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venerdì 8 agosto 2014

Outcast - Alina Bronsky

Ciao a tutti, followers e non del blog. Oggi vi lascio la recensione di un libro che non mi  piaciuto in modo particolare; non male, ma mi aspettavo sicuramente di più.
Un saluto e a presto.


Titolo Outcast
Titolo originale Spiegelkind
Autore Alina Bronsky
Edito Corbaccio
Prezzo 16,40 €
Pagine 272
Genere Fantasy

Lei è diversa da tutti
La sua vita ha uno scopo
Se lei è tua madre, tu chi sei?

TRAMA
Juliana ha 15 anni e vive in una società rigidamente strutturata dove i Normali controllano tutto e si tengono rigorosamente lontano da coloro che si comportano in modo anticonvenzionale. Juliana frequenta il liceo, abita in un quartiere ordinatissimo e segue tutte le regole della Normalità. Suo padre, esempio di omologazione e sua madre, una pittrice per hobby e più originale, sono separati. All’improvviso la madre scompare, la casa è sottosopra e piena di polizia e il padre sembra stranamente tranquillo. Cosa succede? E perché Julie sente suo padre definire sua madre una Fata, uno degli essere più temuti e disprezzati dalla società dei Normali?
In una corsa contro il tempo Julie dovrà confrontarsi con una realtà ben diversa da quella in cui è cresciuta. Dove le cose e le persone non sono bianche o nere e dove la diversità, l’originalità sono fonti di ricchezza e non cose da combattere. Ma è pericoloso là fuori, violento e pieno di sorprese. Julie ritroverà sua madre? E troverà se stessa?

I libri sulle fate non mi hanno mai attirato particolarmente, forse perché non è mai sentito parlare davvero bene. "Outcast", però, mi era sembrato diverso, sembrava avesse un qualcosa in più rispetto agli altri. Ho deciso dunque di leggerlo, ma l'approccio iniziale non è stato dei migliori.
Ringrazio innanzitutto l'editore per la copia inviatami.

Direi di partire dai personaggi, aspetto che non mi ha convinto appieno.
Juli, la protagonista, è un po' altalenante: a volte è perfetta per il suo ruolo, altre volte per niente. È un personaggio caratterizzato bene solo in parte, una ragazza alla quale faremo fatica ad affezionarci, proprio a causa di queste imperfezioni.
Interessante e ben fatto, invece, il personaggio di Ksü, una ragazza da un aspetto stranissimo, appena trasferitasi nella città di Juli. (*SPOILER* La protagonista crede che Ksü sia una normale per gran parte del libro, ma dal suo aspetto risulta chiaro che quest'ultima non può esserlo. L'autrice, forse, sperava di tenere il lettore sulle spine, ma quest'ultime lo capisce fin da subito che c'è qualcosa che non va con questa ragazza!).
La loro amicizia non inizia nei migliori dei modi ma, dopo alcuni passi falsi, sembra prendere la via giusta: nasce così un rapporto particolare, profondo, del quale nessuna delle due può fare a meno.
Entrambi i genitori non mi hanno impressionato, forse per alcune scelte prese dall'autrice che non ho condiviso.
La madre scompare nel nulla, senza una vera e propria motivazione. Con lo scorrere delle pagine scopriamo molte più informazioni sulle sue origini e sulla sparizione, ma forse non sono state abbastanza. Avrei approfondito di più l'aspetto "provenienza" e quindi anche la figura della Fata.

Cercai di ricordare quello che avevo sentito sul conto delle Fate. Era una parolaccia, d'accordo, ma ogni parola ha un suo contesto.

Ben fatte invece le ambientazioni.
L'autrice fornisce descrizioni, dettagli, particolari unici, che distinguono e rendono unico ogni luogo presente nel romanzo. Gli "scenari" cambiano spesso, alcuni si ripetono di più e altri di meno, ma ognuno è totalmente diverso dall'altro, è particolare e ben gestito. (*SPOILER* Buonissima e ben gestita anche l'idea dei quadri e di un mondo parallelo creato dalla madre: un tocco decisamente importante, che alza la valutazione al libro).
Una lettura abbastanza scorrevole, anche se non inizia nei migliori dei modi. Le prime 70 / 80 pagine circa sono molto lente, troppo, sembrano essere state scritte solo per allungare un po' la storia. Avrei preferito invece un inizio più breve, più diretto, di massimo 20 / 30 pagine, per poi immergere completamente il lettore.
Una scrittura semplice e lineare, con uno stile interessante. L'autrice cerca di inserire più suspense possibile per l'intero libro, ma molti "colpi di scena" sono in realtà prevedibili fin da subito, rendendo spesso questi momenti tutt'altro che sorprendenti.
Un finale interessante, che lascia le porte aperte al seguito.
Una conclusione discreta, un po' troppo sbrigativa forse. Avrei approfondito un po' di più questa parte, ma tutto sommato è accettabile. Si notano però alcuni dubbi lasciati in sospeso e alcune affermazioni (inclusa l'ultima frase) che fanno sperare in un seguito migliore.
Un romanzo carino, con buone idee, non tutte però gestite al meglio. Se il seguito arriverà in Italia, penso che una possibilità gliela darò.

