Non ho apprezzato neanche tanto il modo in cui l'autore risolve delle situazioni difficili, ossia intreccia degli eventi in un modo molto geniale per riuscire a creare dei problemi tra i nostri protagonisti, però in pochissime righe vengono risolti. Secondo me potevano essere gestite molto meglio, bastava aggiungere poco più di 50 pagine. In Buongiorno Principessa!, i problemi persistono per molte pagine, e questo grazie alla sua lunghezza nettamente superiore.
Trascinati dalle vicende, si arriva poi al finale. Una conclusione concentrata nell'ultimo capitolo (il 28) e nell'epilogo. Quando tutto ormai sembra esser stato scoperto e tutto dovrebbe chiarirsi nell'epilogo, ecco che ci si trova davanti a un colpo di scena finale, che stravolge tutto e che lascia il lettore senza parole e quasi senza fiato. Questo effetto mi ha impressionato molto perché spiazza completamente il lettore. Ora spero soltanto che questa non sia una conclusione definitiva, in quanto mi lascia troppi dubbi che dovrebbero essere chiariti in un prossimo libro.
Come il "primo", lo consiglio: una lettura semplice, fresca e leggera. Se si vuole passare qualche ora tranquilla, questo libro è perfetto. Ovviamente bisogna cominciare dal primo!

"«[...] spero che la distanza non uccida quello che affetto e amicizia hanno fatto nascere. Vi voglio bene. [...]»"

"Seduta sul divano del salotto, con il portatile sulle gambe, Valeria guarda le foto. In tutte, compare con i suoi amici, gli amici del Club degli Incompresi. Le fa scorrere una alla volta, lentamente. Sorride. Si ferma e ricorda il momento in cui è stata scattata ogni immagine. Ogni foto è come una piccola storia e possiede un significato speciale."

VOTO FINALE

giovedì 13 giugno 2013

Miss Charity - Marie Aude Murail


Titolo Miss Charity
Titolo originale Miss Charity
Autore Marie-Aude Murail
Edito Giunti
Prezzo 12,90 €
Pagine 477
Genere Romanzo

TRAMA
Charity è una bambina. È come tutti i bambini, piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi. Vuole creare e partecipare alla vita del mondo. Purtroppo, però, una ragazzina della buona società inglese dell'800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Gli adulti che la circondano non fanno attenzione a lei, le sue sorelline sono morte. Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo borghese in compagnia della servitù. Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa. Così comincia la vita di Charity Tiddler, ragazzina prima e donna poi che fa della libertà un principio di vita e in nome di questa sovverte tutte le regole borghesi della vita vittoriana. Un romanzo attuale nel tema, anche se di ambientazione ottocentesca, in cui l'ironia, il pettegolezzo, un certo tipo di società snob e talvolta grottesca nella sua smania per le apparenze portano la chiara cifra di una Jane Austen contemporanea.

RECENSIONE DI EHRNAIDER
Ed eccomi tornato con una nuova recensione! Oggi parliamo di un libro particolare, che mi è stato gentilmente presentato e inviato dalla casa editrice Giunti che ringrazio.

Partiamo dai personaggi, un aspetto davvero curato dall'autrice. La nostra protagonista è Charity. Charity è una ragazza intelligente, vivace e molto curiosa. Essendo presenti vari passaggi di età durante il libro (la vediamo dai 5 anni ai 30 quasi), si nota una vera e propria crescita di questo personaggio, che matura sempre di più. Fin dall'inizio (o anche solo dalla trama), si capisce come Charity non è altro che una ragazza ispirata alla famosa Beatrix Potter! Entrambe amano gli animali, Shakespeare e la pittura, specie quella ad acquerello. Dei personaggi secondari, quello che sorprende di più è Tabitha, la tata di Charity. Una donna normale solo all'apparenza, che con lo scorrere del tempo inizia a manifestare strani comportamenti, che provocheranno una serie di vicissitudini. Altro personaggio interessante è Mademoiselle Blanche Legros, "l'insegnante privato" di Charity. Una donna semplice e abbastanza giovane, che stringerà presto amicizia con la nostra protagonista. Ricopre lo stesso ruolo, ma in una famiglia diversa Herr Schmal, che fa parte della famiglia della zia di Charity. Un tedesco vero e proprio, che conoscerà la nostra protagonista, con la quale creerà un rapporto d'amicizia. Ci sono poi altri personaggi che ricoprono però ruoli poco importanti. Sono comunque tutti ben caratterizzati, unici e descritti con minuziosi particolari.
Aspetto nullo, o quasi, è quello dell'ambientazione. A differenza dei personaggi, che presentano vaste e dettagliate descrizioni, gli scenari presenti in questo libro sono "nulli". Non c'è una descrizione della città, della casa in cui vive Charity e dei vari locali che visita.

