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mercoledì 18 giugno 2014

Novità in libreria: Butterfly Edizioni

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Oggi post-novità per mostrarvi le ultime uscite della casa editrice Butterfly Edizioni.
Un saluto e a presto.

Titolo Uno schiaffo e una carezza
Pagine 100
Prezzo 9,90 €
Genere Romanzo
In libreria dal giugno 2014
TRAMA
Il ricordo più amaro che Edoardo conserva della sua infanzia è la vergogna provata nell’entrare in chiesa, sotto gli occhi di tutto il paese, accompagnato da sua madre e dal fratello Nazario, che, preso da tic e scatti nervosi, attirava su di sé gli sguardi impietositi e talvolta disgustati degli altri. Edo, da bambino, conduceva una doppia vita: quella spensierata con gli amici e quella in famiglia, insieme al fratello malato. Quel fratello non poteva giocare, scherzare, utilizzare bicchieri di vetro o forbici. Quel fratello aveva una vita interrotta, era uno schiaffo in pieno viso per tutta la famiglia mentre lui, Edo, era la carezza e ciò lo caricava di una terribile responsabilità: salvare i suoi genitori dalla sofferenza e, dunque, non concedersi mai il lusso di deludere nessuno all’infuori di se stesso.
Con una prosa intensa e commovente, Ismaela Evangelista tratteggia il profilo di una malattia difficile, la sindrome di Tourette, evidenziando con eguale sensibilità il dolore dei familiari ma anche le opportunità che bisogna imparare a sfruttare. Uno schiaffo e una carezza è un romanzo che fa tremare il cuore e che apre gli occhi, con incredibile delicatezza e un’ammirevole lucidità di pensiero.

Titolo Progetto D.O.
Pagine 280
Prezzo 13,90 €
Genere Romanzo
In libreria dal 23 giugno 2014
TRAMA
Joaquin Hernandez non ricorda chi sia né da dove venga: sa solo di essere stato trovato svenuto e con la schiena rotta da Elys Cole, in una toilette. Non rammenta nulla del suo passato fuorché un nome, Roger, e la fotografia di una bambina con una scritta sul retro: Per Hope. Come Joaquin capirà presto, il mondo in cui si è svegliato è un mondo del futuro in cui gli umani convivono con androidi e la società è governata dal Dio che ha riacceso il sole dopo il Giorno del Sole nero. Joaquin, scambiato per un senzadio, ovvero per un criminale che non accetta l'autorità di Dio, è costretto a una fuga disperata che lo porterà a conoscere il nuovo mondo e a recuperare, passo dopo passo, i segreti che la sua mente custodisce. "Progetto D.O." è un romanzo geniale che, affondando le radici nella fantascienza classica, si fa lettura avvincente e fruttuoso spunto di riflessione sull'uomo, sul suo bisogno di fede, sulla speranza che è luce nel buio del futuro.






Titolo Quel nome portato dal vento
Pagine 210
Prezzo 13,00 €
Genere Romanzo
In libreria dal 23 giugno 2014
TRAMA
Ieri: la famiglia McTavish, nobile e influente stirpe del regno di Seaworld, viene sterminata da un nemico misterioso e sopravvivono soltanto i due fratelli Diarmaid e Duncan che, una volta fuggiti, vengono protetti e salvati dalle creature fatate dei boschi. Oggi: Maeve è l’erede dei Grahm e sta per andare in sposa a suo cugino Logan Frey, l’arrogante erede del nord del regno. Tuttavia, Maeve non può nascondere l’attrazione e il sentimento che la legano a Ryan, soldato semplice agli ordini di Lord Grahm. La differenza di status impedisce la loro unione e i due non possono che rassegnarsi al loro destino. È proprio il destino, però, a cambiare le carte in tavola quando Lord Grahm viene assassinato, Maeve rapita e Ryan accusato di omicidio. Sarà allora che il passato travolgerà il presente con le sue spire e riporterà in superficie il nome che i nemici avevano tentato invano di cancellare: quello della famiglia McTavish.
Quel nome portato dal vento è l’affresco eterogeneo di un regno in cui pace e guerra si fondono e i confini tra bene e male si assottigliano.
Maeve, eroina forte e indimenticabile, capirà che l’amore non ha un unico nome e che non lo si può definire e, attraverso di esso, troverà il coraggio per affrontare il dolore e per affermare se stessa fino all’imprevedibile, sconvolgente finale.