Talvolta l'avidità prevale sulla paura della morte

VOTO FINALE

venerdì 1 agosto 2014

Geek Girl - Holly Smale

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi. Mi scuso fin da subito per l'assenza, ma ho avuto problemi con il computer e ho tre recensioni da recuperare.
Oggi voglio parlarvi un libro che non rientra proprio tra i miei generi preferiti, dal quale non sapevo cosa aspettarmi, ma che è riuscito a stupirmi.
Un saluto e a presto.


Titolo Geek Girl
Titolo originale -
Autore Holly Smale
Edito Harper Collins
Prezzo 6,99 £
Pagine 356
Genere Romanzo

È la prima e anche unica regola. La magia arriva quando non la cerchi.

TRAMA
Harriet sa un sacco di cose. Sa che nell’orecchio di un gatto ci sono 32 muscoli, sa che un “battibaleno” equivale a 1 centesimo di secondo, sa che le persone ridono in media 15 volte al giorno... e sì, sa anche di essere una vera GEEK. Un’altra salda certezza della sua vita è quella di non avere il minimo interesse per la moda. Fare la modella è il sogno della sua migliore amica Nat, non il suo. Ma quando Harriet accompagna Nat a un provino, è proprio lei ad essere scelta! Nel giro di pochi giorni si ritrova catapultata in un mondo fatto di set fotografici, vestiti incomprensibili e tacchi molto, molto pericolosi. Fra cadute rovinose, colleghi affascinanti e viaggi lontano da casa, la sfida sarà continuare a essere se stessa.

Pur non rientrando tra i miei generi, la voglia di leggere "Geek Girl" era molto alta, complici anche le moltissime recensioni positive presenti online. Ho deciso dunque di dargli un'opportunità, e devo dire di aver fatto davvero la scelta giusta: il libro, infatti, mi è piaciuto tanto.

Direi di partire dai personaggi, aspetto davvero ben fatto e curato.
Il fatto di essere una geek (un'imbranata, 'sfigata') non sembra essere un problema per Harriet, la nostra protagonista. Tutto ad un tratto, però, sente il bisogno di dare una svolta alla sua vita, di cambiare, di provare ad essere qualcun'altra.

Essere una sfigata non è così male. È insignificante, certo, ma si è piuttosto riservati. Potrei essere tutto il giorno una sfigata, fin pertanto che le persone mi lasciano da sola. Il fatto è che non lo fanno.


Harriet è una voce narrante perfetta per questo libro, che spesso e volentieri mi ha fatto letteralmente morir dal ridere! Riesce a dare un tocco di vivacità a qualsiasi scena, rendendo l'intera storia esilarante.

Hai bisogno di smettere di prenderti cura delle persone che non ti pensano. Sii te stesso e permetti a tutti gli altri di essere loro stessi. Le differenze sono una buona cosa. Se fossimo tutti uguali, il mondo sarebbe terribilmente noioso.

Uno dei primi personaggi che conosciamo, fatta eccezione per Harriet, è Nat che "- per la cronaca - è la mia migliore amica". Personaggio fondamentale per l'intreccio, oltre che per la nostra protagonista, anche perché è l'unica amica che davvero ha.
Seppur presentato più avanti, non si può fare a meno di notare e affezionarsi a Wilbur, colui che affianca la nostra protagonista e che la aiuta ad orientarsi nel mondo della moda. Anche lui è un personaggio molto interessante, particolare, che rende divertenti diverse scene del libro.
Ben fatte anche le ambientazioni, pur non essendo fondamentali per il genere del romanzo.
L'autrice le cura moltissimo, dedica delle descrizioni ricche di dettagli, che non diventano mai troppi. Uno stile semplice, allo stesso tempo mai banale, che riesce a trasportare il lettore all'interno della storia.
Una lettura fresca, veloce, adatta all'estate. Un libro, come ho già detto, davvero divertente, che cattura, e che invoglia il lettore a sfogliare le pagine, fino a leggere la parola fine.
L'autrice inserisce anche una sorta di storia d'amore, di cui si conoscerà sicuramente di più nei prossimi due volumi della trilogia. A differenza di quelle presenti nei soliti young adult, però, questa è gestita molto meglio: l'autrice ha le idee chiare sulla trama, e fa quindi in modo che questa, in qualche modo, non ne risenta o venga intaccata.
Questo amore (con un personaggio che non vi rivelo per non fare spoiler) nasce gradualmente, in maniera quasi impercettibile al lettore, ed è anche inerente alla storia; certo, non direi fondamentale, ma aiuta a dare una certa svolta all'intreccio, caratteristica spesso e volentieri assente negli young adult.
Interessante il finale, che mette la parola fine alle vicende successe, ma allo stesso tempo lascia alcuni aspetti in sospeso, che immagino verranno ripresi nel secondo volume, Model Misfit.
Un libro perfetto per l'estate, che consiglio di leggere in inglese (nulla di difficile), anche perché si legge davvero in fretta.

