Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Oggi vi parlo di un libro molto strano, particolare, che ha saputo sorprendermi in positivo.
Tengo inoltre a ringraziare l'editore per la copia del libro.
Tengo inoltre a ringraziare l'editore per la copia del libro.
Un saluto e a presto.
Titolo Inchiostro Rosso
Titolo originale Red Ink
Autore Julie Mayhew
Edito Giunti (collana Y)
Prezzo 12,00 €
Pagine 283
Genere Romanzo
«"Abbraccio l'idea della morte!" Io la morte non l'ho abbracciata. Negli ultimi mesi è lei che ha abbracciato me. Mi ha gettato le braccia al collo, alla gola. Poi mi ha spinto giù, sotto la superficie. Avrebbe potuto avere la meglio, annegarmi, ma ho sentito che dovevo nuotare, che dovevo tornare a respirare.»
«"Abbraccio l'idea della morte!" Io la morte non l'ho abbracciata. Negli ultimi mesi è lei che ha abbracciato me. Mi ha gettato le braccia al collo, alla gola. Poi mi ha spinto giù, sotto la superficie. Avrebbe potuto avere la meglio, annegarmi, ma ho sentito che dovevo nuotare, che dovevo tornare a respirare.»
TRAMA
Un romanzo di formazione. Segreti e miti di famiglia, verità e menzogne tessute pur di essere amati.
Inchiostro rosso, quello che non devi usare mai per le persone che ami perché si dice sia augurio di morte. Inchiostro rosso, quello che Melon ha usato per scrivere a sua madre dopo il litigio... Sarà solo superstizione, ma Melon Fouraki non riesce a scacciarlo dai suoi pensieri perché Maria, la donna bella e spregiudicata, così diversa da lei, che l'ha data alla luce a soli sedici anni, quel giorno è morta davvero in un incidente. Il padre non l'ha mai conosciuto e Creta, isola delle loro origini, è così lontana.
Ma quanto meno Melon ha la Storia. La Storia così piena di ricordi poetici e confortanti che la madre le ha ripetuto mille volte: della famiglia Fouraki, di un'infanzia serena tra i profumi e i colori mediterranei della fattoria e poi della grande rottura tra Maria e suo padre, che non le ha mai perdonato la fuga d'amore verso l'avventurosa e frenetica Londra. Melon ora sente il bisogno di indagare, di scoprire i luoghi e i personaggi di quella saga, e così accetta la proposta di Paul, il compagno di Maria che per lei è quasi un estraneo ma ora è suo tutore: insieme porteranno le ceneri di Maria in Grecia, ma quel viaggio sarà un'estate che le cambierà la vita, l'inizio di una nuova Storia.
Sì, perché l'inchiostro rosso è anche quello con cui puoi decidere di riscrivere la tua Storia, quella vera.
Quasi per caso, guardando le mail ricevute, mi sono ritrovato la segnalazione di questo libro da parte della Giunti: incuriosito, leggo la trama e decido immediatamente di dargli una possibilità. Non sapevo bene cosa aspettarmi, ma direi che tutto sommato il libro è decisamente godibile.
Ciò che salta subito all'occhio è il modo in cui è organizzato il romanzo: l'autrice alterna in maniera irregolare momenti che avvengono prima della morte della madre della protagonista, che ci aiutano a capire e conoscere meglio Melon, e momenti che avvengono dopo tale evento e che riguardano ciò che la nostra protagonista deve effettivamente affrontare: si passerà, dunque, da capitoli intitolati "6 anni prima" a "133 giorni dopo".
Ogni tanto, in mezzo tra i vari capitoli, l'autrice inserisce anche "La Storia", volta a raccontarci le origini di Melon.
Per quanto riguarda i personaggi, dunque, la protagonista è Melon, ragazza alla quale le viene strappata via una figura fondamentale nella sua vita, la madre.
Ma Melon è un personaggio forte, che reagisce, che cerca di non pensare a ciò che è successo per continuare a vivere nel migliore dei modi. È molto diretta in ciò che dice e pensa, e spesso questo viene mostrato attraverso l'utilizzo di un linguaggio scurrile, che non mi è mai sembrato esagerato o fuori luogo.
Molto importante è anche la figura di Paul, il fidanzato della mamma. Personaggio ben caratterizzato: più andiamo avanti con la lettura, più iniziamo a capirlo, a conoscerlo, a sentirlo amico.
Ragazzo che invece non mi è piaciuto è Haris, che viene introdotto molto più tardi rispetto a tutti gli altri, Sinceramente, la sua figura mi è sembrata un po' forzata; spesso ho pensato fosse totalmente inutile e, tuttora, credo che potesse essere benissimo omesso. Anche la migliore amica di Melon, soprannominata Pulcino, non mi ha fatto impazzire, oltre al fatto che risulta essere poco leale verso la protagonista, assumendo atteggiamenti poco condivisibili.
In generale, comunque, il mondo creato dall'autrice è ben delineato, anche se di alcuni personaggi abbiamo poche informazioni e a volte, anche per gli strani nomi, si rischia di fare confusione.
Il tocco della scrittrice è sicuramente meno presente nelle ambientazioni.