Titolo Come vento ribelle
Pagine 424
Prezzo 16,90 €
Genere Romanzo
In libreria dal 23 giugno 2014
TRAMA
Nevada, 1858. Sabrina è una ragazzina vivace e ribelle che vive con sua madre Marie in terra di frontiera. Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell’esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Quell’ambiente prettamente maschile le farà mettere in discussione l’educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a disturbare la sua quiete e lei, giovane e testarda, passerà attraverso i dolori più atroci pur di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace.
Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.

martedì 17 giugno 2014

Ultime lettere di Jacopo Ortis - Ugo Foscolo

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi.
Nuova recensione su un classico della letteratura italiana, che a me è decisamente piaciuto.
Un saluto e a presto.


Che il non conoscere gli uomini è pur cosa pericolosa; ma il conoscerli quando non s’ha cuore da volerli ingannare è pur cosa funesta!


Titolo Ultime lettere di Jacopo Ortis
Titolo originale Ultime lettere di Jacopo Ortis
Autore Ugo Foscolo
Edito Oscar Mondadori
Prezzo 8,50 €
Pagine 192
Genere Romanzo epistolare

Io ti feci nascere perché tu anelando alla tua felicità cospirassi alla felicità universale; e quindi per istinto ti diedi l’amor della vita, e l’orror della morte.

TRAMA
Fuggiasco da Venezia, dopo Campoformio, Jacopo si isola sui Colli Euganei. Qui conosce Teresa e se ne innamora, ma sa che questo è un amore impossibile, perché Teresa è promessa a Odoardo. Jacopo si mette in viaggio per l'Italia, senza una meta e ovunque vede la tragedia dell'oppressione straniera, né lo consolano le bellezze naturali o la saggezza del vecchio Parini, incontrato a Milano. La tragica conclusione è una denuncia al mondo di una doppia delusione.

Dopo aver studiato a scuola le principali lettere, la voglia di leggere questo romanzo è subito accresciuta in me. Proprio per questo, ho deciso subito di iniziarlo, con la speranza di amarlo. E così è stato.

I personaggi sono molteplici, ma io ho deciso di soffermarmi sui principali.
Direi di partire dal nostro protagonista, Jacopo Ortis, il quale si ritrova a fuggire e ritirare nei colli Euganei, proprio per la presenza del suo nome nelle liste di proscrizione. Rappresenta il cosiddetto 'Eroe Romantico': si contrappone alla società e ha un senso e desiderio sfrenato di libertà e individualismo.
Il nostro Jacopo, però, una volta visto il "sacrificio consumato" della sua patria, viene inondato da una voglia di suicidio; qualcosa, però, lo trattiene dal farlo. È l'AMORE per una ragazza, è l'amore per Teresa.
Teresa è una ragazza che appare molto bella e che si trova a ricambiare l'amore per l'Ortis.
Il loro amore sarà però impossibile, perché Teresa è già stata promessa in sposa a Odoardo, e non può  più tirarsi indietro.

Mi sento tuonare nell'anima quella sentenza: Non sarò vostra mai!

Inizia quindi il lungo viaggio dell'Ortis che, attraverso le lettere destinate all'amico Lorenzo Alderani, cercherà di superare il dolore provato. Grazie a questi due personaggi, Foscolo mostra quella che è la sua visione pessimistica, e riesce ad affrontare molteplici tematiche, una delle quali riguarda le ILLUSIONI; difatti, si vede ora il protagonista resistere alla tentazione del suicidio proprio perché ha ancora delle speranze, delle illusioni, delle ragioni per cui vivere.

Cos'è più l'universo? qual parte della terra potrà mai sostenermi senza Teresa? e mi pare di esserle lontano sognando. Ho avuto io tanta costanza? e m'è bastato il cuore di partire così - senza vederla? né un bacio, né un unico addio! A minuto a minuto credo di trovarmi alla porta della sua casa, e di leggere nella mestizia il suo volto, che m'ama.
Fuggo; e con che velocità ogni minuto mi porta ognor più lontan da lei. E intanto? quante care illusioni! ma io l'ho perduta. Non so più obbedire né alla mia volontà, né alla mia ragione, né al mio cuore sbalordito: mi lascerò strascinare dal braccio prepotente del mio destino.
Addio.