Non possono farti diventare qualcosa che non sei. Ti aiutano solo a dire chi sei davvero.

Dovresti sempre  prenderti cura propriamente di chi ami e tenerli al sicuro.

VOTO FINALE

venerdì 18 luglio 2014

Followers - Anna Davies

Ciao a tutti, followers e non del blog. Torno con una recensione di un libro che aspettavo da tantissimo tempo, uscito il mese scorso in inglese, dal quale, però, mi aspettavo qualcosa di più.
Un saluto e a presto.


Titolo Followers
Titolo originale -
Autore Anna Davies
Edito Point
Prezzo 5,89 £
Pagine 216
Genere Thriller

Pensavo che quella sera mi fossi spaventata, ma non avevo idea di che cosa fosse il vero terrore. Il terrore era vedere qualcuno steso a pancia in su, con lo sguardo vuoto e spento. Il terrore era sapere che il pericolo è un fattore che ti circonda, e che non c'è niente che tu possa fare per fermarlo.

TRAMA
Twittare o non twittare… questo è il dilemma fatale.
Quando Briana perde l’occasione di ottenere un ruolo nella produzione scolastica dell’Amleto, decide di accettare, seppur in maniera riluttante, il ruolo di “responsabile dei social media”, iniziando subito a twittare aggiornamenti apatici. A malapena ha qualche follower, così, quando qualcuno viola il suo account twitter, Briana non riesce a raccogliere le energie sufficienti a fermarlo. Dopotutto, tweet come “Qualcosa è putrefatto in Danimarca” e “Un corpo nel teatro è in decomposizione” sono ovviamente uno scherzo.
Ma poi un corpo viene scoperto nel teatro: la rivale di Briana. Improvvisamente, quello che sembrava essere una burla si tramuta in qualcosa di letale. Davanti al terrore di tutti, gli agghiaccianti tweet continuano… e il conteggio dei corpi inizia ad aumentare.
Non c’è nessun’altra spiegazione; qualcuno sta twittando in diretta gli omicidi che avvengono nel campus. 
Con la scuola nel caos e la polizia incapace di scoprire il colpevole, starà a Briana smascherare lo psicopatico dei tweet, prima che il massacro raggiunga le proporzioni Shakespeariane… o lei sarà la prossima vittima.

Ho visto per la prima volta "Followers" l'anno scorso, su Goodreads, e appena letta la trama, le mie aspettative sono salite al cielo. Ho aspettato a lungo, con il timore che, una volta letto, il libro non mi sarebbe piaciuto. Purtroppo così è stato, o meglio, il libro in sé mi è piaciuto, anche se, per colpa della trama, mi aspettavo una storia un po' diversa.

Direi di andare con ordine e di partire dai personaggi, aspetto ben curato dall'autrice.
Briana, la protagonista, è delusa e distrutta, poiché non è riuscita a ottenere il ruolo di Ophelia nell'Amleto, come invece sperava. Riesce tuttavia a ottenere il compito di mostrare i progressi delle prove della recita, utilizzando il suo account twitter.
Questo, però, provoca l'apparizione di un personaggio misterioso (che mi ha ricordato spesso Ghostface della serie Scream) che si nasconde dietro all'account twitter de "Il fantasma di Amleto" (Hamlet's Ghost in inglese). Il fantasma inizia a ri-twittare gli aggiornamenti di Briana e inizia a commentarli con frasi strane, inquietanti, che spaventano non solo la protagonista, ma anche il lettore stesso.

Il fantasma di Amleto @fantasmadiamleto
Come dice Shakespeare, la morte è una cosa paurosa. Almeno per quelli che sono ancora in vita... nessuna idea di chi possa essere il prossimo a non avere più paura?