Esempio: "Il Royal Theatre di Pitlochry non assomigliava affatto al brutto teatro in cui avevo visto recitare Mr. Ashley la prima volta. La scena era ampia, l'orchestra suonava bene, un pubblico elegante sedeva in platea e nei palchi." 
Qui viene presentato un secondo teatro che la nostra protagonista visita, però non ci viene detto com'è fatto: capiamo soltanto che è più bello del primo (e anche quest'ultimo non sappiamo com'è!).

Un amante dell'Inghilterra ottocentesca come me, si crea delle aspettative altissime sulle ambientazioni: vedendo le descrizioni dei personaggi, me ne aspettavo altrettanti riguardanti Londra e dintorni, e invece niente di tutto questo. Lo sfondo è completamente a piacere, se lo deve immaginare il lettore e, per quanto possa essere bello, il romanzo ne risente. 
La lettura del libro scorre abbastanza velocemente, tranne in qualche punto dove vi sono pause descrittive o riflessive che, arrivati a un certo punto, possono annoiare il lettore. Interessante è il modo in cui vengono inseriti i dialoghi: prima della battuta, viene indicato il locutore e questo rende il tutto molto più semplice al lettore, il quale capisce il soggetto che sta parlando e non si crea confusione in testa.
La parte conclusiva del libro, ossia il finale, è fatto abbastanza bene, anche se non è nulla di eclatante. C'è un minimo colpo di scena, che però viene dimenticato dal lettore già la pagina dopo. È giusto così però: per un libro leggere e semplice come questo, una conclusione "lineare" va più che bene! Magari l'autrice avrebbe potuto creare qualcosa di più ingegnoso e meno banale, per soddisfare ancora di più il lettore.
In generale comunque, è stata una lettura piacevole, leggera e senza troppe pretese. Un libro che presenta delle ottime potenzialità, anche se alcune non sono state sfruttate al meglio, e di questo il romanzo ne risente parecchio! È comunque una lettura consigliata.

"Man mano che leggevo, mi sentivo sempre più debole. Mi sembrava che una clessidra si stesse rovesciando nelle mie orecchie con un sibilo e che fosse la mia vita a scorrere. Strinsi i pugni, strinsi i denti, e il malessere se ne andò."

"Ho sempre pensato che la memoria fosse la risorsa degli imbecilli, ma voi siete la prova che mi sbagliavo."

"La mia vita mi sembrava tracciata come un disegno di cui dovevo solo ripassare i contorni, una vita studiosa, attiva, spesso solitaria in mezzo ai miei animali, ma punteggiata da allegre visite di bambini."

"È più facile essere crudeli che divertenti."

VOTO FINALE

lunedì 10 giugno 2013

MockingJay - Suzanne Collins


Titolo MockingJay
Titolo originale MockingJay
Autore Suzanne Collins
Edito Scholastic
Prezzo £ 7,99
Pagine 455
Genere Romanzo distopico

TRAMA (leggi solo se hai già letto The Hunger Games e Catching Fire)
Against all odds, Katniss Everdeen has survived the Hunger Games twice. But now that she's made it out of the bloody arena alive, she's still not safe. The Capitol is angry. The Capitol wants revenge... The thrilling final instalment of this ground-breaking trilogy promises to be one of the most talked-about books of the year.


RECENSIONE DI EHRNAIDER
Finalmente ho letto anch'io il finale della saga di The Hunger Games. Purtroppo però, le aspettative erano altissime (dopo aver letto Catching Fire, che mi era piaciuto anche di più del primo) e molte sono state deluse. Di solito, quando leggo i capitoli finali delle trilogie, parto con meno aspettative perché spesso sono inferiori ai predecessori. Con MockingJay ho voluto fare un'eccezione, in quanto Catching Fire mi aveva davvero colpito.