Le ambientazioni sono ricche di dettagli e sono, in moltissimi casi, tipicamente romantiche.
In quasi tutte le lettere ci troviamo davanti a 'scenari' sempre nuovi e sempre diversi dagli altri, dei quali Foscolo mette in risalto solo gli aspetti principali e fondamentali.
Notiamo un rapporto uomo-natura, dove le sensazioni e i sentimenti dell'Ortis sono conformi alla natura e all'ambiente circostante: vi sarà un paesaggio selvaggio, spoglio, quando il protagonista proverà delle sensazioni negative, e un paesaggio verde, ombroso, quando l'Ortis proverà sensazioni positive.
Questo romanzo epistolare è molto particolare e richiede diverso tempo per esser letto, nonostante non sia composto da moltissime pagine. L'italiano dell'800 non è difficile, però consiglio una versione che presenti delle note (come questa della Oscar Mondadori), che permettono una comprensione completa e ottimale del libro.
Ho notato un rallentamento del ritmo di lettura nella seconda parte del romanzo, probabilmente perché porta a riflettere di più il lettore. Tuttavia, non scende mai nel noioso e si è sempre curiosi di andare avanti con la storia.
Il finale, prevedibile o meno, conclude perfettamente il libro.
L'evento che accade alla fine permette di arrivare a questo epilogo triste, malinconico, ma che non poteva essere pensato in maniera differente.
L'Ortis riesce così a mostrare la sua grande delusione, la sua voglia sempre più alta di non voler più vivere, perché la sua vita, ormai, non ha più senso.
Una lettura che assolutamente consiglio, un romanzo epistolare ricco di tematiche tuttora attuali, che porta il lettore a lunghe riflessioni.

Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità

VOTO FINALE

lunedì 9 giugno 2014

Pantera - Stefano Benni

Ciao a tutti, ritorno con una nuova recensione. Ormai le vacanze sono arrivate e si può quindi ritornare a leggere a pieni ritmi!
Vi parlo di un libro che mi è piaciuto abbastanza, ma non troppo, forse perché mi aspettavo qualcosina di più.
Un saluto e a presto.


Titolo Pantera
Titolo originale Pantera
Autore Stefano Benni
Edito Feltrinelli
Prezzo 12,00 €
Pagine 106
Genere Racconto lungo

Si aspettava qualcosa ma soprattutto si imparava a non aspettare nulla

TRAMA
L'Accademia dei Tre Principi è una sala da biliardo. È un sotterraneo, un antro favoloso, dove sotto lo sguardo cieco del saggio Borges incrociano le stecche giocatori leggendari come il Puzzone, Elvis, Tremal-Naik, la Mummia, il Professore e Tamarindo. Si svuotano portacenere e si tiene il conto delle battaglie. In quel mondo di soli maschi un giorno fa il suo ingresso Pantera, "snella, flessuosa, pallida", e la leggenda varca i confini. Quando i migliori cadono, come in un poema cavalleresco i campioni cominciano ad arrivare da lontano. Uscita dal suo racconto, Pantera porge il testimone ad Aixi, una ragazzina innamorata del suo mare, protagonista di una nuova sfida inondata di luce e di mistero.

Ho sempre voluto leggere qualcosa di questo autore ma, per un motivo o per un altro, ho sempre rimandato la lettura dei suoi libri. Il momento giusto è arrivato proprio in questi giorni: con la sua presenza nel fine settimana al festival Mare di Libri, la lettura della sua ultima fatica era obbligatoria.

Il libro presenta due racconti, ma io parlerò soltanto del primo, Pantera, dato che è il più lungo dei due ed è anche quello che mi è piaciuto di più.
Direi quindi di partire dall'aspetto che ho apprezzato di più, i personaggi.
La protagonista, dunque, è Pantera, una ragazza "snella, flessuosa, pallida", che un giorno decide di fare il suo ingresso in una sala di biliardo. È un personaggio strano, inquietante per certi versi. Viene spesso paragonata a una Dea e , in certi punti, sembra proprio ricoprire questo ruolo.
Dei vari personaggi secondari, quello che più affascina è sicuramente il vecchio Borges, proprietario dei Tre Principi, grandissimo ex-giocatore di biliardo. L'anziano, purtroppo, è diventato cieco e ha dovuto rinunciare al gioco del biliardo. È una persona molto saggia, che, pur non potendo vedere, sente e percepisce sensazioni che agli altri non traspaiono.
Altra persona che si rivela molto particolare e assolutamente straordinaria è Jones l'inglese. A lui, viene lasciato lo spazio più importante del racconto: la parte finale.
Se abbiamo detto che Pantera è la Dea, allora qui possiamo dire che Jones è il Dio. Due personaggi così diversi, ma allo stesso tempo così uguali: se in alcuni aspetti sono completamente opposti, in altri sono completamente conformi. 
Fondamentali entrambi, proprio perché la morale della storia si basa proprio su loro due.
Poco presente, invece, l'aspetto delle ambientazioni, in particolar modo nel secondo racconto.
Mi è piaciuta molto la presentazione della sala da biliardo, L'accademia dei Tre Principi, che viene descritta con minuziosi particolari, oltre ad essere accompagnata da delle immagini, che permettono di avere un'immagine chiara della stanza.