Viene inserita anche una sorta di mezza storia d'amore, (con un personaggio che non cito per non fare spoiler) che ho reputato inutile per l'intreccio e anche un po' forzata. Fortunatamente rimane in secondo piano, e non dà molto fastidio.
Il resto dei personaggi presenti, seppur secondari, sono ben caratterizzati: ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti. Davvero ben fatti, e soprattutto molto brava l'autrice, perché porta in uno stato di allerta anche il lettore, il quale non sa più di che personaggi può fidarsi e chi no, arrivando quasi a dubitare della protagonista stessa.
Molto interessante anche l'aspetto delle ambientazioni.
L'autrice non si risparmia e spesso e volentieri fornisce buone descrizioni, dettagliate quanto bastano. Il lettore si crea così una buona immagine nella sua testa, nitida, degli scenari presenti nella storia.
Il teatro è una di quelle che mi ha colpito di più. Niente di particolare, un teatro normalissimo, che però ha un'atmosfera strana, particolare. Fin dal primo momento in cui 'entriamo' in quel luogo, notiamo che qualcosa non va, che c'è qualcosa di strano, anche se non capiamo cosa.
Una lettura scorrevole, non troppo lunga, che si riesce a leggere in un giorno solo. Un libro che cattura, che si vuole far leggere, che intrappola in qualche modo il lettore e lo obbliga a vivere questa sorta di incubo.
Qual è, allora, il problema con questo libro, che non solo io ho riscontrato? La risposta è molto semplice: la trama.
Difatti, questa ci fornisce un certo tipo di informazioni, ma non tutte sono vere e presenti all'interno del romanzo.
Innanzitutto, la parte che ci dice: "qualcuno viola il suo account twitter" NON è assolutamente vera (dato che il 'fantasma' ha il suo account), così come: "Dopotutto, tweet come “Qualcosa è putrefatto in Danimarca” e “Un corpo nel teatro è in decomposizione” sono ovviamente uno scherzo." non esiste: questi sono due tweet non presenti nel libro.
La trama continua dicendoci: "Ma poi un corpo viene scoperto nel teatro: la rivale di Briana. Improvvisamente, quello che sembrava essere una burla si tramuta in qualcosa di letale.". Il corpo della sua 'rivale' (che poi tanto rivale non è) viene sì trovato nel teatro, ma NON come primo: ne hanno già trovato un altro! Inoltre, i personaggi non hanno MAI PENSATO che fosse uno scherzo.
Infine, anche questa parte: "Con la scuola nel caos e la polizia incapace di scoprire il colpevole" non è del tutto vera, dato che la polizia si vede arrivare solo nell'ultima parte del romanzo e la scuola non è nel caos, tralasciando l'ultima parte.
Insomma, molte informazioni non sono vere, altre sono storpiate e solo poche sono presenti davvero. Questo credo sia il motivo principale per il quale molti non hanno apprezzato questo libro.
Buono il finale, anche se per un lettore di thriller non è poi così difficile da indovinare.
Una conclusione comunque ben curata, che pone la parola fine a una lettura davvero interessante.
Sicuramente 'Followers' è un buon thriller, ben fatto, con un atmosfera adatta a questo genere. Peccato, però, che ciò che il libro promette di contenere è soltanto in parte vero, deludendo il lettore. L'inglese è abbastanza semplice, e se state cercando un libro non tanto lungo con un livello della lingua basso, beh, questo potrebbe fare per voi!

Il teatro per me era un'opportunità per non essere silenziosa, per non essere nella media, per non essere me stessa.

VOTO FINALE

giovedì 17 luglio 2014

12 porte - Daisy Franchetto

Ciao a tutti, followers del blog. Torno con una recensione di un libro che non mi ha convinto appieno, buone le idee, ma non tutte gestite al meglio.
Un saluto e a presto.


Titolo 12 porte
Titolo originale 12 porte
Autore Daisy Franchetto
Edito Montag
Prezzo 18,00 €
Pagine 311
Genere Fantasy

TRAMA
Lunar è una giovane, vittima di violenza. La notte stessa in cui si consuma il terribile episodio si trova a bussare a una porta in cerca di aiuto: è la porta della Casa. Le apre una strana donna accompagnata da un animale speciale. È questo il primo contatto di Lunar con una dimensione interiore che non credeva esistesse. La giovane tenterà di far fronte al periodo di dolore e di angoscia che la aspetta contando sulle sue forze e sull'aiuto della famiglia, ma, quando si ritrova faccia a faccia con il suo carnefice, si rende conto di aver bisogno di un aiuto ‘particolare’.
Quando ho ricevuto, diverso tempo fa, la mail con la proposta di lettura, ho deciso subito di accettarlo, perché la trama mi sembrava molto interessante. Ringrazio dunque l'agenzia Contrappunto, che si occupa del libro, per la copia gentilmente inviatami.

La prima frase della trama è davvero d'impatto: "Lunar è una giovane, vittima di violenza", così come anche l'ultima frase del prologo: "Lunar quella sera era stata violentata". L'argomento e nucleo centrale del romanzo è presto detto: un tema attuale, duro, difficile da affrontare.
L'idea di base, dunque, era molto buona; quello che, invece, non mi ha convinto è stato il modo in cui l'autrice ha voluto sviluppare il romanzo.

