Ciao a tutti, followers e non del blog!
Oggi vi lascio una recensione su un paranormal fantasy, made in Italy, che mi ha convinto, ma non del tutto. Sono comunque molto curioso di leggere il seguito!
Un saluto e a presto.
Titolo La discendente di Tiepole
Titolo originale La discendente di Tiepole
Autore Alessandra Paoloni
Edito Butterfly Edizioni
Prezzo 16,00 €
Pagine 350
Genere Paranormal Fantasy
TRAMA
Un paese fantasma dimenticato dalle carte geografiche, circondato da montagne, abitato da una popolazione inospitale. È il ritratto di Tiepole, paese d'origine di Emma, ed è lì che la ragazza è costretta a tornare in occasione del funerale di suo nonno. Il suo soggiorno, però, si trasforma in incubo quando Emma legge la lettera che sua nonna aveva scritto per lei prima di morire e che il nonno non le aveva mai consegnato. Essa le svelerà un mondo di tenebra colmo di stregoneria e maledizioni, di faide tra famiglie e di lotte per il potere. Emma non sa ancora nulla, ma tutti i Tiepolesi sanno chi è lei, poiché la stavano aspettando.
Lei è l'erede della Strega.
Lei è la Discendente.
Lei deve morire.
(QUI il post della segnalazione con le prime pagine del libro)
Direi di partire dall'aspetto che mi ha convinto poco, dal quale mi aspettavo di più: parlo dei personaggi della storia.
In particolar modo, la nostra protagonista Emma è colei che mi ha deluso di più. Il retro del libro parla chiaro: "Un'eroina indimenticabile in un romanzo in cui il bene e il male si confondono e niente, assolutamente niente, è davvero quello che sembra.". Purtroppo io questa eroina non l'ho trovata nel romanzo, ma anzi, ho visto una ragazza debole, paurosa, che ha sempre bisogno di aiuto. Dal modo in cui si comporta, la nostra protagonista sembra avere quindici anni, ma scopriamo poi che in realtà ne ha venti. La sua incoerenza, però, non finisce qui. Per quasi tutto il libro, Emma vuole scoprire tutta la verità sulla sua discendenza e sul mondo di Tiepole, ma ogni volta che le viene rivelato qualcosa, la vediamo perdere la testa, piangere, voler tornare indietro. Un personaggio che spesso non sono riuscito a sopportare e capire.
Anche i suoi nuovi amici non mi hanno entusiasmato. Christian, Lorenzo e Valerio sono molto simili tra loro, troppo. Si comportano un po' tutti allo stesso modo e spesso li vediamo compiere "scene già viste".
L'unico personaggio che davvero mi è piaciuto, soprattutto per la sua caratterizzazione, è la Vecchia Gilda, la guaritrice. È innanzitutto il personaggio che più si avvicina all'argomento di cui il libro promette di parlare, le Streghe, ed è inoltre molto particolare. È sempre avvolta da un'aura magica, misteriosa, affascinante. Una donna a cui il lettore si affezionerà subito.
L'aspetto delle ambientazioni, invece, mi ha davvero sorpreso.
Tiepole è una cittadina sconosciuta, vicino Roma, alla quale solo alcune persone possono accedere. È un paesino piccolissimo, abitato da gente scortese, che non ama i nuovi arrivati: "A Tiepole i forestieri dovevano costituire una novità". È inoltre un paesino invaso da un'atmosfera tetra, macabra, lugubre. È un luogo che muta in continuazione e che appare spoglio e desolato. In realtà, noi lettori, proprio come i personaggi del libro, non ci sentiremo mai a nostro agio, e più l'intreccio si infittisce, più ci sembra pericoloso restare lì, in quel posto in cui sembra sempre di essere circondati e spiati da qualcuno.
Una lettura leggera, veloce, adatta a chi non ha troppe aspettative. Un libro che si vuole far 'divorare', che immerge il lettore nel suo mondo 'magico' e pauroso.
Il romanzo promette, come ho detto prima, di incentrarsi sul tema delle Streghe, ma questo in realtà non avviene davvero. Mi aspettavo un romanzo con magie e incantesimi, inesistenti a Tiepole. Il termine 'strega' è usato in modo improprio (spiegato anche all'interno del libro stesso), e il lettore, per questo, ci rimane molto male.
Altro fattore che non ho apprezzato, ma ormai sembra vada di moda inserirlo, è la fatidica storia d'amore, completamente inutile. Io l'ho trovata una vera e propria forzatura, introdotta in situazioni per niente adatte. Non ha nessuna funzione interessante e non aggiunge niente alla trama.
Un altro aspetto interessante è sicuramente il finale.
Una conclusione riuscita abbastanza bene, che lascia il lettore nel dubbio e desideroso di leggere il seguito. Il colpo di scena funziona e non funziona; se si sta attenti, lo si capisce presto.
Una lettura piacevole, che presenta alcuni difetti, ma che tutto sommato riesce a regalare qualche ora di lettura gradevole.
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