La sala, anzi l'Accademia dei Tre Principi era un vasto sotterraneo scavato un secolo prima dai misteriosi adoratori del dio d'Avorio. [...] Quando ci misi piede per la prima volta mi strabiliò. C'erano quarantatré laghi di smeraldo, illuminati da una luce fredda, quarantatré biliardi di marca: elefanti o draghi di legno, ardesia e panno soffice. Quaranta file da dieci e tre appartati e speciali, i Tre Principi, a fondo sala.

A parte questo, però, gli altri luoghi sono poveri di descrizione, e soltanto le immagini riescono a dare un'idea dell'ambiente circostante.
Una lettura poco impegnativa, che vi richiederà pochissimo tempo, dato anche il numero basso di pagine.
Il primo racconto scorre via molto velocemente ed è un vero e proprio piacere leggerlo. Il secondo, invece, mi è piaciuto molto poco. Il ritmo della lettura diviene lentissimo e il lettore fatica a leggere quelle poche pagine rimastegli.
Ritornando su Pantera, aspetto molto interessante è il finale.
Una conclusione triste, ma allo stesso tempo bella agli occhi del lettore. Conclude in modo perfetto il racconto e lascia soddisfatto il lettore.
Un libro interessante, con buone idee, specie nel primo racconto, ma mal gestite. Avrei preferito un approfondimento sul personaggio di Pantera, sui fatti che la circondano e magari omesso la seconda storia.

I soldi sono finiti, le medicine sono finite, l'ultimo pomodoro è stato colto, solo il dolore non conosce stagioni

VOTO FINALE

martedì 20 maggio 2014

Novità in libreria Maggio-Giugno 2014

Ciao a tutti, ragazze e ragazzi. Post veloce per mostrarvi due novità davvero interessanti, che sono subito entrate nella mia wishlist!
A presto con la recensione del libro "Ultime lettere di Jacopo Ortis", che mi sta piacendo davvero molto. Un saluto.

Titolo Noi siamo grandi come la vita
Pagine 324
Prezzo 16,90 €
Genere Romanzo
In libreria dal 3 giugno 2014
«Ho semplicemente adorato questo libro. È più di un esordio sorprendente. È l’arrivo di una nuova, grande voce
Stephen Chbosky, autore di Noi Siamo Infinito

TRAMA
Tutto comincia con un compito in classe. «Scrivi una lettera a una persona famosa che non c’è più.» Per Laurel è il primo giorno in una nuova scuola, e si sente trepidante, spaventata, e con tanta voglia e paura di cominciare. Si sente anche vuota: quel vuoto gigantesco che si chiama May, la sorella più grande che se n’è andata silenziosamente durante l’estate, lasciandole un dolore esterrefatto e incredulo. Laurel scrive a Kurt Cobain, perché era il cantante preferito di May. E poi scrive a Amy Winehouse, Elizabeth Bishop, River Phoenix. Tutte persone che sua sorella amava. E che, come May, sono morte. Persone che possono ascoltare ciò che Laurel ha da raccontare – il suo primo anno di liceo, le cotte, le amicizie, l’emozione di crescere – e aiutarla a comprendere, e superare, un dolore troppo grande per i suoi quindici anni.
Titolo Questa volta tocca a te
Pagine 300
Prezzo 16,40 €
Genere Romanzo
In libreria dal maggio 2014

TRAMA
Un criminale psicopatico rapisce delle coppie: le vittime si risvegliano disorientate, nessuno può sentire le loro urla. Si disperano, si agitano cercano in tutti i modi di uscire dalla prigione in cui sono incarcerate, fino a quando trovano una pistola con un ultimatum terribile: una delle due morirà, solo così l’altra potrà salvarsi. Per il killer è uno spettacolo a cui assistere, per le vittime un’insostenibile tortura psicologica. Helen Grace e il suo staff della centrale di polizia di Southampton sono sul caso. Cercano il pazzo criminale cercando al tempo stesso di proteggere i sopravvissuti sotto shock. I rapimenti si succedono rapidamente: una madre e una figlia, due colleghi di lavoro, una coppia di universitari… ma in che modo sono legati fra loro? Helen lavora giorno e notte a cercare collegamenti fra le vittime, a ipotizzare moventi… fino a quando intravede un disegno mostruoso al quale non riesce nemmeno a credere… 

Due ostaggi, un proiettile
Una decisione da prendere
Uno vive, l’altro muore

domenica 4 maggio 2014

Me and Earl and the Dying girl - Jesse Andrews

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Oggi voglio lasciarvi la recensione di un libro che mi è piaciuto tantissimo, ma che sfortunatamente non è presente qui in Italia.
Un saluto e a presto.