Partiamo dai personaggi, davvero tanti.
La nostra protagonista è appunto Lunar, una ragazza che si vede stravolgere la vita.
Un personaggio ben fatto, al quale ci si affeziona subito. Lunar è soggetta a un cambiamento, che avviene in modo graduale, fino all'ultima pagina del libro. Inizialmente è una ragazza debole, fragile, con un'anima frantumata da ciò che ha subito. Ma lei è una ragazza forte, che non si arrende, e che cerca in tutti modi di ritornare alla sua vecchia vita.
Una delle primissime persone che incontra, e che mi è piaciuta molto (forse per l'impatto iniziale che ho avuto con questo personaggio) è la figura di LaMamà, una donna dagli occhi color oro, affiancata da La Loba, una lupa parlante.

Si sentirono dei passi e poi la porta si aprì.
Lunar fu colpita da una luce, calda e tenue e il suo unico occhio funzionante, abituato al buio, per un po' non riuscì a mettere a fuoco nulla.
Poi vide qualcosa: aveva davanti a sé una figura, abbastanza alta e robusta, che indossava una gonna lunga quasi fino ai piedi. Era una donna quindi? Lunar non osava ancora guardarla negli occhi né parlare. Poi si fece coraggio e alzò la testa, allora vide il viso. Anzi, più che il viso vide gli occhi, che la scrutavano gravi: erano gialli, no, d'oro.

Ci sono anche altri personaggi che mi hanno convinto e che mi sono piaciuti nel romanzo, ma LaMamà è sicuramente quella che più mi ha sorpreso.
Gli altri, comunque, sono ben caratterizzati e curati dall'autrice, che sicuramente aveva le idee molto chiare su ciascuno di essi e sul ruolo da essi ricoperto.
Le ambientazioni mi hanno convinto, ma non erano proprio quelle che mi aspettavo.
In realtà un po' tutto il libro mi ha sorpreso, soprattutto per alcune scelte prese dall'autrice, che sfortunatamente non ho condiviso.
Comunque, gli scenari in sé sono ben fatti, curati nei dettagli dalla scrittrice. Ogni cosa è ben pensata e ha un significato preciso.

Al contrario di quel che credeva Ecto, il gruppo proseguiva il suo cammino nel Bosco [...].
L'assembramento di capanne era posizionato in un punto estremo del Bosco, un luogo selvaggio abitato da animali pericolosi che si muovevano soprattutto di notte.
[...]
Rispetto al villaggio degli Arborei, l'accampamento delle donne Ural era molto più spartano, fatto di capanne costruite con rami secchi e qualche pelle. Luna notò che qua e là erano stati piantati gli arbusti che gli Arborei usavano per le capanne [...].

Una lettura abbastanza scorrevole, interessante, che non annoia il lettore.
Direi quindi di evidenziare quello che, a mio parere, è stato il vero difetto del libro. Ciò che purtroppo non sono riuscito ad accettare (e ad approvare) è stata la scelta di sviluppare la storia con elementi fantastici, rendendolo un vero e proprio fantasy. Perché trattare questo tema in chiave fantastica? Secondo me, non era per niente necessario. Anzi, in alcuni momenti il fatto centrale, che dà il via al tutto (Lunar che è stata violentata), passa in secondo piano; al lettore, a volte, sembrava di leggere un semplice romanzo fantasy d'avventura, e si ritrovava quasi a dimenticare del perché Lunar stesse compiendo questo viaggio.
Aspetto che poteva essere gestito in maniera del tutto differente.
Interessante il finale.
Una conclusione che lascia qualche dubbio, ma che allo stesso tempo mette quasi (definitivamente) la parola FINE all'avventura di Lunar.
Un'avventura strana, particolare, per certi aspetti indimenticabile. Mi dispiace di non averlo apprezzato al meglio, probabilmente se si fosse allontanato dal genere fantasy, sarebbe stato un altro libro.

VOTO FINALE

martedì 15 luglio 2014

American College - W.R. Bolen

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Torno con una recensione purtroppo negativa, di un libro che speravo potesse rivelarsi interessante.
Un saluto e a presto.


Titolo American College
Titolo originale Total Frat Move
Autore W.R. Bolen
Edito Sperling & Kupfer
Prezzo 15,90 €
Pagine 264
Genere Romanzo