Viene lasciato molto più spazio all'immaginazione del lettore che, se da una parte è sicuramente un aspetto positivo, dall'altra invece avrei preferito qualche informazioni in più, soprattutto per quanto riguarda, per esempio, il paesaggio e i luoghi di Creta, che a volte facevo fatica a immaginare.
Il libro si incentra piuttosto sull'aspetto psicologico di Melon, su come affronta la morte della madre e sul come cerca di rimuovere tale momento dalla sua testa, inserendo anche qualche tocco di ironia che, personalmente, ho molto apprezzato.
In sé il romanzo non è troppo lungo e scorre molto velocemente: lo stile della Mayhew è molto semplice, ma mai banale, e, soprattutto, è diretto. Cattura molto il lettore, che viene preso dalla vicenda e vuole sapere come il tutto si sviluppa.
Ho apprezzato molto anche il finale.
Una conclusione molto curata dall'autrice, per certi versi prevedibile, per altri impensabile. Si nota sicuramente un riscatto, un miglioramento della protagonista, che ho decisamente accolto.
Non voglio aggiungere altro, anche per non rischiare di fare spoiler; in ogni caso, penso che "Inchiostro rosso" sia un romanzo d'esordio niente male, con i suoi difetti, certo, ma nel complesso è un romanzo più che apprezzabile, al quale si può dare una possiblità.
Ciò che salta subito all'occhio è il modo in cui è organizzato il romanzo: l'autrice alterna in maniera irregolare momenti che avvengono prima della morte della madre della protagonista, che ci aiutano a capire e conoscere meglio Melon, e momenti che avvengono dopo tale evento e che riguardano ciò che la nostra protagonista deve effettivamente affrontare: si passerà, dunque, da capitoli intitolati "6 anni prima" a "133 giorni dopo".
Ogni tanto, in mezzo tra i vari capitoli, l'autrice inserisce anche "La Storia", volta a raccontarci le origini di Melon.
Per quanto riguarda i personaggi, dunque, la protagonista è Melon, ragazza alla quale le viene strappata via una figura fondamentale nella sua vita, la madre.
Ma Melon è un personaggio forte, che reagisce, che cerca di non pensare a ciò che è successo per continuare a vivere nel migliore dei modi. È molto diretta in ciò che dice e pensa, e spesso questo viene mostrato attraverso l'utilizzo di un linguaggio scurrile, che non mi è mai sembrato esagerato o fuori luogo.
«Devi continuare a nasconderti. Devi continuare a lottare. L'ultima cosa che devi fare è ammettere la sconfitta. [...] Devi ingannare, mentire, mascherare e sperare di avvicinarti un passettino alla volta alla perfezione.»
Ragazzo che invece non mi è piaciuto è Haris, che viene introdotto molto più tardi rispetto a tutti gli altri, Sinceramente, la sua figura mi è sembrata un po' forzata; spesso ho pensato fosse totalmente inutile e, tuttora, credo che potesse essere benissimo omesso. Anche la migliore amica di Melon, soprannominata Pulcino, non mi ha fatto impazzire, oltre al fatto che risulta essere poco leale verso la protagonista, assumendo atteggiamenti poco condivisibili.
In generale, comunque, il mondo creato dall'autrice è ben delineato, anche se di alcuni personaggi abbiamo poche informazioni e a volte, anche per gli strani nomi, si rischia di fare confusione.
Il tocco della scrittrice è sicuramente meno presente nelle ambientazioni.
Viene lasciato molto più spazio all'immaginazione del lettore che, se da una parte è sicuramente un aspetto positivo, dall'altra invece avrei preferito qualche informazioni in più, soprattutto per quanto riguarda, per esempio, il paesaggio e i luoghi di Creta, che a volte facevo fatica a immaginare.
Il libro si incentra piuttosto sull'aspetto psicologico di Melon, su come affronta la morte della madre e sul come cerca di rimuovere tale momento dalla sua testa, inserendo anche qualche tocco di ironia che, personalmente, ho molto apprezzato.
«Volare è come morire: ti ritrovi in un altro posto.»
In sé il romanzo non è troppo lungo e scorre molto velocemente: lo stile della Mayhew è molto semplice, ma mai banale, e, soprattutto, è diretto. Cattura molto il lettore, che viene preso dalla vicenda e vuole sapere come il tutto si sviluppa.
Ho apprezzato molto anche il finale.
Una conclusione molto curata dall'autrice, per certi versi prevedibile, per altri impensabile. Si nota sicuramente un riscatto, un miglioramento della protagonista, che ho decisamente accolto.
Non voglio aggiungere altro, anche per non rischiare di fare spoiler; in ogni caso, penso che "Inchiostro rosso" sia un romanzo d'esordio niente male, con i suoi difetti, certo, ma nel complesso è un romanzo più che apprezzabile, al quale si può dare una possiblità.
Devo esser sincera ma, quando ho ricevuto la mail con la segnalazione, ho letto la trama e l'ho scartato subito.. mi sembrava noioso. Forse però dovrei dargli una possibilità!
RispondiEliminaIl romanzo scorre abbastanza velocemente: non è male, ha dei difetti, ma nel complesso è apprezzabile. Se ti capita sottomano, magari puoi provare a dargli una possibilità :)
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