Una cosa che ho imparato sulle persone è che il modo più semplice per piacere a loro è stare zitti e lasciarli portare avanti la conversazione. A tutti piace parlare di sé.


Titolo Me and Earl and the Dying girl
Titolo originale Me and Earl and the Dying girl
Autore Jesse Andrews
Edito Amulet Books
Prezzo 7,95 $
Pagine 295
Genere Romanzo

Gli amici sono il motivo per cui la tua vita si stravolge

TRAMA (tradotta da me)
Greg Gaines è ormai un maestro di spionaggio scolastico, capace di scomparire a piacere in ogni ambiente sociale. Ha solo un amico, Earl, con il quale spende il suo tempo a girare film, le loro incomprensibili versioni dei classici cult di Coppola e Herzog.
Tutto questo fino a quando la madre di Greg non lo spinge a riprendere i suoi rapporti con Rachel.
A Rachel è stata diagnosticata la leucemia - il massimo imbarazzo adolescenziale -ma un mandato genitoriale è stato emesso e deve essere obbedito. Quando Rachel interrompe il trattamento, Greg ed Earl decidono di girare un film per lei, che si rivelerà il Peggior Film Mai Fatto e diventerà un punto di svolta in ognuna delle loro vite.
Tutto in una volta, Greg deve abbandonare l'invisibilità e stare al centro dell'attenzione.


Visto in diverse recensioni e video-recensioni, "Me and Earl and the Dying girl" è subito entrato nella mia lista dei libri da leggere: un romanzo d'esordio con una trama davvero interessante.

Già dall'introduzione notiamo subito quello che caratterizza il tono del nostro protagonista, un ragazzo fuori dal comune.


"Una nota da Greg Gaines, autore di questo libro
Non ho nessuna idea di come scrivere questo libro.
Posso essere onesto con te per un attimo? Questa è l'esatta verità. Quando ho iniziato per la prima volta a scrivere questo libro, ho provato a iniziarlo con la frase «Sono stati i tempi migliori; sono stati i tempi peggiori». Pensavo davvero di poter iniziare il libro in questo modo. Ho solo pensato che fosse una frase tipica da inizio libro."

Partiamo da un degli aspetti migliori in assoluto del libro: i personaggi.
Il nostro protagonista è Greg Gaines, voce narrante dell'intero romanzo. Greg è un ragazzo come gli altri, o almeno così sembra. Mi ha ricordato molto Charlie di Noi siamo infinito: un ragazzo che ascolta e che capisce, ma che resta isolato e senza amici, ad eccezione di Earl.
Earl, viene definito dal protagonista stesso come "l'unica persona che è anche una specie di amico", con il quale spende il suo tempo a girare film.
Ma questo equilibro iniziale è presto infranto: Greg viene costretto dalla madre a riprendere la sua amicizia di infanzia con Rachel.
Rachel è "la ragazza morente", che sta seguendo un particolare trattamento, dato che le è stata diagnosticata la leucemia. È comunque una ragazza molto forte, che pensa solo a vivere il presente. Non le interessa ciò che le accadrà, le interessa ciò che le sta accadendo.
I personaggi sono unici, fantastici, ben caratterizzati, REALI. Ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti, ognuno ha le sue fortune e le sue sfortune. Personalmente li ho apprezzati tutti: ci sono stati momenti in cui non li ho sopportati, ma ci sono stati anche momenti in cui li avrei abbracciati fortissimo.
Interessantissime anche le ambientazioni.
Spenderò pochissime parole, soltanto perché per assaporarle e capirle al meglio, bisogna leggere il libro.
Il romanzo in sé è strutturato in modo molto particolare, ed è diverso dalla fiction a cui siamo abituati. Il tutto sembra ambientato in un set cinematografico, che cambia ogni volta che inizia un nuovo capitolo.
Ogni tanto mi sembrava di essere dietro alle quinte di un film e di vedere la sua registrazione e composizione. Nonostante il lettore abbia questa sensazione di 'lontananza', la vicinanza con i protagonisti non manca, e si riesce a percepire quelli che sono i loro sentimenti e le loro sensazioni.
"Me and Earl and the Dying girl" è un romanzo strano, diverso, ma soprattutto ironico. Penso sia l'aspetto fondamentale del libro, oltre ad essere il più sorprendente, perché con una trama del genere, mi aspettavo più un qualcosa simile a "The Fault in Our Stars" di Green.
Mi aspettavo un'atmosfera triste, malinconica. Mi sono ritrovato, invece, in un mondo in cui regna la risata. In ogni capitolo troverete sempre quelle pagine che vi faranno morir dal ridere, ma che allo stesso tempo vi portano, seppur in maniera breve e limitata, a pensare e riflettere.
Lo stile dell'autore, infatti, è molto semplice e diretto al punto. Permette una lettura scorrevole, fluida, senza giri di parole. In particolar modo, però, mette in luce il fatto che a volte la vita ci pone davanti a degli ostacoli, giusti o ingiusti che siano, ed è proprio in queste situazioni che non bisogna mollare e che non bisogna arrendersi.
In realtà, però, non tutto gira attorno a Rachel, ma molto spazio è anche dato al protagonista stesso, Greg, che vuole abbandonare l'invisibilità, per cercare la sua vera personalità.
Stupendo e perfetto il finale.
Una conclusione, a mio parere, più che soddisfacente, che conclude una storia dalla quale non ci si vuole più allontanare. Forse prevedibile fin dall'inizio, forse no, sta di fatto che io l'ho pienamente approvata.
Mi dispiace moltissimo che questo libro non sia presente qui in Italia, poiché credo sia una lettura da testare con la propria pelle.
Il livello di inglese richiesto non è nulla di particolarmente difficile: penso che solo nei dialoghi con Earl si possa avere un po' di difficoltà perché utilizza quasi ed esclusivamente slang o comunque un inglese tipico del parlato. Tuttavia, se questo non costituisce un problema, allora dovete assolutamente leggere questo libro: non ve ne pentirete!