Facciamo comunque un passo alla volta e analizziamo quindi i personaggi di questo terzo capitolo. La nostra protagonista è sempre Katniss Everdeen. Purtroppo però, non è la ragazza che abbiamo conosciuto nei precedenti libri. La Katniss di prima era una ragazza forte, intelligente e che andava incontro a tutto, senza timori e paure. La Katniss di MockingJay, invece, è una ragazza diversa: non usa più la sua intelligenza e si fa condizionare dai suoi sentimenti. Spesso si ritrova a fare delle scelte, alcune molto importanti, ma la sua decisione finale è quasi sempre differente da quella del lettore, cosa che invece nei precedenti volumi non accadeva. Insomma, la nostra Katniss in questo libro cala molto e diventa quasi un'altra persona. Personaggio che invece resta simile ai precedenti episodi e che continua a non piacermi è Peeta. Peeta è il solito ragazzo, che ci troviamo ad apprezzare un po' di più nella prima parte del libro (quando scopriamo che cosa gli sta succedendo), ma che, appena rincontriamo, torniamo a disprezzare. Continuo a pensare che il suo ruolo nella saga non ci sia, è un personaggio inutile. Gale invece, devo dire che l'ho apprezzato di più perché è più coraggioso e deciso in quello che fa. Ci saranno anche molti colpi di scena riguardanti questo personaggio, che a un certo punto ci porteranno anche a odiarlo. In generale però, a mio parere ricopre un ruolo positivo. Come nel precedente volume, ho apprezzato molto Johanna e Finnick. Entrambi cresciuti molto e disposti a tutto pur di aiutare la nostra protagonista. Haymitch, anche qui mi è piaciuto molto, soprattutto nel finale, dove si fa "perdonare" l'odio che il lettore prova nella parte iniziale.
Come al solito, sorprendente l'aspetto dell'ambientazione. La Collins ricrea delle ambientazioni uniche, descritte con minuziosi particolari. Nell'ultima parte del libro (The Assassin), l'autrice supera se stessa creando delle località e delle atmosfere spettacolari: innocenti morti che vengono calpestati, i fiocchi di neve che cadono e coprono le strade, gli spari e le urla della gente. Tutti questi aspetti, unititi alla tensione che Katniss fa provare al lettore, creano un mix perfetto.
Parlando della lettura in generale, bisogna dire che spesso ci si ritrova in descrizioni troppo lunghe e inutili, che portano il lettore ad annoiarsi. Tranne nell'ultima parte, che ho trovato troppo affrettata, la Collins sembra avere poche idee e cerca di ampliarle attraverso dei lunghi (quasi infiniti) giri di parole, cosa che invece non avevo mai visto negli altri due libri. Nella terza parte invece, i giri di parole scompaiono, ma si portano dietro anche qualche dettaglio che l'autrice avrebbe dovuto chiarire. Per esempio, in questo punto del libro, ci ritroviamo davanti a morti di personaggi importanti del libro, ma la Collins le "liquida" in pochissime parole. Mi aspettavo una descrizione più lunga, che fermasse quasi il tempo e che "registrasse" ogni minimo dettaglio, ma questo invece non accade. 
Durante la lettura, ci troviamo a volte in situazioni in cui la nostra protagonista perde i sensi e sviene. Questi svenimenti io non li ho proprio digeriti perché con questa tecnica la Collins si libera di molti problemi: difatti, quando Katniss sviene, non ci vengono descritti gli avvenimenti che succedono mentre lei  è incosciente, ma anzi ci troviamo davanti a dei veri e propri salti temporali. Invece, nel primo libro per esempio, Katniss non perde mai i sensi, neanche quando viene attaccata dalle api.
Aspetto interessante, ma curato soltanto in parte dall'autrice, è il finale, di cui voglio parlare in modo specifico. Quindi, se non avete ancora letto questo terzo libro, vi sconsiglio di leggere il mio pensiero. /*INIZIO SPOILER*/ Dopo aver assistito alle diverse morti, il lettore capisce che l'happy ending non potrà mai esserci e cerca quindi di immaginarsi un finale tutto suo. Purtroppo però, l'autrice, attraverso alcuni avvenimenti, riesce a creare una conclusione sdolcinata almeno all'apparenza, facendola poi sfociare in un epilogo. Dalla morte della sorella Prim, si nota un radicale cambiamento di Katniss. Quest'ultima è psicologicamente distrutta e sembra quasi non provare più sentimenti. Con questo, viene messo in evidenza il fatto che tutto l'amore che Katniss ha nel suo corpo è rivolto a sua sorella, e non a Peeta o a Gale. Di conseguenza, il finale del capitolo 27 ("So after, when he whispers, «You love me. Real or not real?» I tell him «Real»") l'ho trovato molto forzato (come del resto la storia d'amore presente) e così anche l'epilogo, dove ormai troviamo i due sposati. Un dettaglio che si può notare è che Katniss non utilizza i nomi dei suoi figli e non li chiama neanche figli, ma li presenta dicendo "The boy" e "The dancing girl"./*FINE SPOILER*/
Conclusioni? Il libro così da solo, posso dire che è il peggiore della saga, quello che mi è piaciuto di meno. La trilogia in sé invece, la consiglio perché è davvero intrigante e ricca di colpi di scena. Se cercate anche dei libri da leggere in lingua, ma che non siano particolarmente difficili, questi sono perfetti! Anzi, il mio consiglio è quello di leggere la saga proprio in lingua originale perché con la traduzione molti aspetti del linguaggio si perdono. Ho letto la parte finale di questo libro sia in italiano che in inglese, e devo dire che, seppur la traduzione non sia fatta male, il tono di Katniss si perde molto: per esempio, l'epilogo in inglese l'ho trovato molto più freddo e agghiacciante; in italiano invece, sembra un tono più "caldo" e sdolcinato. 