TRAMA
Townes Prescott è appena arrivato al college. Dopo aver salutato i genitori, si ritrova in camera con il suo migliore amico a fantasticare su quelli che saranno i quattro anni migliori della sua vita. Ma, prima ancora di iniziare a disfare i bagagli, qualcuno bussa alla porta: quattro ragazze vestite di nero si gettano su di loro, li incappucciano e li portano via, chiudendoli nel bagagliaio di un'auto. I ragazzi non sanno che la macchina si fermerà davanti alla sede della confraternita più ambita del campus, la Alpha House, dove si sta svolgendo un toga party a base di alcol e… tempere. Tra tubetti di colore schizzati ovunque, bevute e sesso inizia l'avventura di Townes per entrare nell'associazione universitaria più ambita. Ma il «periodo di prova» da sostenere per poter far parte degli Alpha è tutt'altro che divertente: veri test di sopravvivenza (come l'astinenza dal sonno) ed esperienze culinarie ripugnanti sono solo una parte di ciò che Townes dovrà affrontare prima di venire accettato… Tra goliardia allo stato puro, follie on the road e fughe dalla polizia, questo libro ci svela che tutto ciò a cui film e telefilm ci hanno abituati a proposito dei college americani è sbagliato. Perché la realtà è molto peggio. Spudorato, esagerato, esilarante e incredibilmente vero, arriva finalmente in Italia il libro-cult dei college americani. "American college" raccoglie le storie peggiori del blog dei record TotalFratMove e le trasforma in un'unica, imperdibile disavventura nei campus americani.

Tra le novità di questa casa editrice, "American College" era uno di quei titoli che fin da subito mi aveva incuriosito. Apprezzo la cultura americana e approfondire l'aspetto del college mi sembrava una buona idea. Peccato, però, che il libro non si sia rivelato all'altezza delle mie aspettative.

L'aspetto del libro che mi aveva colpito di più era la
presenza di fotografie inserite alla fine dei capitoli: mi sembrava un buon modo per "dimostrare" i fatti che venivano raccontati all'interno del libro. Tuttavia, spesso e volentieri le immagini sono risultate non inerenti a ciò che ci viene detto, diventando spesso inutili.
I
personaggi sono molti, forse troppi.
Townes
, il protagonista del romanzo, non sono riuscito più di tanto a sopportarlo. Un personaggio piatto, poco curato, a volte stupido. Compie sempre gli stessi errori, compie sempre le stesse azioni: insomma, molto ripetitivo.
Stessa cosa vale per TUTTI gli altri. Nessun personaggio si salva; si comportano tutti allo stesso modo, solo il nome li distingue. Non conosciamo molto di loro, e spesso mi sono trovato a confonderli, proprio perché simili (troppo) tra loro.
Penso che siano proprio i personaggi che rendano la lettura lenta, noiosa e ripetitiva. A parte i capitoli iniziali, che sono la vera novità del libro, ci ritroveremo in men che non si dica davanti a situazioni già viste e riviste.
La situazione non migliora neanche nelle
ambientazioni.
Mi aspettavo descrizioni ricche di dettagli riguardanti il
College, sfondo principale della storia. Sfortunatamente ciò non avviene, e spesso il lettore è costretto a lavorare (troppo) con la sua immaginazione, avendo a disposizione pochissimi riferimenti provenienti dal testo.
I personaggi si ritrovano a visitare diverse aree del campus, ma l'autore non si è praticamente soffermato su nessuna di esse, rendendole tutte quasi 'inesistenti' e trasparenti.

Una lettura che presenta diversi intoppi, lenta, ripetitiva e, a volte, addirittura noiosa.

Le idee di partenza erano buone, ma a mio parere l'autore non è riuscito a svilupparle bene: ho notato molta superficialità da parte di quest'ultimo. Magari bisognava ridurre il numero di avvenimenti e svilupparli
maggiormente. Un'occasione persa, peccato.
Il finale mi ha convinto un po' di più.
L'epilogo fa, anche se solo per un attimo, sorridere il lettore. Una conclusione interessante, che mostra quasi una crescita del personaggio, smentita poi nelle ultime righe.
Un romanzo che presentava una buona trama, con grandi idee, sfortunatamente mal sviluppate.

VOTO FINALE

venerdì 11 luglio 2014

Terraluna - Daniele Picciuti

Ciao a tutti, lettori e lettrici. Oggi recensisco un libro che mi ha sorpreso in positivo e che si è rivelato essere una lettura piacevole.
La recensione è per il gruppo 'Il libro del Martedì', perciò li voglio ringraziare per la possibilità offertami.
Un saluto e a presto.


Titolo Terraluna
Titolo originale Terraluna
Autore Daniele Picciuti
Edito Runa Editrice
Prezzo 14,00 €
Pagine 239
Genere Thriller, Techno-Fantasy

Una volta lessi scritta sul muro questa frase: "Il male non esiste, è solo il frutto della pazzia umana".
Mi ha sempre affascinato questo punto di vista che, tra parentesi, è la scopiazzatura di un proverbio dokiano piuttosto noto, il cui succo è più o meno lo stesso: "L'uomo è folle. La follia è male. Dunque l'uomo è il Male"