Solo perché qualcosa è strano e difficile da capire non significa che sia creativo. Questo è l'intero problema. Se vuoi fingere che quel qualcosa vada bene, anche se non va bene, allora usi la stupida parola «creativo.»

E quindi il problema è che se tu fai parte di un gruppo, chiunque al di fuori di quel gruppo vorrà ucciderti.

VOTO FINALE

sabato 26 aprile 2014

Novità in libreria Aprile 2014

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Oggi post veloce per mostrarvi alcune novità interessanti che stanno per arrivare o sono già arrivate in libreria!
Un saluto e a presto.

Titolo Melchi - Vi racconto una storia
Pagine 256
Prezzo 13,50 €
Genere Romanzo
In libreria da aprile 2014
TRAMA
Tra sogno e realtà in una dimensione sospesa, dove sia i personaggi che lo stesso autore cercano la propria identità, Sergio Schiazzano, ventenne ischitano ispirato al grande scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón, fa il suo ingresso nel mondo della letteratura con un romanzo di grande qualità. “La Storia da raccontare è, per uno scrittore, il vero scopo, l’obiettivo finale, il senso di tutta una vita spesa tra sogni e favole”. In uno dei passaggi importanti della sua narrazione Sergio Schiazzano ne chiarisce i contorni, i confini. Quello scrittore che è il protagonista di Melchi - Vi racconto una storia (grauseditore) alla ricerca, appunto, della sua “Storia da raccontare”, che ha perso da qualche parte. Perché le storie, quando uno scrittore le ha trovate, è meglio tenerle saldamente in pugno. Si agitano, si dimenano e si rischia che scappino via. Un po’ Pirandello, come i sei personaggi che cercano un autore che li faccia vivere, qui è l’autore che cerca una storia da raccontare. La più bella. Quella per cui uno scrittore si può definire tale. La trama è avvincente. Melchi - Vi racconto una storiaè lì, tra gli scaffali dell'Iperuranium, la libreria di Notorio; possiamo leggerlo alla luce di un lampione, tenuto sempre acceso da Giòmaria l'Elettricista, sullo sfondo di un'isola cristallizzata nel sogno, il cui mare è popolato di barche, tra le quali quella di Ettore e Antonio; guidati, nella lettura, dalla voce tonante del vecchio Rocchino, il Poeta. Una storia. La storia, ispirata da Melchi il cianfrusaio, illusionista, giocoliere, visionario. Schiazzano dimostra una padronanza della scrittura tipica dei grandi autori e la minuziosa e curata caratterizzazione dei personaggi rimanda alla complessa architettura dei romanzi di Umberto Eco.