"Fire is catching! And if we burn, you burn with us!"

"All those months of taking it for granted that Peeta thought I was wonderful are over. Finally, he can see me for who I really am. Violent. Distrustful. Manipulative. Deadly. And I hate him for it."

VOTO FINALE

domenica 9 giugno 2013

Mare di Libri: Festival dei ragazzi che leggono

Buona domenica, followers del blog. Oggi, con questo post, volevo darvi qualche informazione riguardante la manifestazione Mare di Libri, un festival di libri che si tiene a Rimini ogni anno e che quest'anno sarà i giorni 14-15-16 giugno.

Innanzitutto vi mostro il link al sito, dove troverete tutte le informazioni che vi servono: http://www.maredilibri.it/

Qui invece trovate il programma degli eventi dei tre giorni e tutti gli ospiti che saranno presenti: http://www.maredilibri.it/programma.html


Io ci sarò sicuramente perché ho avuto l'onore di essere stato invitato dalla responsabile del festival a partecipare come blogger. Avrò quindi la possibilità di utilizzare un pass, il quale mi permetterà di accedere agli eventi. In più, se vorrò, avrò la possibilità di intervistare gli autori e le autrici ospiti per il blog! 


Mi è stata inoltre inviata la copia del libro Miss Charity di Marie Aude Murail, la quale sarà presente al festival Sabato 15 alle ore 10.00. 
(Lo leggerò settimana prossima e spero di riuscirvelo a recensire entro giovedì)

Ci sarà anche qualcuno di voi? Se sì, fatemelo sapere in un commento!
Un saluto e buone letture a tutti!

giovedì 6 giugno 2013

Il vincitore del 1° GIFTAWAY è...

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Oggi è un giorno speciale, in quanto verrà estratto il vincitore del PRIMO GIFTAWAY del blog! Prima di mostrarvi il vincitore però, voglio ringraziare tutti i partecipanti: siete stati ben 33, a partecipare! Grazie a tutti davvero!



Come da regolamento, ho estratto il vincitore dal sito Random.org, il quale ha "scelto" di premiare...


CELESTE DE CICCO

Congratulazioni Celeste! Domani verrai contattata da me via mail e poi, settimana prossima, la casa editrice Butterfly Edizioni ti invierà il libro! Grazie ancora a tutti per aver partecipato a questo PRIMO GIFTAWAY!
Un saluto e a presto!