TRAMA
La vicenda si svolge a Terraluna unica grande città costruita sulla superficie lunare. Qui si concentra uno strano miscuglio di tecnologie di epoche diverse che ha reso Terraluna simile a un incrocio tra una Londra Vittoriana e una Tokyo in stile Cyberpunk. In una atmosfera surreale si muovono Valery Horn attivista dei diritti alieni, Fumiaki Hino ispettore di polizia metà umano e metà macchina, Marco D'Amore, mercenario senza scrupoli e Sylvie Balfour, detective delle assicurazioni incaricata di scoprire la verità su una morte sospetta. Tutto inizia con questa morte violenta, che mette Fumiaki sulle tracce di un essere che tutto sembra fuorché umano. Le sue indagini e quelle di Sylvie si intrecciano, portando allo scoperto trame nascoste che coinvolgono tanto il centro di ricerca per cui lavora Valery, tanto i traffici illeciti di Marco.
Tra inseguimenti, ricerche e tradimenti, i quattro trovano segreti non svelati che affiorano quando il dokiano Taor N'ilah si unisce a loro in una caccia al mostro. Interessata alla vicenda è anche la Nuova Etnia, una setta di fanatici disposta a tutto pur di mettere le mani su alcuni campioni alieni di inestimabile potere.

Tra le proposte presentateci nel gruppo, "Terraluna" ha subito conquistato la mia attenzione: un genere che amo e una trama molto interessante.
Direi di iniziare a parlare dei personaggi, aspetto che mi è davvero piaciuto.
Mi sono subito preoccupato quando ho notato che in ogni capitolo la storia proseguiva con un punto di vista differente, perché è una caratteristica che di solito non apprezzo. Diciamo che neanche qui l'ho trovata fondamentale, però tutto sommato è stata gestita bene dall'autore, che non ha mostrato situazioni già viste e ripetitive.
I protagonisti della storia sono quattro: Valery, la prima che conosciamo, Fumiaki, Marco e Sylvie. Le vicende, tuttavia, presentano altri due personaggi che, seppur secondari, hanno una notevole importanza: Taor e Clarence.
Sono tutte persone differenti, ognuno ha i suo pregi e sui difetti. Il lettore entra nelle loro menti e si accorge quanto differiscano l'uno dall'altro, e non solo di aspetto.
Vediamo una Valery coraggiosa, una Sylvie scontrosa e pronta a tutto pur di salvarsi, un Fumiaki intraprendente e un Marco deciso a scoprire la verità; insomma, tanti personaggi, ma ognuno possiede un qualcosa di unico.
Interessante anche l'ambientazione scelta per il libro, ben pensata dallo scrittore.
Terraluna ci viene descritto in maniera molto dettagliata: un posto particolare, pieno di essere viventi insoliti, mostruosi a volte, e completamente diverso dalla nostra Terra. Ogni spazio che visitiamo è ben descritto e possiede sempre un'atmosfera strana, di mistero, che ci incute una certa paura.
È un mondo completamente nuovo, che per certi versi è simile al nostro pianeta, ma per altri è del tutto differente.
Sparsi per il libro ci sono anche degli aspetti "storici" (se così si possono definire) riguardanti Terraluna, il perché è stata "invasa" dagli umani e alcuni cenni sulle sue origini.
Una lettura leggera, scorrevole, intrigante. Un libro che si vuole far leggere, dal quale il lettore non può liberarsene.
Uno stile di scrittura non troppo complesso, ma allo stesso tempo efficace, convincente. Le descrizioni sono molte, sia per quanto riguarda i personaggi sia per le ambientazioni, e sono tutte ricche di dettagli. Tutto ciò permette una perfetta visualizzazione, nella mente del lettore, del mondo circostante, che appare come un'immagine ben definita.
Con lo scorrere delle pagine la tensione rimane sempre molto alta e la voglia di conoscere di più sui fatti cresce in continuazione. Vi sono diversi colpi di scena, ma solo alcuni risultano davvero inaspettati.
Aspetto che invece non mi ha convinto è il finale.
Essendo il libro un thriller, mi aspettavo una soluzione concreta, più complessa e maggiormente articolata. Quello che invece ho trovato non presenta per niente queste caratteristiche ed è molto affrettato. Inoltre, nelle ultime pagine l'equilibrio si stravolge nuovamente e immagino che l'autore stia già lavorando a un seguito.
Una lettura che comunque resta piacevole, interessante e con buone idee, anche se in alcuni punti potevano esser gestite in modo migliore. 

La fiducia si guadagna e si perde, secondo i casi. La credibilità, una volta persa, è difficile da recuperare. Il più delle volte addirittura impossibile.

VOTO FINALE

venerdì 27 giugno 2014

La discendente di Tiepole - Alessandra Paoloni

Ciao a tutti, followers e non del blog!
Oggi vi lascio una recensione su un paranormal fantasy, made in Italy, che mi ha convinto, ma non del tutto. Sono comunque molto curioso di leggere il seguito!
Un saluto e a presto.