Titolo L'età più bella
Pagine 230
Prezzo 14,00 €
Genere Romanzo
In libreria da aprile 2014
TRAMA
Caterina è una sedicenne come tante: studia, esce con il suo ragazzo Maurizio, partecipa alle feste degli amici. La sua vita cambia improvvisamente quando, dopo un’interrogazione, sviene e cade, battendo la testa. Quello è solo il primo di una lunga serie di episodi simili: il cuore che batte più forte, il calore nel viso, la caduta. Inizia così, per Caterina, un inferno fatto di ospedali, esami invasivi, infermiere pettegole, dolore e, soprattutto, incertezza. Gli esami non rivelano alcuna anomalia fisica e lo spettro di una malattia psichiatrica inizia ad aleggiare sulla sua vita, soffocandola. Emarginata dai compagni, amata ossessivamente da Maurizio, Caterina dovrà affrontare la diffidenza dei medici e la malizia di chi crede che ogni suo malessere sia pura finzione. Con una prosa piena, intensa e ricca di preziose citazioni letterarie, Barbara Bolzan traccia il profilo di un’adolescenza vissuta nell’incertezza e nella paura, sulla quale troneggia una malattia poco conosciuta e ancor meno compresa: l’epilessia. Emerge il ritratto di una ragazza forte, già donna, in grado di trarre il meglio dalle proprie debolezze e di risorgere, eterna fenice, dalle ceneri del proprio inferno privato.

Titolo Outcast
Pagine 288
Prezzo 16,40 €
Genere Romanzo
In libreria da aprile 2014

Un mondo ostile che non sapevi che esistesse, un padre e una madre che non sono quelli che credevi, un amore possibile che ti costringe a decisioni possibili

TRAMA
Juliane ha quindici anni e vive in una società rigidamente strutturata dove i Normali controlla­no tutto e si tengono rigorosamente lontano da coloro che si comportano in modo anticonven­zionale. Juliana frequenta il liceo, abita in un quartiere ordinatissimo e segue tutte le regole della Normalità. Suo padre, esempio di omologazione e sua madre, pittrice per hobby e più originale, sono separati. All’improvviso la madre scompare, la casa è sottosopra e piena di poliziotti e il padre sembra stranamente tranquillo. Cosa succede? E perché Julie sente suo padre definire sua madre «una fata», uno degli essere più temuti e disprezzati dalla società dei Normali? In una corsa contro il tempo Julie dovrà confrontarsi con una realtà ben diversa da quella in cui è cresciuta. Dove le cose e le persone non sono bianche o nere e dove la diversità, l’originalità sono fonti di ricchezza e non nemici da combattere. Ma il mondo là fuori è pericoloso, violento e pieno di sorprese. Julie ritroverà sua madre? E troverà se stessa?

domenica 6 aprile 2014

Nessuno sa di noi - Simona Sparaco

Ciao a tutti, ragazzi e ragazze. Oggi vi lascio una recensione di un libro forte, denso di emozioni, che mi ha colpito.
Un saluto e a presto.


Titolo Nessuno sa di noi
Titolo originale Nessuno sa di noi
Autore Simona Sparaco
Edito Giunti
Prezzo 12,00 €
Pagine 252
Genere Romanzo

Da lontano sembra che abbia i baffi. La pelle non è luminosa come lo era fino a pochi giorni fa. Lorenzo, andandosene, ha spento tutte quante le luci. Si è solo dimenticato di chiudere la porta. Ma qui, ormai, non c'è più niente da portare via.

TRAMA
Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verdi e blu delle grandi occasioni. Ci sono voluti anni per arrivare fin qui, anni di calcoli esasperanti con calendario alla mano, di ''sesso a comando'', di attese col cuore in gola smentite in un minuto. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo.
Lorenzo è troppo ''corto''. Ha qualcosa che non va. ''Nessuno sa di noi'' è la storia di un mondo che si lacera come carta velina. E di una donna di fronte alla responsabilità di una scelta enorme. Quale è la cosa giusta quando tutte le strade portano a un vicolo cieco? Che cosa può l'amore? E quante sono le storie di luce e buio vissute dalle persone che ci passano accanto? Come le ricorderanno le lettrici della sua rubrica e le numerose donne che incontra sul web, Luce non è sola. Una scrittrice di grande talento, un romanzo che tiene sospesi sul filo delle emozioni più vere, fino all'ultima pagina.

"Nessuno sa di noi" è un titolo che da tempo volevo leggere e finalmente ho trovato il momento giusto da dedicargli.
La tematica trattata, sicuramente, era ciò che più mi allettava: l'aborto terapeutico. Per aborto terapeutico si intende una interruzione volontaria della gravidanza, con lo scopo di preservare la salute della madre e/o evitare lo sviluppo di un feto affetto da gravi patologie.
Un argomento, direi, forte e attuale, ma soprattutto difficile da trattare. L'autrice, però, è riuscita a restare in una posizione neutrale e a dare spazio a diversi punti di vista.

I nostri personaggi protagonisti sono Luce e Pietro, una giovane coppia in attesa di un figlio, Lorenzo. Dopo diversi 'tentativi', Luce resta finalmente incinta e la sua vita cambia completamente. Per lei è un sogno, un sogno che finalmente si sta per realizzare.
Il tutto, però, viene distrutto e infranto al sesto mese di gravidanza. "Troppo corto" sono le uniche due parole che rimbombano nella testa di Luce, ormai abbattuta e frantumata. Per 'proteggersi' da questo dolore immenso, decide di rinchiudersi in se stessa, di isolarsi. Questo comporta una visione distorta della realtà, vede soltanto quello che vuole vedere e, di conseguenza, si allontana presto dal compagno Pietro, che invece resta più 'cosciente'.
Quest'ultimo, difatti, reagisce in modo più 'freddo'. Si rende conto che la displasia scheletrica diagnosticata a Lorenzo è troppo grave: bisogna prendere una decisione.
Se prima le decisioni da prendere con la moglie riguardavano l'arredamento della cameretta del figlio, ora riguardano la sua vita e il cercare di farlo soffrire il meno possibile. Si trovano, quindi, davanti a un bivio: attuare l'aborto terapeutico oppure no? Proprio a questo punto, si rendono conto che effettuarlo in Italia è troppo tardi: la gravidanza è ormai arrivata al sesto mese e sarebbe perciò un'operazione illegale.
Decidono di andare in Inghilterra e quando Luce, ormai assente dal punto di vista psicologico, esprime il suo accordo per l'operazione, la situazione cambia radicalmente. Parte, dunque, quella che è la seconda metà del libro, riguardante i sentimenti, le emozioni e le condizioni di Luce dopo l'aborto.
Entrambi i personaggi mi sono piaciuti moltissimo: ben caratterizzati e pensati dall'autrice. Molto diversi tra di loro, ma allo stesso tempo molto vicini. Sono legati da un'amore fortissimo, potente.
Inizialmente, Pietro non lo avevo completamente apprezzato, ma è nel finale che avviene il suo riscatto, dove viene mostrato il suo dolore, le sue emozioni e l'importanza della coppia.
Personaggi profondi, reali, non perfetti. Simona Sparaco li ha saputi definire molto bene e immergerli in un mondo crudele, simile a quello in cui viviamo.
Interessante anche l'aspetto delle ambientazioni.
Alcune davvero significative e altre un po' meno, ma ognuna di esse ha un ruolo fondamentale nella storia.
Sicuramente la più importante è la cameretta di Lorenzo, ormai pronta e in attesa di essere vissuta. Luce si sentiva madre ancor prima di rimanere incinta e voleva che fosse tutto perfetto al momento della nascita. Ulteriore tristezza e angoscia entrano in lei però, quando vede la polvere su quei mobili e ormai si rende conto che quella stanza non vedrà mai la luce.
Una lettura forte, dura, che seppur non sia particolarmente lunga, richiede un certo tempo di lettura.
La scrittura è semplice e i periodi sono brevi, e l'autrice, perciò, risulta diretta. Spesso, infatti, sbatte davanti al lettore la dura realtà, così com'è, che lo colpisce nel cuore, quasi come un coltello che lo trafigge.
La descrizione dell'aborto terapeutico è davvero impressionante e colpisce totalmente il lettore, che non crede a ciò che sta leggendo. L'operazione avviene in un modo terrificante, ma Simona Sparaco lo descrive in modo molto dettagliato, fornendo una visione completa e precisa della situazione.
Come ho già accennato prima, un altro punto a favore del libro è che quest'ultimo non prende le posizioni sull'argomento, ma resta in posizione neutrale. Sfruttando il lavoro da giornalista di Luce e i forum 'femminili' che questa frequenta, l'autrice introduce diversi punti di vista sull'aborto, alcuni a favore e altri a sfavore, e permette al lettore di pensare, riflettere e farsi una propria idea su tale tema.
Ottimo il finale, che conclude in modo perfetto la storia.
È proprio nella conclusione che ci troveremo ad apprezzare moltissimo il personaggio di Pietro, che si mostra finalmente al lettore. Ed è proprio qui, inoltre, che vedremo l'amore della coppia superare ogni ostacolo, perché questo amore, seppur non sia invincibile, è potentissimo.
Un romanzo intenso, ricco di emozioni, ma assolutamente da leggere. Una storia che non passa inosservata, che distrugge e sfonda tutto ciò che incontra, e che lascia il segno nel cuore di chi lo legge.

Crescendo si scopre che tutto ha un limite. Perfino l'amore. E noi che lo credevamo grandioso, indistruttibile. Ma l'amore è una ferita che non guarisce mai, sempre sul punto di riaprirsi. Basta un niente perché s'infetti.

VOTO FINALE