Titolo La discendente di Tiepole
Titolo originale La discendente di Tiepole
Autore Alessandra Paoloni
Edito Butterfly Edizioni
Prezzo 16,00 €
Pagine 350
Genere Paranormal Fantasy

TRAMA
Un paese fantasma dimenticato dalle carte geografiche, circondato da montagne, abitato da una popolazione inospitale. È il ritratto di Tiepole, paese d'origine di Emma, ed è lì che la ragazza è costretta a tornare in occasione del funerale di suo nonno. Il suo soggiorno, però, si trasforma in incubo quando Emma legge la lettera che sua nonna aveva scritto per lei prima di morire e che il nonno non le aveva mai consegnato. Essa le svelerà un mondo di tenebra colmo di stregoneria e maledizioni, di faide tra famiglie e di lotte per il potere. Emma non sa ancora nulla, ma tutti i Tiepolesi sanno chi è lei, poiché la stavano aspettando.
Lei è l'erede della Strega.
Lei è la Discendente.
Lei deve morire.
(QUI il post della segnalazione con le prime pagine del libro)

La trama intrigante e i diversi pareri contrastanti letti sul web mi hanno sempre attirato a questo libro. Per un motivo o per un altro, non ho mai trovato il periodo giusto per dedicarmici. Sono felice, comunque, di essere riuscito a leggerlo, e voglio ringraziare l'editore per la copia gentilmente inviatami.

Direi di partire dall'aspetto che mi ha convinto poco, dal quale mi aspettavo di più: parlo dei personaggi della storia.
In particolar modo, la nostra protagonista Emma è colei che mi ha deluso di più. Il retro del libro parla chiaro: "Un'eroina indimenticabile in un romanzo in cui il bene e il male si confondono e niente, assolutamente niente, è davvero quello che sembra.". Purtroppo io questa eroina non l'ho trovata nel romanzo, ma anzi, ho visto una ragazza debole, paurosa, che ha sempre bisogno di aiuto. Dal modo in cui si comporta, la nostra protagonista sembra avere quindici anni, ma scopriamo poi che in realtà ne ha venti. La sua incoerenza, però, non finisce qui. Per quasi tutto il libro, Emma vuole scoprire tutta la verità sulla sua discendenza e sul mondo di Tiepole, ma ogni volta che le viene rivelato qualcosa, la vediamo perdere la testa, piangere, voler tornare indietro. Un personaggio che spesso non sono riuscito a sopportare e capire.
Anche i suoi nuovi amici non mi hanno entusiasmato. Christian, Lorenzo e Valerio sono molto simili tra loro, troppo. Si comportano un po' tutti allo stesso modo e spesso li vediamo compiere "scene già viste".
L'unico personaggio che davvero mi è piaciuto, soprattutto per la sua caratterizzazione, è la Vecchia Gilda, la guaritrice. È innanzitutto il personaggio che più si avvicina all'argomento di cui il libro promette di parlare, le Streghe, ed è inoltre molto particolare. È sempre avvolta da un'aura magica, misteriosa, affascinante. Una donna a cui il lettore si affezionerà subito.
L'aspetto delle ambientazioni, invece, mi ha davvero sorpreso.
Tiepole è una cittadina sconosciuta, vicino Roma, alla quale solo alcune persone possono accedere. È un paesino piccolissimo, abitato da gente scortese, che non ama i nuovi arrivati: "A Tiepole i forestieri dovevano costituire una novità". È inoltre un paesino invaso da un'atmosfera tetra, macabra, lugubre. È un luogo che muta in continuazione e che appare spoglio e desolato. In realtà, noi lettori, proprio come i personaggi del libro, non ci sentiremo mai a nostro agio, e più l'intreccio si infittisce, più ci sembra pericoloso restare lì, in quel posto in cui sembra sempre di essere circondati e spiati da qualcuno.
Una lettura leggera, veloce, adatta a chi non ha troppe aspettative. Un libro che si vuole far 'divorare', che immerge il lettore nel suo mondo 'magico' e pauroso.
Il romanzo promette, come ho detto prima, di incentrarsi sul tema delle Streghe, ma questo in realtà non avviene davvero. Mi aspettavo un romanzo con magie e incantesimi, inesistenti a Tiepole. Il termine 'strega' è usato in modo improprio (spiegato anche all'interno del libro stesso), e il lettore, per questo, ci rimane molto male.
Altro fattore che non ho apprezzato, ma ormai sembra vada di moda inserirlo, è la fatidica storia d'amore, completamente inutile. Io l'ho trovata una vera e propria forzatura, introdotta in situazioni per niente adatte. Non ha nessuna funzione interessante e non aggiunge niente alla trama.
Un altro aspetto interessante è sicuramente il finale.
Una conclusione riuscita abbastanza bene, che lascia il lettore nel dubbio e desideroso di leggere il seguito. Il colpo di scena funziona e non funziona; se si sta attenti, lo si capisce presto.
Una lettura piacevole, che presenta alcuni difetti, ma che tutto sommato riesce a regalare qualche ora di lettura gradevole.

VOTO FINALE